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Girolamo Brusoni
La gondola a tre remi

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)
esemp-ideal | idill-latin | latra-nodi | noiar-porta | porte-richi | ricom-scrup | scuot-super | suppl-vibri | vibro-zuffo

     Scorsa
2003 6| confermata ancora dagli esempli (per tacer di tutt’altri) 2004 3| che un capitano tenga un esercito agguerrito e veterano al 2005 3| messolo in ciancie gliene esibí qualche quantità, e di fatto 2006 1| della sua casa, che ne fece esibire la sua barca per ricondurla 2007 5| per allora d’Italia, con esibirgli non solamente la propria 2008 3| meritata dal mio amore, ed esibitami dalla vostra gentilezza».~ 2009 5| e che Glisomiro si fosse esibito esso di satisfare a questa 2010 5| risoluzione a Celinda con esibizion di lasciarle la propria 2011 4| resoluto prima d’andare in esiglio, di vendicarsi (quando non 2012 4| gel piú m’arde il foco?~ ~«Esortava però con molta ragione ( 2013 5| casa loro, quanto per non esporre Ferrante nell’incomodo di 2014 2| dell’acque, venivano ad esporsi a certissimo e inevitabile 2015 2| essendo la dama in guisa esposta alle sue voglie, che e giorno, 2016 5| quasi soli, e piú facilmente esposti alle insidie de’ loro nemici. 2017 6| questo onore; egli con nobile espressione della sua osservanza, ha 2018 2| purità, e nella forza d’esprimere gli affetti amorosi. Onde 2019 1| Iffigenia d’animale indocile esquisitissimo giudice di bellezza: ma 2020 | essendogli 2021 5| quasi disperata; perché non essendole mai dispiaciuto il cavaliere, 2022 4| somiglianti bestiolette; poiché essendone sempre state molte per la 2023 | essendovi 2024 | essergli 2025 8| troncata, singhiozzando rispose esserle stata involata la piú cara 2026 3| disse Ariperto, conosco d’essermi ingannato ne’ miei giudici, 2027 1| orribile e mostruosa, e con l’esterminio e la desolazione de’ tuoi 2028 8| pensieri tranquillarono le esterne azioni. Egli adunque trattosi 2029 1| ammiri ogni età, nulla l’estingua.~Allor che del Senato al 2030 4| per timore non gela,~né s’estingue per ira, o per disdegno;~ ~ 2031 4| Glisomiro, che passasse ad estinguere tacitamente il lume, che 2032 5| un momento di riposo. S’estinse intanto il lume, e Celinda 2033 2| lesbia lira itala destra,~estrasse un suon piú dolce e piú 2034 2| non perduta l’occasione d’estrinsecare per questo mezzo qualche 2035 6| di quella dama, e forse estrinsecato ancora il suo dispiacere. 2036 6| e caschi a danno mio l’eterea sfera~porto in seno costante 2037 1| nel secondo delle cose d’Etiopia Calasiride favellando di 2038 7| Glisomiro partita Lisa con Eugenio, Beatrice e Giustina, che 2039 6| che portarono Adamo ed Eva, che pareremo una bella 2040 3| nell’uso, la fortuna negli eventi. Per diventare adunque felice 2041 1| di portar le sue ossa a fabbricar de’ zuffoli nelle stufe 2042 1| Regno eterno, potrebbono fabbricarsi anche nello stato temporale 2043 4| secolo, il quale dopo d’aver fabbricato un’opera intiera, e consumato 2044 4| che egli a guisa de’ fabbricatori di queste cordelle di raso 2045 2| quella città deserta che fabbriche religiose, in quelle degli 2046 7| e quali meraviglie non fabbrichi tra’ mortali? Lelio vivente 2047 2| piú degni.~Se già musico fabbro~al tocco sol d’armoniosa 2048 5| dame per fuggirtene con due facchini; posso credere, che per 2049 6| e sia assai pena,~che la facci arrossir senza por lisci.~ ~ 2050 5| Ma come che s’andasse la facenda, increscendo alla buona 2051 | facendoli 2052 | facessi 2053 | facesti 2054 1| vivacità di Glisomiro e dalle facezie di Guglielmo, assaggiarono 2055 1| d’una guerra esecrable le faci;~dove siete? che fate? ed 2056 8| involargliela, essendo la piú facil cosa del mondo in quella 2057 2| all’Accademia; potrei con facilissimo discorso darvi a conoscere, 2058 2| del Castalio ruscel l’umor facondo?~Voi siete Erinni ultrici~ 2059 5| saltimbarca, la spada, e’l fagotello delle sue robbette, che 2060 2| Glisomiro, che teneva piú falci, che altri non aveva strali, 2061 8| cignersi solamente sotto la falda della robiglia una vesta 2062 6| fondo a tanti calici di Falerno, quante sono le note, che 2063 1| Fuggi pur, fuggi pur stuolo fallace~disturbator de l’amorosa 2064 6| prudentemente gli scrisse~ ~Falle carezze, ed amala con quello~ 2065 8| girare il mondo suole;~ma non fallir giammai sua sfera il sole.