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Carlo Goldoni
L'amante di sé medesimo

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SCENA TERZA

 

La Marchesa Ippolita.

 

MAR.

Non vi è meglio di lui, se si fa fare apposta,

Ma io con tutto questo non sentomi disposta.

Lo so, lo so chi è il Conte; pur di buon occhio il veggio.

Disse pur ben, chi disse che ci attacchiamo al peggio.

Ma l'occhio che lo guarda, è un occhio traditore,

E terrò bene in guardia contro gli sguardi il core;

Ché si fa presto a dire un sì senza consiglio,

Che forma eternamente di femmina il periglio.

Vuol divertirsi il Conte? Ben, mi diverto anch'io.

L'amor suo è passeggero? tal sia con esso il mio.

Vien l'amica: non so, se sia pacificata.

Voglio spiar qua intorno, girando inosservata. (parte)

 

 

 




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