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Anton Giulio Barrili
Come un sogno

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1299-avres | avro-condo | condu-eredi | eremo-immer | immon-margi | maria-perdo | perdu-ricci | ricco-sensi | senta-tever | tiber-zufol

                                                  grassetto = Testo principale
     Capitolo                                     grigio = Testo di commento
1 XI | notte sopra il 29 maggio 1299, su d'un colle delle Marche, 2 I | Verona, nell'agosto del 1872. Avevo fatto una lunga fermata 3 | 29 4 VIII | stesso abbandono.~Mi si abbacinarono gli occhi; sentii vacillare 5 IV | tantino imbronciato; ma non ci abbadi. Gli è un po' di cattivo 6 II | per ripigliarsi il suo, abbandonato pur dianzi.~Io pure mi ritrassi 7 VII | le sue mani, che ella mi abbandonò, nel turbamento in cui era. 8 II | a farsi gradire. Alza o abbassa il cristallo del finestrino, 9 IV | riuscirle molesto. - ~Ella abbassò gli occhi e non mi rispose 10 IV | antelucani, io non posso abbattermi a vedere la bella vagabonda 11 IX | suo. Mi pareva alquanto abbattuta nel volto, forse per non 12 IV | rallegrare talvolta lo spirito abbattuto, dica, o non sarebbe questa 13 VIII | gente del contado suole abbellire su tutte le altre, e consacrare 14 IV | primitivi Sabei. Amo il sole che abbellisce il creato, riscalda il mio 15 IX | più, illuminato dal sole, abbellito a' miei occhi da una cara 16 XI | tutto rideva, tutto si abbelliva ai raggi del sole, come 17 IV | vagabonda nel suo leggiero abbigliamento di mattina, senza che il 18 IX | direbbe egli che volete abbracciare l'eternità?~- E perchè no, 19 VI | impertinenza, l'avrei in quel punto abbracciata. Per altro, il mio braccio 20 VI | aspettato, si diedero l'ultimo abbraccio, e il giorno seguente vide 21 IX | cittadino dei luoghi in cui abitate; vi vedrei qualche volta 22 II | posto nei compartimenti meno abitati, e magari nei vuoti. Io, 23 VI | dinotare la vicinanza dell'abitato. Eravamo diffatti in prossimità 24 II | guardiano, veduta la nuova abitatrice dell'ammezzato, balzava 25 XI | più rigida tra le belle abitatrici del cielo, poteva pure aver 26 X | tempio a Giove Statore, per abitazione ad un famoso giureconsulto. 27 VI | soglia del loro modesto abituro, ricordando i celesti favori, 28 X | da buon musulmano le mie abluzioni, da buon cristiano indossai 29 I | mortali, allora ditemi, non vi accadde allora di pensare nuovamente 30 II | metter dimora. Come suole accadere in simili casi, i viaggiatori 31 IV | alba, che lo spirito nostro accarezza, sperando di rattenerli, 32 VI | perciò non ha mai voluto accasarsi.~- E dove abita? ad Ancona?~- 33 II | dove fu mia prima cura di accendere un sigaro, il vade retro 34 XI | paresse, anco lontanamente, accennare al segreto dell'esser suo.~ 35 II | quella del finto inglese, che accennava a voler entrar terzo in 36 XI | facevano su di me quegli accenni al temuto futuro, e quanto 37 X | consentì la stretta paurosa che accennò l'Alighieri, fino ai due 38 X | palpai le due lettere, per accertarmi che fossero suggellate, 39 II | sopratassa pagata e il sigaro acceso, in un cantuccio del mio 40 II | mio era compiuto col suo. Accettai dalla mia compagna di viaggio 41 VIII | avrebbe fatto pena di vederla accettare il consiglio e cedere al 42 III | ogni cosa di laggiù può accettarsi ugualmente; ma dopo tutto, 43 IX | aiuterebbe il caso? O perchè non accetteremmo altri mutamenti di consiglio 44 VI | Margherita: bella signorina, accettereste il mio braccio? Ahimè, l' 45 XI | insidie! - ~Nondimeno, ella accettò un giorno di fare una corsa 46 IV | amico dipinse addirittura un'accia di refe.~- "La tua tempia - 47 II | carlino. In piombo o in acciaio, a sua scelta.~- Sta bene; - 48 VI | delle consuetudini; vedete l'accidiosa inerzia degli abiti! L'uomo, 49 IX | naturalissima contraddizione, grave, accigliato in vista, come un Artabano.~ 50 X | mezzogiorno ero da lei, che accoltomi con molte dimostrazioni 51 X | avevo voluto che ella mi accompagnasse alla stazione; soltanto 52 IV | a' miei occhi se non va accompagnata ad un senso intimo di nobiltà, 53 II | da cui era internamente accompagnato, e in quella che stendeva 54 XI | Quattro giorni! E poi?...~- Mi accompagnerete a Bologna; - soggiunse ella, 55 IX | geloso d'una dama che s'accompagni su per le scale d'un teatro, 56 V | significarle tutto ciò, reputai più acconcio di cercare una gretola.