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Carlo Goldoni L'amante militare IntraText CT - Lettura del testo |
Arlecchino vestito da donna, e detti.
ARL. Per tutto l’è pien de soldadi. No so dove sconderme, no so dove andar.
SANC. (Che donna è questa?) (da sé)
ARL. (Oh diavol! L’è qua el me capitanio. Anderò da un’altra parte). (da sé)
SANC. Mi ha guardato, ha mostrato timore e vuol andarsene indietro? Voglio conoscerla. Elà, donna, chi siete voi?
ARL. (Oh, poveromo mi!) (da sé, vuol fuggire)
SANC. Fermatevi, dico; chi siete?
ARL. Sono una fanciulla. (alterando la voce)
ARL. A cercar mio padre. (come sopra)
SANC. (Vi è qualche inganno). (da sé) Scopritevi.
SANC. Perché non vi volete scoprire?
SANC. (Costui è un uomo, che carica la voce. Sarebbe mai qualche spia?) (da sé)
ARL. (Oh, se podesse scappar!) (da sé)
SANC. Scopriti, o ti farò scoprire a forza di bastonate.
SANC. Scopriti, giuro al cielo. (lo scuopre)
SANC. Ah scellerato! Chi sei?
SANC. Parla, confessa, sei una spia?
ARL. Sior no, son un soldado onorato.
ARL. Sior sì, i m’ha fatto soldado stamattina.
SANC. Sì, tu sei quello ch’è stato arrolato stamane. E ora, che pensavi di fare?
ARL. Perché no me piase le bastonade.
SANC. Fate arrestar costui. Sia posto in ferri, e custodito nelle prigioni.
ARL. Manco mal, che nol me fa dar delle bastonade.
SANC. Chi sa che costui non sia entrato nelle nostre truppe con intelligenza degl’inimici? Chi sa che ora non tentasse di uscire per avvisar l’inimico delle nostre mosse? In tempo di guerra convien temere di tutto. (parte)
CAP. Andiamo, camerata. Avete fatto presto a pentirvi.
ARL. In grazia del vostro maledetto bastone.
DUE CAP. Domani avrete finito di penare.
ARL. Ah, sia ringrazià el cielo!
DUE CAP. Quattro schioppettate fanno il servizio.
ARL. L’è meio quattro schioppettade, che dodese bastonade. (partono tutti)