Racconto, Capitolo
1 Pre | dicembre 1836 e a 22 anni era già collaboratore di un
2 Ramarr, I | Brunelli lo aveva potuto. Era il milionario della comitiva.
3 Ramarr, I | caldi dell'anno. Il luogo era abbastanza vicino alla strada
4 Ramarr, I | riferirvela qui.~La campagna era bella; stridevano le cicale
5 Ramarr, I | della vita. La comitiva era allegra: le corse e le fermate,
6 Ramarr, I | storia naturale (perchè c'era anche quello, tra i nove)
7 Ramarr, I | accompagnava la signora, ed era il più galante della brigata. -
8 Ramarr, I | Elisa, non più paurosa, si era fatta avanti due o tre passi.
9 Ramarr, I | o tre passi. Il ramarro era rimasto là, muovendo la
10 Ramarr, I | disse il giornalista, che era per l'alleanza nordica.~-
11 Ramarr, I | un tempo che il ramarro era l'amico dell'uomo, e poi....~-
12 Ramarr, I | Sul mattin della vita era il creato; Belli di nova
13 Ramarr, I | giobertiano, il cui buon umore non era andato mai più in là del
14 Ramarr, I | tanto per attaccare: /* Era una notte (Così diede al
15 Ramarr, I | cominciamento Ibraimo di Gaza) era una notte, E per le vie
16 Ramarr, II | il fiore. Madonna, poi, era bella....~- Se non vi dispiace; -
17 Ramarr, II | impossibile, poichè ella era una bellezza stupenda: alta
18 Ramarr, II | Certo, la donna amata da me era un miracolo di greca bellezza,
19 Ramarr, II | Alborico Malaspina. Così com'era, con le sue alte mura di
20 Ramarr, II | Cinquecento; ma forse non era che un bel principio, rimasto
21 Ramarr, II | pianterreno del palazzo era il vestibolo, con la cucina,
22 Ramarr, II | giardino; ma in verità non era neanche più un orto. Incolto,
23 Ramarr, II | ma il campo superiore non era sostenuto che da un muro
24 Ramarr, II | non che in altri tempi lo era già stato? Vedete, caro
25 Ramarr, II | spazio di pochi metri, non era senza fermate, nè sopra
26 Ramarr, II | senza misericordia. Madonna era fatta così: le frivolezze
27 Ramarr, II | arrossendo: "Che matto!" Era molto, sapete; era per me
28 Ramarr, II | matto!" Era molto, sapete; era per me il colmo delle beatitudini.
29 Ramarr, II | mattine a prendere il fresco. Era anche il luogo donde, senza
30 Ramarr, II | sua visita, naturalmente era per il salottino da lavoro;
31 Ramarr, II | salottino da lavoro; di là non era meno naturale che uscisse
32 Ramarr, II | Conoscevo la felicità, che era fatta per me; non avrei
33 Ramarr, II | dico di no; ma quando egli era giovane e forse anche bello,
34 Ramarr, II | anche bello, Madonna non era ancora nata. Ed ora, che
35 Ramarr, III | terrazzino, trattenuta com'era dai discorsi delle miopi
36 Ramarr, III | ramarri. La pietra sporgente era deserta; i due saurii si
37 Ramarr, III | illusione di un sì. E forse non era soltanto un'illusione, la
38 Ramarr, III | briciolo anche a voi! Ma questa era tuttavia una vana speranza.
39 Ramarr, III | fruttaglia insalvatichita. Era giusto che quella piccola
40 Ramarr, III | donna. Un'altra novità, che era il mio rimanere in campagna
41 Ramarr, III | due cognate si alzarono. Era tempo che smontasse la guardia.~-
42 Ramarr, III | Veramente, per uno che era stato sulle alture, ricomparivo
43 Ramarr, III | pietra; ma quel tanto che si era avvicinata bastò per farli
44 Ramarr, III | quali recessi di un'anima. Era un lampo, per altro, e come
45 Ramarr, III | ramarri li aveva veduti, ed era innegabile che stessero
46 Ramarr, III | vasta della mia.-~E Madonna era là, daccanto a lui, bella
47 Ramarr, III | delle circostanti colline; era là, sorridente e rosea nella
48 Ramarr, III | Evidentemente, egli si era ammogliato troppo tardi;
