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| Anton Giulio Barrili Come un sogno IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1501 XI | Come si lasciasse quell'eremo beato di Grottamare, come
1502 X | suo corteggio di numi e d'eroi. - Davvero? esclamò ella,
1503 VI | bella compagna, che andavano errando curiosamente in giro, beandosi
1504 XI | potrei dire, senza tema di errare: così ella pensa; non può
1505 X | femminile!~- No; siete in errore.~- E perchè, dunque?~- Lo
1506 XI | parlando, in uno stato di esaltazione quasi febbrile. Non mi pareva
1507 IV | rispondenza delle frasi non è esatta; - diss'io di rimando. -
1508 IV | tempia. Non so se esprimo esattamente ciò che sentii in quel punto;
1509 III | sorridendo, - che questa donna esca sola di casa sua e prenda
1510 XI | una rara semplicità, che escludeva lo sfoggio, non l'eleganza,
1511 V | da dove passano, quando escono da quel cancello laggiù?~-
1512 Fin | sogno. Principio e fine esercitano una cattiva influenza sull'
1513 IV | foggiata dagli Dei per esercitare la pazienza di Prometeo,
1514 IX | veniva crescendo d'attorno. L'esercito volante delle zanzare mi
1515 IV | David, edificata per gli esercizi dell'armi." - ~L'amico tirò
1516 XI | sapere il mio nome. È ella esistita? O non è forse un sogno
1517 VII | profferta la mia vita senza esitare un istante; e c'era un piccolo
1518 V | della sua millanteria senza esito.~- Oh no, siate certa che
1519 X | avessi potuto con questo espediente far guadagnare qualche chilometro
1520 VI | stillato di una lontana esperienza.... - ~Così cinguettavamo
1521 XI | lacerarti il cuore colle tristi esperienze. Fors'anche, il caso t'ha
1522 X | tra' piedi un amico, per esporgli il mio dubbio, egli m'avrebbe
1523 III | mi pare un'imprudenza lo esporsi alle tentazioni in tal modo.~-
1524 V | mio fumatoio, che rimanere esposta agl'incensi grossolani di
1525 XI | soggiunse, con una strana espressione di voce e di sguardo, da
1526 IX | angelo mio; - soggiunsi, esprimendo nella voce tutto l'affanno
1527 IV | bellezza, anche a patto di non esprimerne la millesima parte, io mi
1528 | esse
1529 III | svapora, come avviene delle essenze odorose. Mi fermo adunque
1530 IV | fermarsi su quell'argomento essenziale~Mi accostai dunque e la
1531 | esserci
1532 IX | premeva sul mio, sapendo di essermi caro.~Così ci mettemmo in
1533 | essersi
1534 VII | splendidamente severa in estate, doveva essere malinconica
1535 V | meno utile tra le forme esteriori dell'animo, sentii una mano
1536 VII | i battiti del mio cuore, estinguere financo il respiro, pur
1537 IX | a mala pena formato, si estinse.~- No; - disse poi di rimando.~-
1538 | et
1539 X | omnia. Basti, a confermare l'etimologia, che io ci trovai tutto
1540 IX | il nome di Bononia, e gli Etruschi che l'avevano chiamata Felsina,
1541 V | Io non ne capisco un ette. Che si sia addormentato
1542 XI | Melpomene, di Talìa o d'Euterpe. Tutto sommato, poteva non
1543 III | mettersi in balia degli eventi. E allora avviene, - soggiunse
1544 IV | parole in fretta, cercando di evitare i suoi occhi. E senza stringere
1545 VIII | dentro in me lo spirito evocatore di quella forma divina,
1546 IX | presente, scaverò nel passato, evocherò i Galli Boi ond'ebbe il
1547 II | dunque in volgare che ne facciam tutti, quando abbiamo trovato
1548 VII | veduto un po' da lontano. La facciata era semplice e sarebbe parsa
1549 | faccio
1550 V | su d'una pagina d'albo, facendoci disperare di poter trovar
1551 | facendosi
1552 VIII | parole vi sgorgavano più facili dalle labbra. Dite, signora
1553 VI | colmo della virtù, che la facilità del fingere e il gusto di
1554 IX | dolore. Ma tra quell'erbe falciate, molte aveano rimessi i
1555 X | solamente una mia ragazzata. A Falconara entrò nel mio scompartimento,
1556 X | diss'egli, tirandomi per la falda dell'abito; - per di qua. - ~
1557 Fin | lontani, impromesse non fallaci del meglio, e si spera.~ ~
1558 VIII | taceva.~Io mi avvidi d'aver fallito la strada e volli tornare
1559 V | contenta di cogliermi in fallo.~- Signora, - balbettai, -
1560 II | farebbe magari dio carte false, per darvi ad intendere
1561 IV | imperocchè, di tutti gli "Dei falsi e bugiardi" egli si è conservato
1562 I | di onori, di potenza e di fama, che ci fanno temere dai
1563 I | tovaglia, più immonde, più fameliche e più fastidiose che non
1564 III | o sei civiltà, l'una più famosa dell'altra.~- Forse, - notò
