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Girolamo Brusoni La gondola a tre remi IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Scorsa
5018 3| guardi a scrupoli, e ti scuota il pelliccione a tua posta. 5019 7| guisa il suo affetto di scusabile, dannato. Che se pure allora 5020 1| soggiunse Vittorio, si potrebbe scusare il Petrarca là dove disse:~ ~ 5021 2| del quale io non saprei scusarlo: poiché avendo egli per 5022 8| consolazione. Fu facile lo scusarsene a Glisomiro sovra i sinistri 5023 2| segreti, se però non lo scusasse l’affetto dell’amicizia, 5024 2| leutino a Domitilla, la quale scusatasi di non saper toccare cosí 5025 5| piacevolmente le disse:~«Scusate, bella giovane, questo poco 5026 8| nuovamente complito seco, e scusatisi di quella loro necessaria 5027 1| ascoltare Paolina; la quale scusato uno scherzo fattomi da Laurina 5028 1| gli prova. Andato là, e scusatomi dell’ardimento, che mi dava 5029 4| abbandonata da lui (e mi scusi la sua gentilezza) per un 5030 5| disordine a nostro carico. Scusiamoci adunque dall’andar con esso 5031 5| e paurosa scoprendosi di sdegnar la madre e di svegliare 5032 1| con la quale non dobbiamo sdegnarci di conversare; perché oltre 5033 1| potuto o contaminarlo, o sdegnarlo in quell’estremo passaggio; 5034 3| non ordivano ancor stelle sdegnate?~ ~Sogni, sogni sono i nostri, 5035 1| memorabile, mentre i Turchi sdegnati di tante perdite armano 5036 7| sorridendo, ma d’un’aria sdegnosa, disse:~«Dov’è quel traditore 5037 2| di quello scherzo, tutta sdegnosetta rispose:~«Veramente le mie 5038 4| vediamo descritti iracondi e sdegnosi quegli Eroi, che prendono 5039 5| empito della sua naturale sdegnosità; né voluto piú trattenersi 5040 4| fondamenta, mentre Ferrante sdrucciolava in acqua; e fu la sua salute; 5041 2| illustre~Dirce, altri il Sebeto, e’l Mincio, e l’Ebro,~immortalasti 5042 2| navigabili della Laguna) sovra le secche ricoperte dall’abondanza 5043 6| cascherebbe pure con un secchio di ranno forte, essendo 5044 4| quasi che volesse la fortuna secondare con gl’infortuni la intenzione 5045 3| Crisippo; e della fortuna, che secondi con prosperi successi le 5046 7| intraprese Lodovica di sedarlo col danaro, offerendogli 5047 5| dall’amore, che ha la sua sede nell’anima, ma da capricci 5048 6| sotto i piedi, e la Sapienza sedente sopra una pietra quadrata. 5049 3| era loro permesso di~ ~sedersi insieme, e dir, che loro 5050 7| fanciulla semplice, invaghita e sedotta sarebbe stato il suo errore: 5051 7| veramente Glisomiro prese a sedurla in questa guisa per tenerla 5052 1| bellissima giovane sua parente. Sedutasi Paolina, s’assise anche 5053 8| avventure da se stessa. Sedutesi le dame a’ luoghi loro, 5054 1| legare anche gli occhi veri seggi dell’anima, e per mezzo 5055 1| doglia, e spavento;~per segnarne d’onor nuovi sentieri~con 5056 2| in quelle osai, che fur segnate, e sparse~d’altrui lusinghe, 5057 8| si diedero a esaminare segretamente le dame e i cavalieri nominati 5058 4| signora, non sono mai stata segretaria o discepola di Glisomiro, 5059 2| Veramente in materia di segretezza amorosa hanno le donne di 5060 2| il giorno~che Apollo la seguia quaggiú per terra.~ ~E come 5061 5| sí come dopo le procelle seguita la tranquillità nel mare, 5062 4| barca. Dove ancora voluto seguitarlo con troppa impetuosità Ferrante, 5063 5| all’orecchio:~«Signora, seguitatemi, e non temete».~La giovanetta 5064 7| cavalieri miei amici».~Ma seguitiamo Glisomiro, il quale messo 5065 8| Bettina ad altra parte, e seguitò nel suo passeggio. Il marito 5066 7| impenetrabil giace.~E piú di selce dura è la tua mente~se non 5067 1| come comoda bestia da piú selle.~ ~Trovatosi adunque Cate 5068 2| Per altri monti, e per selve aspre trovo~qualche riposo. 