49 Ramarr, III | avessi finiti, quella oramai era stagione di vacanze e la
50 Ramarr, III | ammazzare il mio tempo.-~Era anche per me un modo sufficiente,
51 Ramarr, III | cari pupilli.~L'amico si era alzato quella mattina meno
52 Ramarr, III | schermii, ma egli incalzò; era proprio risoluto di darmi
53 Ramarr, III | lo riconoscevo ancor io, era stata troppo lunga.~- Sono
54 Ramarr, III | noie, davvero! La società era ingrata e sconoscente con
55 Ramarr, III | le rime. Se la famiglia era per lui un inferno, che
56 Ramarr, III | che l'asprezza del saluto era corretta dall'amabilità
57 Ramarr, IV | Madonna; e per ottenerlo era necessario anzi tutto di
58 Ramarr, IV | anche il mio ardimento le era dispiaciuto, il tempo le
59 Ramarr, IV | dispiaciuto, il tempo le era mancato per dimostrarmi
60 Ramarr, IV | prima.~Un passo, per altro, era fatto: mi ero scoperto,
61 Ramarr, IV | interrotta.~Così infatti era venuto il pretesto della
62 Ramarr, IV | occhiali d'oro, la mia lettera era passata sotto il lume sereno
63 Ramarr, IV | grazia, senza la quale non era o non mi pareva più possibile
64 Ramarr, IV | della mia visita. Questo era forse un buon segno; ma
65 Ramarr, IV | occhiali d'oro senza dubbio era rimasto nell'anticamera,
66 Ramarr, IV | acqua e non tempesta.~Si era entrati nel famoso salottino.
67 Ramarr, IV | parte del salottino. Madonna era là, intenta al suo ricamo,
68 Ramarr, IV | cuore mi batteva forte; era quello il momento che avevo
69 Ramarr, IV | le guance.~Pur troppo non era cosa da guardarsi con calma.
70 Ramarr, IV | ramarri. Poverini! Chi si era occupato di loro, per tutto
71 Ramarr, IV | per tutto quel tempo che era durata la mia assenza? Ah,
72 Ramarr, IV | vedute prima. Che novità era quella? Proseguendo il cammino,
73 Ramarr, IV | intonacati di calce; e giù giù, era bianco, turato, intonacato
74 Ramarr, IV | secco esciva di piombo, era stato fabbricato uno sprone.~
75 Ramarr, IV | perchè, poi? Che bisogno c'era di aggiustare quel muro,
76 Ramarr, IV | aggiustare quel muro, che era stato dimenticato tanti
77 Ramarr, IV | sepolti vivi là dentro! Era lui, l'assassino, il serpente
78 Ramarr, IV | spettacolo delle mie furie. Era lei, di fatti, era lei che
79 Ramarr, IV | furie. Era lei, di fatti, era lei che accorreva, pietosa
80 Ramarr, IV | Madonna, secondo l'uso, era calma; io dovevo essere
81 Ramarr, IV | Il tiranno del Frigido si era fatto serio, e mi dava occhiate
82 Ramarr, IV | Certamente qualche cosa era avvenuto, per suggerirmi
83 Ramarr, IV | ridevo, e sul mio volto c'era poco da leggere; Madonna,
84 Ramarr, IV | Così presi commiato; ed era tempo, perchè soffrivo profondamente,
85 Ramarr, IV | l'ora del pranzo, che non era lontana.~- Restate, - gli
86 Ramarr, IV | Bravo! Mi rallegro con voi. Era infatti un lavoro urgente,
87 Ramarr, V | verità. La mia nonna materna era cugina d'un prozio di lei,
88 Malan, I | che qualche anno prima mi era servito da guida in altre
89 Malan, I | dimenticavo di dirvi che si era ai primi d'aprile), proseguimmo
90 Malan, I | avevano cortesemente indicata, era cupa, ma bella, e noi andammo
91 Malan, I | nell'ultim'ora di luce, era per verità un nobile edifico;
92 Malan, I | Incominciamo dal dire che era fabbricato sul colmo d'un
93 Malan, I | merlatura delle cortine non era scoperta a mo' di terrazzo;
94 Malan, I | chiaramente che il pianterreno era disabitato da un pezzo.~-
95 Malan, II | nella sua stamberga, che era cucina e tinello insieme,
96 Malan, II | darci che polenda e uova. C'era il pollaio, nondimeno, e
