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Girolamo Brusoni La gondola a tre remi IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Scorsa
1502 3| continuamente languiscono, e si crucciano o negli artifici per conservarla 1503 3| diventavano anzi fiere che Dei, crucciati perpetuamente nell’anima 1504 5| alzossi di letto tutta crucciosa, e aperta la porta della 1505 7| interrogazione torcendo cruciosetta il caro viso ad altra parte, 1506 4| non perché ella vi dava crudelissime sferzate di gelosia con 1507 3| respiro al cuore angustiato da crudelissimi affanni. Non parlo qui de’ 1508 1| esso, e vui,~e Giannizzeri crudi, e Spahi rapaci,~e Sultane, 1509 4| animal di Mida antepongono i cucoli ai rossignuoli».~«E pure, 1510 2| altri ministeri ordinari del culto della sua persona. E quindi 1511 1| Segretario può far’ anche il cuoco~come comoda bestia da piú 1512 6| altro l’amore umano, che cupidità d’abbracciamento per compiacimento 1513 1| di no, soggiunse:~«Non ti curare pur di conoscerla».~Astolfo 1514 5| satisfare altrui non si curava di danneggiar se stesso; 1515 6| potrà essere che cosa molto curiosa il sentirlo».~«Eccovelo», 1516 8| naturalezza di genio osservano curiosamente gli altrui andamenti, ebbero 1517 4| stelle, ad esse ne possono i curiosi chieder conto, già che appresso 1518 3| quella parte».~Rambaldo, curioso per natura, e nullamente 1519 5| insieme a Panfilo, non si curò di rispondere cosa alcuna 1520 8| co’ capelli neri, crespi, curti e disordinati, saettatolo 1521 1| chi risponderà per me, e custodirà le mie stanze insino a che 1522 4| se stessa: e però non la custodisce con tormento di gelosia 1523 1| ricevuto dagli ortolani, che la custodiscono, imaginai di servirmi della 1524 1| in assenza del padrone la custodivano, Panfilo dettò loro, e a 1525 7| semivestito e sonnacchioso corse dabasso; ma non veduto che Glisomiro 1526 5| perché essendo già tratto il dado con Eufemia, e non vi restando 1527 6| pazzarella di Silvia disse a Dafne, che odiava Aminta, perché 1528 8| mano sul volto impugnò una daga risoluta di maltrattarlo, 1529 1| propria modestia, o impedito dagl’impacci di lui, che si stava 1530 4| Sorrise Alberta, e trattesi dallato le gioie di lei, e d’Eufemia 1531 8| croato e nato cristiano, ma dalmatino e turco nativo passasse 1532 2| vermiglia come una rosa damascena».~Sorrise modestamente Celinda, 1533 1| andabata, che reziario, dando egli i colpi alla cieca, 1534 3| la bella faccia in seno, dandogli comodità di prendersi esso 1535 1| dell’anime, le legano, e le dannano al penace fuoco d’amore».~« 1536 5| altrui non si curava di danneggiar se stesso; ma era insieme 1537 3| con Alberta erano state le danneggiate; che Domitilla e Giustina, 1538 4| vivea d’amara gioia e bene~dannoso assai, ma desiato, e caro;~ 1539 4| con molta domestichezza danzando con Eufemia, entrata in 1540 8| libera la sala a chiunque danzar volesse. Allora Glisomiro, 1541 8| dame e di cavalieri, e nel danzare, e nel complir fra di loro. 1542 5| vada».~A Ferrante non parve dapprima cattivo questo pensiero, 1543 1| Armata Veneta alla foce~de i Dardanelli.~ ~E quí si piange ancora? 1544 4| vezzoso~tinto di mele il dardo,~e svegli eterno Amore~artificio 1545 6| volessero intenderla, non darebbono ogni giorno occasione al 1546 3| quello che vorrete. Io le darò ad intendere d’aver trattato 1547 8| sepellí nel proprio seno senza darsene per inteso con persona del 1548 2| qualunque prezzo volessi darvela. Bastivi di sapere, che 1549 5| voluto accettare senza prima darvene parte. Aspetteremo adunque 1550 7| che le parole di Glisomiro dassero la vita al buon vecchio; 1551 5| suoi errori, vorrei che gli dassimo ancora una parte di penitenza 1552 2| disse Placido, che non daste subito in qualche cantafavola 1553 6| Placido presa la carta, e datala ad Alberta, che leggeva 1554 6| signora, di farmi ingiuria, e date la sentenza contro di voi: 1555 5| morire. Ma pure chi sa? Datele ad intendere, che le sarete 1556 1| se ne trovasse percosso. Datole adunque fuoco con un poco 1557 7| sposi. Quinci rimaso solo, e datosi a rivoltare certi suoi scartabelli, 1558 5| mi sembra due stelle aver davante,~che tramontana sian ne 1559 7| di sopra a Celinda, e ci davate da lavorare per amore della 1560 2| i pensieri, e non pagano dazio in luogo alcuno; e però~ ~ 1561 2| straniero di professione debilmente posseduta) penso, che quelli 1562 7| disgusto, essendo di natura debole, e però facili a sdegnarsi, 1563 3| col sangue dell’ultimo re decapitato per man di carnefice e scacciato 1564 5| impaccio a fronte, e voluto declinarlo senza rottura in quella 1565 2| di tutti i secoli) egli dedicò alla posterità; confessò 1566 6| colui che chiunque si fosse, definí amore desiderio di generare 1567 4| mi faccia correre. Orsú definiamo prima, e poi ci parleremo».