~- 57 VII | calce e di rena impastate si accordava benissimo col verde dei 58 V | innanzi che io medesimo mi accorgessi di averne alcuno? O della 59 V | prima ancora che noi ci accorgiamo di averli ospitati e nutriti?~ 60 VI | alla Gioiosa. - ~Io, con un accorgimento non minore del suo, intesi 61 IX | valigetta socchiusa, donde mi accorsi aver ella cavato tutto ciò 62 VI | alcuni alberi da frutta.~Accorta, come sono tutti i contadini 63 IV | ond'è largo ai mortali, si accosta di più al vero concetto 64 III | solo diritto che si ha di accostarsi a lei e di dirle il più 65 VI | facendosi solecchio colla palma accostata sulle ciglia. Ma ben presto 66 X | scorticata davanti a cui egli accostava i capi di un arco metallico. 67 VI | dubbiezze, o per avventura si accrebbe la sua curiosità, poichè 68 I | cosa, egli, egli solo, l'ha accumulata per me. E di questo io gli 69 XI | quella corsa solitaria io mi accusai liberamente e fui inesorabile 70 XI | Soffrirò, ma benedicendoti, non accusando che il cieco destino. Esso.... 71 XI | è egli vero che tu non m'accuserai di una simile colpa?~- Angelo! 72 XI | parole, in ispecie, così acerbe nella loro efficacia, che 73 XI | soavi alla bocca e così acerbi allo stomaco, la morbidezza 74 XI | sguardo mi si dipinse un così acerbo rammarico, che io ne fui 75 VIII | riposo, la secchiolina dell'acquasanta alla parete, con suvvi appesa 76 V | Già, Nettuno, divinità acquatica; - notò egli, ridendo. - 77 IV | così stando le cose, voglio acquistar loro un po' di buon nome. 78 VI | cuore, affinati nella più acuta forma d'adorazione, che 79 V | dimenticato. - ~Un fischio acuto e il brontolio della vaporiera, 80 II | tal guisa, ed ella era per adagiarsi al suo posto nell'altro 81 X | una volta padrone, mi ci adagio, mi ci dilungo a mia posta, 82 XI | facilmente alla felicità, io mi adattai di buon grado alla mia. 83 VII | piangere, nel quale non doveva addentrarsi il mio sguardo profano. 84 XI | disputato tra noi; vedevamo così addentro nel nostro pensiero, come, 85 V | corsa, tranne noi due, e gli addetti alla stazione almanaccavano 86 VIII | rispettosamente indietro, ci additò un uscio aperto. Era quello 87 VII | Se sapeste quanto mi addolorate! Ve ne prego, siate ragionevole; 88 I | le quali ogni giorno s'addoppiano, si moltiplicano e s'intrecciano 89 IX | zanzare invidiose; e mi addormentai, per continuare quell'estasi 90 IV | non sono che partì di lui addormentate, per così dire, nella inerte 91 X | potei chiuder occhio. E addormentatomi finalmente, non la durai 92 IV | del povero Gulliver, che, addormentatosi un giorno nell'isola di 93 III | che la moda ingrullita ci addossa. Gran mercè se qualche volta, 94 Fin | e da lontano? Io qui non addurrò nemmeno l'argomento più 95 X | punto da chiarire? Avevo io adempiuto gelosamente all'incarico, 96 IV | questa? e perchè dovrei adirarmi?~- Insomma, signora mia, 97 IV | trattenga.~- Ma.... senza adirarsi?~- Che novità è questa? 98 XI | il celebrante all'altare, adocchiata quella novità, fece più 99 II | posto ed egli non abbia adocchiato il migliore per . Vede 100 VI | ladroncelli campestri, ella adocchiò incontanente i forestieri 101 I | e cardinali della vostra adolescenza, il nume ignoto, ma ardentemente 102 XI | sono immagini lontane, che adombrano a mala pena il concetto. 103 VI | del gran ginevrino vorrà adontarsene, che la mia vicina era più 104 VIII | miei occhi. E frattanto mi adoperavo a persuaderle la mia vergogna; 105 XI | Gioiosa. - ~E con un vezzo adorabile soggiunse:~- Non dovete 106 V | io ginocchioni in atto di adorarvi.~- Ma senza quelle due valigie 107 V | incensi grossolani di un adoratore insolente. Va bene così?~- 108 VI | nella più acuta forma d'adorazione, che per l'appunto ha il 109 IV | solitario della spiaggia adriatica io lo avevo notato, per 110 III | titolati o titolabili, adulatori d'un potere o d'un altro, 111 V | occhi accorti che hai.