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Carlo Goldoni L'amante militare IntraText CT - Lettura del testo |
Don Sancio alza il bastone, e fa segno ai soldati che s’impostino. I soldati alzano il fucile al viso. Pantalone parla all’orecchio di Brighella e gli dà un foglio. Brighella fa cenno al Capitano che aspetti; si parte dal suo posto, e va a parlare al Capitano. Il Capitano legge, poi fa cenno ai soldati che abbassino l’armi. Brighella li riconduce al loro posto. Il Capitano parla piano a Brighella, accennando che gli consegna Arlecchino, poi col bastone fa cenno agli uffiziali e ai soldati che marcino. Pantalone fa riverenza e vuol ringraziare il Capitano. Egli fa cenno che stia cheto, per non precipitare il paziente. Gli uffiziali ed i soldati marciano, continuando il tamburo. Arlecchino va piangendo. Restano alcuni soldati con altro tamburo.
BRIGH. (Bisogna andar bel bello, acciò nol mora dall’allegrezza). (al Tenente) Arlecchin. (in qualche distanza)
BRIGH. Savì pur, che chi deserta, ha da morir.
ARL. Mi nol saveva, e me despias d’averlo imparà.
ARL. Sior sergente, quando i me mazzerà, sonerali el tamburo?
ARL. Pregh el ciel, che al tamburin ghe casca le man.
BRIGH. Zitto, Arlecchin, che gh’è bona speranza.
ARL. Oh, el ciel lo voia, per le mie povere creature.
ARL. Digo per quelle che posso aver.
BRIGH. (Se vede che l’è ignorante). (a Pantalone) Arlecchin, consoleve, la grazia l’è fatta.
ARL. Fatta?
BRIGH. Allegrezza, allegrezza. (tamburo suona)
ARL. Aiuto, son morto. (si butta in terra, poi tutti partono)