~ ~ 2066 2| nella persona di Glisomiro fallisce questa sua sentenza, incantando 2067 4| vulgati, o d’accademici falliti; ma vogliono per essere 2068 1| da’ vani fantasmi d’una falsa gloria; perché io non saprei 2069 8| agli altri, già che amore falsamente creduto cieco l’aveva scoperto 2070 2| sono bene pericolose le false amicizie; e un leal cavaliere 2071 8| perché vi servite d’un falso pretesto per commettere 2072 2| foco e lume~queto i vaghi e famelici miei spirti:~ ~rivolto in 2073 3| leggi, l’amorevolezza de’ famigliari, la fedeltà degli amici, 2074 8| favellar con esso con tanta famigliarità, che avendo messo in apprensione 2075 6| componimento, e degno di quella famosissima penna, che lo scrisse. Ma 2076 2| Quí perpetuo soggiorno~non fan ceneri fredde ed ossa ignude~ 2077 2| che Domitilla cresciuta da fanciuletta a giovane ben formata e 2078 3| finalmente partito di tentare un fanciullaccio, che serviva di lavorante 2079 7| potuto piú contenersi si mise fanciullescamente a piangere. La cameriera 2080 7| oppressa nondimeno da’ timori fanciulleschi non sapeva prendere cosí 2081 2| senza artificio, fuorché fanciullesco e dozzinale: e pare insomma, 2082 4| Domitilla.~ ~Amor, ch’è fanciulletto~nel natural suo stato~non 2083 8| armi venete. Cresciuto alla fanciullezza e divenuto spiritoso, molto 2084 6| amicizia con alcuni nobili fanciulli oltramontani, i quali quando 2085 3| ch’ella ingombrata dalle fantasime d’amore non avesse saputo 2086 | farai 2087 3| stando però con esso non gli farei questo torto di far l’amore 2088 7| gittarmi da una finestra»,~«Tu faresti la bella prova della tua 2089 5| una parte di penitenza in fargliela sposare. Che se gli dasse 2090 5| pagare esso il danaro, o di fargliele prestare, perché non gli 2091 1| se medesimo, si prese a fargliene motto. Rise Glisomiro di 2092 | farne 2093 3| allora che ci pensiamo farneticando d’essere felici nel mondo. 2094 7| sposi, non fece altro che farneticare insino al giorno sovra qualche 2095 5| che Ferrante abbia mentre farneticava nella febbre veduto gli 2096 | farti 2097 6| potete mettervela in seno, e farvene un buon farsetto, che vi 2098 2| E però troppo gran torto fassi alla memoria e al merito 2099 3| or che son vecchia quei fastidi, che non mi tolsi gran fatto 2100 7| capitata a casa in cosí fastidiosa congiuntura non ho mancato 2101 | fatene 2102 4| con lunghe prove di virtú faticosamente acquistato. Glisomiro amò 2103 2| Cirra nell’onde, e’l mar fatt’ebro~di gioia, risonò d’armi 2104 1| trasformata dalle acconciature fattele da Betta, immantenente la 2105 1| quella: che gli occhi e le fattezze d’Isabella, che in te fiammeggiano 2106 7| cavalieri della contrada, e fattili accompagnare alle proprie 2107 5| cortesemente ad albergo, e fattogli accendere un buon fuoco, 2108 1| quale scusato uno scherzo fattomi da Laurina soggiunse. «Rambaldo; 2109 8| di sola spada: il quale fattosegli incontro parlando il primo 2110 8| stanze di Domitilla. Dove fattosele incontro Glisomiro, la giovanetta 2111 7| appresso, e di consolarmi favellandogli del mio amore per sapere 2112 8| io non voglio pregarti di favellarmi, o di farmi qualche servigio; 2113 5| che Laureta e Glisomiro favellassero in una maniera che non doveva 2114 1| E chi pensasse, che io favellassi a caso o a passione di parzialità, 2115 2| umana».~Mentre Glisomiro favellava era tornata da cenare in 2116 2| opere, ch’egli compose nelle favelle toscana e latina, neppure 2117 2| appunto il lupo, di cui si favoleggia».~Ed egli subito:~«Signora, 2118 5| con ragione gli antichi favoleggianti collocarono sovra i lidi 2119 5| il nascimento di Venere favoleggiato nel mare, cosí spesso leggiamo 2120 3| sarebbero accozzati in cosí favorevole congiontura? E’l bacio della 2121 6| viene qualcuno di loro a favorir la mia casa abbia da perdere 2122 7| non sono ingrato a chi mi favorisce della sua grazia. Ben vi 2123 3| raccontato stanotte, che Leonora favorisse d’un bacio Torquato. Gran 2124 2| donne loro; vorrei, che mi favoriste di dirmi, come intendiate 2125 4| Graziosamente, disse Glisomiro; ma favoritemi in grazia, signora sacerdotessa 2126 8| cavaliere perché non gli avesse favoriti in miglior maniera della 2127 7| avidità, che farebbe un febbricitante un bicchier d’acqua fresca, 2128 2| incolti lidi, e si compiacque~Febo di traspiantar Pindo nell’ 2129 6| bevessero alla mia salute, feci asciugare