~ 1568 6| ancorché deboli, inferme, e deformi, imparino ad amarsi e compatirsi 1569 2| eminentissimi, i quali avendo degnamente toccata la poetica lira, 1570 2| per dottrina e per costumi degnissimi dell’imitazione d’un’anima 1571 3| dei fuggitivi».~Mentre qui delirano queste due dame, e Celinda 1572 3| Glisomiro? Questi sono i vostri delirj da giovinetto. Io veramente 1573 8| e alle donne di peggiori delitti de’ miei trascorsi giovanili, 1574 3| esser con esso, pur che il delitto non si faccia nella Motta, 1575 8| di giovinetto morbido e delizioso. Ella sosteneva il mantelletto 1576 5| Laureta, e disse: «Voi sete un demone, che incantate le femmine. 1577 1| La lingua corre dove il dente duole. Costui non sente 1578 5| andamenti; non potendo ancora deporre affatto dall’animo il desiderio 1579 1| sua saltimbarca (che aveva deposta per vogare) il volto, e 1580 6| discrezione è una giunta senza derrata; e però potete mettervela 1581 4| giudiziosi poeti vediamo descritti iracondi e sdegnosi quegli 1582 1| Onde il nobilissimo Tasso descrivendo con pensieri veramente divini 1583 2| restando in quella città deserta che fabbriche religiose, 1584 1| dominio i desir vaghi~in desertar regni fedeli a Dio;~di miserie 1585 2| Solo e pensoso i piú deserti campi~vo misurando a passi 1586 2| de’ Santi:~ ~L’alma nel desiar languisce, e manca~i tuoi 1587 2| precipízi esser vicini.~ ~Desiderarei bene d’intendere da qual 1588 2| libera, poteva lecitamente desiderarla. Se bene poi meglio consigliato 1589 5| isposarla, benché mostrasse di desiderarlo; né potendo darla a Vittorio 1590 6| compiacimento della sua bellezza desiderassi d’amorosamente unirmi con 1591 1| sempre penare nel fuoco de’ desiderj senza refrigerio alcuno 1592 7| faceste grazia di tenermi a desinar con voi, e poi m’accarezzaste, 1593 5| ancora comparso Ferrante desinarono soli Celinda e Glisomiro, 1594 6| lo stomaco e la testa se desinate avanti giorno?».~«Questo 1595 3| altresí di ripassare (avendo desinato nel portico) nella propria 1596 1| rio;~se sfamò di dominio i desir vaghi~in desertar regni 1597 4| perché nel core~tema e desire è nell’istesso loco?~Se 1598 8| di meglio, che speranze e desiri: non perché non sappia, 1599 8| Amor tende l’esca al mio desiro~amo Leucippe, e Cloride 1600 1| volete castigati, ma non desolati? Va pure perfido Ibraino, 1601 1| e con l’esterminio e la desolazione de’ tuoi popoli e stati 1602 1| teneva del celeste non poteva destare in un cuor generoso, che 1603 6| par, ch’egualmente ambo ci deste~un raggio dí beltà, che 1604 1| libri delle stelle, ove destina~all’Osmanica gente aspra 1605 5| ragionavano, in una delle stanze destinate al loro trattenimento; onde 1606 4| vogando la barca fino al luogo destinato, che non era per quelle 1607 8| servigio Agnesina, alla quale destinava già nel suo concetto essa 1608 2| Tasso, che è il suo occhio destro, volesse Glisomiro difendere 1609 3| prodotto un nuovo mostro a destruzione della loro usurpata potestà; 1610 5| sieno di comune consenso determinate. S’era nel medesimo instante 1611 7| buona parte satisfatto, determinossi ad una risoluzione degna 1612 1| giurata, e con tradimento detestabile porta la guerra a chi prometti 1613 3| livore, dell’invidia, e della detrazione degli emoli, de’ nemici, 1614 4| frenesia~da quella rabbia detta gelosia?~ ~E sento un Tasso, 1615 3| galantuomo; ma Glisomiro dettagli la buona notte senza piú 1616 6| leggete quello che m’ha dettato stamane mentre mi vestiva 1617 3| sole parolette, che avessi dette a Guglielmo averci potuto 1618 5| e il genero a casa, ella dettogli, che questa sua partenza 1619 6| appunto a questi giorni un dialogo di complimento cavalleresco 1620 3| pratica il consiglio, che ci diamo l’uno all’altro a giornata, 1621 2| celesti rote~di terrena beltà Diana accesa,~e d’Ida il bel fanciullo 1622 2| fuori~dentro ha marmi, e diaspri,~sol nella scorza i versi 1623 5| bellezza, amore e gioventú non diate in qualche disordine, ho 1624 8| disordine. Agnesina che era un diavoletto di femmina da non finir 1625 6| cervello torbido, inquieto e diavoloso, ridotte a piú mansuete 1626 1| vitale~in ciel d’eternità dibatte l’ale.