TE DEUM LAUDAMUS
Per
la ricuperata salute di Sua Maestà Cristianissima Luigi XV, presentato alle
loro Altezze Reali Don Filippo Infante di Spagna Duca di Parma, Piacenza e
Guastalla, etc. e Madama Reale di Francia Luigia Lisabetta Infanta
Consorte.
Dichiarazione
dell’Autore.
Allor
che Parma giubilar s’udio
Per la salute del Monarca Franco,
Lodi cantando al sempiterno Iddio
Che il braccio stese, e gli difese il
fianco,
Io nel letto giacea per destin rio,
Da dolori trafitto il lato manco,
E col labro divoto, e più col cuore,
Ecco i carmi innalzati a Dio Signore.
Te
Deum laudamus, te Dominum confitemur.
Dio del Cielo, a te sia lode,
Che
salvasti il grande, il prode,
Della
fede il difensor.
Confessiam che la tua mano
Render
seppe il colpo vano
Dell’indegno
assalitor.
Te
æternum Patrem omnis terra veneratur.
Ogni terra ed ogni
gente
Venerar,
chiamar si sente
Un Dio
Padre universal.
Padre fosti al pio Monarca
Arrestando
della Parca
L’empia
mano micidial.
Tibi
omnes Angeli, tibi Cœli et universæ Potestates,
Tibi
Cherubin et Seraphin incessabili voce proclamant.
Gli Angioletti a te d’intorno,
Ogni
Ciel di stelle adorno,
Le
superne Potestà,
E gli ardenti Serafini,
E gli
alati Cherubini
Van cantando in società.
Sanctus,
Sanctus, Sanctus Dominus Deus Sabaoth.
Santo il Dio dell’alta Gloria,
Santo
il Dio della Vittoria,
Dio
d’Abramo e di Mosè.
Santo, Santo il Dio clemente,
Che con
destra onnipossente
Ha
salvato un sì gran Re.
Pieni
sunt Cœli et Terra majestatis Gloria tua.
Quel che sei, gran Dio, ti sveli:
Per te
l’orbe, per te i cieli
Pieni
son di maestà.
E nel mondo a comun bene
Da
Luigi si sostiene
La
regal tua potestà.
Te
gloriosus Apostolorum Chorus.
Degli Apostoli il festoso
Coro
eletto glorioso
Forte
scudo alla tua fé,
Va mostrando a tutto il Cielo
Successor
del loro zelo
Della
Francia il giusto Re.
Te
Prophetarum laudabilis numerus.
Dai veridici Profeti
Che di
Dio gli alti decreti
Presagir
s’udiro allor,
Sento a dir: del gran Luigi
Non
temer, godrai Parigi
Lungo
il regno, e lieto il cor.
Te
Martyrum candidatus laudat Exercitus.
E de’ Martiri beati,
Da Dio
stesso in Ciel premiati
Qual
sostegno di sua fé,
Sento a dir lo stuolo eletto:
Ah da
noi sia benedetto
Chi ha
serbato un sì buon Re.
Te per
orbem Terrarum Sancta confitetur Ecclesia.
Chiesa Santa in ogni loco,
Sotto
il ferro, in mezzo al foco,
Canta,
e adora un Dio Signor;
Ma trionfa, ma rissiede
Lo
stendardo della Fede
Di
Luigi in mezzo al cor.
Patrem
immensæ Majestatis.
Santa Chiesa in
Ciel comprende
Un Dio
Padre, che s’estende
Per
l’immensa eternità;
Che d’amor previde il frutto
Pria
del tempo, e pria del tutto,
Per la
nostra umanità.
Venerandum
tuum verum et unicum Filium.
E un Dio Figlio non creato,
Ma dal
Padre generato
Sol per
opra dell’amor;
Figlio, è ver, ma tutta in esso
Ha
l’essenza dell’istesso
Suo
divino Genitor.
Sanctum
quoque Paraclitum Spiritum.
E lo Spirto, che spirato
Dai due
petti, ha in Ciel formato
Tre
persone, ed un Dio sol.
Chi non venera, e non crede
Il
mister di Santa Fede,
Fugga
pur dal Franco suol.
Tu Rex
Gloriæ, Christe.
Buon Gesù, Re della Gloria,
Che
recasti a noi vittoria
Della
colpa, e di Satan,
Tu che rendi i Re felici,
Di
Luigi gl’inimici
Fa che
siano armati invan.
