Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Alfabetica    [«  »]
equinoziali 1
equipaggio 1
equipollente 1
era 287
êra 1
erano 71
eravamo 20
Frequenza    [«  »]
333 mi
314 da
305 i
287 era
277 più
275 della
272 con
Anton Giulio Barrili
Uomini e bestie: racconti d'estate

IntraText - Concordanze

era

    Racconto,  Capitolo
1 Pre | dicembre 1836 e a 22 anni era già collaboratore di un 2 Ramarr, I | Brunelli lo aveva potuto. Era il milionario della comitiva. 3 Ramarr, I | caldi dell'anno. Il luogo era abbastanza vicino alla strada 4 Ramarr, I | riferirvela qui.~La campagna era bella; stridevano le cicale 5 Ramarr, I | della vita. La comitiva era allegra: le corse e le fermate, 6 Ramarr, I | storia naturale (perchè c'era anche quello, tra i nove) 7 Ramarr, I | accompagnava la signora, ed era il più galante della brigata. - 8 Ramarr, I | Elisa, non più paurosa, si era fatta avanti due o tre passi. 9 Ramarr, I | o tre passi. Il ramarro era rimasto , muovendo la 10 Ramarr, I | disse il giornalista, che era per l'alleanza nordica.~- 11 Ramarr, I | un tempo che il ramarro era l'amico dell'uomo, e poi....~- 12 Ramarr, I | Sul mattin della vita era il creato; Belli di nova 13 Ramarr, I | giobertiano, il cui buon umore non era andato mai più in del 14 Ramarr, I | tanto per attaccare: /* Era una notte (Così diede al 15 Ramarr, I | cominciamento Ibraimo di Gaza) era una notte, E per le vie 16 Ramarr, II | il fiore. Madonna, poi, era bella....~- Se non vi dispiace; - 17 Ramarr, II | impossibile, poichè ella era una bellezza stupenda: alta 18 Ramarr, II | Certo, la donna amata da me era un miracolo di greca bellezza, 19 Ramarr, II | Alborico Malaspina. Così com'era, con le sue alte mura di 20 Ramarr, II | Cinquecento; ma forse non era che un bel principio, rimasto 21 Ramarr, II | pianterreno del palazzo era il vestibolo, con la cucina, 22 Ramarr, II | giardino; ma in verità non era neanche più un orto. Incolto, 23 Ramarr, II | ma il campo superiore non era sostenuto che da un muro 24 Ramarr, II | non che in altri tempi lo era già stato? Vedete, caro 25 Ramarr, II | spazio di pochi metri, non era senza fermate, sopra 26 Ramarr, II | senza misericordia. Madonna era fatta così: le frivolezze 27 Ramarr, II | arrossendo: "Che matto!" Era molto, sapete; era per me 28 Ramarr, II | matto!" Era molto, sapete; era per me il colmo delle beatitudini. 29 Ramarr, II | mattine a prendere il fresco. Era anche il luogo donde, senza 30 Ramarr, II | sua visita, naturalmente era per il salottino da lavoro; 31 Ramarr, II | salottino da lavoro; di non era meno naturale che uscisse 32 Ramarr, II | Conoscevo la felicità, che era fatta per me; non avrei 33 Ramarr, II | dico di no; ma quando egli era giovane e forse anche bello, 34 Ramarr, II | anche bello, Madonna non era ancora nata. Ed ora, che 35 Ramarr, III | terrazzino, trattenuta com'era dai discorsi delle miopi 36 Ramarr, III | ramarri. La pietra sporgente era deserta; i due saurii si 37 Ramarr, III | illusione di un sì. E forse non era soltanto un'illusione, la 38 Ramarr, III | briciolo anche a voi! Ma questa era tuttavia una vana speranza. 39 Ramarr, III | fruttaglia insalvatichita. Era giusto che quella piccola 40 Ramarr, III | donna. Un'altra novità, che era il mio rimanere in campagna 41 Ramarr, III | due cognate si alzarono. Era tempo che smontasse la guardia.~- 42 Ramarr, III | Veramente, per uno che era stato sulle alture, ricomparivo 43 Ramarr, III | pietra; ma quel tanto che si era avvicinata bastò per farli 44 Ramarr, III | quali recessi di un'anima. Era un lampo, per altro, e come 45 Ramarr, III | ramarri li aveva veduti, ed era innegabile che stessero 46 Ramarr, III | vasta della mia.