~Già non è questo 1627 4| lontano a ricercarne le prove, dicagliele il suo Fiorino, che quando 1628 1| guardo i lumi gira.~ ~E dicavelo per tutt’altri il salvatico 1629 3| flebil voce in mesto suon dicea.~Cor mio dove ti resti,~ 1630 1| diede Paolina una chiave dicendomi, che uscito da quel luogo 1631 2| opinione il nostro Bembo dicente della medesima Laura,~ ~ 1632 2| contaminata: vorrei, che mi dicessero solamente il nome di quella 1633 8| pensassi delle bizzarrie, e dicessi delle vanità. Che se negli 1634 3| secondo quello che tu mi dicesti iersera, egli m’ha risposto, 1635 8| geloso e di Agnesina; ma dichiarandosi la fanciulla e per bizzarria, 1636 6| mi prenderò licenza di dichiararmi per via di scherzo in una 1637 7| loro i falli commessi, e dichiarassi risoluto di non partire 1638 4| presumeva nel suo concetto dichiarata nemica: veduto adunque nel 1639 8| moltiplicare i disordini, essendosi dichiarati per Agnesina con Ariperto, 1640 6| A me basta che Guglielmo dichiari Giustina sua moglie in presenza 1641 6| per piacere a Glisomiro dichiarò Giustina sua moglie. Tanto 1642 5| fosse vero quello, che tu mi dici, l’onor mio non dipende 1643 5| sua figlia, che non ha diciasette è tutta bianca; ed ella, 1644 4| piú bella d’una figlia di diciassette».~«Signora voi mi cambiate 1645 3| venuta iersera; e benché diciate d’essere sua moglie, so 1646 4| allora nel mio bel fiore di diciotto anni. Vi so dir parimente, 1647 1| soglio suo l’ultimo crollo.~Diè la corda d’un arco atroce 1648 6| è quella dama, che se ha diecimila ducati di dote non ne voglia 1649 8| postosele dietro tutto confuso, diedesi a raccogliere le parole 1650 2| destro, volesse Glisomiro difendere i suoi mancamenti. Basta 1651 6| ricorre a’ protettori per difenderla con la spada; perché non 1652 8| prendiamo sovra di noi il difenderlo e’l proteggerlo, ancorché 1653 6| mi conviene armarmi per difendermi dalle stoccate della vostra 1654 4| che il giovinetto pena a difendersi le gambe, sí che nol morda 1655 1| Nobilmente, disse Vittorio, difendete voi il divino Petrarca, 1656 8| per uno. Se ho tenute e difese delle cattive opinioni, 1657 4| signora, non si possano diffamare i frutti mentre s’ama quell’ 1658 2| di cosí virtuoso amante differí lungamente l’accasarsi con 1659 6| rispose Placido, che la piú diffícile di tutte le scienze è quella 1660 4| per essere bene intese e digerite complessioni robuste d’uomini 1661 5| in acqua non aveva però digerito ancora il vino troppo ingordamente 1662 1| quello che brami, pur che mi dij parola di non ritornarmi 1663 1| non sembra, e che si vada dilatando a guisa di mortifera cancrena, 1664 1| avanzamenti del Moscovita, e alla dilatazione dell’Ottomano, e poi mi 1665 6| ma il vostro cade, e si dilegua al pianto.~Il mio per lagrimar 1666 6| dolcemente temperato, che si dileguava al suo pianto; quello de’ 1667 4| altro è foco,~il ghiaccio si dilegui al vivo ardore.~Né in petto 1668 7| guarda che quello che gli diletta. So ancora, che è debito 1669 2| arguzia frivola e vana per dilettare gl’ingegni volanti e leggieri, 1670 1| volta (rispose Glisomiro) mi dilettava anche io di raccogliere 1671 8| guanto, gli porse ignuda la dilicata mano e sentissi quasi svenire 1672 1| volle dire il medesimo il dilicato Properzio allora, che dettò 1673 6| sua salute, ella che aveva diligentemente raccolti gli altrui discorsi, 1674 8| con Glisomiro, faceva con diligentissimi sguardi quasi anotomia de’ 1675 1| vento; e dolorose prede~(dillo Sultano altier, Bassà superbo)~ 1676 3| impacciati, poco potevano essersi dilungati, entrarono confusamente 1677 6| nei fiumi del sangue che diluviano dalle battaglie, han fatto 1678 2| il tuo gran vanto.~Ne’ diluvj del pianto~si sommerge la 1679 7| desiderava per moglie; passò a dimandarle s’ella avesse avuto gusto 1680 4| mia terrazza, e veniva a dimandarmi de’ fiori per la signora 1681 4| Gittatisi a’ suoi piedi gli dimandarono in grazia la vita.~«Io per 1682 3| compagno in disparte gli ha dimandato se guadagnerebbe volentieri 1683 3| sentito Drusilla nominare per dimenticanza Domitilla (alla quale avevano 1684 7| sdegnarsi, sogliono di leggieri dimenticar se stesse, non che i tratti 1685 3| Glisomiro che non si fosse punto dimenticata di quel che aveva trattato 1686 2| diversità del trattamento dimenticato le antiche offese. D’Eufemia 1687 3| comodità da se stessa; volle dimesticarsi con esso piú di quello che 1688 2| Panfilo, che Minetta nella tua dimestichezza~ ~trattasse altre arme, 1689 3| lavorare in quella parte, vi dimorava egli di pessima voglia. 