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Atto, Scena
1 2, 7| la signora donna Aspasia.~ASP. Signor don Sancio, sono 2 2, 7| bisogna pregarvi. Sedete.~ASP. E voi non favorite più 3 2, 7| altra volta verrò io da voi.~ASP. (Non me ne importa un fico). ( 4 2, 7| Avete veduta mia moglie?~ASP. Le ho fatta far l’ambasciata, 5 2, 7| poi è di buonissimo cuore.~ASP. Ella è una donna che sa 6 2, 7| lettere da vostro marito?~ASP. Sì signore, stamattina 7 2, 7| SANC. Che cosa vi scrive?~ASP. Per dirvi la verità, mi 8 2, 7| assai di vostro marito.~ASP. È militare; oggi qua, domani 9 2, 7| Gaeta a quartier d’inverno.~ASP. Lo so, mi è stato detto.~ 10 2, 7| non lo facciamo venire?~ASP. Faccia quel che vuole; 11 2, 7| farlo restare a Napoli.~ASP. Sentite: se ha da venire 12 2, 7| Avete bisogno di nulla?~ASP. Io son una che taccio, 13 2, 7| Se vi occorre, comandate.~ASP. Vi ringrazio. La stima 14 2, 7| consolate, cara donna Aspasia.~ASP. Sono unicamente a pregarvi 15 2, 7| Comandate, disponete di me.~ASP. Sappiate, signore, che 16 2, 7| Quanto importa l’affitto?~ASP. Cento doppie.~SANC. (Il 17 2, 7| E che pensate di fare?~ASP. Voi potreste acquietar 18 2, 7| parlerò. Lo farò aspettare.~ASP. Ma poi si dirà che voi 19 2, 7| farò con buona maniera.~ASP. No, no, per salvare il 20 2, 7| Questo non è conveniente.~ASP. Come volete ch’io faccia?~ 21 2, 7| Aspettate... più tosto...~ASP. Anzi, non voglio perder 22 2, 7| si potrebbe dar la metà.~ASP. Questo poi no. Ho promesso 23 2, 7| chiamare; sentiamo un poco.~ASP. Vi dico che non voglio 24 2, 7| riputazione.~SANC. Dunque?~ASP. Dunque vender tutto a rotta 25 2, 8| dite? È grazioso costui?~ASP. Sì, è grazioso, ma il tempo 26 2, 8| per il vostro interesse.~ASP. È vero che avete licenziata 27 2, 9| acciocché el lo possa impiccar.~ASP. (ride)~ARL. Ridè? Gh’ho 28 2, 9| per vu. (a donna Aspasia)~ASP. E per me, che cosa hai?~ 29 2, 9| cava una castagna) Eccola.~ASP. Questa è una castagna.~ ~~~ 30 2, 9| e drento la magagna.»~~~ ASP. Temerario!~SANC. Compatitelo. 31 2, 9| Compatitelo. È buffone.~ASP. Le sue buffonerie non sono 32 2, 10| quel povero segretario.~ASP. Ah pazienza! (mostra di 33 2, 10| piangere)~SANC. Che cosa avete?~ASP. Quando penso alle mie disgrazie, 34 2, 10| donna, mi fa pietà!) (da sé)~ASP. Bisogna pagare.~SANC. Via, 35 2, 10| pagare.~SANC. Via, pagherò.~ASP. Cento doppie non sono un 36 2, 10| SANC. Pazienza, pagherò io.~ASP. Ma se si saprà che le date 37 2, 10| il denaro lo darò a voi.~ASP. Oimè! Mi fate respirare.~ 38 2, 10| pranzo, e poi si farà tutto.~ASP. Voi a pranzo ci state quasi 39 2, 11| non per mancanza di stima.~ASP. So quanto sia grande la 40 2, 11| Credetemi che vi voglio bene.~ASP. Compatite se sono venuta 41 2, 11| moglie è poi caritatevole.~ASP. Fino che ci vengo io, sapete 42 2, 11| LUIG. Come sarebbe a dire?~ASP. Non fo per dir male; ma 43 2, 11| è qualche cosa di nuovo?~ASP. Tutta la città mormora. 44 2, 11| finito di far contrabbandi.~ASP. Perché?~SANC. Il perché 45 2, 11| spillone avete in capo!~ASP. È una bagattella che costa 46 2, 11| Lasciatemelo un poco vedere.~ASP. Volentieri. Eccolo.~SANC. 47 2, 11| di averne uno compagno.~ASP. Se comandate, siete padrona.~ 48 2, 11| LUIG. Quanto vi costa?~ASP. Che importa ciò? Tenetelo.~ 49 2, 11| costa? Così, per curiosità.~ASP. Solamente tre zecchini.~ 50 2, 11| parlando a don Sancio)~ASP. Non voglio assolutamente.~ 51 2, 11| andriè, chi ve l’ha fatto?~ASP. Il sarto romano.~LUIG. 52 2, 12| Quant’è invidiosa!) (da sé)~ASP. (Ed io perderò lo spillone. 53 2, 12| avanti ch’ei si penta.~ASP. (Non mi premono i tre zecchini, 54 2, 12| Favorite. (le dà il braccio)~ASP. (Che uomo caricato! Mi 55 2, 12| d’esser tutto contento.~ASP. (Se mi dà le cento doppie, 56 3, Ult| del mio buon segretario...~ASP. Basta così. Intendo quel