loro tanti boccali 2130 5| del cuore di chi doveva fedelmente amarla si fossero alzati 2131 6| con un sorriso tinto nel fele della ironia e dello sdegno, 2132 3| della terra si reputano felicissime in esser belle, o per meglio 2133 3| vassalli all’incontro si felicitano nell’abbondanza della pace, 2134 3| mentre non concorrano a felicitarlo ancora i comodi della fortuna, 2135 4| Corisca, quando disse:~ ~O feminil perfidia a te rechi~la 2136 5| aspettare, propria d’ingegni feminili, essendo caduta Alberta 2137 7| in quella casa, o che due femminelle di quella sorte diventassero 2138 1| Arrestavala per una parte la femminil verecondia, ma la rapiva 2139 3| inesperta delle astuzie femminili pareva che le volasse in 2140 4| disumanarsi~non diventi una fera, anzi che un Dio;~ ~anzi 2141 5| Nebbia non lenta mai di feri sdegni~le sarte, che di 2142 5| dolce seno.~ ~E ciò dicendo ferí con un solo colpo de’ suoi 2143 1| parer mio non gli fu onore~ferir me di saetta in quello stato,~ 2144 1| di lacci a infiammare e ferire, a prendere, e a legare 2145 1| tempo è di riso.~Tuono ferisca il ciel di lieto canto~per 2146 5| Intese Glisomiro dove ferisse il colpo di Laureta, ma 2147 1| esempio inaudito di barbara ferità sotto il ceppo apprestatogli 2148 2| accompagnare (già che le sue ferite son piú di spavento, che 2149 2| miei versi accolto~quasi in feriti terreno arbor gentile.~ ~ 2150 5| solo a questo disordine, fermando insieme Alberta e Celinda; 2151 5| della gente non possiamo piú fermarci qui senza incomodo e disturbo. 2152 3| ricapito. E in tanto vi potrete fermare ambedue nella mia propria 2153 7| barca, che Glisomiro. Si fermarono al rumore due gondole, che 2154 3| questo avviso, e ti prego di fermarti con Giustina, perché ho 2155 8| disse alla moglie che si fermasse. Agnesina a questo colpo 2156 4| E poi, quando ancora mi fermassi, che pensareste di fare? 2157 5| madre senza trovarvela; egli fermatala nel medesimo posto andò 2158 4| necessità di non essere fermati, quasi che portassero attorno 2159 3| anche Ariperto con Astolfo. Fermatosi il cavaliere per intendere 2160 1| voi, Panfilo, ella non si fermerebbe che a vostro pericolo, e 2161 3| Germania, procurerò, che si fermi in una condotta di sua professione 2162 3| in gioie i suoi tormenti~fermò col cor le piante,~e disse: 2163 3| camera, chiamato il cavaliere fermollo nel portico, ritirandosi 2164 2| cognizione della Corte di Ferrara di quel tempo, considera 2165 4| voglia.~ ~Quindi il poeta ferrarese, che tanto provò, e seppe 2166 6| cielo la rugiada, che ha ferrato la gola alle cicale; 2167 3| inesperienza non provasse cosí fervido il calore degl’incentivi 2168 7| era appunto quel giorno festivo, uscite ambedue di casa, 2169 5| esercitare una professione cosí fetente, che mi faceva nausea solamente 2170 1| adunque abbrucia, e non fiammeggia, e questi sfavillano, e 2171 1| fattezze d’Isabella, che in te fiammeggiano e si rinnovano, non sanno 2172 5| maltrattandolo tutto a piattonate, e fiancate, il cacciarono cosí nudo 2173 6| non potrei dirvi in un fiato tutto quello che raccolsi 2174 7| pregato (per non potersi fidare d’Alberta) Lisa di recapitare 2175 5| né Alberta intendeva di fidarsi di lui, e meno pensava Glisomiro 2176 1| di mia persona possiate fidarvi per farla venire qui fuori 2177 2| Celinda, della quale non si fiderebbono per tutto l’oro del mondo 2178 4| si mise a maltrattarlo fieramente, che l’averebbe certamente 2179 8| proposti da Eufemia, e piú la fierezza ancora del suo cordoglio, 2180 4| perpetuamente lacerati da mille fierissime perturbazioni, che non che 2181 4| disperazione, incominciò a provare fierissimi dolori e intollerabili, 2182 3| schiave de’ capricci d’un fierissimo tiranno della propria vita, 2183 7| a dargli insieme qualche fievole bacio. Il cavaliere svegliato 2184 7| affanno che l’opprimeva, fievolmente rispose:~«Amore».~Fedeltà 2185 1| veduto, che non vi era altro filo, che quello della disperazione 2186 6| di bello qualla signora filosofessa?».~S’arrossí un cotal poco 2187 4| stoica, e celebra quei pazzi filosofi, che pretesero con incredibile 2188 4| capo, o su le spalle, e finga di fargli carezze, perché 2189 8| chi si fosse quell’uomo, fingendosi sdegnata per dargli di quello 2190 5| della madre intenzionata di finger con essa qualche suo bisogno, 2191 4| casa. E non bisogna già fingere di mangiare per fare ch’ 2192 4| Alberta non dormiva, benché il fingesse; perché incuriosita dalle 2193 6| avendogli invitati a bere non si finí la festa, ch’egli in meno 2194 8| guerra, che Dio sa quando mai finirà; avendo io loro dato a vedere 2195 6| piú avanti, disse:~«Non finiremmo in tutta notte se volessimo 2196 4| Mirtillo.