~- Adulatrice! - diss'io, a mezza voce, 112 VI | campi, mentre l'opprimono l'afa e il tedio delle trite vie 113 IV | sguardo e dalla cura di affacciarmi allo sportello per farmi 114 IX | riguardosi con cui si era affacciata al balcone, stringendosi 115 II | scompartimento del sedile, si affacciò allo sportello un uomo, 116 VII | signora, che non doveva affannarsi tanto per un'assenza di 117 X | dell'erta, per non arrivare affannato lassù, ed anche un pochino 118 VII | anco udì il mio respiro affannoso, indovinò il turbamento 119 IV | mia compagna di viaggio, afferrando la frase, quantunque vuota 120 IV | scende? - ~Balzare in piedi, afferrar la valigia e muovere verso 121 IX | colla mente, senza poterlo afferrare. Dite che mi avete inteso; 122 VII | quella mano, che io avevo afferrata per recarla alle labbra, 123 VIII | ginocchioni a' suoi piedi; avrei afferrate in un impeto di amorosa 124 V | cert'aria di sollecitudine affettuosa con cui mi venne incontro, 125 XI | pure era possibile, di cure affettuose; cercai le più dolci parole, 126 Fin | Nei patimenti soltanto si affina lo spirito, questo cercatore 127 VI | sensi gagliardi del cuore, affinati nella più acuta forma d' 128 VI | chiuso?~- Sì, ma il conte lo affitta qualche volta. Quest'anno, 129 VIII | ove pure ella non se ne affliggesse, quell'atto non sarebbe 130 II | con accento di profonda afflizione. - Da quando in qua....~- 131 XI | e d'amaro, come di baci affogati nelle lagrime. - Morire 132 IV | città popolose, i bagni affollati, non m'andrebbero punto, 133 I | un uscire di civiltà per affondarsi nella barbarie, laddove 134 IV | Essa in quel mentre s'era affrettata a rimettere il suo cappellino 135 VII | al suono de' miei passi affrettati sulla carraia, balzò fuori 136 VI | mentre la contadina si affrettava ad apparecchiare la tavola. 137 XI | Montelupo, le pareti rozze e affumicate della Santa Casa, illuminata 138 II | portamonete; io frattanto, ad agevolare il negozio, pagai speditamente 139 I | suo famoso contrasto.~Si aggiunga che nei lunghi viaggi si 140 V | cui non nuoce punto, anzi, aggiunge splendore l'aureola. E bella 141 IV | tondi, piccini e rossigni, aggiungendovi, per maggior verità, qualche 142 V | dopo una notte vegliata. Aggiungerò che io non ne vidi mai una 143 IX | hai fatto bene." E qui aggiungeva la consolazione di qualche 144 IV | messe il poeta. Ed ora, aggiungi sotto la fontanella, qui, 145 III | non ho detto ciò....~- Lo aggiungo io, a compimento della frase. 146 II | una indegnità, signore? - aggiunse ella, con accento di profonda 147 VII | Sì, sì, come vi pare; - aggiunsi io, salutando.~E pigliata 148 II | vostri begli occhi, per aggiustarsi il nodo della cravatta e 149 VII | colse l'invito al volo, e, aggiustatosi il cappellino sulla testa, 150 IV | che il fumo del tabacco le aggrada, tant'è, non lo crederei, 151 IV | atti, tanto da potermici aggrappare e conchiudere: va , prosegui 152 IV | arrischiata, non voleva aggravarla con sciocche paure e con 153 II | importuni di cosiffatte agiatezze.~Intanto i popoli pedestri 154 IX | può spandersi a suo bell'agio, dove ogni cosa è per esso, 155 IV | vegliare, qualche sentimento agitarsi, sotto quella maschera inflessibile! 156 VIII | udivano stormire le frondi, agitate dalla brezza; si udiva il 157 VI | battistrada, suo figlio, che agitava le braccia come un mulino 158 VII | poi di ricamo, a smetter l'ago per ripigliare il libro 159 I | da Napoli a Verona, nell'agosto del 1872. Avevo fatto una 160 I | nuotato a Baia nelle acque d'Agrippina; e sempre solo, solo, solo, 161 V | foss'anco una talpa, non aguzzano un tratto l'ingegno?~- Vi 162 X | lato, domandò ai cuochi aguzzini che lo voltassero dall'altro? 163 IV | alto, sul colle; un tetto aguzzo a quattro acque, colla sua 164 | Ahi 165 I | veduta senza turbare, anzi aiutando il pensiero, dandogli e 166 II | intelaiatura dello sportello per aiutarsi a salire.~Mi avvidi allora 167 IX | proposito? E perchè non si aiuterebbe il caso? O perchè non accetteremmo 168 IV | mi venne prontamente in aiuto.~- Prendete qua; tenete 169 VIII | palpebre col sommo dell'ala. - ~E mi rodevo dentro di 170 IV | carni asperse d'una velatura alabastrina, sotto cui trasparivano 171 VI | a volo la strada. Quegli alati spigolatori dei campi andarono 172 X | biglietto d'ingresso, che l'albergatore prometteva di farmi avere 173 I | bei fiori spiccati dall'albero della vita, innanzi che 174 II(1)| conservare i frumenti. (LEANDRO ALBERTI, Descrizione di tutta Italia).~ 175 XI | uomini, le bionde figlio d'Albione. È vero, per altro, che 176 V | miniate su d'una pagina d'albo, facendoci disperare di 177 XI | caramente diletta; i primi albori del mattino, che riconducono 178 I | scritto messer Ciullo d'Alcamo nel suo famoso contrasto.~ 179 IV | invidiabili della bellezza di Alcina.~Su tutto questo, che potrebbe, 180 IV | e rombano attorno con l'ale, perchè la pittura ha mestieri 181 VII | passata le farfalle che aliavano, inseguendosi capricciose, 182 III | veda appunto l'animo mio, alieno da ogni sorta di galanteria. 