-~E Madonna era , daccanto a lui, bella 47 Ramarr, III | delle circostanti colline; era , sorridente e rosea nella 48 Ramarr, III | Evidentemente, egli si era ammogliato troppo tardi; 49 Ramarr, III | avessi finiti, quella oramai era stagione di vacanze e la 50 Ramarr, III | ammazzare il mio tempo.-~Era anche per me un modo sufficiente, 51 Ramarr, III | cari pupilli.~L'amico si era alzato quella mattina meno 52 Ramarr, III | schermii, ma egli incalzò; era proprio risoluto di darmi 53 Ramarr, III | lo riconoscevo ancor io, era stata troppo lunga.~- Sono 54 Ramarr, III | noie, davvero! La società era ingrata e sconoscente con 55 Ramarr, III | le rime. Se la famiglia era per lui un inferno, che 56 Ramarr, III | che l'asprezza del saluto era corretta dall'amabilità 57 Ramarr, IV | Madonna; e per ottenerlo era necessario anzi tutto di 58 Ramarr, IV | anche il mio ardimento le era dispiaciuto, il tempo le 59 Ramarr, IV | dispiaciuto, il tempo le era mancato per dimostrarmi 60 Ramarr, IV | prima.~Un passo, per altro, era fatto: mi ero scoperto, 61 Ramarr, IV | interrotta.~Così infatti era venuto il pretesto della 62 Ramarr, IV | occhiali d'oro, la mia lettera era passata sotto il lume sereno 63 Ramarr, IV | grazia, senza la quale non era o non mi pareva più possibile 64 Ramarr, IV | della mia visita. Questo era forse un buon segno; ma 65 Ramarr, IV | occhiali d'oro senza dubbio era rimasto nell'anticamera, 66 Ramarr, IV | acqua e non tempesta.~Si era entrati nel famoso salottino. 67 Ramarr, IV | parte del salottino. Madonna era , intenta al suo ricamo, 68 Ramarr, IV | cuore mi batteva forte; era quello il momento che avevo 69 Ramarr, IV | le guance.~Pur troppo non era cosa da guardarsi con calma. 70 Ramarr, IV | ramarri. Poverini! Chi si era occupato di loro, per tutto 71 Ramarr, IV | per tutto quel tempo che era durata la mia assenza? Ah, 72 Ramarr, IV | vedute prima. Che novità era quella? Proseguendo il cammino, 73 Ramarr, IV | intonacati di calce; e giù giù, era bianco, turato, intonacato 74 Ramarr, IV | secco esciva di piombo, era stato fabbricato uno sprone.~ 75 Ramarr, IV | perchè, poi? Che bisogno c'era di aggiustare quel muro, 76 Ramarr, IV | aggiustare quel muro, che era stato dimenticato tanti 77 Ramarr, IV | sepolti vivi dentro! Era lui, l'assassino, il serpente 78 Ramarr, IV | spettacolo delle mie furie. Era lei, di fatti, era lei che 79 Ramarr, IV | furie. Era lei, di fatti, era lei che accorreva, pietosa 80 Ramarr, IV | Madonna, secondo l'uso, era calma; io dovevo essere 81 Ramarr, IV | Il tiranno del Frigido si era fatto serio, e mi dava occhiate 82 Ramarr, IV | Certamente qualche cosa era avvenuto, per suggerirmi 83 Ramarr, IV | ridevo, e sul mio volto c'era poco da leggere; Madonna, 84 Ramarr, IV | Così presi commiato; ed era tempo, perchè soffrivo profondamente, 85 Ramarr, IV | l'ora del pranzo, che non era lontana.~- Restate, - gli 86 Ramarr, IV | Bravo! Mi rallegro con voi. Era infatti un lavoro urgente, 87 Ramarr, V | verità. La mia nonna materna era cugina d'un prozio di lei, 88 Malan, I | che qualche anno prima mi era servito da guida in altre 89 Malan, I | dimenticavo di dirvi che si era ai primi d'aprile), proseguimmo 90 Malan, I | avevano cortesemente indicata, era cupa, ma bella, e noi andammo 91 Malan, I | nell'ultim'ora di luce, era per verità un nobile edifico; 92 Malan, I | Incominciamo dal dire che era fabbricato sul colmo d'un 93 Malan, I | merlatura delle cortine non era scoperta a mo' di terrazzo; 94 Malan, I | chiaramente che il pianterreno era disabitato da un pezzo.