~Hai finita la vita~finisci anco il tormento.~ ~Ma vediamo 2197 4| Glisomiro, un nastro tutto di finissima seta, ma di colori diversi 2198 4| Mori morto Mirtillo.~Hai finita la vita~finisci anco il 2199 5| desiato porto.~ ~Ebbe appena finite queste parole Ferrante, 2200 5| averei io detto ancora, e finito insieme il suo concetto~ ~ 2201 5| pervenire; cangiato suono finse di quietarsi; e intesosi 2202 3| d’esse ancora vegliava, fínse di mettersi anch’ella a 2203 5| La Rossa a questo suono fintasi placata, gli trasse prima 2204 4| Cresce ne l’arte Amore,~un finto vezzo è vera fiamma al core.~ 2205 2| ingannare la scaltra vecchia, e fintosi egli ancora disgustato a 2206 1| Osman di tante colpe il fio;~s’egli versò di nobil sangue 2207 1| detto in suon turbato e fioco: «Bisogna andare, o morire», 2208 6| ridendo disse:~«Dirò come quel Fiorentino: crepo se non lo dico. E 2209 2| Per Te di mirti, e allori~fiorir gl’incolti lidi, e si compiacque~ 2210 2| ricetta di Ricciardetto con Fiorispina, insegnandomi quel grazioso 2211 8| maggior principe, che mai fiorisse nella casa Ottomana. Dopo 2212 3| accompagnano gli anni freschi e fioriti.~Caduta tra questi ragionamenti 2213 5| qualche motto, ma ella sta fissa nella sua opinione di voler 2214 3| la dama, ella guardatolo fissamente ammutí. E poi stata alquanto 2215 8| cavaliere a questa voce, e fissati gli occhi nel volto di quella 2216 5| gli passava davanti gli fissava gli occhi nel volto, e sospirando 2217 3| partiva ma guardava tuttavia fisso il cavaliere. Il quale non 2218 8| d’una volante apprensione fissò gli occhi sfavillanti di 2219 3| di legno, e tutto pien di fissure, per le quali ho raccolte 2220 7| Celinda; non voluto cosí fitto imbroglio tra’ piedi, mise 2221 4| benissimo, e gemendo, e latrando fiuta, e gitta via tutte le cose, 2222 5| mare, ma de’ venti, che flagellandolo il mettono in furore. Tale 2223 1| Napoli, mostra di voler flagellare e Roma e Genova, e tante 2224 2| travagliando l’aria e la marina flagellassero quella casa, con terribili 2225 5| il mare non s’altera, che flagellato dai venti, cosí ella non 2226 2| involarsi alla procella, che li flagellava, o di girarsi ad altra parte 2227 1| perché questi sono di quei flagelli incomprensibili, che superano 2228 1| superiori d’Italia, ora ne flagellino le provincie inferiori. 2229 3| proprio duol premea~con flebil voce in mesto suon dicea.~ 2230 1| incontro di partire con la flotta del Generale, ma con prima 2231 1| calamità con vicendevole flusso e riflusso, ora da questa, 2232 1| Dell’Ellesponto infra le foci anguste~s’apre un abisso 2233 1| percussore di rimettere nel fodero la spada dell’ira sua vendicatrice».~ 2234 1| strali,~vibrò lunga stagion folgori ardenti,~e sempre il caricò 2235 1| fede.~Machine di Babel, folli Giganti~il fulmine del Ciel 2236 2| che d’addossarmi le loro follie, che per me farò conto di 2237 1| a se medesima? E chi ha fomentati per tanto tempo, e per tante 2238 4| diletti, anzi ucciditrice, non fomentatrice (come piace alla signora 2239 5| pensava che a mettere un saldo fondamento a’ suoi capricci con tirar 2240 2| loro abbattere cosí mal fondata opinione, e mostrar loro, 2241 4| allora tolto un remo, e una forcola trovata a caso fra simili 2242 3| in provvederle almeno di forcole e di remi. E quando ancora 2243 3| ignuda,~con improvisi accenti~forieri di tormenti,~disse: Tirsi, 2244 6| vicentino, un buon pezzo di formaggio parmigiano, e quattro piatti 2245 5| dettata con quella precisa formalità di concetto.~ ~Signora. 2246 3| chiamano spiriti: i quali per formar un bisticcio penano tre 2247 5| bisognavano molte cose per formarmi casa».~«E dove trovasi ora 2248 6| perché veramente nella formazione del quattro congiungendosi 2249 1| inanti eserciti d’amanti.