97 Malan, II | della tavola. Poco dopo era imbandita la mensa, con
98 Malan, II | castello, se una storia c'era, - è vero che ci si sente?~-
99 Malan, II | religiosamente tutto quello che c'era stato imbandito, bevemmo
100 Malan, III | guardare di fuori. Il cielo era coperto di nuvole, ma un
101 Malan, III | famiglia, in una casa che era appartenuta ai Fieschi.
102 Malan, III | rosso, in fondo al quale era l'uscio della camera destinata
103 Malan, III | appoggiato al muro, si era strofinata la sua veste
104 Malan, III | miei modesti indumenti, si era posata la mano bianca e
105 Malan, III | niente di strano. Piuttosto era da dire che la signora si
106 Malan, III | forse là, dietro a lei, c'era tutta una comitiva, pronta
107 Malan, III | punto solo per me. La dama era sparita dietro la cortina.
108 Malan, III | chiusi più occhio.-~L'amico era stato ad ascoltarmi con
109 Malan, III | faccia in aria, e mi disse:~- Era buono, il vin di Montobbio?~-
110 Malan, III | fatto lo stesso.~Il letto era duro, e la paglia del saccone
111 Malan, III | cantava sotto. Ma questa era una piccola noia, a cui
112 Malan, III | Dio e della ruggine, si era fermato. Ma non così l'orologio
113 Malan, IV | guanciale e tesi l'orecchio. Era proprio l'amico che aveva
114 Malan, IV | tentasse di sollevarmi. Era uno scherzo a me noto. Qualche
115 Malan, IV | aveva due spalle d'Ercole, era venuto carponi sotto il
116 Malan, IV | spallacce a mo' di leva, si era preso il gusto di farmi
117 Malan, IV | diavolo!-~L'esclamazione era cagionata dal fatto, che
118 Malan, IV | guardare sotto il letto. Non c'era nulla. Mi volsi a guardare
119 Malan, IV | fumi al cervello, e non c'era caso di altre perturbazioni.
120 Malan, IV | fianco, mi sentii sollevare. Era un moto lento, regolare,
121 Malan, IV | osservai il letto misterioso. Era là, il tormento dell'anima
122 Malan, IV | stesso. Che diavolo mi s'era attaccato ai nervi, che
123 Malan, IV | tutta prima il brav'uomo era rimasto un po' sconcertato;
124 Malan, IV | aveva levata la mano e si era dato un colpo della palma
125 Malan, V | V.~ ~Il contadino era escito a far gente. Due
126 Malan, V | adolescente lungo e smilzo, che era il suo primogenito, e da
127 Malan, V | aprir bocca. E non ce n'era bisogno, in verità, per
128 Malan, V | forma dell'invoglio in cui era rimasta pigiata.~E neanche
129 Malan, V | paglia. Il contadino si era rivolto a guardar noi, e
130 Malan, V | Ahi che innocente ell'era!" Infatti, la punta del
131 Malan, V | grazie dell'uomo, come questi era nelle grazie di Dio.~Una
132 Malan, V | storia) a certi amici miei era saltato in mente di fabbricare
133 Malan, V | imposto il nome di Proteo, che era, come sapete, il Dio dei
134 Malan, V | terreno; e in questo modo si era fatto più largo il serpaio.
135 Gabbia, I | notte, che a quei tempi non era ancor fatta per dormire.
136 Gabbia, I | all'amicizia sacre." Ma era poi capace di dedicarmi
137 Gabbia, I | vecchiaia. Perchè oramai era vecchio e i suoi sessanta
138 Gabbia, I | più voglia di ritornare.~Era un bel tipo, con la sua
139 Gabbia, I | sola, perchè il termometro era sceso a parecchi gradi sotto
140 Gabbia, I | anche dormire, tanto si era avvezzi a vederlo in ogni
141 Gabbia, I | in questa opinione non c'era niente di vero. Egli non
142 Gabbia, I | racconti, ed aggiungo che era ricco di storie e di aneddoti,
143 Gabbia, I | indicazione che potesse servirmi. Era lui il mio capitan Dodèro,
144 Gabbia, I | stato civile, capitan Dodèro era nato a levante di Genova,
145 Gabbia, I | Tommaso Marchesani, invece, era nato a ponente di Genova,
