Canto
1 Autob | davanti. ~ La vista difatti era stupenda. A destra una serie
2 Autob | cose; pure io vedeva che c’era una cosa che non mi aveva
3 Autob | depose senza far parola; ed era una mia canzone. Finalmente,
4 Autob | vicine cave di tagliapietra. Era messa come una figurina
5 Autob | figurina del Zuccarelli; era gentilina e languida come
6 Autob | ancor tocchi i vent’anni; si era in un luogo romito, lungo
7 Autob | salici dell’isolotto ch’era in mezzo al fiume. ~ Anche
8 Autob | quelle battaglie da giganti: era il suo tèma favorito; e
9 Autob | povero Leopoldo Robert. C'era su una nidiata barcollante
10 Autob | me soletta; la tua manica era impolverata di farina; ed
11 Autob | d’avere un tempo, quando era novizio, conosciuto un frate
12 Autob | appuntino alla persona che gli era presentata. Si scartabellano
13 Autob | a un bel circa, come lo era l’ingenuo e affettuoso poverello
14 Autob | Fornarina in Madonna: il modello era profano, era mondano, e
15 Autob | il modello era profano, era mondano, e niuno meglio
16 Autob | e morto feudalismo che c’era venuto dal settentrione,
17 Autob | accorgevo benissimo ch’egli era un impicciolire il campo
18 Autob | questa povera regina che era la mia nazione. Peccato
19 OraGiov | fior del pentimento. ~E m’era ignota la viltà dei mille; ~
20 OraGiov | vogava ~L’agil pensiero, ed era tutta vele ~La navicella
21 OraGiov | loco ~Del mio rifugio. Ed era un dissüeto ~Campestre tabernacolo
22 OraGiov | casi ormai ~Remotissima. Ed era il dolce tempo ~Quando la
23 OraGiov | Giù per la china, e mesto era. Ei pensava ~Forse a’ suoi
24 OraGiov | miei ~Trasfigurossi. Adusta era la chioma ~A le selvette
25 OraGiov | seppellirli; ~Ma su quel poggio era il fatal convegno ~De la
26 OraGiov | possanza ~Degli omerici fanti. Era un deliro ~Di rabbia, sì
27 OraGiov | salto ~Nell’abisso cadean. Era di morti ~Gremito il tristo
28 OraGiov | lui ~Cavalcava la morte. Era il tramonto, ~E il popol
29 OraGiov | redini, nè mia ~La sapeva. Era forse uno dei primi ~Momenti
30 OraGiov | Sire. 8 ~Ma Dio teco non era. I padri tuoi, ~Al par de’
31 OraGiov | lampi~Di lugubre eröismo, era quel grande ~Turbamento
32 OraGiov | volte eventi, dacch’ell’era nata, ~La rondin venne a
33 OraGiov | forse le venìa più presso, ~Era il lin che fiorisce, o il
34 PrimeSto | infanzia la soglia? Allor non era ~L’insurta Ellenia di leggiadre
35 PrimeSto(5) | sacri il pino e le canne; era divinità tutta arcade. ~
36 PrimeSto | paradiso ~Da sua madre perduto; era solingo ~D’accanto un’ara,
37 PrimeSto | D’accanto un’ara, e Abele era il suo nome;~Di lontano
38 PrimeSto | E lo percosse a morte. Era il tramonto, ~E ruppe l’
39 PrimeSto | cadente, e in quella vece ~Era un angiol caduto; a cui
40 PrimeSto | Che del supplizio umano era prefisso ~Esecutor l’Oceano. 15
41 PrimeSto | cittadi ~Il terrore incombeva. Era una ressa ~Di supplicanti
42 PrimeSto | avea; dei pini di Gofféro ~Era contesto, e non tenea sembianza~
43 PrimeSto | vagabondi. ~ ~ Vasta e diversa era la terra. Ardenti ~V’eran