1690 5| insepolte le Sirene per dimostrar i naufragi, che fanno gli 1691 7| come si può credere alle dimostrazioni che v’ha fatte; voi piangete, 1692 1| avvicina il dí, che’l Ciel dimostro~ha nell’alta caligine segreta~ 1693 6| qual fosse il padre d’amore dimostrò non esservi altramente due 1694 6| augurio, poiché se bene per dinotare l’altrui miseria, o d’ingegno, 1695 3| rispose Glisomiro. Anche Diocleziano, che fu il peggiore di tutti 1696 1| salata, mentre il Moro, e Diotisalvi (il contadino, e ’l furlano) 1697 5| mi dici, l’onor mio non dipende da’ capricci d’una donna». 1698 8| ministri, e servidori tutti dipendenti da se stesso in guisa, che 1699 6| pensare anche a quelli che dipendono da voi, non a’ vostri capricci».~ 1700 6| di teschi di morti, con dipignersi il volto di mille sporcizie, 1701 6| osservato, che gli antichi dipignessero la Fortuna, che è un’aborto 1702 8| Forse perché io sia quale mi dipingono le mie avversarie? Ma se 1703 4| suoi pensieri, che me gli dipinsero indegna del suo affetto. 1704 2| paragone riuscirebbono imagini dipinte le tanto celebrate Laure, 1705 2| scopre tra il fuoco vivo, e’l dipinto. Amò dunque Torquato, e 1706 4| Stoica e la Platonica; e mi diportai piú volentieri nel portico, 1707 1| Domitilla e Giustina; e diportandovisi con molta grazia e vivacità 1708 3| Drusilla dama libera, poteva diportarsi come, e con chi le fosse 1709 2| piango, e piagno~studi, diporti ed agi~mense, loggie e palagi,~ 1710 2| Leonora, che andava in barca a diporto.~ ~Foss’io nocchier di sí 1711 5| disse Glisomiro; ma che diranno, non mi vedendo gli amici?».~« 1712 2| Altri col canto illustre~Dirce, altri il Sebeto, e’l Mincio, 1713 5| cameriera; e chi ti vedesse meco direbbe, che piú tosto mi servissi 1714 2| credenza negli animi vostri, direi, che nell’amata avessero 1715 1| del mondo. Con gli altri diremo, che Domitilla sia sorella 1716 4| vedersi con esso».~«E che direste, signora, soggiunse Giustina, 1717 6| nobiltà del capo per essere direttor de’ suoi membri, conosca 1718 5| alla propria casa, ma passò dirittamente a quella di Laureta. La 1719 4| vaghezza di contradire, che per dirne quello che sente, mostra 1720 1| dalla custodia della zia?».~«Dirolti, rispose Panfilo, ma ora 1721 8| piace, di questa novità».~«Dirolvi, soggiunse Ariperto. Nacque 1722 5| veduta diede in un pianto dirotto; e Glisomiro toccata la 1723 6| volontariamente il petto disarmato e ignudo per riceverle tutte 1724 7| egli ve ne sgridi, e ve ne discacci giammai. Su alzatevi, che 1725 4| medesimo poeta la sua donna a discacciare dal suo seno cosí pestifera 1726 5| darla a Vittorio non posso, discacciarla non debbo».~Conturbossi 1727 2| invano i mortali, se però non discendesse dal cielo qualche angelo 1728 4| sono mai stata segretaria o discepola di Glisomiro, né tengo per 1729 4| nella quale non si saprebbe discernere se sia diverso il colore 1730 7| camera assegnatale da Cillia discesero nel gabinetto del cavaliere, 1731 4| suoi interessi con Alberta. Disceso adunque pianamente per quella 1732 5| intanto di machinare il discioglimento de’ viluppi de’ suoi amici, 1733 3| debbo legar voi mentre sono disciolta dall’obligo di corrispondervi. 1734 8| nel piacer di mille rai disciolto~solo aspiro al piacer del 1735 6| conversazione, sotto la disciplina del suo buon giudicio. E 1736 5| di guardia per non essere discoperti, e ricevettero anch’essi 1737 2| chiuso in fornace svapora e discopre; ne fu in breve chiarissimo ( 1738 7| sua cameriera, si venne a discoprir la sua fuga e quella di 1739 2| aver sentito Vittorio, che discorreva. Io non intendo d’interrompere 1740 5| altro cavaliere giudizioso e discreto né disperò Celinda né consolò 1741 5| e della sua costanza per disdegni, o capricci del suo signore, 1742 6| di mille frascherie, che disdirebbono ad una cantimbanca, non 1743 3| accompagnarlo fino alla Motta, dove disegna di rubar Giustina a Guglielmo ( 1744 7| stretta confidenza con Lisa, disegnò di valersi del suo mezzo 1745 3| onorino d’un cortese silenzio, disentono co’ gesti del volto dal 1746 3| Parlamento, facendolo e disfacendolo a suo arbitrio, e ritenendo 1747 5| nelle mani a Glisomiro nel disfacimento d’un piego non conteneva, 1748 3| Brandemburgo, che dopo tante disfatte ha rimesso con le sue forze 1749 6| facessero sovente di simili disfavori a i cavalieri; perché se 1750 6| di due numeri pari, che disgiungono la Unità, e guastano la 1751 7| Deh se pur tu sei l’Aura~disgombra il nero verno,~di quel timor, 1752 1| volle che l’aiutassi a disgombrarla. Il che fatto tutta brillante 1753 2| servirla. Ond’egli per non disgustarla, e per non pregiudicare 1754 6| troppo obbligato a Lelio per disgustarlo. Se ne tratti con esso».