146 Gabbia, I | nobilissima città di Loano. Colà era vissuto molti anni, negli
147 Gabbia, I | assalto del palazzo in cui era alloggiato il governatore
148 Gabbia, II | un convento di frati, che era murato sulla collina e che
149 Gabbia, II | sapete che cos'è; la loggetta era, ed è tuttavia, una sala
150 Gabbia, II | ritornarsene a casa. Il cielo si era coperto di nuvole; un'aria
151 Gabbia, II | dall'altra. La tentazione era forte, per un cacciatore
152 Gabbia, II | dalle macchie bigie ond'era picchiettato il suo mantello
153 Gabbia, II | dolore e di paura.~Tommaso era là, inginocchiato sulla
154 Gabbia, II | della conversazione. Si era in un paese dove tutti si
155 Gabbia, II | guardavano a mala pena, ed era rarissimo il caso che scambiassero
156 Gabbia, II | il muro e una stia, che era collocata al sole, presso
157 Gabbia, III | il muro di un orto, che era alla marina, famoso per
158 Gabbia, III | anche la buona Caterina, che era escita sulla soglia e si
159 Gabbia, III | Monte Loreto. Caterina Rocca era una bella bruna, come ho
160 Gabbia, III | prima un gran caso. Non era una di quelle bellezze bofficione
161 Gabbia, III | Insomma, vi ho detto che egli era di cattivo umore, e credo
162 Gabbia, III | Toirano e di Ranzi; il cielo era sereno, il sole splendido,
163 Gabbia, III | mancargli il coraggio, non era più in tempo di darsela
164 Gabbia, III | non a lui, che ancora non era degno di tanto.~Tommaso
165 Gabbia, III | parrà forse evasiva. Ma era sereno lo sguardo di Caterina
166 Gabbia, III | per fare qualche cosa, si era chinato per accarezzare
167 Gabbia, III | La storia del gabbiano si era sparsa per tutto il paese,
168 Gabbia, III | primi giorni: Ciurillo!~Era un nome formato per onomatopèa,
169 Gabbia, III | altro.~Frattanto, poichè si era nel cuore dell'autunno,
170 Gabbia, III | briscola, pazienza ancora. Ma era sempre stato un cacciatore,
171 Gabbia, III | Dio. Che voleva dir ciò? Era forse innamorato? E di chi?~-
172 Gabbia, III | diss'ella a Tommaso, che era andato, secondo il solito,
173 Gabbia, IV | quale pretesto? Infine, ella era così bruna! Tommaso credeva
174 Gabbia, IV | giorni senza frutto. La stìa era là, al suo posto consueto.
175 Gabbia, IV | Forse, anzi senza il forse, era un'altra stìa; ma il quadro
176 Gabbia, IV | di quelle mattine, mentre era là a contar gli argani e
177 Gabbia, IV | chiamò ad alta voce Ciurillo.~Era lui davvero. Vide la sua
178 Gabbia, IV | gallus Brissonii.~Caterina era fuori di sè dalla gioia,
179 Gabbia, IV | badò neanche, attenta com'era e desiderosa di comunicare
180 Gabbia, IV | per quel giorno. Tommaso era sempre "tra color che son
181 Gabbia, IV | memoria d'uomini, non si era veduto l'eguale. Nella loggetta
182 Gabbia, IV | passatempi cinegetici, ne era come ubbriaco. Rimase, ancora
183 Gabbia, IV | capoccia della brigata, era andato via per il primo;
184 Gabbia, V | buona protettrice. Caterina era là, ritta sulla soglia,
185 Gabbia, V | giovinotto, annaspando. - Non era poi caccia di polvere.~-
186 Gabbia, V | sentiva scoppiare il cuore; era sul punto di spargere le
187 Gabbia, V | innamorato; nè altra volta era più occorso di tornare sull'
188 Gabbia, V | argomento. E il Carli non si era infinto con lui, non aveva
189 Ossian, I | de' Sellai. Ricordo che c'era molta gente a passeggio
190 Ossian, I | vaporoso, in verità, non era mai stato il mio ideale,
191 Ossian, I | del pacifico borghese. Non era dunque un Ossian molto romantico,
192 Ossian, I | guardava più me. La mia dignità era in salvo; fui felice di
193 Ossian, I | chi fosse.~Dei immortali! Era lui, il mio colonnello in