44 PrimeSto | Del germanico cielo. 19 Ed era il Fato ~Che nei ricinti
45 PrimeSto | Da una croce vermiglia era divisa; ~Fuor da la tomba
46 PrimeSto | svegliò Gerusalemme; ~Ed era il Fato, che raccolti a
47 PrimeSto | Chè un segreto dei cieli era la terra ~Americana. In
48 PrimeSto | esecutrice; ~Amarissima e lunga era già vòlta~L’Odissea degli
49 MonteCir | alte sale di cristallo, ov’era ~Dal riflesso fedel centuplicata ~
50 MonteCir | ricordi care. ~Di rapito era il volto; era l’intonsa ~
51 MonteCir | Di rapito era il volto; era l’intonsa ~Canizie cinta
52 MonteCir | cinta da la benda greca, ~Era di poveretto il vestimento. ~
53 MonteCir | firmamenti. ~Lo riconobbi tosto. Era l’Antico ~Che alla Terra
54 MonteCir | ogni sua ~Malinconica nota era pöema: Ma questi sol de
55 MonteCir(2) | una delle ninfe oceanine, era una seduttrice straniera
56 MonteCir | dovesse, ~Corradino di Svevia era il suo nome. ~Il nipote
57 MonteCir | piume; ~Ma sul Reno natío era un castello, ~E sul freddo
58 MonteCir | castello, ~E sul freddo verone era una madre, ~Che lagrimava
59 MonteCir | figlio mio?”~ ”Lo vidi; ~Era biondo, era bianco, era
60 MonteCir | Lo vidi; ~Era biondo, era bianco, era bëato, ~Sotto
61 MonteCir | Era biondo, era bianco, era bëato, ~Sotto l’arco d’un
62 MonteCir | Sotto l’arco d’un tempio era sepolto.” ~ ~E tu, bella
63 MonteCir(7) | Nerone imperatori. Incerta era la patria di Caio: alcuni
64 MonteCir(7) | rifiutata perfino dallo Stige, s’era rifugiata nelle inique viscere
65 MonteCir | fronte. ~Bëato allor di ville era quel piano ~Che or s’impaluda.
66 MonteCir(8) | fino a Brindisi condotta, era costeggiata per modo da
67 MonteCir | arcani, ~Negli ipogei funèbri era discesa; ~E non ancor dalle
68 MonteCir | mio paradiso, altro non era ~Che un ordin lungo di selvaggi
69 MonteCir | Tebro, ~Ai recenti dirupi era lavacro, ~E sulla genitrice
70 MonteCir | assai ~Del mattin del creato era quest’ora! ~Pupilla umana
71 MonteCir | selvagge primavere il riso ~Era d’un fior, che ai pronubi
72 MonteCir | limitar di nuzïal caverna ~Non era apparsa ancor la lïonessa. ~
73 MonteCir | siccome ~Visïon di profeta, era la vita ~Che si agitava
74 MonteCir | donna; ~Un immenso sepolcro era la faccia ~Arida de la terra,
75 MonteCir | lo inondò serenamente, ed era ~Il vïatore Spirito di Dio. ~
76 MonteCir | scintillar pupille, ~Ed era de’ seguaci angeli il coro. ~ ~
77 Roma | oltramonte, una campana. ~Era la squilla che nei dì per
78 Roma | Irrompeva, e la piazza era ad un tempo ~Reggia, tribuna
79 FuochiAp | incatenati, irrisi; ~Ma se non v’era altro sentier che questo ~
80 FuochiAp | quel mar che un giorno ~Era lago di Roma. ~ ~VI.~ ~
81 FuochiAp | allora ~Dall’orizzonte emersa era la stella ~D’Italia rinascente. ~ ~
82 FuochiAp | squarciavan le vie, dove era stata ~Una città per seminarvi
83 FuochiAp | risposta, un gran tumulto, ed era ~Un percoter di ferree aste,
84 LettMar | fastidita ~Solitudine vivo; ed era, un tempo, ~Come allegria
