CONFESSIONE
D’AMORE DI ROSAURA E FLORINDO
Ros. Poiché Amor mi consiglia a dir mie pene,
Quel
che m’arde non taccio intenso ardore.
Vo’
svelar la mia fiamma al mio pastore,
In cui
solo ho riposta ogni mia spene.
Flor. Sento,
o bella, pietà delle tue pene,
Ed
eguale nel sen provo l’ardore.
Più
felice di me non fia pastore,
Se di
te m’alimenta amica spene.
Ros. Da
Filen, che nel petto il mio cuor tiene,
Se
pietà sperar posso, e non rigore,
Fortunato
penar, dolce dolore,
Sola e
vera cagion d’ogni mio bene!
Flor. Nice,
che del mio cor l’impero tiene,
Suol
usar meco, e non temer rigore.
Nascer
può dal suo sdegno il mio dolore,
Vien
dalla sua pietate ogni mio bene.
Ros. Sappia dunque Filen ch’io peno ed amo,
Che il
frutto degno dell’onesto affetto
Di mia fede
in mercé sospiro e bramo.
Flor. Se
tu mi ami, idol mio, sappi ch’io t’amo,
E a
misura del tuo gentile affetto,
Darti
prova del mio sospiro e bramo.
Ros. Or che l’arcano mio m’uscì dal petto,
Amor
pietoso in mio soccorso io chiamo,
E da Fileno il mio soccorso aspetto.
Flor. Più
frenar non poss’io l’amor nel petto:
Nice
sola sospiro, e Nice chiamo,
E la
sua destra ed il suo cuore aspetto.
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