5069 1| doglie, e non le altrui, sembrano loro insopportabili anche 5070 5| ne’ desideri mal sani,~ ~e sembrava nocchier, che poggia, ed 5071 6| amore in se stesso, benché sembri diverso per le varie sue 5072 5| piangente, e con la faccia semicoperta, venne immantenente riconosciuta 5073 3| qui nella terra, dove non seminano gli uomini che spine di 5074 2| che si sarà avveduto di seminar nell’arena, imparerà, che 5075 3| attorno che ortaglie, e seminati?».~E senza aspettare risposta 5076 4| strepito in piedi due uomini seminudi, e una femmina, che si stava 5077 3| saltò di letto Alberta, e semivestitasi andò a vedere che cosa si 5078 3| cavalieri ancora, che dormivano semivestiti, chiesero del motivo di 5079 7| Levossi a questa novità, e semivestito e sonnacchioso corse dabasso; 5080 1| militari fatiche nella pace sempiterna del cielo, spirate di lassú 5081 3| tacque.~Ma tentò invan la semplicetta allora~di premere il desio, 5082 7| possa amore negli animi semplicetti delle fanciulle, abbracciatala 5083 4| quanto potè nella porta, di semplici tavole, e cannevere, venne 5084 5| della incognita e della sempliciotta era però nel primo fiore 5085 1| tanto strepito in casa d’un senatore. Rispose un di coloro che 5086 6| rabbia carco~pesta il corpo senil, gode Anassarco.~Stillate 5087 6| provocare il riso degli uomini sensati; i quali tanto è lontano 5088 5| oltraggiò vivamente in parte sensibilissima al suo spirito e cuore. 5089 4| gelosie?».~«Dall’appetito sensuale senzaltro», disse Alberta.~« 5090 5| il cavaliere, che tutto sensualeggiato dalla conversazione d’Alberta, 5091 1| disse Glisomiro: perché sentendo gli uomini le proprie doglie, 5092 8| trascorso della bella dama, sentendola favellare con efficacia, 5093 5| per altro la giovanetta, e sentendosi amato da lei con tanta cordialità; 5094 6| Cieco, che tanto ebbe a sentenziare nessuna cosa essere piú 5095 2| vituperio; avendo egli stesso sentenziato delle donne,~ ~che qual 5096 2| versi miei sono aspri.~Non senti come spiri~da’ loro interni 5097 4| mio refugio,~quando l’alma sentia piú grave doglia,~repente 5098 1| per segnarne d’onor nuovi sentieri~con noi milita il Ciel, 5099 1| gli spianò d’onor largo sentiero.~Ma s’ei lo corse ognor 5100 1| si rimanesse Paolina in sentir dalla donna, e la morte 5101 7| da Dora, e da Bella, che sentirete di piú bello di quello che 5102 1| ancora ricevere l’onor di sentirli, e di portarli anche meco 5103 6| che cosa molto curiosa il sentirlo».~«Eccovelo», disse Giustina, 5104 3| corrispondervi. Vi stupirete forse di sentirmi dopo tanti anni d’amicizia 5105 3| camera quelli, che non si sentissero di fare una notte da soldato. 5106 7| teneva seco, e con Placido; e sentitasi trattare da donna attempata, 5107 4| Dall’appetito sensuale senzaltro», disse Alberta.~«Adunque 5108 5| Oltre a che pensava, che separandosi da Domitilla e da Panfilo, 5109 3| stimo, che sia ben fatto il separarci».~Parve grave a Glisomiro 5110 5| appunto di non satisfarlo si separassero dalla sua compagnia: disse, 5111 4| figlia non vide l’ora, che separato dalla giovanetta potesse 5112 4| ad esso oltremodo quella separazione, che’l privava della presenza 5113 6| sarà mai vero che io vi separi contra il vostro piacere. 5114 6| noi, vorrei prima che ci separiamo godere di questa consolazione 5115 8| Ibraino queste parole, le sepellí nel proprio seno senza darsene 5116 6| dovrà dire, che sieno tanti sepolcri intonacati di bianco e di 5117 2| ancora in Trevigi la sua sepoltura con un’insigne epitaffio. 5118 2| è dama cosí savia, che seppellirà nell’oblio questa novella».~ 5119 2| superba.~Già gode il Mondo, e serba~di suo nome immortal nelle 5120 3| egli dettò una di queste sere in piedi al clavicembalo 5121 1| in suo Regno assiso~ ~nel seren di due luci altere ed alme,~ ~ 5122 2| nell’animo reale di quella serenissima vergine; dalla quale (chiarissimo 5123 1| Ghiandone grande, e ben fatto, seriamente disse:~ ~«Menelo quà da 5124 8| ridere Glisomiro anche nella serietà de’ suoi pensieri, intorno 5125 6| orecchie per somigliante sermone, con un sorriso tinto nel 5126 2| cadaveri nascono e vivono de’ serpenti».