~« 1755 2| vecchia, e fintosi egli ancora disgustato a causa di Cillia della 1756 4| lui. Che se bene egli il disimuli, o per prudenza, o per gentilezza, 1757 5| capricciosa, e’l portamento disinvolto, vivo, spiritoso, e con 1758 4| menzogna il velo~copra il disio verace;~per ben goder d’ 1759 3| osservare i loro trascorsi, dislacciatosi soavemente dalla dama, venosamente 1760 2| è l’onestà, e’l male la disonestà; ancorché paia, che a prima 1761 6| cara e odiosa, onorata e disonorata, stimata e dispregiata. 1762 8| capelli neri, crespi, curti e disordinati, saettatolo con uno sguardo 1763 3| di Panfilo e di Leonello disparecchiate, non poteva prevalersene 1764 6| che Dio gode del numero dispari; quanto allo stesso ternario 1765 8| vita, in cui riguardo si dispensano tutte le leggi del mondo? 1766 4| non occorre già per farlo disperare, che gli metta le mani in 1767 8| priva, che data in un pianto disperatissimo mise le dame e i cavalieri 1768 5| giudizioso e discreto né disperò Celinda né consolò Eufemia 1769 8| l’uso di quella barbarie, dispersa la sua famiglia, ebbe Isuf 1770 4| bella è però sciocca, e dispettosa; e ha dieci anni di piú 1771 1| cortigianella da buon partito, non dispiacciutole il taglio di Ghiandone grande, 1772 5| testa, che credo non vi dispiacerà. Se Glisomiro viene con 1773 6| sono troppo obbligato per dispiacergli. Se m’ha querelato, l’ha 1774 7| cavaliere, al quale non dispiaceva punto la persona, se non 1775 5| perché non essendole mai dispiaciuto il cavaliere, le piacque 1776 3| tardi o per tempo poteva disporne a suo beneplacito: ma se 1777 2| si rimise in tutto alla disposizion di Vittorio. Ma Glisomiro 1778 8| come giovine forzuto, e ben disposto a servire di portalegne 1779 3| se bene tu non sii ancora dispregiabile, Astolfo non fa per te, 1780 6| e disonorata, stimata e dispregiata. Che piú? Desidera di privarla 1781 2| armi~trafitto gema a suo dispregio il fato~e l’estinto cantar 1782 2| Vittorio, avendo il Colombo con disprezzar quei confini, che prescrisse~ ~ 1783 4| non fosse donna da essere disprezzata in concorrenza d’Alberta, 1784 1| non merita ricompensa di disprezzi».~Non rispose il cavaliere, 1785 2| per odio d’altrui, né per disprezzo)~ ~avete detto qualche cosa, 1786 4| intiero paese d’ortaglia, e disseminato diviso da molti canaletti 1787 5| qualche altra ancora per dissipare le ombre delle opinioni 1788 8| stesso nel supremo comando, dissipata la corte d’Amurathe in lontane 1789 1| delle vostre armi ingiuste~dissipato il furor, spento l’orgoglio.~ 1790 2| imitatore, e seguace delle dissolutezze d’Anacreonte, d’Ovidio e 1791 5| quello, da che m’avete sempre dissuaso?».~«Orsú non tante parole, 1792 7| contrada, non essendo guari distante da quella ancora di suo 1793 1| cortigiana mia amica in picciola distanza dalla casa di Glisomiro, 1794 6| ne insegna a conoscere, e distinguere le virtú dai vizi per liberarci 1795 6| amori; ma questa platonica distinzione indicare la varia natura 1796 8| Isuf povero contadino del distretto di Vrana baronaggio d’Aliberi 1797 1| Guglielmo appresso Glisomiro per distrigare alcune loro faccende, all’ 1798 4| canapo logori la seta, e distrugga un composto cosí stravagante».~« 1799 1| della peste, che affligge e distrugge tanti popoli e stati, e 1800 8| medesimo Aliberí presa, e distrutta dall’armi venete. Cresciuto 1801 1| fuggi pur stuolo fallace~disturbator de l’amorosa pace.~Per mendicar 1802 7| prendessero sí fatta piega, nuovi disturbi ruppero la quiete di Glisomiro; 1803 5| fermarci qui senza incomodo e disturbo. Ma dove dobbiamo andare? 1804 3| loro, che amino d’averli disubbidienti per avere insieme occasione 1805 2| e seco ma con successo disuguale Luigi Alamanni) il primo, 1806 4| i quali procurarono di disumanar gli uomini per condurli 1807 1| guisa:~«Eccovi, Glisomiro, disvelata la scena de’ miei deliri, 1808 4| testa le sue gioie, quasi disvenuta di meraviglia, sospirando 1809 7| gli porto in seno; ma voi ditegli, che gli siete andata da 1810 1| caricò d’oltraggi, e mali.