~Formè novi martiri,~nudrivve cento 2250 3| tre regni, onde è divenuto formidabile a’ piú poderosi monarchi 2251 6| secondo questa convenienza formino la propria vita, e che o 2252 6| dee regnare fra i mariti. Formò Dio dell’uomo la donna, 2253 2| guisa di fuoco chiuso in fornace svapora e discopre; ne fu 2254 1| solito a lavorare nelle fornaci Muranesi tornava allora 2255 5| febbre, si stava tuttavia fortemente oppresso da una straordinaria 2256 3| sempre sono le malvagità fortunate; né tutti gli uomini son 2257 3| avvedimento maggiore si credono fortunati in non accostarsi giammai 2258 8| potè passare come giovine forzuto, e ben disposto a servire 2259 | fossimo 2260 4| dell’Isolato, trovato un fosso appena capace della barca, 2261 | foste 2262 3| in quanto lice all’umana fragilità sarà simile a Dio; perfetto, 2263 3| Ariperto. Qui assalito a spada franca Glisomiro, che rimase dolcemente 2264 2| sua figlia maritata ad un Francesco Borsano milanese. La qual 2265 4| ciancie Ariperto sopra le mode francesi; capitò di ritorno a quella 2266 8| Ariperto ne la impedirono frapponendosi fra il geloso e lei. E perché 2267 4| fortuna, veduto l’intoppo, che frapponeva Celinda a’ suoi disegni, 2268 4| Voleva piú dir Glisomiro, ma frappostasi a quei ragionamenti Alberta, 2269 3| cangiasse in campo di guerra. Ma frappostisi a quello strepito Placido 2270 1| acquistare dallo spargimento di fraterno sangue, e fedele, col quale 2271 2| stagione autunnale umida e fredda non pareva punto a proposito 2272 8| della sua casa. Ascoltò freddamente Ibraino questa rimostranza, 2273 2| soggiorno~non fan ceneri fredde ed ossa ignude~ma viva gloria, 2274 6| nella donna i purissimi fregi della natura, non gl’imbrattamenti 2275 4| da quel furor, da quella frenesia~da quella rabbia detta gelosia?~ ~ 2276 3| Celinda e Alberta solite di frequentare il verno le accademie intesero 2277 1| pare dopo tanti anni piú fresco e ritondo, che non era nel 2278 1| barca per continuare in fretta il mio viaggio. Ma sapendo, 2279 2| versi per dire un’arguzia frivola e vana per dilettare gl’ 2280 4| Amore,~che tesse in dolci frodi i lacci al core.~Vibri strale 2281 2| altre arme, che saette, e frombe?».~ ~«Non dico questo, rispose 2282 2| mai forse veduto pure il frontispicio delle sue poesie.~ ~Creda 2283 7| della presente comodità di fruire il suo amore; rendendo in 2284 3| germogliano gli affanni, né fruttificano le miserie. Ma qui nella 2285 3| vidi mai, che le vendette fruttificassero altrui che delle disgrazie, 2286 7| care parole e lusinghe, fugata dall’animo l’apprensione 2287 2| celarsi all’altrui curiosità, fugge dalle conversazioni, ed 2288 1| l’armi e la vita, o pur fuggendo~scampo trovò nell’Abidena 2289 3| bellezza i lieti ardori~fuggii, sprezzai con temerario 2290 6| poiché in questa guisa fuggirà il soverchio ornamento, 2291 1| cosí pericoloso incendio. Fuggirono tre di costoro; uno rimase 2292 5| gioie a quelle dame per fuggirtene con due facchini; posso 2293 3| se ti dasse l’animo di fuggirti or ora di qui, darebbe a 2294 5| questi pensieri in testa di fuggirvene con Romano, potevate farlo 2295 5| si coprisse dove fossimo fuggiti, perché sapeva, che Laureta 2296 3| i crini e’l sen lacci, e fulgori.~Prigione ingrata, in cui 2297 8| due occhi quasi tinti di fuligine, e cocapelli neri, crespi, 2298 1| infonde.~Ecco dove al fulminar tremendo~de’ veneti metalli 2299 5| questa, attonite, non che fulminate. Ma Giustina guardato Ferrante, 2300 1| contro il mostro Ottoman fulminei strali,~vibrò lunga stagion 2301 6| dolor, ma per dolcezza.~ ~Fulmini pure quanto le piace una 2302 1| involata. Quello avviso fulminò la povera Cate; la quale 2303 2| sforzarono a recitare una canzone funebre destinata al Tempio della 2304 8| vogliono questi signori funestare con un sangue vile l’ 2305 6| stillate affanni e mali~stelle funeste, e’l Fato ordisca, e arroti~ 2306 2| Amore,~piangan le Muse a funesto crollo,~che s’è morto il 2307 1| poeti pieni di prigioni, di funi, di catene e di lacci. Onde 2308 2| dalla oscurità delle tenebre fuora de i Ghebbi (canali navigabili 2309 2| E in quelle osai, che fur segnate, e sparse~d’altrui 2310 8| cavalier suo parente, il furbacchiotto trattosele dietro, seppe 2311 1| tal Pappette veneziano: il furbo Pappette nell’ora che si 2312 1| accarezzassi, saltò di letto con furia gridando, che non averebbe 2313 4| guardia degli orti contro i furti, che in luoghi fatti 2314 5| riuscisse dentro un bel fusto, volle ricompensarlo di 2315 7| ancora su la speranza d’una futura consolazione si lasciasse 2316 1| fosse accomodata all’umor di Gabrina, perché la volpe muta bene 2317 4| tutta si riscosse per la gagliardia