194 Ossian, II | grandezza ero rimasto confuso. Era là, davanti a me, il terzo
195 Ossian, II | di spiriti guerrieri, non era ancora terzo il Musset,
196 Ossian, II | voluttà dolorose; bensì era terzo il Barbier, il famoso
197 Ossian, II | cameretta e i miei libri. Come s'era fatto grande e luminoso
198 Ossian, II | Perchè il mio pensiero era corso anche a lei, ma senz'
199 Ossian, II | severa che due ore prima mi era tornata così ostica. Ma
200 Ossian, II | guardato? Sicuramente c'era stato un errore; avevo creduto
201 Ossian, II | un lampo di gelosia, od era invece la olimpica guardata
202 Ossian, III | dissi.~- Che? l'articolo era vostro? Ve ne faccio i miei
203 Ossian, III | trovato il vostro buon cuore.-~Era commosso, il vecchio poeta:
204 Ossian, IV | del ragazzo! Veramente, era una cosa intollerabile.~-
205 Ossian, IV | errori di ortografia ond'era infiorata:~"Signore,~"Io
206 Dumas, I | del gaio imperatore non era punto altezzosa, come a
207 Dumas, II | unghie rosee, infantili, com'era infantile il sorriso delle
208 Dumas, II | lui col prosciutto. Non era una omelette più gustosa
209 Dumas, II | ammirazione per lui; ma era stata condita da una erudizione
210 Dumas, II | nella tesi generale, mi era venuto lì per lì dalla prosodìa
211 Dumas, II | e poi giudicate."-~Non era ostinato d'indole; era cortese
212 Dumas, II | Non era ostinato d'indole; era cortese di modi, e, dopo
213 Dumas, II | volumi; ma qui il valent'uomo era poco discorritore, e doveva
214 Dumas, II | volentieri di politica; ne era, anzi, tanto invasato, da
215 Dumas, II | teorica. L'aneddoto non era per lui, come si dice, la
216 Dumas, II | spicciola della storia; ne era il fiore, senza altro. Linneo,
217 Dumas, II | parlò molto quel giorno, era tutta effigiata e definita
218 Dumas, III | nelle gazzette del 1863. Era il giorno che i fogli italiani
219 Dumas, III | andai difilato verso di lui. Era gala, per me, poter discorrere
220 Dumas, III | più nulla da fare; tutto era finito in Italia; il periodo
221 Dumas, III | ancor io, e qualche volta mi era avvenuto di dirlo e di scriverlo;
222 Dumas, III | gran romanziere di ciò che era il suo pregio singolare?
223 Dumas, III | singolare? Questo, difatti, era mirabile in lui: la potenza
224 Dumas, III | commozioni dell'arte grande, c'era la voga del generino; ecco
225 Dumas, III | avevo espresso restava: ed era il concetto di una Francia
226 Dumas, III | Daccanto a quella luce era necessario un po' d'ombra;
227 Dumas, IV | ombra nell'altra. A me non era dato di giunger fino a voi,
228 Nembrot, I | di questi due: perchè c'era anche del racconto, in quelle
229 Nembrot, I | abbiamo veduto che la bestia c'era, e si dipingeva da sè. Ma
230 Nembrot, I | improvvisata una cena al Tunnel. Era il Tunnel una società di
231 Nembrot, I | giorno. Ci capitava, quando era di passaggio a Genova, anche
232 Nembrot, I | particolare. Sir James non era un Lucullo, nè un Apicio;
233 Nembrot, I | pentola diplomatica. In fondo, era tutta cucina; un buon risotto
234 Nembrot, I | condurre a Venezia, nè a Roma. Era sua opinione che dopo la
235 Nembrot, I | Ritorniamo al Dumas. Anch'egli era al Tunnel, forte anch'egli
236 Nembrot, I | tutto. Alessandro Dumas non era un letterato, non era uno
237 Nembrot, I | non era un letterato, non era uno scrittore, secondo i
238 Nembrot, I | cànoni antichi e moderni; era una forza della natura,
239 Nembrot, I | a scoprirle."-~La caccia era per Alessandro Dumas un
240 Nembrot, I | così onorevole por me, era una tradizione di famiglia