183 X | stretta paurosa che accennò l'Alighieri, fino ai due cinghiali di 184 VIII | nembo di luce; la brezza alitava di ramo in ramo, portando 185 XI | mattina, mentre io stavo allacciandole un vezzo di perle d'ambra 186 VIII | anche nel colmo delle sue allegrezze, come il raggiar della terra 187 VI | che si ama, per destar l'allegria; non quella spumosa, chiassosa 188 X | aspettavano. Cesarino era allegro e saltabellava davanti a 189 VI | dell'essere, di cui cantò l'Allighieri.~Ho messo in carta un arabesco 190 XI | colorire il mio disegno, e allogare il nostro idillio amoroso 191 IV | m'andrebbero punto, per allogarvi la mia contentezza. La solitudine 192 XI | ammirati, un voltarsi, un allungare il collo per vederla ancora, 193 V | gli addetti alla stazione almanaccavano ancora intorno alla stravaganza 194 IX | bella dormente la cavatina d'Almaviva: "Ecco ridente in cielo" 195 II | scampo e metter fine all'alterco.~- Del resto, - soggiunsi, - 196 XI | dietro ai giorni e i giorni alternarsi alle notti, e ci struggevamo 197 IV | precipitando a un tratto da quell'altezza nel baratro ignoto, non 198 | altr' 199 | altrettanti 200 II | scorgere, a farsi gradire. Alza o abbassa il cristallo del 201 X | la Rosa. Poco stante, ci alzammo da tavola ed io offersi 202 II | una buona ispirazione, e, alzandomi a mezzo dal mio cantuccio, 203 IV | potrebbe di tanto in tanto alzar gli occhi e non lasciare 204 VI | maggese e di tratto in tratto alzare la testolina a guardarci, 205 IV | sue grazie; non perchè mi alzassi per tempo, ma perchè andavo 206 IV | posso farmi coraggio. - ~E alzato lestamente il braccio, prese 207 III | indovinava il rossore, l'amabile rossore che tinge le guance 208 VII | compagna a disagio; delle amabili scioccherie di messer Cesarino, 209 VI | premio di poter invecchiare amandosi sempre e di non sopravvivere 210 VI | promessa, poichè giunsero, amanti sempre, ad una tarda vecchiaia. 211 XI | vita felice.~Ella era poi amantissima delle arti belle, e, senza 212 III | gli uomini in genere, per amarli qualche volta in numero 213 IV | a lei la bellezza, per amarlo a vicenda nell'opera sua? 214 XI | Tutto non mi diceva egli di amarvi? E non vi avrei io fatto 215 IV | come vorrebbe Lei che non amasse i poeti?~- Poesia, dunque, 216 XI | veduto piangere la donna amata, indovinerà quali ardori 217 XI | che come noi non si erano amate mai due creature nel mondo. 218 XI | Qualunque cosa avvenga, ci siamo amati. E non è stato detto.... 219 XI | aveva ragione a dirlo; ci amavamo alla sfrenata, per allora 220 IV | quel compito cavaliere che amavate dipingervi stanotte, al 221 I | e su terreno comune ad ambidue, prolungato da luogo a luogo 222 IV | baldacchino e financo il corno, l'ambito corno ducale, al loro giurato 223 IV | libertà a quella eccelsa ambizione dell'uomo di Stato. Eppure, 224 VIII | dal sonno, le vanità, le ambizioni e le bizze degli uomini! 225 XI | allacciandole un vezzo di perle d'ambra che era sul punto di sfilarsi, 226 IV | eterni poeti. Di grazia, amerebbe essa i poeti?~- Certamente. 227 III | come una libera figlia dell'America settentrionale.~- Gran paese, 228 IV | dalle forme cerimoniose alle amichevoli. - Ve ne prego, non mi mettete 229 VI | signora.... - entrò a dire ammansata la contadina; - noi non 230 IV | medio evo tutto per , non ammettendo che altri possa averne la 231 III | bracco da fermo. Io voglio ammettere che ce ne sian mille, o 232 III | voleva che io non gliel'ammettessi per buona.~- Ella usa misericordia 233 VI | guizzando tra lo sterpame e ammiccando dal rotto dei sassi; sorrideva 234 III | regolamenti. La carità, l'amministrano le Opere pie; la gentilezza 235 IV | orizzonte, è veramente una cosa ammirabile; e si capisce come gli antichi 236 IV | che si strugga la cera, ammirando il lucignolo ardente; e 237 VIII | così bella! Staremo qui ad ammirarla. - ~Io, come prima mi ero 238 IV | La campagna non era da ammirarsi per fermo, per rigoglio 239 XI | d'ogni parte un guardarla ammirati, un voltarsi, un allungare 240 IV | che mai si mostrasse alla ammirazione delle genti.~Poche bellezze 241 IV | è secondi fini nelle mie ammirazioni; ella è a' miei occhi una 242 Inc | proverbio; ma il caso mio ammonisce che si presta alcuna volta 243 II | quieta~Mordet aqua taciturnus amnis.~ ~Noto per amore di precisione, 244 IX | un bacio. Ella mi stese amorevolmente la mano.~Tornammo, senza 245 XI | inflessioni di voce, gli atti più amorosamente divoti.