Tu
Patris sempiternus es Filius.
Tu del Padre eterno Figlio,
Riparasti
il gran periglio
Dell’oppressa
umanità.
Deh ripara il Cristian Regno
Dall’insidie,
dallo sdegno,
Dell’ostil
ferocità.
Tu ad
liberandum suscepturus hominem, non horruisti Virginis uterum.
Nel vestir la spoglia umana,
Della
Vergine Sovrana
Tu
serbasti intatto il ve1.
Deh la Vergine tua Madre
Di
Luigi in fra le squadre
Della
Fé sostenga il zel.
Tu,
devicto mortis aculeo, aperuisti credentibus Regna Cœlorum.
Vincitor di cruda morte
Ai fedei
le chiuse porte
Tu
facesti in Cielo aprir,
E il Re pio da Te s’invita,
Dopo un
secolo di vita,
Là il
suo premio a conseguir.
Tu ad
dexteram Dei sedes, in
gloria Patris.
Tu che in Ciel fra l’alme squadre
Alla
destra del Dio Padre
Cinto
sei di maestà,
Fa, Signor, che del Re Franco
Sieda
ognor ministra al fianco
L’incorrotta
fedeltà.
Judex
crederis esse venturos.
Si vedrà nel dì fatale
Del
gran colpo micidiale
Qual
sia stato il folle autor:
Ma fratanto i rei dissegni
Dei
protervi e degl’indegni
Tu
deludi, o pio Signor.
Te
ergo quæsumus, tuis famulis subveni, quos prætioso Sanguine redemisti.
Delle membra il sacro umore
Che donasti al peccatore,
Lo spargesti ancor per me.
Fur comuni i dolci affetti,
Ma il
maggior fra’ tuoi diletti
Sarà
sempre un giusto Re.
Æterna
fac cum Sanctis tuis in Gloria numerari.
Fra i celesti eterni Eroi
Sia
Luigi, e i Figli suoi
Scritti
in Ciel da tua pietà;
E alla terra i nomi loro
Sian di
gloria e di decoro,
Sian
d’esempio ad ogni età.
Salvum
fac populum tuum, Domine, et benedic hæreditati tuæ.
Il tuo popolo diletto
Che il
suo Re conserva in petto,
Tu
difendi, o Redentor.
La sovrana regal Figlia
Di
Borbonica famiglia
Benedici,
o pio Signor.
Et
rege eos, et extolle illos usque in æternum.
Reggi Tu l’Infante Ispano,
Benedici
il mio Sovrano
Che a
tal Donna il Cielo unì.
E d’entrambi il regal petto
Arda
ognor di quell’affetto
Che li
accese il primo dì.
Per
singulos dies benedicimus Te.
Quando nasce e muore il sole,
Formeran
le mie parole
Laudi
eterne al Re del Ciel,
Poiché al mesto lor sembiante
La
salute d’un regnante
Della
pena squarciò il vel.
Et
laudamus nomen
tuum in sæculum,
et in sæculum sæculi.
Della Parma i buon pastori
Canteran
carmi sonori
In
eterno a Dio Signor,
Per i Figli fortunati,
Che a
tai Sposi ha il Ciel donati,
Della
Parma eterno onor.
Dignare,
Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Della vita il ratto volo
Può
chiamarsi un giorno solo,
Breve
giorno, e passaggier.
In tal dì fa che ti lodi
Degnamente
in vari modi
Senza colpe
il mio pensier.
Miserere
nostri, Domine, miserere nostri.
Se per me pregar mi lice,
Pietà
chiede il più infelice,
Il più
misero cantor.
Chi può far che lieto io cante,
È la
Figlia d’un Regnante,
E il
suo Sposo e mio Signor.
Fiat
misericordia tua, Domine, super nos, quemadmodum speravimus in te.
Ma i miei carmi e
i voti miei
A te
volgo, a te che sei
Il gran
Dio della pietà.
Della Senna ognor le sponde
Sian
pacifiche e gioconde;
Regni
in lor fecondità.
In te, Domine, speravi, non confundar
in æternum.
Spera in Dio, felice Regno,
Che un
sì giusto, che un sì degno
Difensore
in Ciel ti diè.
Lieta pace tu godrai.
E in
Luigi ognor avrai
Il tuo
Padre ed il tuo Re.
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