~Ditel dell’Asia, o voi, barbare 1811 8| vengono poi maturate nel Divano; niente che abbiano costoro 1812 8| faccia di mar tempestoso divenisse un’ombra di pittura, cosí 1813 7| vita al buon vecchio; cosí divenne a poco a poco giocondo in 1814 8| spirito e d’accortezza, diventano pratichissimi degli arcani 1815 7| femminelle di quella sorte diventassero bordelliere; ma perché avendo 1816 1| altri il salvatico Cimone diventato ad una sola vista d’Iffigenia 1817 3| virtú; e nel disumanarsi diventavano anzi fiere che Dei, crucciati 1818 4| l’averebbe mai trattata diversamente dal proprio debito. Inteso 1819 2| lunghezza del tempo, o per la diversità del trattamento dimenticato 1820 3| baci di Alberta, si sentiva divider l’anima in separarsi da 1821 5| vezzosamente disse:~«Io non ho che dividere con Laureta, e poiché quel 1822 3| ambedue cento ducati per dividerseli fra di loro, se vogliano 1823 6| quanto~non si consuma; anzi divien piú vago~qual tra rugiade 1824 2| stesso per maraviglia della divinità di quegli ingegni veramente 1825 5| Giustina, che portasse una divisa di color di mare, chiamandolo 1826 7| appunto quello, che aveva divisato Glisomiro. Spogliavasi allora 1827 6| essere dannato come autore di divisione e di discordia; ma non v’ 1828 1| cosí appunto fu fatto come divisò Glisomiro. Il quale intanto 1829 1| porte~spietata Erinni a divorar lo stame,~della vita degli 1830 6| non essendo altro il fare divorzio tra marito e moglie, che 1831 1| or l’universo intiero,~e divulga di lui verace lingua,~ciò 1832 5| che aveva Cate veracemente divulgata. Partecipato però anche 1833 4| la vita.~«Io per me ve la do, disse il cavaliere, che 1834 3| cosa sia mondo. E quasi mi dò a credere, che Guglielmo, 1835 2| cantar lacerato~se già nel docil’Ebro onda maestra~prestò 1836 1| e strane».~«Questa è una doglianza comune di tutti i secoli 1837 1| materia di lagrime e di doglianze, non vi essendo oggidí altra 1838 5| bellissima giovane, che se bene dogliosetta, e piangente, e con la faccia 1839 6| martir l’anime ancide,~con le dolcezze sue l’altro le avviva:~ ~ 1840 5| forza della sua favella dolcissima ed amorosa. Solo Glisomiro 1841 1| schermendosi con maniere dolcissime dalle insidie della vecchia, 1842 2| sonetto, ch’egli scrisse dolendosi con amore, che la Principessa 1843 7| meco termini impropri debbo dolermene, perché so, che quando le 1844 3| vogliate darmi materia di dolermi della vostra licenza negli 1845 6| in sentirsi punta dove le doleva; e poi disse:~«Chi la fa 1846 6| pareremo una bella cosa. Si dolgono i mariti di spendere quattro 1847 1| turbanti~son piume al vento; e dolorose prede~(dillo Sultano altier, 1848 2| dolersene con la penna in dolorosi e gravi componimenti».~Qui 1849 2| per essersi impallidita e doluta nella partenza dell’amante, 1850 5| amore conceputo fra quelle domestichezze verso il cavaliere, non 1851 3| tranquillità, la bontà de’ dominanti, l’osservanza delle leggi, 1852 6| Catarino. E Lisa:~«E che domine si pensavano di fare quei 1853 3| quali intervennero per poco Domitilia ancora, ed Eufemia) l’ora 1854 4| doglia,~repente ad altri amar dona, e dispensa.~Lasso, e fuggir 1855 5| bonissima accoglienza, e donandogli in premio d’averle fatta 1856 7| accarezzaste, e mi baciaste donandomi un anelletto, e mettendomi 1857 4| indotto con promessa di donargli uno scudo a montare esso 1858 4| veramente cortese alla ventura e donati di qualche poco danaro, 1859 8| ritiratezza Glisomiro. Aveva egli donato per contrassegno d’amore 1860 1| ancora la ricuperazione di Doncherchen? Infino a che ha sperato 1861 | donec 1862 4| effeminar d’un maschio Nume i doni,~ ~e farmi questa ingiuria 1863 6| leggi per moderar le pompe donnesche».~A cui accordandosi Diomede 1864 6| piazza moderna de’ costumi donneschi».~Qui Eugenia:~«Se è passato 1865 6| campo i disordini del lusso donnesco nelle acconciature o negli 1866 1| sonata l’Ave Maria, e le donnette della contrada cominciavano 1867 8| offeriva cento ongari in dono a chi le avesse restituita 1868 5| al vestito, che pur egli donò assai migliore di quello, 1869 7| la bella prova della tua donzellaggine, disse Glisomiro. Come non 1870 | Dopoché 1871 8| armacollo superbo, spada dorata, e cappello piumato con 1872 8| rinchiuso in un ovato d’argento dorato in sembianza d’una mostra 1873 2| immortalasti tu l’Adriaca Dori.