§ 16. — Manca nell’autorità
pubblica unità d’indirizzo. Il personale.
È facile intendere quanta
energia, quanta oculatezza, quanta unità nell’azione sarebbe necessaria alle autorità
costrette ad usare siffatti istrumenti, per porle in grado di supplire
all’ignoranza degli uni, e di rendere innocua la malvagità degli altri. Ed
invece, tutto concorre a rendere incerta ed inefficace l’azione anche di
queste. L’indirizzo del funzionario di pubblica sicurezza spesso contraddice a
quello della magistratura. Il personale è talvolta impari all’ufficio. I
pretori, fondamento e perno di tutto il meccanismo destinato alla scoperta e
alla punizione dei delinquenti, sono in condizione tale da dover essere
strumenti dei prepotenti, piuttosto che guardiani o propugnatori della legge. È
recente il caso dell’arresto di un vice-pretore e del suo vice-cancelliere per
falso in scrittura pubblica; di un pretore che invece di andare sul luogo del delitto,
a fare le debite verificazioni sul cadavere di un assassinato, si è fatto
portare il corpo fino alla sua residenza, per risparmiarsi due o tre ore di
viaggio faticoso e difficile. Un altro ha comprato metà del grano proveniente
da un furto commesso nel suo mandamento.
Se dai pretori si risale su su
nella gerarchia giudiziaria i racconti che si sentono fare sopra taluni suoi
membri, non sono meno sconfortanti. Era nota in Palermo l’intimità di un alto
magistrato con tutti i tristi anche legalmente pregiudicati. Costui, per
potersi dare senza pericolo alla sua passione per la caccia nei dintorni della
città, comprava la protezione dei facinorosi che li infestano, proteggendoli da
canto suo, intercedendo per fare loro ottenere il porto d’armi o schivare l’ammonizione,
cercando, quando fossero in prigione, di ottenere per loro dalla Procura del re
e dalla direzione del carcere tutti i favori possibili. Certamente un caso di
questo genere è eccezionale, e sono numerosi i magistrati integerrimi e
incorruttibili. Ma è cosa poco rassicurante che un tal fatto abbia potuto
prodursi e soprattutto durare un certo tempo. E pur troppo sarebbe inutile
negare che una parte della magistratura è troppo facilmente influenzata da
pressioni le quali, per quanto possano non aver nulla che fare colla corruzione
propriamente detta, non sono perciò meno nocive alla giustizia.
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