85 LettMar | bacio intiepidirmi il viso; ~Era mio padre che venia per
86 LettMar | l’idea ~De’ celesti non era; e pria che nati ~Fossero
87 CittaIta(14)| Quando era padrona di Pera. ~
88 CittaIta | piansi ~Una lagrima amara. Era di notte: ~Un vel copría
89 CittaIta(16)| che rovinò Pisa, la quale era stata la provocatrice. ~
90 Raffaell | Quella testa fidiaca, ove era impresso ~Un sigillo di
91 Raffaell | un suo rispetto: ~Mesto era il verso, ancorachè gioconda ~
92 OreCatt | rai, ~ E l’osservai. ~ ~V’era per entro un brulichío di
93 Badia | dì, che quel Prode non c’era, ~Presentaronsi i Mori a
94 ValleMor | E quel giovine audace era un Cantore ~ Celebrato in
95 ValleMor | tiranno, ~E cantossi la morte. Era un concento ~ Di gemiti,
96 ValleMor | istante divenuto buono ~ Era ogni tristo, e si quetaron
97 Traged | quella ~Malinconica cosa era il mio core. ~ ~II.~ ~
98 Morta | gli anni e de gli amori. ~Era bella, e ’l sapeva. Allor
99 Morta | mirarla! Allor che il nome ~N’era annunciato a le festanti
100 Morta | porta ~D’una chiesa gremita, era un profano ~Di teste svïamento
101 Morta | arcano ~Ne dissero la morte. Era una notte. ~Sovra il suo
102 Morta | tappeto orïental caduto ~Era un volume da la man che
103 Morta | capo ~Sporgeano in giro. Ed era ognun di loro ~Dono segreto
104 Morta | metro ~Sempre più lento era del core; volle ~Mettere
105 Morta | scuri ~Che conducono a Dite. Era il terreno ~Molle di pianto
106 Morta | tenebroso ~Aër intorno intorno era inquïeto ~Per l’ale floscie
107 Morta | social pozzo con l’idria. ~Era il loco una sabbia arida
108 Morta | sventura ~Nobilmente patita. Era nel vago ~Capo di lei, raso
109 Morta | accento pio ~Quell’anima che n’era sitibonda. ~Ira e vergogna
110 Morta | Su le sue labbra mentre era per dire; ~Ma impetüosa
111 Morta | malïarde ~Vertigini invitava. Era un terrore ~Con voluttà.
112 Morta | Scrivere un nome che non era il mio. ~Forse l’Elisa del
113 Comunism | Lamennais. Il celebre vecchietto era come sepolto in un povero
114 AmorLuce | armonica ~Iddio conduce, ~ Era la luce. ~ ~II. ~ ~ Pria
115 AmorLuce | palpito ~Del primo core, ~ Era l’Amore. ~ ~III. ~ ~ E
116 EpicBimb | Parea la bionda chioma; ~Era l’amabil alito~L’olezzo
117 GiocoPal(1) | col carcere davanti, c’era, come spesso nei pericoli,
118 GiocoPal | consiglia ~Un saluto a Maria, ~Era bello veder all’improvviso ~
119 GiocoPal | il passeggiere. ~Securo era il pudore ~De le fanciulle,
120 3Fanciul | La queta onda turchina, ~Era la tinta de le sue pupille ~
121 3Fanciul | Mi rapîro un fratello ~Ch’era il mio amore. E poi ~Che
122 3Fanciul | Dissi movendo al loco ~Dov’era quel celeste che m’intese, ~“
123 3fiumi | E mesta in quella notte ~Era l’anima mia. Quando un’arcana ~
124 3fiumi | Le melodie dai pioppi. Era una festa~Placida per lo
125 Tornera | adultera antica, lapidata. ~Era vergogna e rabbia ~Per i
126 Tornera | rabbia ~Per i ceppi latini; era un selvaggio ~Saturnale
127 TristeDr | donna! che facevi? quale~Era il tuo cor? Io poi conobbi
