§ 134. — La questione
industriale del lavoro dei carusi.
Accennati così sommariamente i fatti principali relativi
al lavoro attuale dei ragazzi nelle zolfare, sorge spontanea la domanda: Vi è
modo di rimediare a tanto male, senza rovinare l’industria mineraria in
Sicilia? — Noi non siamo competenti quanto alla questione tecnica; accenneremo
soltanto alle opinioni diverse che udimmo pronunziare sulla questione da
parecchi direttori ed amministratori di grandi zolfare, e da alcuni capimastri,
i quali se mancano di studi tecnici hanno però spesso tal copia di cognizioni
pratiche da renderli competentissimi a dare un giudizio sulle quistioni
minerarie.
Da una parte un amministratore di una vastissima
zolfara si lamentava che il nuovo progetto di legge presentato al Parlamento,
il quale mira a regolare il lavoro dei fanciulli nelle miniere, porterebbe
infallibilmente alla rovina dell’industria degli zolfi. Qualunque
miglioramento, egli diceva, s’introduca nei metodi di estrazione, il lavoro dei
fanciulli sarà sempre indispensabile per portare il minerale dal luogo di
escavazione al punto dove sbocca il pozzo di estrazione o la ferrovia
inclinata. Di più sarebbe impossibile, per la spesa, di fare pozzi d’estrazione
nelle miniere poco profonde, non essendovi il tornaconto. Il numero dei ragazzi
essere ora insufficiente al bisogno. Non essere possibile l’istituzione di scuole
in prossimità delle miniere. Gli stessi genitori poi dei ragazzi si
opporrebbero a qualunque diminuzione delle ore di lavoro, che portasse ad una
diminuzione dei loro guadagni. La corruzione e la scostumatezza dei lavoranti
nelle miniere esser cose deplorevoli, ma inevitabili.
Notiamo in parentesi che questo stesso
amministratore osava affermare che i fanciulli attualmente non lavorano mai più
di 4 o 5 ore al giorno, e non sono impiegati che dai dodici anni in su; e ciò
diceva sulla bocca della sua zolfara. A parte l’inconseguenza del lamentarsi di
disposizioni di legge che richiedono in fin dei conti quel che egli asseriva
già esistente di fatto nelle zolfare siciliane, potemmo mezz’ora più tardi
convincerci, nella visita di quella stessa sua miniera, dell’assoluta
insussistenza delle notizie forniteci intorno alle ore di lavoro, e all’età dei
ragazzi.
D’altra
parte però siamo lieti di poter contrapporre l’opinione di parecchie persone
competenti, e tra le altre del capo ingegnere di una delle maggiori zolfare
dell’Isola. I filoni, egli ci diceva, delle miniere di zolfo, sono analoghi a
quelli delle miniere di carbon fossile, ma con maggiori irregolarità di
giacimento. Egli credeva che si potesse benissimo far di meno quasi del tutto
del lavoro dei ragazzi, con un sistema bene ordinato di gallerie inclinate,
unite al pozzo di estrazione mediante alcune gallerie orizzontali. Egli
riteneva che il risparmio nel salario dei ragazzi compenserebbe largamente la
maggiore spesa delle gallerie. Però nel caso di deviazioni forti nella
direzione dei filoni, o di altri ostacoli, bisognerebbe talvolta per evitare
una troppa spesa, fare delle gallerie irregolari come le attuali; e per quei
tratti, converrebbe sempre adoperare il lavoro dei ragazzi, che resterebbe soltanto
in via di eccezione, come accade nelle miniere di carbon fossile. La nuova
legge quindi non gli faceva nessuno spavento332.
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