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Carlo Goldoni
L'amante militare

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SCENA QUINTA

 

Don Garzia e detti.

 

GAR. Che fai tu qui? (ad Arlecchino)

ARL. Gnente. (con timore)

GAR. Perché non vai a prendere il resto della mia roba?

ARL. Son andadi i altri camerada...

ARL. E tu chi sei?

ARL. La me compatissa...

GAR. Briccone! così obbedisci gli ordini che ti ho dato? (alza il bastone)

ARL. Ah, lustrissimo padron... (si ritira)

GAR. Fermati.

COR. Gli perdoni, poverino. (a don Garzia)

GAR. Fermati, dico. (lo bastona)

COR. Ah signor ufficiale, per carità, basta così.

GAR. Via, in grazia di questa giovane, ti perdono. (ad Arlecchino)

COR. (Maledetto! gli perdona dopo che lo ha bastonato). (da sé)

ARL. Grazie alla bontà de vossustrissima...

GAR. Che fai?

ARL. Fazz la me obbligazion. (gli bacia il bastone) (Ah, se poss sbignarmela!) (da sé) Corallina.

GAR. Non parti? (alza il bastone)

ARL. Subito. (parte)

 

 

 




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