128 TristeDr | pregai. Non anco, o bella, ~Era il precoce anemone sbocciato ~
129 7soldati | Dentro al mio core s’era fatto un grande ~Buio. Il
130 7soldati | Carriaggi sparso e d’armi. ~Era un silenzio pauroso. In
131 7soldati | latine ~Mi palesâr che gli era ~Un ministro dell’ara. ~
132 7soldati | ma più del pianto amara ~Era l’angoscia de lo scarno
133 7soldati | Ed io guardai. ~Uno era biondo e bianco; avea la
134 7soldati | di non so che stemma ~Ond’era ornata. Avea per origliero ~
135 7soldati | Infelice guardai. Come era bello ~Il volto de la morta
136 7soldati | altra man ricisa, ~E forse era la sua. — “Questi che guardi” ~
137 7soldati | la Vistula a la Sava 8 ~S’era diffuso il fremito d’un
138 7soldati | mai insidïoso moto. ~Ed era l’alma sua quasi morente ~
139 7soldati | E ne le sere, quando ~Era spento il fragor de la battaglia, ~
140 7soldati(11)| dei veterani. Petöfi, che era degli Honved, così cominciava
141 7soldati | cicatrici ~D’un esercito muto. Era il nefando ~Giorno del gran
142 7soldati | Giorno del gran rifiuto. Era scoccata ~L’ora dell’onta,
143 7soldati | Tratto tratto s’udiva. Era un soldato ~Che taciturno
144 7soldati | saliva ~Una riga di fumo: ~Era un drappello, che baciata
145 7soldati | Nei giardini d’Asborgo. Era nel tempo ~Dei novi geli,
146 7soldati | fido ~Lor nido benedetti. Era un mattino: ~E a me che
147 7soldati | infame. ~Eran tredici tombe: era un filare ~Di nove forche.
148 7soldati(17)| grande epico Vövösmarty era per ogni bocca, faceva battere
149 7soldati(17)| nazione; ma si accorse che non era il fatto suo: pigliò l’arpa
150 7soldati(17)| fino agli ultimi istanti s’era battuto al suo fianco, non
151 7soldati | placido, profondo, ~Ch’era tutto il mio mondo, ove
152 7soldati | del Brénnero; cui meglio ~Era inseguire col sagace veltro, ~
153 Politico | parea fraterna, ~E invece era di due ~Famiglie avverse
154 Politico | Ch’ei ben sapeva che non era morta, ~Non già col sentimento ~
155 Politico | Certo mia madre,~Santa com’era, divinando il figlio, ~Me
156 Politico | scettri de la terra. Italia ~Era un inno: era tua. ~Chiamata
157 Politico | terra. Italia ~Era un inno: era tua. ~Chiamata da la lieta ~
158 Volanti | à un paese che un giorno era una reggia, ~Era un giardino
159 Volanti | giorno era una reggia, ~Era un giardino ed ora è un
160 Volanti | soglio ~ Nel Campidoglio, ~Ov’era assisa una persona onesta ~
161 Volanti | Quando discesi, tutto ~Vôlto era in lutto. Un tenebroso velo ~
162 Volanti | pupilla; ~Quando il raccolsi era una cosa nera ~Tinta di
163 Volanti | il sentimento. ~ ~ Egli era nato in una primavera ~Di
164 BiancaRe | pianto si sciogliea. Poi ch’era tanta ~La repugnanza per
165 BiancaRe | varco ~Sempre è la morte. ~ Era in sul verde ottobre ~Degli
166 BiancaRe | inerpica vèr l’erta ~Villa era bruno d’amici accorrenti. ~
167 BiancaRe | ospital tutta un sorriso ~Era la casa. ~ Quando a un tratto
168 Arnalda(1) | tante altre belle cose, era diventato un podere diviso