~Così giunse il mattino, 246 VI | alberi intrecciare i rami amorosi davanti all'ingresso della 247 II | non potei ammirare che l'ampia stazione colla sua gran 248 VII | severe del complesso, l'ampiezza delle finestre, le persiane 249 I | quella metafora del lungo amplesso, ho voluto dire che avevo 250 X | giovinezza non era già nelle ampolle, bensì nel mio cuore, e 251 V | molto di far la figura dell'ampolliera.~- Dimmi su; - cominciai, 252 X | commesso di portarle un'ampollina d'acqua, attinta alla fontana 253 VII | di pensatori, le amavano; Anacreonte le celebrò da par suo in 254 IV | gentiluomo che non ha scritto una anacreontica? E come poi non esser poeti 255 X | viaggiatori, una signora anconitana (che tale almeno mi parve 256 XI | Chi sa? Se queste pagine, andando sotto il vostro nome pel 257 IX | altrimenti necessario di andarle a cercare. A noi, per esempio ( 258 II | mano distesa, e sparì, per andarsi a cercare un posto, probabilmente 259 VII | Non amerei un uomo che andasse a caccia; - mi disse la 260 XI | indovinerà quali ardori andassero quelle due lagrime a spegnere. 261 VII | so da quanto tempo io m'andassi crucciando a quel modo, 262 VII | seguitar la carraia.~- Se andassimo a vederlo! Che ve ne pare? - 263 VII | contadina. - Mentre voi andate, Cesarino corre innanzi 264 I | abbastanza. Se non la conoscete, andateci; la troverete sempre in 265 X | Io ripigliai la mia prima andatura a' piedi dell'erta, per 266 XI | ritenne dal farne parola.~Andavamo ogni giorno a diporto; sempre 267 VIII | e l'inginocchiatoio nell'anditino, dall'altra sponda del letto, 268 IV | i bagni affollati, non m'andrebbero punto, per allogarvi la 269 IV | vita per me, ed io me n'andrei oltre, al mio destino, come 270 IX | passerà alle tre e mezzo. Andrò con questa corsa; sarò sulla 271 X | quattrocento, o giù di . Nell'androne che metteva all'uscio di 272 Fin | non il dolore presente che anela alle gioie future?~Nei patimenti 273 I | serenità d'un martire nell'anfiteatro di Pozzuoli, e fatto traballare 274 XI | piena di rapimenti e di angosce, mista di dolce e d'amaro, 275 IV | me pareva insormontabile angoscia il trovarmi ancora in quel 276 XI | un altro mondo d'erbe e d'animali, su d'un letto di ghiaia.~ 277 VIII | petto immobile e muto, avrei animata la statua. Senonchè, nel 278 XI | guatandola. Pari al gladiatore animoso, che, caduto supino sul 279 V | sapendo uscire dal grave, annaspai, come fo adesso, raccontando 280 VI | provvista di riserbo per le annate cattive? E non possono guardarlo 281 XI | restava a vedere la spezieria annessa al santuario, che vanta 282 X | anella dietro gli orecchi, e annodati sulla nuca lasciavano ricadere 283 III | amore le vie battute mi annoiano. Già, sulle vie battute 284 IV | stazione le solite figure annoiate del capo stazione colle 285 IV | esser tale per noi, ci si annunzia ogni mattina (quando non 286 VII | malincuore, dovetti pure annunziarle che andavo alla stazione, 287 IV | guardiano non fosse venuta ad annunziarmi la fermata di Grottamare! 288 VII | fischio della vaporiera annunziarono l'arrivo del treno. Io mi 289 IV | fischio della vaporiera annunziò la stazione vicina. Diedi 290 IX | prego; - risposi, pigliando ansa da un esempio recente; - 291 VIII | con moto involontario, e ansante, commossa, mi porse l'orecchio.~- 292 V | Nessuno? - mi chiese ella, con ansia.~- Nessuno! - risposi, stringendomi 293 VII | dubbi del presente e colle ansietà del futuro? No, nessuna 294 VI | venuto pur dianzi, tutto ansimante e glorioso, con un suo fardellino, 295 IV | divezzato da questi amori antelucani, io non posso abbattermi 296 X | cinquecent'anni di troppo nell'anticamera della vita.~E qui, non ruberò 297 IV | sarei certo di non esserle antipatico. Ho potuto tenerle fida 298 I | consultata la Sibilla nell'antro di Cuma e ricusato lo spettacolo 299 III | zoologia, verbigrazia, o in antropologia, se vi par meglio, ci sarebbe 300 IX | terminato, che la finestra si aperse e la sua testolina leggiadra 301 IX | ne' suoi occhi si leggeva apertamente la contentezza che ella 302 VI | ci fa spaziare ad occhi aperti e con piena coscienza di 303 XI | creatura adorata, in cui non s'appaga mai il desiderio, perchè 304 VII | della coscienza, che, pur di appagare i sensi infiammati, rinnegherebbe 305 IX | occhi. Non è egli vero che appagherete il mio desiderio? che intenderete 306 I | altrimenti si risica di andare appaiati, rinterzati, inquartati, 307 IX | noi due fece onore ai suoi apparecchi. La mia compagna era sovra 308 VI | contadina si affrettava ad apparecchiare la tavola. I miei occhi 309 VIII | lagrime, avrei scosso quell'apparente torpore, avrei penetrato 310 V | V.