~- 95 Malan, II | nella sua stamberga, che era cucina e tinello insieme, 96 Malan, II | darci che polenda e uova. C'era il pollaio, nondimeno, e 97 Malan, II | della tavola. Poco dopo era imbandita la mensa, con 98 Malan, II | castello, se una storia c'era, - è vero che ci si sente?~- 99 Malan, II | religiosamente tutto quello che c'era stato imbandito, bevemmo 100 Malan, III | guardare di fuori. Il cielo era coperto di nuvole, ma un 101 Malan, III | famiglia, in una casa che era appartenuta ai Fieschi. 102 Malan, III | rosso, in fondo al quale era l'uscio della camera destinata 103 Malan, III | appoggiato al muro, si era strofinata la sua veste 104 Malan, III | miei modesti indumenti, si era posata la mano bianca e 105 Malan, III | niente di strano. Piuttosto era da dire che la signora si 106 Malan, III | forse , dietro a lei, c'era tutta una comitiva, pronta 107 Malan, III | punto solo per me. La dama era sparita dietro la cortina. 108 Malan, III | chiusi più occhio.-~L'amico era stato ad ascoltarmi con 109 Malan, III | faccia in aria, e mi disse:~- Era buono, il vin di Montobbio?~- 110 Malan, III | fatto lo stesso.~Il letto era duro, e la paglia del saccone 111 Malan, III | cantava sotto. Ma questa era una piccola noia, a cui 112 Malan, III | Dio e della ruggine, si era fermato. Ma non così l'orologio 113 Malan, IV | guanciale e tesi l'orecchio. Era proprio l'amico che aveva 114 Malan, IV | tentasse di sollevarmi. Era uno scherzo a me noto. Qualche 115 Malan, IV | aveva due spalle d'Ercole, era venuto carponi sotto il 116 Malan, IV | spallacce a mo' di leva, si era preso il gusto di farmi 117 Malan, IV | diavolo!-~L'esclamazione era cagionata dal fatto, che 118 Malan, IV | guardare sotto il letto. Non c'era nulla. Mi volsi a guardare 119 Malan, IV | fumi al cervello, e non c'era caso di altre perturbazioni. 120 Malan, IV | fianco, mi sentii sollevare. Era un moto lento, regolare, 121 Malan, IV | osservai il letto misterioso. Era , il tormento dell'anima 122 Malan, IV | stesso. Che diavolo mi s'era attaccato ai nervi, che 123 Malan, IV | tutta prima il brav'uomo era rimasto un po' sconcertato; 124 Malan, IV | aveva levata la mano e si era dato un colpo della palma 125 Malan, V | V.~ ~Il contadino era escito a far gente. Due 126 Malan, V | adolescente lungo e smilzo, che era il suo primogenito, e da 127 Malan, V | aprir bocca. E non ce n'era bisogno, in verità, per 128 Malan, V | forma dell'invoglio in cui era rimasta pigiata.~E neanche 129 Malan, V | paglia. Il contadino si era rivolto a guardar noi, e 130 Malan, V | Ahi che innocente ell'era!" Infatti, la punta del 131 Malan, V | grazie dell'uomo, come questi era nelle grazie di Dio.~Una 132 Malan, V | storia) a certi amici miei era saltato in mente di fabbricare 133 Malan, V | imposto il nome di Proteo, che era, come sapete, il Dio dei 134 Malan, V | terreno; e in questo modo si era fatto più largo il serpaio. 135 Gabbia, I | notte, che a quei tempi non era ancor fatta per dormire. 136 Gabbia, I | all'amicizia sacre." Ma era poi capace di dedicarmi 137 Gabbia, I | vecchiaia. Perchè oramai era vecchio e i suoi sessanta 138 Gabbia, I | più voglia di ritornare.