~Eco fatta palustre~cangiò 1874 3| credere, che Guglielmo, benché dorma con essa, non l’abbia fatta 1875 4| ancora una bella dama. Va, dormi tu ancora con esso, che 1876 4| tornossi Celinda a dormire, e dormí parimente Alberta un lungo 1877 6| potuto stimarlo anche un dormiglioso, e perdergli l’affetto».~ 1878 4| libera da Ferrante; perché io dormirò con Celinda, e la farò travedere 1879 4| aggiustasse al voler di Celinda, e dormisse pure con essa nella camera 1880 4| Torquato».~«È almeno de’ piú dotti, e de’ piú artificiosi, 1881 2| Pindo nell’acque.~Or chi dotto scalpello~manda a spogliar 1882 2| sono veramente stati e per dottrina e per costumi degnissimi 1883 3| non averei mai creduto di dover vedere quello, che vedo 1884 4| Neppur di Drusilla? Di questa doverei io avere qualche gelosia, 1885 8| poco m’importa, né meno gli dovereste voi dar orecchio. Voglio 1886 5| aspettarlo in letto, credutosi di doverla condurre, come Alberta, 1887 3| già cinque o sei anni, che dovessi riveder Glisomiro, l’averei 1888 3| veramente non pensava, che doveste offendere Placido con un 1889 5| famiglia non ne hanno mai dovizia) vi bisognavano molte cose 1890 3| beni, e di condurre una doviziosa vita con prospera fortuna. 1891 2| pare, certa cosa è, che dovranno tutti i secoli amare, ed 1892 2| secolo tutto di guerra si dovrebbono udire ancora le trombe di 1893 2| rispose Glisomiro, che dovreste rivelare i miei segreti 1894 4| dispensa.~Lasso, e fuggir dovria da questa spoglia~lo spirto 1895 7| condotta una serva! Io dunque dovrò sposare altr’uomo dopo di 1896 8| quando erano solamente dovute alla coronazione del principe, 1897 5| facciano consegnare i danari dovutigli per la ricuperazione delle 1898 2| fuorché fanciullesco e dozzinale: e pare insomma, che somiglianti 1899 5| Teneva in testa un piccolo drappo di zendado turchino co’ 1900 1| suoi gondolieri di tenere drittamente la strada di Mazorbo per 1901 2| le patrie arene?~No, no; drizza Ippocrene~alla gloria immortal 1902 5| ed entrarvi due bravacci drudi della Rossa e della sua 1903 5| camera, che cessarono tutti i dubbi di Celinda; restando pur 1904 8| cosí bella fanciulla, e dubbiosi di peggio nella sua persona 1905 2| di canzoni di gelosia per dubio ch’ella si maritasse) questi 1906 5| questa generalità Celinda, e dubitando pure d’essere schernita 1907 2| molta ragione quella dama di dubitarne; poiché nella persona di 1908 5| Di vostro fratello non dubito, che immantenente non me 1909 1| il fece. Egli pugnò qual duce,~e saggio e forte e generoso 1910 3| scudo averebbe camminato ducento miglia, e che non avendo 1911 2| Leonora, e a Madama Lucrezia Duchessa d’Urbino sua sorella, e 1912 4| piú caro di cento Placidi. Duolmi ancora di non avere dieci 1913 2| si sommerge la voce, e’l duolo intenso~fa contumace alla 1914 6| amato, e amante; e il due duplicato fa quattro; sí che ciascuno 1915 4| respinti nella laguna verso Durano, dove scoperta di lontano 1916 | durante 1917 8| signore. Nel quale impiego durato qualche anno venne per grazia 1918 5| se non in quanto dalla durezza del cuore di chi doveva 1919 | Ebbene 1920 8| Amurathe, che trattane l’ebrezza e la crudeltà sarebbe stato, 1921 2| sapere per qual cagione quell’eccellentissimo ingegno, che tanto celebrò 1922 2| arpa di sole:~da quella eccelsa mole~raggio di novo amar 1923 2| rimproverargli l’avere amato (e con eccelso ancora) piú il suo bel corpo, 1924 6| permissione de’ superiori ecclesiastici per essere Guglielmo e Giustina 1925 1| fuggito pur dianzi dallo Stato ecclesiastico per cercare sua ventura 1926 6| molto curiosa il sentirlo».~«Eccovelo», disse Giustina, e con 1927 2| immortalasti tu l’Adriaca Dori.~Eco fatta palustre~cangiò Cirra 1928 6| spiriti maschi ne rimasero edificate. Glisomiro altresí confermatosi 1929 4| bocca della marina stesse edificato un tugurio di tavole e di 1930 8| la singolarità della sua educazione, e la risoluzione che aveva 1931 4| disse, volete voi, signora~ ~effeminar d’un maschio Nume i doni,~ ~ 1932 8| ancora participassero degli effetti della sua cortesia facendoli 1933 5| prima non abiamo pagato effettivamente questo debito; perché non 1934 5| questo capriccio non era che effetto di gelosia per tentarlo, 1935 8| sentendola favellare con efficacia, confidenza, grazia, e sicurezza 1936 2| discorso con Vittorio delle sue egregie e nobilissime qualità, mise 1937 2| con ragioni e autorità d’egual peso, non si trovava maniera 1938 2| addietro; e con felicità eguale alla sua accortezza, mandato 1939 4| vita; e se avesse forze eguali alla sua volontà il mangierebbe 1940 | Eh 1941 6| Olao Magno, che portano gli elefanti per aria: perché quale è 1942 8| dell’arbitrio per potermi eleggere il bene o’l male a mio piacere. 