~Onde egli ripreso il proprio 5127 5| petto scorrevano alcune serpi de’ suoi biondissimi capelli. 5128 8| rinchiuso in una Torre del Serraglio con tanta strettezza, che 5129 7| in un baleno dagli occhi serrandosi nella casetta d’una donna 5130 8| primo, che si facessero serrar le porte della sala per 5131 7| presente a casa, dovendosi serrare tutte le porte. Signore, 5132 1| segreta. Entrato laddentro e serratami dietro la porta, poco stette 5133 1| compagno in una camera, dove serratosi, e fatto scoprir le dame 5134 5| di barca per mutarsi, il serrò mezo ignudo in una camera, 5135 6| braccia di zoccoli perche mi servano di piedi le braccia delle 5136 8| l’ortolano a Torcello, né servendo piú Ghiandone di remigante, 5137 5| vostra barca, della quale servendomi, metteremo mia figlia con 5138 8| persona de’ ministri, e servi del re tuo fratello? Tutta 5139 1| quelle belle parole, che serviranno anche per difesa de’ miei 5140 3| gondola da tre remi per servirle, scritti questi due versi 5141 5| spogliatevi, che è tardi; e io vi servirò di cameriera in vece di 5142 5| libertà, della quale si servirono con tanta riserva e modestia, 5143 7| Laureta, ma la sua dote, per servirsene nella pratica d’altri amori, 5144 3| la barca Astolfo, che la servisse. Tutto le concesse Glisomiro 5145 5| direbbe, che piú tosto mi servissi di camerata».~«Io non so 5146 3| Pontefice Romano, si sono serviti del braccio del Parlamento. 5147 1| altrui vittoria~canti mia servitute, e i lacci miei,~ ~E forse 5148 8| a trattener le dame che servivano, non avevano avuto disposizione 5149 2| peggiore di tutti quelli che le servono per favorirlo della grazia 5150 3| fossero celebrate alcune sessioni accademiche, alle quali 5151 6| SCORSA SESTA~ ~Grande era veramente il 5152 1| ben fosse vecchia di quasi settant’anni non tenesse ancora umore 5153 6| sera, facendone sorgere il settennario; che è forse il piú perfetto 5154 3| annichilare ne’ Regni del settentrione ogni vestigio di religione 5155 7| SCORSA SETTIMA~ ~Mentre cosí parlava Placido, 5156 4| ridurrebbono i dogmi di quella severissima setta a’ purissimi sentimenti 5157 7| sicurezza determinò di far da sezzo e di sua volontà quello 5158 7| voci:~«Fermatevi, disse, sfacciata che siete. Voglio dimane 5159 6| donna, ma un simulacro della sfacciatezza, e una pittura diabolica. 5160 1| bestemmiando il sangue rio;~se sfamò di dominio i desir vaghi~ 5161 1| non fiammeggia, e questi sfavillano, e abbruciano insieme».~« 5162 1| in disparte, e con volto sfavillante de’ rossori della vergogna, 5163 2| affetto terren salir le sfere~e’l mio strano martir ti 5164 1| già percosse con questa sferza le regioni superiori d’Italia, 5165 1| del suo remo per tornare a sferzare i granchi. Ma elli se l’ 5166 4| ella vi dava crudelissime sferzate di gelosia con la varietà 5167 5| se avesse voluto andare a sfidare a battaglia il Gran Tamberlane, 5168 6| Stelle, Sorte, Destin, vi sfido a guerra,~e se terra sarò, 5169 6| Non alle donne, ma alle sfingi e alle chimere è necessario 5170 7| nella risoluzione di voler sforzare il cavaliere a dichiararsi 5171 5| bisognava punto aspreggiarlo o sforzarlo; perché sarebbe piuttosto 5172 2| ancora, e Guglielmo, che lo sforzarono a recitare una canzone funebre 5173 1| fortuna infelicitava i miei sforzi: onde spaventato da cosí 5174 8| ospiti a cena. La creanza sforzò Glisomiro ad invitarvi ancora 5175 1| subitamente d’intimarci lo sfratto da quella casa; portando 5176 8| della sala (dalla quale sgombravano ancora tutte le dame per 5177 7| sospetti, rispose:~«E s’egli mi sgridasse, e mi mandasse via?».