~Era un bel tipo, con la sua 139 Gabbia, I | sola, perchè il termometro era sceso a parecchi gradi sotto 140 Gabbia, I | anche dormire, tanto si era avvezzi a vederlo in ogni 141 Gabbia, I | in questa opinione non c'era niente di vero. Egli non 142 Gabbia, I | racconti, ed aggiungo che era ricco di storie e di aneddoti, 143 Gabbia, I | indicazione che potesse servirmi. Era lui il mio capitan Dodèro, 144 Gabbia, I | stato civile, capitan Dodèro era nato a levante di Genova, 145 Gabbia, I | Tommaso Marchesani, invece, era nato a ponente di Genova, 146 Gabbia, I | nobilissima città di Loano. Colà era vissuto molti anni, negli 147 Gabbia, I | assalto del palazzo in cui era alloggiato il governatore 148 Gabbia, II | un convento di frati, che era murato sulla collina e che 149 Gabbia, II | sapete che cos'è; la loggetta era, ed è tuttavia, una sala 150 Gabbia, II | ritornarsene a casa. Il cielo si era coperto di nuvole; un'aria 151 Gabbia, II | dall'altra. La tentazione era forte, per un cacciatore 152 Gabbia, II | dalle macchie bigie ond'era picchiettato il suo mantello 153 Gabbia, II | dolore e di paura.~Tommaso era , inginocchiato sulla 154 Gabbia, II | della conversazione. Si era in un paese dove tutti si 155 Gabbia, II | guardavano a mala pena, ed era rarissimo il caso che scambiassero 156 Gabbia, II | il muro e una stia, che era collocata al sole, presso 157 Gabbia, III | il muro di un orto, che era alla marina, famoso per 158 Gabbia, III | anche la buona Caterina, che era escita sulla soglia e si 159 Gabbia, III | Monte Loreto. Caterina Rocca era una bella bruna, come ho 160 Gabbia, III | prima un gran caso. Non era una di quelle bellezze bofficione 161 Gabbia, III | Insomma, vi ho detto che egli era di cattivo umore, e credo 162 Gabbia, III | Toirano e di Ranzi; il cielo era sereno, il sole splendido, 163 Gabbia, III | mancargli il coraggio, non era più in tempo di darsela 164 Gabbia, III | non a lui, che ancora non era degno di tanto.~Tommaso 165 Gabbia, III | parrà forse evasiva. Ma era sereno lo sguardo di Caterina 166 Gabbia, III | per fare qualche cosa, si era chinato per accarezzare 167 Gabbia, III | La storia del gabbiano si era sparsa per tutto il paese, 168 Gabbia, III | primi giorni: Ciurillo!~Era un nome formato per onomatopèa, 169 Gabbia, III | altro.~Frattanto, poichè si era nel cuore dell'autunno, 170 Gabbia, III | briscola, pazienza ancora. Ma era sempre stato un cacciatore, 171 Gabbia, III | Dio. Che voleva dir ciò? Era forse innamorato? E di chi?~- 172 Gabbia, III | diss'ella a Tommaso, che era andato, secondo il solito, 173 Gabbia, IV | quale pretesto? Infine, ella era così bruna! Tommaso credeva 174 Gabbia, IV | giorni senza frutto. La stìa era , al suo posto consueto. 175 Gabbia, IV | Forse, anzi senza il forse, era un'altra stìa; ma il quadro 176 Gabbia, IV | di quelle mattine, mentre era a contar gli argani e 177 Gabbia, IV | chiamò ad alta voce Ciurillo.~Era lui davvero. Vide la sua 178 Gabbia, IV | gallus Brissonii.~Caterina era fuori di dalla gioia, 179 Gabbia, IV | badò neanche, attenta com'era e desiderosa di comunicare 180 Gabbia, IV | per quel giorno. Tommaso era sempre "tra color che son 181 Gabbia, IV | memoria d'uomini, non si era veduto l'eguale. Nella loggetta 182 Gabbia, IV | passatempi cinegetici, ne era come ubbriaco. Rimase, ancora 183 Gabbia, IV | capoccia della brigata, era andato via per il primo; 184 Gabbia, V | buona protettrice. Caterina era , ritta sulla soglia, 185 Gabbia, V | giovinotto, annaspando. - Non era poi caccia di polvere.~- 186 Gabbia, V | sentiva scoppiare il cuore; era sul punto di spargere le 187 Gabbia, V | innamorato; altra volta era più occorso di tornare sull' 188 Gabbia, V | argomento. E il Carli non si era infinto con lui, non aveva 189 Ossian, I | de' Sellai. Ricordo che c'era molta gente a passeggio 190 Ossian, I | vaporoso, in verità, non era mai stato il mio ideale, 191 Ossian, I | del pacifico borghese. Non era dunque un Ossian molto romantico, 192 Ossian, I | guardava più me. La mia dignità era in salvo; fui felice di 193 Ossian, I | chi fosse.