1943 5| comparazioni tratte da cosí nobile elemento, e da’ ministeri, che vi 1944 1| dell’animo di questa dama, elessi per minor male di proferirle 1945 8| nel vagheggiar la schiera eletta,~onde Amor tende l’esca 1946 3| principe cosí poderoso, com’è l’Elettore di Brandemburgo, che dopo 1947 1| dell’anima. Quinci presso Eliodoro nel secondo delle cose d’ 1948 1| spento l’orgoglio.~Dell’Ellesponto infra le foci anguste~s’ 1949 1| fiede.~Alla destra divina elmi, e turbanti~son piume al 1950 5| ma non ci era piú luogo d’emendarlo; perché essendo già tratto 1951 7| hanno fallito, hanno ancora emendato il loro fallo, Panfilo ha 1952 3| e della detrazione degli emoli, de’ nemici, e de’ malignanti: 1953 2| ben dire col suo grande emolo~ ~Se bene amor d’ogni mercede 1954 8| che gli uomini m’avevano empiamente interdette: mentre il cielo 1955 5| fortuna oltraggio, e scorno;~empie la vela, e rasserena intorno~ 1956 7| conosciute queste minaccie per empiti di gelosia, e risoluta di 1957 4| incredibile arroganza d’emulare in terra lo stato degli 1958 1| luce~di rai divini; e d’emulo desio~per la gloria cercar 1959 6| d’Omero, d’Anacreonte, d’Ennio, e d’Orazio, il diletto 1960 6| praticare un eccesso di cosí enorme disolutezza».~Si guardavano 1961 4| simulacro d’onestà femminile, entrasse nella sua camera a porte 1962 2| che Panfilo e Guglielmo entrassero a quistionar fra di loro, 1963 6| disse Placido, che non entraste in qualche anticaglia per 1964 1| carrozze, pur di Spagnuoli, entratevi di nascosto, in Roma; e 1965 3| rendersi praticabile la laguna; entrava già Leonello a licenziarsi 1966 5| trovatala solamente socchiusa entrovvi dentro, e veduta di primo 1967 3| opinione degli uomini. Gli Epicurei mettevano la loro felicità 1968 2| sepoltura con un’insigne epitaffio. Ora io vorrei sapere per 1969 3| settimane in accozzar due parole equivoche, che pronunziate non riportano 1970 3| a pesca di bisticci e d’equivochi, ch’essi chiamano spiriti: 1971 2| provoca il riso anche negli Eracliti. E parlo qui solamente delle 1972 | eran 1973 4| verso il Deserto e Sant’Erasmo per cercarvi qualche ricovero, 1974 | eravate 1975 5| tutte le sue speranze in erba, perché non solamente bisognava 1976 4| che come~ ~Pasce l’agna l’erbette, il lupo l’agna,~il crudo 1977 1| alla giovane di farla sua erede. Cillia donna semplice anzi 1978 2| sapendo che le donne hanno ereditato dalla prima di loro virtú 1979 3| e ne’ dogmi delle loro eresie, che non sono gli eretici 1980 6| colora il terren limo,~Egli s’erge sovente, ed a quel primo~ 1981 | eri 1982 1| ciel di lieto canto~per l’Eroe vincitor da noi diviso.~ 1983 4| opera azioni sovrumane ed eroiche; e però da’ piú sublimi 1984 6| paiati bello.~Se pur talvolta errasse l’ammonisci~senza ira, con 1985 8| non merito; che se abbia errato per vostro amore, ho saputo 1986 2| tocco sol d’armoniosa cetra~erse mural corona a Tebe intorno,~ 1987 4| casualmente caduta da quella eruditissima penna. Confessassero almeno 1988 1| Che se sia vero, che Vitia erunt donec homines; insino a 1989 1| ingenita delle meretrici d’esalare prima lo spirito, che ammortire 1990 8| allegrezze fatte nella sua esaltazione, le macchinazioni del Primo 1991 8| e intesolo, si diedero a esaminare segretamente le dame e i 1992 4| parlando d’Amore come per arte, esclama:~ ~Qual dolce piú, qual 1993 2| altrove dolcissimamente esclamava,~ ~Di lagrime mi pasco, 1994 8| potentissima monarchia, ch’escludendo ogni ombra di nobiltà da’ 1995 5| il trascorso d’Eufemia l’escludeva affatto da ogni pretensione 1996 4| accademia; perché se gli stoici escludono l’irascibile dalle operazioni, 1997 4| azioni, dalle quali viene esclusa dagli stoici, egli non sia 1998 2| donne venivano egualmente esclusi gli uomini e le donne. Finalmente 1999 1| delle dame cittadine, quando escono di casa velate. Ma perché 2000 1| regni altrui~d’una guerra esecrable le faci;~dove siete? che 2001 8| Meriteresti veramente, che s’eseguisse contro di te la sentenza 2002 3| questo consiglio, e venne eseguito con molta felicità, avendo