1565 VI | Castellana e la Puliga, fan tutto un podere, che appartiene
1566 VII | mezzo, in prossimità del fanale, per modo che la luce mi
1567 XI | dicono molti; il cuore d'una fanciulla! un libro bianco! Ma che
1568 IV | femminile o di ingenuità fanciullesca, mi domandò: - Or bene,
1569 IX | curiosità a cui ci eravamo fanciullescamente avvezzati.~- Non me lo chiedete,
1570 I | la stessa via polverosa, fangosa e scabrosa; qua e là le
1571 Inc | pigliare un po' d'aria alle sue fantasie, e non poteva farlo col
1572 I | regioni dell'ignoto; si fantastica bene come nel proprio letto;
1573 I | perchè solo, e libero di fantasticare a mia posta, viaggiavo da
1574 X | lungo, narrando tutte le fantasticherie del mio spirito irrequieto,
1575 | farà
1576 | faranno
1577 V | ripigliai; - pòtremo dunque farcela insieme: sempre che l'acqua
1578 | farci
1579 VI | ansimante e glorioso, con un suo fardellino, dal quale aveva cavato
1580 XI | fermavamo sulle ali d'una farfalla, o sui petali d'un fiore,
1581 VII | salutando di passata le farfalle che aliavano, inseguendosi
1582 IV | uomini, poi, son essi fior di farina? Pure, anche la madre terra
1583 VIII | divina, che non volesse farmela così presto sparire dagli
1584 Fin | asprezze del cammino, è come un faro amico sul mare, come un'
1585 | farò
1586 VIII | questo mal tratto abbia a farvelo il sonno; - soggiunsi, masticando
1587 II | donna un quid medium tra la fascia d'ombrello e la cortina
1588 VI | come a dir l'influenza, il fascino, l'attrazione simpatica
1589 I | immonde, più fameliche e più fastidiose che non fossero le arpie
1590 | fatemi
1591 VI | persuasivo, - togliete questo, e fatevi onore. Siamo anche capaci
1592 IV | costato tanti pensieri e fatiche? No, signora: se lo tentassi,
1593 IV | noioso, una bella fermata nel faticoso viaggio della esistenza?~-
1594 IX | mia compagna di viaggio, fattasi incontro a me, mi condusse
1595 XI | cura sulla mia fronte, e fattomi subitamente a guardarla,
1596 VI | per aggiustare i conti col fattore.~- Macerata! - ripetei dentro
1597 XI | certi liquori che ardono le fauci e mandano i fumi al cervello,
1598 XI | sotto le ceneri, una sola favilla?~~ ~
1599 IV | testuggine? Sarebbe vero, come favoleggiarono gli antichi, che la donna
1600 VI | abituro, ricordando i celesti favori, si avvidero di una gran
1601 VI | pittore ha la sua tinta favorita negli occhi, che gli s'infiltra
1602 II | occhioni da spiritato; mi fe' un gesto minaccioso col
1603 VIII | ardeva e tremava come per febbre. Al mio atto, la donna gentile
1604 XI | stato di esaltazione quasi febbrile. Non mi pareva più lei;
1605 V | secentista avrebbe detto che Febo era invaghito di lei e le
1606 | fecero
1607 I | era l'arcana visitatrice, feconda di tante dolcezze al genio
1608 Fin | sante pugne, tutte le sue feconde inquietudini! Chi stimola
1609 VII | magari anche fuori dei felicissimi Stati. Ma lei no, la povera
1610 IX | bene, ed io ne tolsi un felicissimo augurio. Ella in brev'ora,
1611 IV | quei loro battibecchi da femmine di mercato, me lo sarei
1612 IV | volentieri gli avrei calato un fendente sul cranio, o piantato una
1613 IX | bella compagna, della mia fera, come l'avrebbe chiamata,
1614 VII | proseguire il discorso. Sentivo ferita da quelle parole la parte
1615 IV | capo alla torre e qualche feritoia nel mezzo. - Se vuoi, ci
1616 X | raggiungermi. Udii la sua voce e mi fermai appena quel tanto che gli
1617 XI | invisibile? Eppure, - soggiunse, fermandosi a mezzo il suo pensiero,
1618 XI | sebbene alla larga e senza fermarcisi su. Si poteva credere che
1619 IV | potuto così tranquillamente fermarsi su quell'argomento essenziale~
1620 X | prima che il convoglio si fermasse, m'ero buttato fuori con
1621 XI | maestra di meraviglie! Ci fermavamo sulle ali d'una farfalla,
1622 V | biglietti per Bologna e si fermavano a Grottamare. Io, per mostrarmi
1623 XI | stazione di Bologna, non mi fermerò a raccontarvi. Mi scoppiava
1624 VII | avviso; - ripigliai con fermezza; - ma voi non potete, per
1625 III | un sorriso per giunta. E fermi lì, s'è fatto ogni cosa;
1626 IV | acconciamente notate dal divin Ferrarese tra i tesori invidiabili
1627 XI | la sua salvaguardia, il ferreo vincolo imposto alla sua
1628 IX | vo' dire la sua stazione ferroviaria. Vedrò Bologna; la correrò
1629 VII | que' suoi detti sugosi, or festevoli, or gravi, ma quasi sempre
1630 III | in su quel tono di urbana festività che il caso aveva portato