~ ~Ero , mogio in apparenza e confuso, come volevano 311 VIII | bennata. Ora, io non volevo apparire a quella donna brutale 312 VIII | dentro con mente sana; ne apparirebbe un misto di ridicolo e di 313 IX | iniziali d'un nome, che apparivano impresse in capo ai foglietti. 314 IV | separarci; la mia felicità, apparsa coll'alba, svaniva come 315 VII | gioventù. Per questo, gli appartamenti sono tutti in ordine, che 316 VI | fan tutto un podere, che appartiene al signor conte Maggi, il 317 IV | treno si fermò a dirittura; apparvero sul margine della stazione 318 IV | me, non le dirò nulla di appassionato; non tenerumi, non galanterie, 319 V | della vostra apparizione, e appendervi sull'altare, a memoria eterna 320 IV | nel mezzo. - Se vuoi, ci appendo anche dintorno "tutte le 321 VIII | acquasanta alla parete, con suvvi appesa la libbia, o ramoscello 322 X | quei ritratti di famiglia appesi alle pareti, erano da 323 VI | poco rame della cucina, appeso alla parete di fondo, era 324 IV | Se è vero che tutti gli appetiti e tutti gli abiti nostri 325 VI | un punto interrogativo, appiattato dietro a quegli occhi rispettosamente 326 II | per domandarvi scusa e appiccar discorso, se ritirate il 327 V | quello che doveva essere appiccicato al suo bagaglio, e vidi 328 VIII | asseveranza, che non dava appiglio a ribattere. - Porgetemi 329 Inc | dunque, alle corte, l'amico appoggia a me la sua prosa, ed io 330 IV | Signora.... - balbettai, appoggiando la reticenza con un inchino.~ 331 VI | essendo ella venuta ad appoggiarmisi da quel lato, faceva per 332 VII | sull'aia, dove mi attese per appoggiarsi al mio braccio.~- Buona 333 IX | e di lastre di cristallo appoggiate a travature di ferro fuso, 334 IX | Alla Castellana. - ~E si appoggiò, così dicendo, al mio braccio 335 X | albergo. Cascavo, a farlo apposta, nel migliore di Bologna, 336 IX | scherniva il grillo canterino, appostato sull'orlo della sua buca, 337 XI | perdonato? - ~Il giorno s'appressava, e quel giorno la donna 338 III | di apprezzarle poco, se, apprezzandole in genere - (e ripetendo 339 III | Perchè Ella mostra di apprezzarle poco, se, apprezzandole 340 III | io le donne, signora. Le apprezzo tutte e senza secondi fini, 341 II | Grazie, signora; - ripigliai, approfittando della sua ultima parola, - 342 XI | La donna gentile aveva approfittato della mia assenza per colorire 343 VII | vedrete! - gridò la contadina, approvando la nostra deliberazione. - 344 VI | parere. In molte cose io non approvo il mio sesso. Se amassi, - ( 345 II | Liri: che non vorrei mi si appuntasse di aver confuso le acque 346 IX | niente di più. Un binocolo appuntato in teatro, è una curiosità 347 V | E il mio cuore si apre ad un inno di lode. Oh donne, 348 XI | sera medesima avrei voluto aprirmi d'ogni cosa con lei; ma 349 X | che son gentiluomo e non aprirò queste lettere; ma un'occhiata 350 II | aspettato, e fu tosto un aprirsi di sportelli, uno scendere 351 VIII | vedere che la monachella apriva le palpebre, mostrando due 352 X | cavallo restìo; gli occhi si aprivano ad ogni tratto per vedere 353 II | quae Liris quieta~Mordet aqua taciturnus amnis.~ ~Noto 354 VI | Allighieri.~Ho messo in carta un arabesco di parole senza poter dire 355 IV | giumenta di puro sangue arabo.~- Bada agli occhi! - soggiunsi. - " 356 II | che neppure Domeneddio s'è arbitrato di fare. Dico che la somiglianza 357 III | volontà, spesso anche di arbitrio), ma compreso almeno del 358 X | veduto, da San Petronio all'Archiginnasio, dalla torre degli Asinelli 359 III | a Loreto, agli angioli architetti, e che so io.~La mia sconosciuta, 360 VI | Gli stipiti volevano l'architrave; e questo c'era per l'appunto, 361 IV | e riscalda tutto ciò che arde, illumina e scoppia, è lui, 362 IV | ammirando il lucignolo ardente; e non potevo saziarmene; 363 I | adolescenza, il nume ignoto, ma ardentemente invocato, a cui promettevate 364 XI | palazzo pontificio, la cupola ardita del Da Maiano e le stupende 365 III | debolezza che fa gli uomini arditi? - ~L'osservazione era giudiziosa 366 XI | morbidezza di certi liquori che ardono le fauci e mandano i fumi 367 XI | amata, indovinerà quali ardori andassero quelle due lagrime 368 XI | pensiero, e pari a tutti i più ardui rapimenti dell'affetto? 