di cosí spiritosa bevanda, 2318 5| svegliatasi nell’accesso d’una gagliardissima febbre, mise e la madre 2319 5| appunto questa dama, ma piú gagliardo motivo per ritornare a Venezia 2320 4| appunto, che serve in forma di galano per ornamento del seno alla 2321 3| far dell’incognito e del galantuomo; ma Glisomiro dettagli la 2322 8| cappello piumato con diversi gallani ad uso di giovinetto morbido 2323 5| addietro da un marinaro suo gallano alla Rossa, si mise a mangiare 2324 3| piena bocca, Rebuelta de rio ganança de pescador. Tutte le donne, 2325 1| gloriosissima~DI LORENZO MARCELLO~Gapitan General Da Mare,~ ~Nella 2326 1| studi una giovanetta di buon garbo e di bello aspetto appellata 2327 6| amoroso il bere di quei nobili garzonetti. Io conobbi nel medesimo 2328 4| rampicarvisi a guisa di gatto. Pensato adunque il cavaliere 2329 2| ridirò le mie pene, e i gaudj tuoi.~La dolorosa Clio,~ 2330 4| vostro Tasso~ ~per timore non gela,~né s’estingue per ira, 2331 4| suo regno a poco a poco,~gelida amante, e non prendiate 2332 8| accompagnata da Eugenia e da Gelinda nelle stanze di Domitilla. 2333 3| Drusilla:~«So che siete molto gelosa, signora mia. Non ve l’ho 2334 4| trovassero mariti amorosamente gelosi, non veri amanti, ma bisognerebbe 2335 4| sospiri, i lamenti e le gelosie?».~«Dall’appetito sensuale 2336 4| essendo tutti e tre stati gelosissimi delle donne loro. Ma perché 2337 2| da musiche armi~trafitto gema a suo dispregio il fato~ 2338 4| tutto sconsolato a’ piedi, e geme, e si lagna come se avesse 2339 6| parole:~ ~Non siam però gemelli: ei di celeste,~io nacqui 2340 4| se ne avvede benissimo, e gemendo, e latrando fiuta, e gitta 2341 5| Non si appagava di questa generalità Celinda, e dubitando pure 2342 6| definí amore desiderio di generare il bel nel bello, abbastanza 2343 6| stesso Dio. Ma la facoltà generativa percossa e lusingata da 2344 6| che essendo umana gli ha generato un amore umano nel cuore, 2345 7| studio, e di conformità di geni e di pensieri; in tutta 2346 2| fanciulletta in casa de’ genitori, e che il cavaliere fosse 2347 1| voler flagellare e Roma e Genova, e tante altre città, e 2348 2| Domitilla e Drusilla dame gentili e dilicate. Cercare di vicino 2349 6| perdutosi d’animo, e complito gentilmente con essa e con Diomede si 2350 2| credere, che gli facciano germogliare ad ogni momento nel cuore 2351 2| sapete meglio di me, che la Gerusalemme liberata e l’Aminta del 2352 4| dirgli qualche cosa, gli si getta tutto sconsolato a’ piedi, 2353 1| Menelo quà da mi, che ghe xe un buon luogo da sugarlo»~ 2354 2| delle tenebre fuora de i Ghebbi (canali navigabili della 2355 2| spande.~Cetre, trombe e ghirlande~misero piango, e piagno~ 2356 2| che in val chiusa non la cosa netta.~ ~E mi conferma 2357 | giacché 2358 1| pensieri, e che il mio fuoco si giaccia estinto nelle ceneri d’Isabella; 2359 5| quali armati di celata, giacco, manopole, stocco e targa, 2360 7| cor freddo e impenetrabil giace.~E piú di selce dura è la 2361 5| non dispiace a Vittorio, giaché egli è stato a parte de’ 2362 3| solamente quell’uomo a parere di Giamblico può chiamarsi felice nel 2363 8| sollevar la milizia de’ gianizzeri, e farle chiedere la testa 2364 1| fate? ed esso, e vui,~e Giannizzeri crudi, e Spahi rapaci,~e 2365 1| Machine di Babel, folli Giganti~il fulmine del Ciel travolve, 2366 1| toccavano insieme con le ginocchia; onde penetrato qualche 2367 8| braccio, e’l percosse con un ginocchio. Voltossi il cavaliere a 2368 1| racconciar la scala, convenne giocarvi di testa. Legati adunque 2369 8| sfavillando dagli occhi giocondissime fiamme d’amore, dolcemente 2370 8| gli occhi sfavillanti di giocondissimi raggi amorosi nel volto 2371 4| Alberta, che era un’amore giocondissimo di donna, e per le consolazioni 2372 3| Passò il desinare con molto giocondità; non ostante l’afflizione, 2373 4| e me di pena,~perché io gioisca quanto già sperai».~ ~«Questo 2374 7| il gondoliere, ma niente giovando le parole per muoverlo, 2375 7| con somiglianti avvisi, giovandomi di credere che vi ci abbia 2376 2| prontezza di quelle virtuose giovanette. Fu la quistione ordinaria, 2377 8| delitti de’ miei trascorsi giovanili, che non sono finalmente 2378 7| disse, il piangere dove non giovano i pianti? Signora, se voi 2379 1| quali avendo scelto un giovanotto furlano, che solito a lavorare 2380 3| che negli orti solo di Giove regni la compita felicità. 