1631 II | d'ombrello e la cortina a festoni d'una sala da pranzo.~Era
1632 I | picco e le stesse discese a fiaccacollo; le scosse, i traballamenti
1633 VIII | pergola. Se no, mi sarei forse fiaccato il collo sull'aia.~È vero
1634 IV | conosco i segni dell'antica fiamma."~Così ciaramellavo per
1635 X | lunghe file di portici che fiancheggiano le vie principali, e che
1636 XI | macchia degli allori, che fiancheggiava la spianata. Laggiù ci eravamo
1637 IV | simili casi, le brutte non fiatano.~- È vero; - diss'ella convinta. -
1638 VII | anche più naturale che non fiatassi io. Mi tornava alla mente
1639 X | avevo tanta io in tutte le fibre, che per un pezzo non potei
1640 II | da sola? E lui pronto a ficcarsi dentro, senza badare se
1641 III | In che ginepreto m'ero io ficcato alla cieca? E chi era quella
1642 IV | antipatico. Ho potuto tenerle fida e sicura compagnia, come
1643 XI | dottrina. Donde avviene che, fidandosi molto alle proprie ispirazioni,
1644 X | la compagnia di un uomo fidato, andare attorno per la campagna?"~
1645 XI | lasciandoti. Tu saresti il più fido compagno che una donna di
1646 VII | digrignavo i denti come una fiera delusa del pasto. E perchè?
1647 X | della favola, a cui la bella figliuola del re aveva commesso di
1648 IV | descrizioni, la più bella tra le figliuole di Sion."~- Sta bene; -
1649 X | benevolo riso: state allegri, figliuoli: noi lo siamo stati la parte
1650 X | in giornata.~- Ma allora, figliuolo mio, - mi disse la signora,
1651 IV | della stazione le solite figure annoiate del capo stazione
1652 XI | sovra pensiero; indi con un fil di voce mi mormorò all'orecchio:~-
1653 X | farla breve, tirai giù una filatessa di nomi così alla rinfusa,
1654 IX | sciami, colle loro trombe filiformi, a suggermi il sangue. Parevano
1655 IV | pregarla di non lavorare che al filondente. Colla lana e il punto in
1656 IV | lasciava indovinare le "due filze di perle elette" acconciamente
1657 IX | apparizione, la cadenza finale mi restò interrotta sul
1658 VI | virtù, che la facilità del fingere e il gusto di tormentare
1659 III | nel mio plaid, dormiva o fingeva di dormire. Nobile finzione,
1660 IX | il mio disagio notturno, finì col riderne anch'essa. Per
1661 Fin | scorgere dove cominci e dove finisca.~Se l'uomo potesse incatenare
1662 IV | sorriso. - La nostra relazione finisce con una buona parola, che
1663 IV | E poichè ho cominciato, finisco. Come non crederei ch'Ella
1664 III | Sì; non è forse la nostra finta debolezza che fa gli uomini
1665 II | sui nervi, e quella del finto inglese, che accennava a
1666 III | compra un mazzolino dalla fioraia più in voga, con un sorriso
1667 VI | avvivate dai sorrisi della fiorente bellezza! Come valgono a
1668 VIII | gelsomini, ond'era tutta fiorita la spelonca, che erano di
1669 VII | aridità dei licheni che gli fiorivano le membra) aveva smesso
1670 VIII | tutta la vôlta diafana del firmamento. Per contro, spiccavano
1671 IV | giorno la vaporiera ci passa fischiando: pure, questo bel luogo
1672 VIII | la domanda, me la sentivo fischiare all'orecchio: "Sì certo;
1673 III | trovato il fatto suo, e non fischierà più per un pezzo.~- Ah!
1674 X | silenzio, co' suoi begli occhi fisi ne' miei.~- Che io, - rispose
1675 Fin | detto in principio.~Ora, che fisime s'è posto egli in capo?
1676 IV | Davvero? - chiese ella, fissandomi in volto con una cert'aria
1677 IV | cuore uno spasimo che mi flagellò il sangue e lo fece scorrer
1678 VII | contessa, madre del signor Flaminio, nostro padrone, ci ha passato,
1679 V | del medico?~- O medico, o flebotomo, parlo d'un signore alto,
1680 I | cosa difficile, è suo. La florida salute, che mi consente
1681 IX | congratulazioni pel suo florido aspetto; ed ella di rimando
1682 X | lunghi soliloqui in cui mi foggiavo a mia posta il futuro, gli
1683 IX | apparivano impresse in capo ai foglietti. Ma questo per fermo le
1684 X | ostinavo a trattenerlo sul foglio, egli si sbizzarriva in
1685 XI | davanti a noi. Ma da quelle foglioline sottilmente venate, da que'
1686 III | amore, venerazione....~- E follia; non lo nego.~- Ma io non
1687 VII | mia speranza poteva esser follìa; vivevo tra desiderio e
1688 VII | avrei dato in non so quali follìe. Correvo alla impazzata
1689 VIII | attraverso i pampini ond'era folta la pergola. Quanto a me,
1690 X | stata murata la casa sulle fondamenta d'un tempio a Giove Statore,
1691 IX | penso invece che sia il fondamento della carità, poichè confonde