169 Arnalda(1) | più fondata delle quali era che poco asceticamente gli
170 Arnalda | luce e di vittoria, ond’era Giocondata Venezia a' dì
171 Arnalda | magione de’ suoi padri, ov’era Signora un tempo, ed ora
172 Arnalda | or m’invita al canto. ~ ~ Era una notte di settembre. —
173 Arnalda | Del feroce suo sguardo era la scena ~Sottoposta. ~
174 Arnalda | rammentar la smessa ~Pagina. Era il divin libro, che primo ~
175 Arnalda | tale, ~Malinconica Arnalda, era il tuo core. ~ ~ Le verginelle
176 Arnalda | Su quel core un istante, era l’augello ~Sovra il lago
177 Arnalda | nacque; ~Chè rïarsa dal sole era la palma. ~Per una via di
178 Arnalda | profondo a quella voce arcana ~Era la bella tribolata intesa, ~
179 Arnalda | Tremo ancora in pensarlo!... Era un mattino, ~Si fendeva
180 Arnalda | infinito ~Orizzonte di sabbie era d’intorno; ~Non una pietra,
181 Arnalda | entro il deserto. ~Bello era, e generoso, era proscritto, ~
182 Arnalda | Bello era, e generoso, era proscritto, ~Ed infelice,
183 Arnalda | Già cadean rassegnati. Era una ressa ~D’orfanelli accorrenti
184 Arnalda | lembo ~Dell’erta breccia, era d’infranti merli ~Ingombra
185 Arnalda | tratto, come cosa morta! ~ ~ Era il funereo tempio ove la
186 Arnalda | rea ~Lusignana progenie era discesa. ~Per mezzo all’
187 Arnalda(2) | baluardi reali, uno dei quali era chiamato Costanzo. Bella
188 Arnalda | misera terra, ~Così com’era, anco il premeva: ~ ~ “
189 Arnalda | posa. — Oh! questo solo ~Era il sudario ch’io bramava
190 Arnalda | Povera narratrice. ~ ~ Ella era côlta ~Da un penoso delirio.
191 Arnalda | melodie le profumate vôlte. Era il di nuzïal. — ~ ~ Ma un’
192 Arnalda | vede ~Che quel gelido marmo era un sepolcro, ~Con dentro
193 Arnalda | dentro un morto, e il morto era suo padre: ~E già un grido
194 Arnalda | corso, ~D’una vinta cittade era l’incendio. ~E correano,
195 Arnalda | bella ~Dolorosa di Cipro, era il tuo fato. ~ ~ Per cento
196 Arnalda | altre ~Miserabili donne. Era un’oscura ~Cameretta di
197 Arnalda | sollevarla con bontà pietosa; ~Era Arnalda. — Seduta a lei
198 Arnalda(4) | mentre suo padre Giacomo I era ivi prigione. Liberato il
199 Arnalda | tacque, e pien di pianto era il sorriso ~De la povera
200 Arnalda | indisse d’uscir. — Pietà non era, ~Che su la tolda a respirar
201 Arnalda | lambe le tepenti rive: ~Era timor che l’agitata e greve ~
202 Arnalda | attende. ~ ~ Nube in cielo non era, e dietro i colli ~Vitiferi
203 Arnalda | alma negava! ~ ~ Tal non era d’Arnalda, e non dell’altre ~
204 Arnalda | E la madre? Oh la madre era di molte ~L’amarezza suprema,
205 Arnalda | Al vergognoso ~Remo non era la sua mano bianca~Esercitata.
206 Arnalda | In una chiesa. Oh meglio era morire! ~Quanto, Nello,
207 Arnalda | cavaliere e bello! ~Oh meglio era il morir! Chè fu ben vile ~
208 Arnalda | Cipro ~Un sopor faticoso era disceso, ~Allor quando il
209 Arnalda | I morti e il sangue ond’era molle e ingombro ~De la
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