369 VI | gradini e da due stipiti di arenaria, che s'ingegnava di far 370 V | questi campi, e in mezzo alle arene del Sahara.~- Correte troppo!~- 371 II | chetamente le sue rive d'argilla! Per la prima volta ho inteso 372 IX | riporre nella sua busta, e argomentai volesse nascondermi le iniziali 373 IV | stizzire un pochino, bene argomentando ch'ella non doveva esser 374 V | telegrafista mi gabellò l'arguzia con una risata di cortesia. 375 Fin | egli in capo? Il filo d'Arianna, che non ha potuto ottenere 376 II | dipinge nel nome da , Ariano che sa di scomunicato, Montaguto, 377 VII | e lo indicava la vellosa aridità dei licheni che gli fiorivano 378 IV | della sua.... Ma no, questo arieggia i complimenti d'una festa 379 II | ventole folte e prolisse, arieggiavano il milorde inglese; ma le 380 IV | sottilissimi archi" donde Ludovico Ariosto immaginò che saettasse i 381 I | riposa, i nervi son tesi, e l'arma se ne sta'n subtilitate, 382 II | colla sua borsa di cuoio ad armacollo e una berretta scozzese 383 IV | risposi io, preso al laccio, e armandomi di coraggio contro il pericolo. - 384 III | quali anche una donna debba armarsi di coraggio e mettersi in 385 VI | franca nel conversare, meno armata d'ironie, di reticenze, 386 IV | consiglieri, da uomini d'arme e valletti, riveriti, ossequiati, 387 IV | schietta pronunzia e dall'armonico giro di frasi della montagna 388 IX | salvastrella e d'altre erbacce aromatiche, le quali io conoscevo da 389 I | fastidiose che non fossero le arpie ai compagni d'Ulisse; i 390 X | le cose. Di certo, quegli arredi, e quei ritratti di famiglia 391 VII | che l'uniforme e pallida arricciatura dell'intonaco. Senonchè, 392 IV | tenete voi dunque? Voi qui ad arrischiare la vita per me, ed io me 393 I | stazione, e le spalle a chi arriva, per far buon viso a chi 394 X | senza un gran batticuore che arrivai sulla spianata, davanti 395 X | piedi dell'erta, per non arrivare affannato lassù, ed anche 396 X | negli occhi, a mala pena arrivato. Siete un leal cavaliere. 397 IV | della mia maraviglia; ed arrossì, sorridendo, come sanno 398 IV | sorrideva, così dicendo, e arrossiva, e chinava gli occhi sul 399 IV | sovrumano, per ricompormi. Arrossivo della mia debolezza; soffrivo, 400 IV | e lo trasse indietro, lo arrovesciò sul cappellino, sto per 401 VI | potemmo vedere la sua faccia arsa dal sole, ma di fattezze 402 IX | accigliato in vista, come un Artabano.~Fatti in tal guisa un centinaio 403 IX | ella, sorridendo.~- Poeta, artefice! - ripigliai. - Qui non 404 XI | era poi amantissima delle arti belle, e, senza intendersi 405 X | o, Dio mi perdoni, d'un articolo di fondo, faceva capolino 406 XI | posta di Bologna, un pietoso artifizio, e tutto per utile mio? 407 VII | morta. I Greci, popoli di artisti e di pensatori, le amavano; 408 XI | proposto di fare una gita artistica a Roma.~- Dev'esser bella, 409 VI | Che cos'è quest'altro arzigogolo: meritar di arrossire?~- 410 IX | questi dubbi nell'animo, ascesi la scala, non senza un'amara 411 VII | i filari della vigna, o ascoltando macchinalmente il ronzìo 412 XI | e piangevo in silenzio, ascoltandole. Ma era stato uno sforzo, 413 III | consigli che non si sono ascoltati. - ~La mia compagna di viaggio 414 IV | orrida cosa! - ~La mia vicina ascoltava e sorrideva.~- E poi, non 415 VII | viatrici che di tanto in tanto ascondevano il sole, quasi a farlo parere 416 V | conosce, e che dietro si ascondono e crescono sentimenti ribelli, 417 I | ricusato lo spettacolo d'una asfissia nella grotta del Cane; desiderata 418 X | Archiginnasio, dalla torre degli Asinelli e dalla sua compagna Garisenda, 419 IX | ancora chiuso di dentro? Asolai un tratto lungo i filari 420 VI | lievemente mossi dallo asolar della brezza; sorridevano 421 IV | piedino di fata; vidi le carni asperse d'una velatura alabastrina, 422 VI | madonna, così dolcemente aspersi d'incarnato, acquistavano 423 IX | al riparo di una proda, e aspettai. La madre e il figlio scendevano, 424 VII | invece a custodire la casa, aspettandovi, mentre io arrivo al paese, 425 X | davanti a quelle novità che mi aspettavano. Cesarino era allegro e 426 IV | in tal caso ciò che voi v'aspettavate da me, fosse pure la più 427 VII | fu vana sollecitudine e aspettazione più vana. Nessuno discese. 