1692 IV | Ed ora, aggiungi sotto la fontanella, qui, dalla gola, "due caprioletti
1693 XI | conosceva molto le cose forestiere, mostrava di conoscere anche
1694 IV | vero concetto che dobbiamo formarci della divinità protettrice.
1695 IV | cuore non avrebbe potuto mai formarsene da solo un'immagine così
1696 IX | il sorriso, a mala pena formato, si estinse.~- No; - disse
1697 XI | intendersi molto di precelti e di formole, che il più delle volte
1698 I | Imperocchè, ricordatelo, la Fornarina lo ha spento: ma lei, quella
1699 XI | Ognuno che abbia amato fortemente e veduto piangere la donna
1700 XI | venuti per via più diretta a fortificare il tuo spirito, senza lacerarti
1701 I | più forte a venticinque, fortissima a trenta, o giù di lì. A
1702 III | so se più accorti, o più fortunati, che la loro felicità l'
1703 VI | per sè e per l'altro men fortunato compagno, premendo forte
1704 II | cui, come di tante altre fortune, siam debitori all'Italia
1705 II | alla fuliggine del carbon fossile e divieto agli sguardi curiosi.
1706 | fossimo
1707 | foste
1708 I | incarnata in tante creature fragili e vane? Lei era l'immagine
1709 V | vaporiera, seguiti tosto da un fragore di ruote, annunziavano la
1710 VIII | biancheria, candidissima e fragrante, che invitava al riposo,
1711 VI | veniva come un alito, una fragranza di voluttà. Esprimo a fatica
1712 IV | che non le fo il torto di fraintenderla, per comodo della mia dignità
1713 IX | ricomporre una statua coi frammenti rinvenuti in uno scavo;
1714 II | apparir manieroso, e non è che frammettente e importuno. Vi fa gli occhi
1715 VI | svelta nel portamento, più franca nel conversare, meno armata
1716 IV | passata di poco la stazione di Francavilla. Ma veda di riposare, signora
1717 X | meglio questa mia furia francese, dirò che in ogni città
1718 II | chiamo così il coupé dei francesi), dove fu mia prima cura
1719 VII | Queste erano inezie, frascherie, armeggiamenti senza costrutto.
1720 IV | sicura compagnia, come un fratello.... come un vecchio amico....~-
1721 IV | fiori, s'intende: è un amore fraterno. Il bel luogo si vede passando,
1722 VII | libellule, volanti a guisa di frecce; non era muto lo stuolo
1723 VII | turbamento in cui era. Mi parvero fredde come il marmo. Ad un tratto
1724 VIII | No; piuttosto un po' di freddo. - Difatti il suo braccio
1725 IX | ritirata, accolse la mia freddura mattutina. Si cominciava
1726 IX | perchè in mezzo alla maggior frequenza de' miei simili, io ci ho
1727 IX | ma era così bella, così fresche erano le rose della sua
1728 II | uno scendere e un salir frettolosi, chi per tracannare un beverone
1729 IV | fossi stato nel berretto frigio di Paride, la guerra di
1730 VII | stuolo delle cicale, che frinivano assidue dai tronchi degli
1731 I | pranzato molto allo scoglio di Frisio e scarrozzato altrettanto
1732 XI | mille pretensioni, in mille frivolezze. Non intendiamo parità di
1733 IV | sporgevano il muso di sotto alla froge della povera bestia.~- Benissimo; -
1734 VII | selvatica. Quei cespugli frondeggiavano rigogliosi; quei fiori s'
1735 VIII | si udivano stormire le frondi, agitate dalla brezza; si
1736 IV | capisce, ella si mette in fronzoli per scendere a visitare,
1737 VI | a male.~Sedemmo al desco frugale. Ella aveva appetito e mangiò
1738 VI | polenda, testimonianza della frugalissima colazione fatta pur dianzi
1739 II | uno all'altro, ormando e frugando, come un bracco da leva,
1740 VII | ronzìo degli insetti, o dal frullo delle libellule, volanti
1741 II(1)| vi sono per conservare i frumenti. (LEANDRO ALBERTI, Descrizione
1742 II | Puglia, ricca venditrice di frumento, di lane e di capperi in
1743 VI | dietro una siepe di ramerino, frutice d'ornamento contadinesco
1744 IV | volta, in un'offerta di frutte, lusingarsi l'orecchio dalla
1745 IV | nome era la discesa, era la fuga, la liberazione da un incubo!
1746 Fin | tale, che a patto d'esser fugace, di passar come un sogno.
1747 XI | vi avrei io fatto triste, fuggendo?~- Oh, per tutta la vita! -
1748 IX | occasioni, sospirando i fuggevoli incontri, nasconderei gelosamente
1749 IV | e che pur troppo sente fuggire da sè, poichè gli occhi
1750 IV | fissi sulla campagna che ci fuggiva dinanzi.~Intanto io guardava
1751 XI | E le nostre ore liete ci fuggivano così rapidamente dagli occhi!
1752 IV | è da averne il capogiro.~Fuggivo, dunque, tra vergognoso
1753 II | sul volto, ostacolo alla fuliggine del carbon fossile e divieto