~Dei immortali! Era lui, il mio colonnello in 194 Ossian, II | grandezza ero rimasto confuso. Era , davanti a me, il terzo 195 Ossian, II | di spiriti guerrieri, non era ancora terzo il Musset, 196 Ossian, II | voluttà dolorose; bensì era terzo il Barbier, il famoso 197 Ossian, II | cameretta e i miei libri. Come s'era fatto grande e luminoso 198 Ossian, II | Perchè il mio pensiero era corso anche a lei, ma senz' 199 Ossian, II | severa che due ore prima mi era tornata così ostica. Ma 200 Ossian, II | guardato? Sicuramente c'era stato un errore; avevo creduto 201 Ossian, II | un lampo di gelosia, od era invece la olimpica guardata 202 Ossian, III | dissi.~- Che? l'articolo era vostro? Ve ne faccio i miei 203 Ossian, III | trovato il vostro buon cuore.-~Era commosso, il vecchio poeta: 204 Ossian, IV | del ragazzo! Veramente, era una cosa intollerabile.~- 205 Ossian, IV | errori di ortografia ond'era infiorata:~"Signore,~"Io 206 Dumas, I | del gaio imperatore non era punto altezzosa, come a 207 Dumas, II | unghie rosee, infantili, com'era infantile il sorriso delle 208 Dumas, II | lui col prosciutto. Non era una omelette più gustosa 209 Dumas, II | ammirazione per lui; ma era stata condita da una erudizione 210 Dumas, II | nella tesi generale, mi era venuto per dalla prosodìa 211 Dumas, II | e poi giudicate."-~Non era ostinato d'indole; era cortese 212 Dumas, II | Non era ostinato d'indole; era cortese di modi, e, dopo 213 Dumas, II | volumi; ma qui il valent'uomo era poco discorritore, e doveva 214 Dumas, II | volentieri di politica; ne era, anzi, tanto invasato, da 215 Dumas, II | teorica. L'aneddoto non era per lui, come si dice, la 216 Dumas, II | spicciola della storia; ne era il fiore, senza altro. Linneo, 217 Dumas, II | parlò molto quel giorno, era tutta effigiata e definita 218 Dumas, III | nelle gazzette del 1863. Era il giorno che i fogli italiani 219 Dumas, III | andai difilato verso di lui. Era gala, per me, poter discorrere 220 Dumas, III | più nulla da fare; tutto era finito in Italia; il periodo 221 Dumas, III | ancor io, e qualche volta mi era avvenuto di dirlo e di scriverlo; 222 Dumas, III | gran romanziere di ciò che era il suo pregio singolare? 223 Dumas, III | singolare? Questo, difatti, era mirabile in lui: la potenza 224 Dumas, III | commozioni dell'arte grande, c'era la voga del generino; ecco 225 Dumas, III | avevo espresso restava: ed era il concetto di una Francia 226 Dumas, III | Daccanto a quella luce era necessario un po' d'ombra; 227 Dumas, IV | ombra nell'altra. A me non era dato di giunger fino a voi, 228 Nembrot, I | di questi due: perchè c'era anche del racconto, in quelle 229 Nembrot, I | abbiamo veduto che la bestia c'era, e si dipingeva da . Ma 230 Nembrot, I | improvvisata una cena al Tunnel. Era il Tunnel una società di 231 Nembrot, I | giorno. Ci capitava, quando era di passaggio a Genova, anche 232 Nembrot, I | particolare. Sir James non era un Lucullo, un Apicio; 233 Nembrot, I | pentola diplomatica. In fondo, era tutta cucina; un buon risotto 234 Nembrot, I | condurre a Venezia, a Roma. Era sua opinione che dopo la 235 Nembrot, I | Ritorniamo al Dumas. Anch'egli era al Tunnel, forte anch'egli 236 Nembrot, I | tutto. Alessandro Dumas non era un letterato, non era uno 237 Nembrot, I | non era un letterato, non era uno scrittore, secondo i 238 Nembrot, I | cànoni antichi e moderni; era una forza della natura, 239 Nembrot, I | a scoprirle."