2381 3| per qualche loro capriccio giovinile avessero solamente passato 2382 1| con dritto guardo i lumi gira.~ ~E dicavelo per tutt’altri 2383 5| marito, che due, o tre volte girandosi per le piume andava forse 2384 2| che li flagellava, o di girarsi ad altra parte con quello 2385 1| che di girar la ,~come girate il cor;~se lieve, e labile~ 2386 4| che non era per quelle giravolte spazio minore d’un miglio. 2387 4| ardor, che da i lucenti giri~dell’anima immortale in 2388 7| insospettito di quello che n’era, girò la barca per ricondur le 2389 4| gemendo, e latrando fiuta, e gitta via tutte le cose, che conosce 2390 1| sovviene d’avere osservato, che gittando la sua rete in capo all’ 2391 8| guastargliela, ma l’averebbe fatto gittare in pezzi a cani. La qualità 2392 7| barca gli comandasse di gittarlo a certo luogo sospetto di 2393 7| dare l’anima al Nemico, e gittarmi da una finestra»,~«Tu faresti 2394 8| Glisomiro, la giovanetta gittatasegli senza riguardo alcuno d’ 2395 7| parte di quello che n’era, gittatasi una zimarra indosso, che 2396 4| lume nella sua camera; dove gittati gli occhi sul proprio letto, 2397 4| mano quasi per ucciderli? Gittatisi a’ suoi piedi gli dimandarono 2398 8| compiacersi della sua bellezza, gittava però d’ora in ora gli occhi 2399 1| perché v’assicuro, che mi gitterò piú tosto in canale, che 2400 7| queste dolci parolette, gittò le braccia al collo della 2401 1| imboccatura del canalaccio della Giudecca, corse una gran borasca 2402 8| non conoscerlo, ma poter giudicar dal portamento, ch’egli 2403 1| indocile esquisitissimo giudice di bellezza: ma ben talora 2404 5| non s’innamorano, che per giudiciosa elezione; cosí sempre sono 2405 4| e però da’ piú sublimi e giudiziosi poeti vediamo descritti 2406 5| essendo per altro cavaliere giudizioso e discreto né disperò Celinda 2407 6| per quei contorni. Vi era giunto assai prima su la sua gondola 2408 6| dama, dove trattenutici, e giuocando e discorrendo, e bevendo 2409 2| medesimo de’ suoi begli occhi; giuocano, e mangiano soli, e forse 2410 1| perdutosi al magazzino a bere, e giuocar la mora, non si lasciò mai 2411 7| quale ella vive. E vorrei giuocarmi un occhio, che se vi potesse 2412 3| Venezia. Bisognò dunque giuocarvi di testa. Ma prima di toccar 2413 8| involatore, e dichiararsi e giurare, che non avrebbe mai perdonato 2414 8| sia donzella; ma ben posso giurarvi per la vostra vita, che 2415 1| rompi la fede solennemente giurata, e con tradimento detestabile 2416 2| gioir d’altra; e tu me’l giuri~per l’orato tuo strale; 2417 6| tempo immemorabile in questa giurisdizione di trattarvi come ci pare 2418 2| donne di che rimproverare giustamente gli uomini perché esse, 2419 1| Del Veneto Leon quí l’armi giuste~piantar di fede, e di valore 2420 1| Amore avesse da diventar gladiatore sarebbe piuttosto andabata, 2421 1| ricorda di quegli antichi gladiatori, di quegli uomini pazzi, 2422 1| mise in bocca del pescator Glicone quelle belle parole, che 2423 6| aborto della Ignoranza con un globo sotto i piedi, e la Sapienza 2424 4| compiacenza, mi dichiaro e mi glorio d’essere, e come amante 2425 1| soavemente a dire.~ ~Per la morte gloriosissima~DI LORENZO MARCELLO~Gapitan 2426 1| iniquità. Ma voi campioni gloriosissimi, e della fede, e della patria, 2427 4| sospiro;~temo che altri ne goda, e che m’invole~l’aura, 2428 4| il disio verace;~per ben goder d’Amore~al fin si cangi 2429 2| mentre per mezzo di lei goderanno i parti dell’elevatissimo 2430 3| essere sua madre benché godesse ancora qualche privilegio 2431 1| della cristianità, che già godete il frutto delle vostre militari 2432 3| anche la musica; accioché godiamo una vera imagine di trattenimento 2433 6| Insomma~ ~del presente mi godo, e meglio aspetto;~ ~E se 2434 1| Clorida~Filli amerò.~Cosí godrà ne l’incostante amore.~se 2435 2| avendo egli per tanti anni goduta una pienissima libertà di 2436 7| per poco danzato seco, e goduto buona pezza del suo servigio 2437 4| vergognano di lacerare ne loro goffissimi scritti e ragionamenti la 2438 2| intendere, come si navighi ne’ golfi d’amore, come forse fece 2439 3| una mano soavemente una gota, piú soavemente le disse:~« 2440 4| consultare insieme la maniera di governarsi in quella occorrenza. E 2441 8| volete che io vi serva, governatevi con piú di prudenza, altramente 2442 7| amori, che della moglie. Governava però se ben donna e sola 2443 8| Amurathe in lontane cariche e governi, circondò la persona del 2444 6| per le sue orme, quasi per gradi s’innalza alla contemplazione 2445 1| spinetta, volle farla meglio gradire con gli accenti soavissimi 2446 5| non si trovi col volto graffiato dalla sua dama».