1754 VIII | bagliore e lo schianto del fulmine, io t'intesi, ti sentii
1755 V | amando meglio entrare nel mio fumatoio, che rimanere esposta agl'
1756 VI | tovaglia di bucato. Il latte fumava nel bricco. Messer Cesarino
1757 | fummo
1758 III | primo misleale, al primo furfante venuto.~- Le fo i miei complimenti
1759 IV | vedevo uno sfogo a tutte le furie d'inferno che mi tempestavano
1760 | furon
1761 IX | certo; metteva fuori certi fuscelli di stoppia, che mi punzecchiavano
1762 IV | delicatezza del sentimento, che, fuse in un solo concetto, la
1763 IX | appoggiate a travature di ferro fuso, per cui ella somiglia a
1764 V | salata. - ~Il telegrafista mi gabellò l'arguzia con una risata
1765 VI | recandomi alle labbra i sensi gagliardi del cuore, affinati nella
1766 VI | del mondo, testimone delle gaie volate degli uccelli migratori,
1767 VII | nè del ritorno, nè del gaio desinare sotto la pergola,
1768 X | incipriato, in abito di gala, con una ranocchia scorticata
1769 IV | capre lisce del monte di Galaad." - ~E l'amico a tirar giù
1770 IV | appassionato; non tenerumi, non galanterie, non occhiate pietose; un
1771 II | delle nostre pretensioni galanti? Da quando in qua non le
1772 III | calunniato Medio Evo, un galantuomo, armato che fosse cavaliere,
1773 III | altro, gente che voga alla galeotta, che tira a sè, crede in
1774 VII | larghe foglie di ninfèa, galleggianti a fior d'acqua. Ma nelle
1775 I | scandelle a fior d'acqua; la gallina riscaldata, scompaginata
1776 X | che avevo fatte dianzi al galoppo. - ~E questo che ho detto
1777 X | metallico. Riconobbi il Galvani e pensai all'elettricità.
1778 VIII | rispondermi, traevo già a me la gamba, rimasta dentro, piegandola
1779 VI | delle avene sterili sui gambi sottili già disseccati a
1780 V | pegno che esce fuori dei gangheri. Verrà con un'altra corsa,
1781 I | antiche e moderne, tra quella gara di meraviglie della natura
1782 X | miracolosa, mi aveva sorriso garbatamente, servendomi a prezzo fermo.
1783 V | canzonatura di madonna, non mi garbava più molto di far la figura
1784 IV | La frase era girata con garbo e il piglio era oltre ogni
1785 II | del Calore con quelle del Garigliano, cosa che neppure Domeneddio
1786 X | Asinelli e dalla sua compagna Garisenda, sotto di cui la limpidezza
1787 IV | Gautier, buon'anima sua, ça gâte le paysage.~Amo il sole,
1788 III | tutto quello che dicono? Gatta ci cova, mio caro. Il signor
1789 II | settantasette diavoli i taciturni gaudenti, quando siamo noi sul predellino
1790 IV | sebbene, come diceva Teofilo Gautier, buon'anima sua, ça gâte
1791 XI | altra? - gridò. - Chiamami Gel.... - ~Ma si trattenne,
1792 IV | britannica, o più britannicamente gelosa.~Sfuggirono dunque alla
1793 V | quello stato per ambedue gelosissimo, avrebbe anche salvato me
1794 VIII | erano di cera, e le rose, i gelsomini, ond'era tutta fiorita la
1795 IV | cannello di pipa, foss'anco di gelsomino, tra le sue labbra di rosa.~-
1796 IV | dalla gola, "due caprioletti gemelli che pasturano tra i gigli."~
1797 IX | anzi, io non ho parlato sui generali, se non per giungere al
1798 II | almeno noi altri della generazione presente, che ci godiamo
1799 VII | dimestichezza con mille generazioni di erbe campestri; que'
1800 III | donna immeritevole della sua generosa protezione, se non La ringraziassi
1801 IV | ficcarmi in quel piccolo mondo geniale che Ella di certo ha saputo
1802 III | tornar finalmente a cose più geniali, o signora, e ai debiti
1803 IV | mostrasse alla ammirazione delle genti.~Poche bellezze resistono,
1804 IV | contentezza dì vegliare su d'una gentil creatura che non si conosce,
1805 III | dirò che amo il Medio Evo. Gentili consuetudini, nobili insanie,
1806 VIII | e so compatire; pensiero gentilissimo che quel gran mago di Virgilio
1807 IX | tutto ciò che si chiama, in gergo di palcoscenico, l'occorrente
1808 IX | molte aveano rimessi i germogli, e di qua e di là mi giungeva
1809 X | il tempio di Vesta, il Gesù, il biondo Tevere, Ripetta,
1810 X | la mano in fretta, e le gettai nella buca. Certo, egli
1811 II | per giunta alla derrata; gherminelle audaci, ma lecite, a quanto
1812 IV | più facilmente sassoso, ghiaioso e sterpigno che altrove.
1813 II | Ottimamente! - risposi ghignando, come portava il discorso. -
1814 XI | suoi dirsi, d'ogni fiore ghirlanda, essa, l'austera, non aveva
1815 IX | pensato e dato volta sul mio giaciglio, nascosi il volto sul braccio,