241 Nembrot, I | conduceva sempre con sè. Ma era una caccia coi falchi, e
242 Nembrot, I | Ferruk-kan, il gran visir, mi era riconoscente, per aver io
243 Nembrot, II | II.~ ~Nembrot era figlio di Cus; il quale
244 Nembrot, II | figlio di Cus; il quale era figlio di Cam; e questi
245 Nembrot, II | figlio di Cam; e questi era figlio di Noè, il più venerabile
246 Nembrot, II | ragione in quei tempi) non c'era un re, nè un suddito, in
247 Nembrot, II | selvaggina da per tutto?~Ed era proprio così; in ogni macchia
248 Nembrot, II | po' lungo, quel nome; ma era anche lungo il cane. E poi,
249 Nembrot, II | cane accorreva lo stesso. Era un cane dotato di una intelligenza
250 Nembrot, II | il cane, intelligente com'era, non si doleva punto di
251 Nembrot, II | scoccare la freccia.~Questo era anche un atto di prudenza
252 Nembrot, II | lodevole, perchè Nembrot era un potente cacciatore, ma
253 Nembrot, II | posto; forse perchè non era sicuro di mangiarla autentica
254 Nembrot, II | nella scala degli esseri. Era nato per la caccia, non
255 Nembrot, II | breve, che il suo padrone era innamorato. Avete un bel
256 Nembrot, II | occhi al cielo. Nembrot era innamorato. Ah, bene! una
257 Nembrot, II | figlia degli uomini? Pazzo era il re, se per una di queste
258 Nembrot, II | desiderii del re? No, non era possibile che fosse questa,
259 Nembrot, II | capito, lascia fare a me.-~Era un cane dotato d'intelligenza
260 Nembrot, II | onore di dirvelo. Nembrot era il re degli uomini, ma Assurbanipal
261 Nembrot, II | uomini, ma Assurbanipal era il re dei cani. Non andò
262 Nembrot, II | signora non badava a lui. Era bella, e godeva di farsi
263 Nembrot, II | alta catena di monti.~Qual era la vetta su cui andava a
264 Nembrot, II | giudizioso animale che egli era. Trattandosi della Luna,
265 Nembrot, II | vegliarci la notte seguente; ma era stato un errore d'ottica,
266 Nembrot, II | alto, e vi corse. La cima era tutta coperta di vecchie
267 Nembrot, II | avanzi dell'Arca, ed egli era proprio sull'ultimo vertice
268 Nembrot, II | bella signora dei cieli era molto vicina, tanto vicina
269 Nembrot, II | toccarla. Ma anche questo era un inganno ottico. Aspettò
270 Nembrot, II | la sua via nello spazio. Era un guaio, perchè un cane
271 Nembrot, II | selvaggina. Ma se quella era dura, doveva egli lasciarla
272 Nembrot, II | si sfaldava tra i denti, era egli colpevole? Il caso
273 Nembrot, II | egli colpevole? Il caso era nuovo, e non si poteva giudicarne
274 Nembrot, II | impensierì fortemente. Che cos'era avvenuto alla faccia divina
275 Nembrot, II | allora una cosa simile non si era mai vista. Si adunò tosto
276 Nembrot, II | due terzi di Luna.~Ce n'era abbastanza per riconoscerla.
277 Nembrot, II | rapimento di mezza moglie. Non era che mezza, o poco più, ve
278 Nembrot, II | sentenziarono. La colpa era del cane.~- Egli ha offeso
279 Nembrot, II | avevano detto i Casdim. Era una profezia? era una supposizione
280 Nembrot, II | Casdim. Era una profezia? era una supposizione generica?
281 Nembrot, II | Fabbricò un canile che era un'altra reggia. Come il
282 Nembrot, II | anche indicato i Casdim. Era il numero dei sette pianeti.
283 Nembrot, III| perchè la sua leggenda era finita. Ebbe applausi, come
284 Nembrot, III| nelle fruttaglie, non c'era che da levare e sparare.~
285 Nembrot, III| andato Parigi.~Il cacciatore era furioso, mentre noi tenevamo
286 Nembrot, III| del suo cane. E perchè c'era un cane, era giusto che
287 Nembrot, III| E perchè c'era un cane, era giusto che ci fosse anche
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