-~La caccia era per Alessandro Dumas un 240 Nembrot, I | così onorevole por me, era una tradizione di famiglia 241 Nembrot, I | conduceva sempre con . Ma era una caccia coi falchi, e 242 Nembrot, I | Ferruk-kan, il gran visir, mi era riconoscente, per aver io 243 Nembrot, II | II.~ ~Nembrot era figlio di Cus; il quale 244 Nembrot, II | figlio di Cus; il quale era figlio di Cam; e questi 245 Nembrot, II | figlio di Cam; e questi era figlio di Noè, il più venerabile 246 Nembrot, II | ragione in quei tempi) non c'era un re, un suddito, in 247 Nembrot, II | selvaggina da per tutto?~Ed era proprio così; in ogni macchia 248 Nembrot, II | po' lungo, quel nome; ma era anche lungo il cane. E poi, 249 Nembrot, II | cane accorreva lo stesso. Era un cane dotato di una intelligenza 250 Nembrot, II | il cane, intelligente com'era, non si doleva punto di 251 Nembrot, II | scoccare la freccia.~Questo era anche un atto di prudenza 252 Nembrot, II | lodevole, perchè Nembrot era un potente cacciatore, ma 253 Nembrot, II | posto; forse perchè non era sicuro di mangiarla autentica 254 Nembrot, II | nella scala degli esseri. Era nato per la caccia, non 255 Nembrot, II | breve, che il suo padrone era innamorato. Avete un bel 256 Nembrot, II | occhi al cielo. Nembrot era innamorato. Ah, bene! una 257 Nembrot, II | figlia degli uomini? Pazzo era il re, se per una di queste 258 Nembrot, II | desiderii del re? No, non era possibile che fosse questa, 259 Nembrot, II | capito, lascia fare a me.-~Era un cane dotato d'intelligenza 260 Nembrot, II | onore di dirvelo. Nembrot era il re degli uomini, ma Assurbanipal 261 Nembrot, II | uomini, ma Assurbanipal era il re dei cani. Non andò 262 Nembrot, II | signora non badava a lui. Era bella, e godeva di farsi 263 Nembrot, II | alta catena di monti.~Qual era la vetta su cui andava a 264 Nembrot, II | giudizioso animale che egli era. Trattandosi della Luna, 265 Nembrot, II | vegliarci la notte seguente; ma era stato un errore d'ottica, 266 Nembrot, II | alto, e vi corse. La cima era tutta coperta di vecchie 267 Nembrot, II | avanzi dell'Arca, ed egli era proprio sull'ultimo vertice 268 Nembrot, II | bella signora dei cieli era molto vicina, tanto vicina 269 Nembrot, II | toccarla. Ma anche questo era un inganno ottico. Aspettò 270 Nembrot, II | la sua via nello spazio. Era un guaio, perchè un cane 271 Nembrot, II | selvaggina. Ma se quella era dura, doveva egli lasciarla 272 Nembrot, II | si sfaldava tra i denti, era egli colpevole? Il caso 273 Nembrot, II | egli colpevole? Il caso era nuovo, e non si poteva giudicarne 274 Nembrot, II | impensierì fortemente. Che cos'era avvenuto alla faccia divina 275 Nembrot, II | allora una cosa simile non si era mai vista. Si adunò tosto 276 Nembrot, II | due terzi di Luna.~Ce n'era abbastanza per riconoscerla. 277 Nembrot, II | rapimento di mezza moglie. Non era che mezza, o poco più, ve 278 Nembrot, II | sentenziarono. La colpa era del cane.~- Egli ha offeso 279 Nembrot, II | avevano detto i Casdim. Era una profezia? era una supposizione 280 Nembrot, II | Casdim. Era una profezia? era una supposizione generica? 281 Nembrot, II | Fabbricò un canile che era un'altra reggia. Come il 282 Nembrot, II | anche indicato i Casdim. Era il numero dei sette pianeti. 283 Nembrot, III| perchè la sua leggenda era finita. Ebbe applausi, come 284 Nembrot, III| nelle fruttaglie, non c'era che da levare e sparare.~ 285 Nembrot, III| andato Parigi.~Il cacciatore era furioso, mentre noi tenevamo 286 Nembrot, III| del suo cane. E perchè c'era un cane, era giusto che 287 Nembrot, III| E perchè c'era un cane, era giusto che ci fosse anche


Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License