1816 IX | sparso, si gittavano su me. Giacobbe, nel suo sogno di Betel,
1817 VI | l'appunto ha il nome di giaculatoria, nella pittoresca energia
1818 IV | luoghi da una pellicola gialla, come si vede per l'appunto
1819 V | Mercurio, come l'ha ideato il Giambologna, mi avviai alla stazione.
1820 VI | fino a tanto che visse, Gian Giacomo Rousseau, dico,
1821 VII | nelle redole tortuose de' giardini signorili, si era chiazzato
1822 VI | tempo per liberarmi da quel ginepraio in cui ero andato a ficcarmi
1823 III | di raccapezzarsi. In che ginepreto m'ero io ficcato alla cieca?
1824 VI | nè lo spirito del gran ginevrino vorrà adontarsene, che la
1825 X | mi ricordava le mie prove ginnastiche e il premio più gradito
1826 VI | come una sposa, sicura e gioconda come la donna che sa tutto
1827 Fin | presente che anela alle gioie future?~Nei patimenti soltanto
1828 X | nè Pedaso, nè Porto San Giorgio, nè altra di quelle graziose
1829 X | vero altresì che mai un giornale mi parve più interessante
1830 X | scorsi ad uno ad uno tutti i giornali, comperati poc'anzi nella
1831 II | d'una sala da pranzo.~Era giovine o vecchia? Bella o brutta?
1832 X | che io avevo conosciuta giovinetto, molti anni addietro e che
1833 X | fermata fu lunga, e non giovò che io battessi i piedi;
1834 X | disusato al mio secolo, mi gira per la fantasia di essere
1835 X | persona dallo sportello, per girar la maniglia. Balzai, credo,
1836 VII | fiori erano violacciocchi e girasoli. Il terreno, non più sparso
1837 IV | con me. - ~La frase era girata con garbo e il piglio era
1838 VI | i lieti pensieri che mi giravano per la fantasia in quell'
1839 X | siamo venuti a capo?~Mi giravo frattanto e mi rigiravo
1840 IV | Il guardiano accorse, girò la maniglia e si ritrasse
1841 VIII | mente. Lo afferrai al volo; gittai tutte quelle parole avanti,
1842 X | Non erano che due parole, gittate là a caso, e forse così
1843 IX | giù, in ordine sparso, si gittavano su me. Giacobbe, nel suo
1844 IX | troverete due lettere; le gitterete nella buca, senza leggere
1845 VI | frequenti del mio cuore come io giubilassi dentro di me e quanto mi
1846 X | che così ad occhio e croce giudicai opera del quattrocento,
1847 VI | ella non ci aveva aria di giudichessa, mi feci animo a squadrarla
1848 IV | segnata sulla tela una bella giumenta di puro sangue arabo.~-
1849 III | indovinano più assai che non si giunga a conoscerle dai fatti.
1850 III | ogni cosa; più in là non si giunge; Ercole ci ha piantate le
1851 IV | Ora, mentre io stavo per giunger colà, una voce argentina
1852 X | tanto che gli consentisse di giungermi a pari.~- Orbene, - gli
1853 IV | pistoiese.~Grottamare! oh, si giungesse una volta a Grottamare!
1854 IX | germogli, e di qua e di là mi giungeva alle nari un grato effluvio
1855 X | della Gioiosa, davanti a cui giungevamo per l'appunto, e che aveva
1856 VII | Puliga, e prima che voi giungiate alla Castellana, sarà ai
1857 IV | avrei dato a Minerva, o a Giunone: e chi sa? se m'avessero
1858 VI | mantenne la promessa, poichè giunsero, amanti sempre, ad una tarda
1859 IV | aria tutta sua, ch'io non giunsi ad intendere.~- Ne stia
1860 XI | innamorate, noi eravamo giunti a conoscere i nostri cuori
1861 III | allora, per una donna si giuocava allegramente la vita; allora
1862 X | Giove è vincolato dai suoi giuramenti; ed è questa una delle più
1863 IV | vere; perchè se Ella mi giurasse che il fumo del tabacco
1864 VII | ritornare in voi stessa.~- Me lo giurate? - diss'ella con ardore,
1865 IV | ambito corno ducale, al loro giurato nemico, per potersela sgattaiolare
1866 X | bianco, e screziata a furia, giusta una foggia imitata dai tessuti
1867 IV | ci comanda l'ambiente.~- Giustissimo; - incalzai. - Si ricordi,
1868 XI | taciturno, guatandola. Pari al gladiatore animoso, che, caduto supino
1869 VI | occhi. Povera gente della gleba! Non è per essi il danaro
1870 IV | contemplazione e di ebbrezza. Nelle glorie dei pittori si vedono per
1871 VIII | splendeva a mezzo il cielo, gloriosa del suo pieno disco, e col
1872 IV | delle arcane promesse, delle gloriose vittorie, ed anco, se occorre,
1873 VI | dianzi, tutto ansimante e glorioso, con un suo fardellino,
1874 VII | contar le vele sul mare, o le gocce d'acqua sui vetri, a leggere,
1875 XI | chi sente di non averne a godere più molto.~La Rosa, che
1876 VII | dell'inverno, trova modo a godersela; calza alla svelta un paio
1877 VI | piaciuto, e siamo smontati per godervi un po' di quiete campagnola.