~Risero 2447 1| suo bauletto, una picciola granata di maravigliosa struttura, 2448 1| per tornare a sferzare i granchi. Ma elli se l’avevano portato 2449 1| legname e di pietre, un granchio vecchio di sette lune sentitosi 2450 7| le altre donne?».~«O tu grandeggi molto, disse Glisomiro. 2451 1| della barbarie turchesca; a grandezza della vostra inclita patria, 2452 4| ariette, tra le quali riuscí gratissima alle dame questa canzonetta 2453 2| termini dell’onestà, della gratitudine e dell’onore, e solamente 2454 1| questa fuga, che successe a gravissimo rischio della giovanetta. 2455 2| Idilli, la trasportò dalla Grecia e dal Lazio nella Toscana. 2456 1| saltò di letto con furia gridando, che non averebbe mai comportato 2457 1| sua disgrazia si misero a gridare da indiavolate:~ ~«O poveretto, 2458 1| del ferito e della dama gridavano fino al cielo, che per altro, 2459 1| anni cortigiana di qualche grido in diversi luoghi d’Italia, 2460 5| gli aveva involato quella grimalda.~Intese queste cose parte 2461 1| piangono i regni.~Morosini, Grimani. e Badoeri,~e Bembi, e Mocenighi, 2462 7| terminare queste parole grondarono dagli occhi della bella 2463 6| minacciante~mi pioveste sul crin groppi d’affanni,~che raggirate 2464 4| pure un momento in quella grotta. Ma dettole dal cavaliere 2465 2| metafore rappatumate insieme a grottesco, e a ventura, e senza ordine, 2466 7| costei; perché se vi lasciate guadagnare da’ suoi artifíci in vece 2467 7| e Drusilla. Vittorio già guadagnato da Laureta, e presentemente 2468 3| disparte gli ha dimandato se guadagnerebbe volentieri cinquanta ducati. 2469 3| Che vuoi da me perché li guadagni? Il Moro allora gli ha detto, 2470 7| se avesse tentato ella il guado, averebbe potuto rendere 2471 6| non lascierò però mai le guance delle mie amiche tinte di 2472 5| dalle tempie, su per le guancia e’l petto scorrevano alcune 2473 5| cavaliere tutta si riscosse, e guardando con due occhi immobilmente 2474 6| egli piú non parlasse, e guardandosi l’un l’altro prese Dora 2475 1| e alla disperata senza guardare in faccia a nessuno».~«Amore, 2476 3| ben sapete, che bisogna guardarsi da lei) e parleremo insieme 2477 3| quale non hai occasione di guardarti, perché egli attende a’ 2478 7| priva della libertà. Insomma guardatevi, signor cavaliere, da costei; 2479 7| Le dame e i cavalieri guardatisi l’un l’altro non sapevano 2480 6| enorme disolutezza».~Si guardavano l’un l’altro in viso a somigliante 2481 5| nella mia casa, che io non guarderò mai piú dove voi siate».~ 2482 2| moglie, la rifiutò, dicendo: Guardimi il Cielo, che per un vil 2483 7| ha servito di medico per guarirmi il tempo, avendomi fatto 2484 4| un monasterio, andasse, guarito che fu, a cercar sua ventura 2485 6| proprio volto? Da colei, che guasta in se medesima la imagine 2486 8| ardimento d’aprirla e di guastargliela, ma l’averebbe fatto gittare 2487 3| loro. Quell’ordine, che guastava tutti i disegni di Alberta, 2488 6| fatto lega con Glisomiro per guerreggiare contro le nostre vanità. 2489 1| vele~di pacifico mar figlio guerriero,~piegò l’orgoglio suo l’ 2490 3| provvederle, non sapendo guidare gondole in poppa, come che 2491 4| in poppa del battello per guidarveli. Quinci partiti per quella 2492 3| fa mestiere, che vengano guidate e rette dalla virtú o dalla 2493 1| aprissi una porticella che guidava in una stanza segreta. Entrato 2494 2| chiedo, ove mi trovo.~Chi mi guidò, chi chiuse,~lasso, chi 2495 2| quale si vedeva in tante guise onorata: conservò nondimeno 2496 4| sera semivestita, diede un guizo d’orrore e di timore insieme; 2497 3| felici, che in vita loro non gustarono giammai pur minima apprensione 2498 1| vero, che Vitia erunt donec homines; insino a che saranno uomini 2499 6| potrebbe dire vulgarmente Hominesca) perché è tratta dall’uomo. 2500 2| beltà Diana accesa,~e d’Ida il bel fanciullo al ciel 2501 6| misterioso nome ritrarre un’ideal cognizione delle sue incomparabili 2502 6| non si pasce che d’amori ideali, e ama lo spirito delle


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