428 Fin | felicità, gustato in mezzo alle asprezze del cammino, è come un faro 429 X | impazienza, che a volte mi assalivano, o l'acconciarmi, che tratto 430 IV | solitudine è buona, quando si assapora in due. Del resto, signora 431 XI | spesso colla fantasia, ne assaporo coll'anima i gaudii infiniti; 432 X | guai a loro, se la gente assennata li tenesse mallevadori di 433 VIII | ella di rimando, e con tale asseveranza, che non dava appiglio a 434 IV | che l'ostacolo di quell'assicella poteva non essere inteso 435 XI | sincerarsi di tutto il passato, assicurarsi che non era stato un sogno, 436 VIII | facevo bocca da ridere.~- Vi assicuro che non ho punto voglia 437 XI | improvvisa, per ricordarci l'assidua presenza di un male trascurato. 438 VII | delle cicale, che frinivano assidue dai tronchi degli alberi. 439 VI | ella, notando la nostra assiduità chiacchierina.~- Sicuro, 440 IV | tirai la valigia rasente l'assito, perchè non avesse a scontrarle 441 VIII | solitaria si udiva chiurlare l'assiuolo. Più lungi, ad intervalli, 442 IV | versetto: "Amica mia, io t'assomiglio alle cavalle che sono a' 443 XI | tanti particolari, a cui, assorto nella vostra allegrezza, 444 II | come io venissi a capo di assottigliarmi; ma il fatto sta che scivolai 445 III | equità pigmea, noi non più assuefatti a simili grandezze, a simili 446 I | panciotto, e par che dica agli astanti: guardate, ecco il senno 447 VII | di cui parliamo abbia ad astenersene... per me. - ~Rimasi un 448 VIII | soverchiava la luce degli astri lontani, confondendone lo 449 VIII | sporgenze, ai raggi dell'astro notturno.~Era una notte 450 IV | vogliono i partigiani dell'atavismo, si può quasi giurare che 451 X | posta il futuro, gli spasimi atroci dell'impazienza, che a volte 452 II | suoi toccamenti villani; si atteggia, fa il bocchino, si ravvia 453 IV | fors'anco ad affetti che l'attendono, insomma, ad un piccolo 454 IV | mette da banda il meno, per attenersi al più.~- Così è, mia bella 455 VIII | il peggio e a quello mi attenni, dicendo la sciocchezza 456 X | sino a Bologna. Le cure, le attenzioni, i riguardi, ond'era fatta 457 VII | leggiero sull'aia, dove mi attese per appoggiarsi al mio braccio.~- 458 III | gratitudine, che è più d'ogni attinenza sociale. Ma infine, che 459 IV | un po' d'egoismo in due, attingervi forza alle future battaglie 460 XI | questo patto soltanto ella attingesse la forza di rimanere con 461 IV | calore, il moto e la vita li attingiamo da lui, che le insite forze 462 X | portarle un'ampollina d'acqua, attinta alla fontana di Giovinezza. 463 XI | dove nell'amor suo avevo attinto la vera coscienza della 464 X | acconciatura del tempo nostro, si attorcigliavano con greca eleganza sulle 465 IV | su quella scranna dorata, attorniati da ministri, da consiglieri, 466 X | ordigno, o d'un ostacolo attraversato sulla via; ed ero già allo 467 VI | screziate si levò da terra e attraversò a volo la strada. Quegli 468 VI | influenza, il fascino, l'attrazione simpatica dei miei entusiasmi. 469 XI | Maria in legno di cedro, attribuita a san Luca, pittore e scultore 470 X | due cinghiali di bronzo, attribuiti al Cellini, che servono 471 I | da un luogo, che è quanto attutire i tormenti, se non per avventura 472 II | alla derrata; gherminelle audaci, ma lecite, a quanto pare, 473 VIII | col figlio, dopo averci augurata la buona notte. Per qualche 474 VII | co' suoi complimenti ed augurii metteva la mia compagna 475 II | montatoio; forse in cuor suo s'augurò di non essersi fatto tant' 476 I | veleggiato a Sorrento colle aure natali di Torquato Tasso; 477 V | anzi, aggiunge splendore l'aureola. E bella di una bellezza 478 IX | lembo della veste. Una mite auretta spirava dal fogliame, carezzandole 479 XI | fiore ghirlanda, essa, l'austera, non aveva ceduto che ad 480 I | possedeva per diritto.... d'autore; più felice di Pigmalione, 481 X | sei ore d'una mattina d'autunno quando c'entrai. Smontato 482 X | solamente per questo.~Ella si avanzò in atto cortese sull'uscio, 483 | avea 484 | aveano 485 VI | paglierini le rèste delle avene sterili sui gambi sottili 486 | averci 487 | averli 488 VI | leggiadramente, che io non seppi avermelo a male.~Sedemmo al desco 489 II | agli olmi di Casoria e di Aversa. Il ponte e la valle di 490 | aversene 491 I | Verona, come mi pare di avervi già detto, dove (e questo 492 | avessimo 493 | aveste 494 I | posta per me. Questo spirito avido di sapere, curioso di arcane 495 IV | una fronte nitida come l'avorio; i grandi occhi turchini 496 | avranno 497 III | nei panni di quell'uomo, m'avrebb'egli fatto piacere di pensare 498 | avremmo 499 | avremo 500 | avresti


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