1878 I | vedevo che era buona e godevo di non aver profani daccanto,
1879 II | generazione presente, che ci godiamo il nuovo, dopo aver tribolato
1880 IV | che non sembravo più io; - godrò ugualmente di aver reso
1881 IX | volto sul braccio, piegato a gomitello, per contendere quanto potevo
1882 V | presso alla piegatura del gomito, e dopo la mano un braccio
1883 VII | tranquillo la ridevole impresa di gonfiar le gote nel nicchio, senza
1884 VI | acqua corrente, che guizza e gorgoglia, limpida, fresca e canora,
1885 VII | ridevole impresa di gonfiar le gote nel nicchio, senza cavarne
1886 XI | alla ingenita alterezza che governava ogni suo atto, si sarebbe
1887 VI | nostra.... sotto i cessati governi; e le considerazioni che
1888 VI | era una donnina di buon governo. Il poco rame della cucina,
1889 VI | stagnante intorno a cui stanno gracidando le rane e su cui verdeggiano
1890 VI | uscio nobilitato da due gradini e da due stipiti di arenaria,
1891 II | farsi scorgere, a farsi gradire. Alza o abbassa il cristallo
1892 X | ginnastiche e il premio più gradito che mai fosse dato alla
1893 V | faceva bocca da ridere; gradiva il lustro, come un potente
1894 VII | era chiazzato qua e là di gramigna e di musco. Anche il tritone,
1895 VII | campestri; que' muschi e quelle gramigne ond'era infeltrito il terreno,
1896 II(1)| delle fosse, che ad uso di granai vi sono per conservare i
1897 IV | giungere a quella invidiata grandezza; dimenticato passatempi
1898 III | più assuefatti a simili grandezze, a simili impasti di forza,
1899 VIII | ebbrezza, e feci uno sforzo grandissimo di volontà per comprimere
1900 IV | luogo a un reticolato di granelli rossi e vinosi, spartiti
1901 IV | Inoltre, son donna, e un granellino d'incenso non mi può far
1902 IV | il mio sangue e matura i grappoli della vite, e non mi lagno
1903 I | di morchia, di cuoio e di grasso stantìo: la solita fermata
1904 I | lasciandovi che una immagine grata, o fuggevole, di sè; le
1905 III | ilarità, - debbono esserle grati di queste sue consuetudini.
1906 X | posto a rosolare sulla graticola, come fu in punto da un
1907 IV | bene in cervello, mi indicò gravemente il guardiano, deputato all'
1908 III | rispose ella, imitando la mia gravità burlesca.~- Or dunque, sappia,
1909 VIII | con una frase di Tommaso Gray, fu lasciato alla solitudine
1910 X | si attorcigliavano con greca eleganza sulle tempie, si
1911 IV | strali l'amore; il naso grecamente profilato, tra due guance
1912 VII | ora meridiana par morta. I Greci, popoli di artisti e di
1913 I | che v'invitano nel loro grembo a pigliare una boccata di
1914 VI | ironie, di reticenze, di gretole, e a farla breve, di tutti
1915 III | livellatrice, colla nostra gretteria, colla nostra piccineria
1916 VI | schiuma impura del suo vivere gretto e piccino. Egli non va,
1917 V | addormentato e non abbia udito gridar Grottamare? - ~Ella si era
1918 IV | voce del guardiano si udì gridare col solito accento svogliato:~-
1919 II | viavai, il tramestìo, il gridìo, di tutte le stazioni d'
1920 XI | tanto non oltrepassammo le grigie mura di Sisto V, dando così
1921 IX | la tua?" Ma il cuore mi grillava nel seno e mi veniva ripetendo: "
1922 VIII | che l'aria lo senta e i grilli cantaiouli si piglino spasso
1923 VII | comignolo assai rilevato e le gronde molto sporgenti sulle soffitte,
1924 VII | un empito di rabbia farmi groppo alla gola. Però, non sapendo
1925 VI | l'appunto, con due rosoni grossamente scolpiti sui lati e una
1926 V | rimanere esposta agl'incensi grossolani di un adoratore insolente.
1927 V | le mie parole miravano a guadagnar tempo; ma, nel pronunziarle,
1928 X | con questo espediente far guadagnare qualche chilometro di strada
1929 II | bottega da caffè, chi per guadagnarsi un posto nei compartimenti
1930 IV | meritiamo di ossequio, o guadagniamo di affetto fuori la cerchia
1931 III | signora mia; questo è il guaio.~- Eh via! perchè non avrà
1932 VIII | labbra, a carezzarmi la guancia.~Arcana potenza che in un
1933 IX | Serbo due piume del vostro guanciale; - mi disse. - Ed ora andiamo
1934 VIII | superiore del lenzuolo e di due guanciali per giunta. La biancheria,
1935 II | ravvia i capelli, si cava un guanto per farvi ammirare il brillante
1936 V | si fermò sui due piedi, guardandomi con un'aria melensa, che
1937 IX | accento solenne, - senza guardarle! Strapperete la sopraccarta
1938 IV | si volse in soprassalto a guardarmi, e certo, vedendo il mio
