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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO SECONDO   I CONTADINI
    • PARTE SECONDA                       CARATTERI ECONOMICI DEI CONTRATTI AGRICOLI SICILIANI
      • Capitolo I.   LA PARTECIPAZIONE DEL LAVORANTE AL PRODOTTO
        • § 67. — Durata del contratto.
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§ 67. — Durata del contratto.

Le anzidette condizioni sono pure in gran parte necessarie per la durata del contratto di mezzadrìa; anzi l’ultima enunciata quasi si confonde con questa. Senza la durata, la mezzadrìa perde non solo tutti i vantaggi che le sono particolari al punto di vista degl’interessi tanto economici che morali del lavorante, ma anche quelli sociali e politici che presenta di fronte alla società in genere. Non staremo qui a enumerare tutti questi vantaggi del contratto di mezzadrìa, quando si trovi applicato nella sua forma più riuscita; già il professor Caruso ha trattato questo argomento con somma perizia in un lavoro speciale257, e l’Accademia dei Georgofili in Firenze ne ha fatto più volte tèma ai suoi studi e alle sue dotte discussioni; onde non abbiamo che a rinviare il lettore alle relative pubblicazioni. Tutti però quei vantaggi particolari e generali della mezzadrìa spariscono, lo ripetiamo, ove manchi la durata del contratto, durata che non dipende necessariamente da stipulazioni a lunga scadenza, ma risulta invece nel fatto, malgrado l’uso generale del termine legale di un anno, dalla stessa esclusione della concorrenza dei lavoranti e dalla immutabilità dei patti di divisione per opera della consuetudine, onde vien tolto ogni movente per il proprietario di mutare di contadino, quando questi faccia semplicemente il suo dovere.

I limiti di questa monografia non ci permettono di estenderci più oltre intorno a questo argomento così interessante, e così vitale per noi Italiani. Scendiamo dunque senz’altro ad esaminare come e in quanto, le considerazioni fin qui svolte, ci possono illuminare nello studio di tutti quei contratti agricoli informati al principio della partecipazione, che abbiamo già veduto praticarsi in Sicilia. Saremo brevissimi, contentandoci di pochi appunti, e affidandone l’ulteriore svolgimento alla mente del lettore, al quale ora non mancano gli elementi necessari per giudicare della questione.

 

 




257 Vedi: I sistemi d’amministrazione rurale e la questione sociale, per il prof. Girolamo Caruso, Pisa, 1874, e negli Atti dei Georgofili i resoconti delle diverse conferenze sulla colonìa parziaria, di cui le ultime tenute nel 1872, ed un gran numero di Memorie, che sarebbe troppo lungo di qui enumerare. — Vedi per molte indicazioni sui lavori più antichi in proposito: Marco Tabarrini, Degli studi e delle vicende della R. Accademia dei Georgofili. Firenze, 1856, pagg. 266 a 268.

L’autore pure del presente lavoro ha trattato brevemente la questione in un opuscoletto intitolato: La Mezzerìa in Toscana. Firenze, 1875.






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