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Carlo Goldoni Componimenti poetici IntraText CT - Lettura del testo |
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Per la laurea nell’una e l’altra legge
Presso al piede gentil d’ombrosa pianta Stavo, fuor di me stesso, al sonno in braccio, Quando donna del ciel, per cui mi sfaccio, Con dolcezza svegliommi, e voce santa: Tu dormi, disse, e faticar si vanta Per Busseti ogni eroe, cui mi confaccio. Deh spezza ormai quel neghittoso laccio, Prendi lena, o garzon, svegliati, e canta! Prendi tua cetra, e va cogli altri a gara. La Gloria io son, che ti darà il coraggio, Onde a cantare i merti suoi ti appara. S’ebbe egli nobiltà dal suo legnaggio. E dagli avi il valor, esser impara Bensì subito forte allor che saggio.
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