1939 IX | soprascritta, senza pure guardarne il sigillo; ve lo prometto.
1940 VI | abbia molto amato, e molto guardato da vicino, m'intende. Dirò,
1941 III | certi e precisi, era egli guardia urbana e campestre, egli
1942 II | abbiamo trovato da sedere e guardiamo dall'alto al basso i nuovi
1943 III | costume, la insegnano le guardie urbane e, quando non la
1944 IX | balli; starei contegnoso e guardingo, pur di non essere lontano
1945 IV | se lo tentassi, sarei un guastafeste per gli altri, uno sciocco
1946 X | Mi trattenni, temendo di guastargli la coscienza, pel giorno
1947 I | aver profani daccanto, a guastarmi quella pacifica ebbrezza.
1948 XI | nessuna donna lo ha ancora guastato. So quel che dico; - soggiunse,
1949 VII | tuttavia mi rodevo, mi ci guastavo il sangue, digrignavo i
1950 VI | parecchie lettere fossero guaste dal tempo.~- Ah! ah! - sclamai. -
1951 X | una improvvisata, non la guastiamo. Corri, piuttosto; io ti
1952 X | segno di vita. Temetti d'un guasto occorso in qualche ordigno,
1953 XI | volta rimasi taciturno, guatandola. Pari al gladiatore animoso,
1954 IV | berretto frigio di Paride, la guerra di Troja o non sarebbe avvenuta
1955 X | tutti gli altri, mi metto la guida sotto il braccio e ritorno
1956 X | non ruberò il pane alle guide, discorrendo per filo e
1957 I | briganti travestiti in cento guise, perfino (oh colmo d'audacia!)
1958 III | della gentilezza! Secolo guitto! Io lo abomino. Ma è tardi,
1959 VI | essa un'acqua corrente, che guizza e gorgoglia, limpida, fresca
1960 XI | vede brulicare, muoversi, guizzare un altro mondo d'erbe e
1961 IV | ricordi, signora, del povero Gulliver, che, addormentatosi un
1962 Fin | Un giorno di felicità, gustato in mezzo alle asprezze del
1963 I | contentare in pari tempo i due gusti, del vedere e del pensare,
1964 | han
1965 Fin | in quella~del mio Paolo Heyse, il beniamino delle Grazie.~
1966 II | stizza: homo sum et nihil humani..... Ahi maledetto latino!
1967 XI | solo, avrebbero portata ia morte. Non era forse la
1968 IV | questo? Si parla d'una donna ideale.~- Sì, è vero! - risposi
1969 V | dio Mercurio, come l'ha ideato il Giambologna, mi avviai
1970 XI | numero) si ristringe a poche idee mute, cioè senza conforto
1971 XI | disegno, e allogare il nostro idillio amoroso in quella cara solitudine.
1972 XI | relazione e di conseguenza; veri idoli senza gambe e senza braccia
1973 XI | seguirono il doloroso colloquio. Ignari del passato e non curanti
1974 III | fosse, era lontano, fidente, ignaro così dei pericoli che ella
1975 IV | sospetti, talvolta anche ignominia, presso i nostri uguali
1976 XI | più delle volte celano l'ignoranza e la povertà dei concetti,
1977 XI | nulla. Ignoravo e dovevo ignorare l'esser suo, com'ella ignorava
1978 XI | ignorare l'esser suo, com'ella ignorava il mio; questo era l'unico
1979 XI | salvo una cosa da nulla. Ignoravo e dovevo ignorare l'esser
1980 VII | cespugli e di fiori, ed ignuda nel mezzo, senz'altro ornamento
1981 | II
1982 | III
1983 V | seguimmo; ella di buon passo ed ilare in volto; io di mala voglia
1984 III | temperare l'effetto della sua ilarità, - debbono esserle grati
1985 III | quell'ordine più antico e più illustre, che neppure la celia di
1986 IX | casa; ma come fare, senza imbattermi ne' miei ospiti o, quel
1987 IV | perchè una volta mi sono imbattuto in Lei ed ho potuto renderle
1988 IX | Quando mi risvegliai, l'alba imbiancava le cime dei colli. Balzai
1989 IV | altra spina nel cuore: m'imbronciai da capo e non ci fu più
1990 V | queste cose, nella mia aria imbronciata. Ora, in quella che andavo
1991 IV | confesso, ero un tantino imbronciato; ma non ci abbadi. Gli è
1992 III | timore; - rispose ella, imitando la mia gravità burlesca.~-
1993 X | furia, giusta una foggia imitata dai tessuti orientali. I
1994 VI | che gli uomini non hanno imitato da poi.~- Scusate; e Bauci
1995 V | È un bel nome. Dovevo immaginarmelo che ti chiamavi così, con
1996 II | II.~ ~Or dunque immaginate voi, come, dopo una lunga
1997 VI | Madonna! Se me lo fossi immaginato, avrei messa un po' in sesto
1998 IV | donde Ludovico Ariosto immaginò che saettasse i suoi strali
1999 I | da qualcuno. Gratitudine immensa a mio padre! I figli, per
2000 IV | che perdo per disgrazia immeritata, ad un tempo. Se lo lasci
2001 III | femminile, - io sarei una donna immeritevole della sua generosa protezione,
2002 XI | non curanti del futuro, immersi nel pensiero di noi medesimi,