~Rise 5178 7| questo fastidio. Egli non vi sgriderà punto, e non vi scaccerà, 5179 7| braccia senza ch’egli ve ne sgridi, e ve ne discacci giammai. 5180 8| disordinati, saettatolo con uno sguardo terribile, e dicendo non 5181 6| questo quelle parole:~ ~Non siam però gemelli: ei di celeste,~ 5182 3| comparire in quella parte».~«Siasene ciò che si voglia, disse 5183 3| che lodarvene. Amatelo, e siategli fedele, ch’egli il merita».~ 5184 4| apprensione di giusto timore per sicuranza della propria riputazione. 5185 7| d’aprire insieme bottega, sicure che essendo due belle giovani 5186 4| languisca il cor mio,~a lui sien lievi pene~per sí bella 5187 2| Luni vicina, e l’ultima Siene;~e prodigio novello~a cui 5188 5| presa in mala parte una sifatta somiglianza; e però con 5189 6| indiscrezione di vostra signoria, se parlate con Alberta, 5190 6| vuoi, che siamo tante savie Sillibillie, mentre chi volesse levare 5191 6| quando la pazzarella di Silvia disse a Dafne, che odiava 5192 1| signore, ho parlato per similitudine non per proprietà; e però 5193 2| sempre amata di purissimo, e sincerissimo affetto; né in altra guisa 5194 1| parzialità, e non con ingenua sincerità di spirito, dia solamente 5195 | sine 5196 8| mostratogli la cinta troncata, singhiozzando rispose esserle stata involata 5197 3| oceano d’amarissimi pianti e singulti, fatte schiave de’ capricci 5198 2| il vulgo a interpretare sinistramente l’altrui buona intenzione, 5199 4| godendo a guisa di fiere sitibonde di sangue umano, di sbranar 5200 7| parole quasi piangendo di slizza, pietosamente esclamò:~« 5201 4| veduto, che il cavaliere smaniando, tenesse impacciata la moglie 5202 5| cheto mare~con alghe di smeraldo, e rena d’oro,~ ~non si 5203 4| potè cacciarvela dentro, e smontare da quella parte senza fatica. 5204 7| dicendo a Romano, che dovesse smontarne in ogni modo, non conoscendo 5205 1| alla riva di quella casa vi smontarono insieme con la compagnia 5206 7| cortesemente negata. Ma Glisomiro smontato in terra:~«Non è questa, 5207 1| argento cosí leggiadra, e snella, che io stesso, che l’ho 5208 1| gradire con gli accenti soavissimi della sua graziosa bocca. 5209 5| stesso Tasso, che fu cosí sobrio e casto poeta, s’andava 5210 5| Glisomiro, e trovatala solamente socchiusa entrovvi dentro, e veduta 5211 3| sarebbe veduto in pochi giorni soccombere allo sforzo dell’armi polacche».~« 5212 4| partenza, e la necessità di soccorrere Ferrante perché non s’annegasse 5213 7| cameriera se non fosse stata soccorsa da Romano e dal gondoliere 5214 4| Ariperto e Ferrante in suo soccorso non gliele avessero tolto 5215 4| della setta stoica, e della socratica».~Qui Vittorio:~«Guardate, 5216 4| vostro divinissimo Tasso?».~«Sodisfate voi per me, disse Glisomiro, 5217 6| pensiero pregiudiciale alle sodisfazioni di qualche sfortunato amante. 5218 6| ringraziata la dama del favore sodisfece all’invito, e Glisomiro 5219 6| forte, essendo cosí spesso e sodo, che sembra una ricoperta 5220 1| avessi servita, non potendo sofferir il tormento, che le sbranava 5221 2| perché nell’elezion de’ soggetti s’appigliano sempre al peggiore 5222 3| metteva la sua felicità in soggiogare il mondo, ed era cosí misero, 5223 7| quel timor, che nel mio cor soggiorna,~e porti aprile eterno~il 5224 2| obelisco adorno.~Quí perpetuo soggiorno~non fan ceneri fredde ed 5225 3| all’orecchio pianamente soggiunge:~«Drusilla, non perdere 5226 8| sentire la tenera giovanetta a soggiungere, che offeriva cento ongari 5227 5| che sapeva quello, che soglia operare Amore nella vicinanza 5228 1| ebro e satollo~darà dal soglio suo l’ultimo crollo.~Diè 5229 6| concetti, e dei misteri che non sognai in alcun tempo, non che 5230 1| è punto cieco, come se’l sognano le menti vulgari; ma porta 5231 3| sarà colui, che possa pur sognare la felicità? Che in quanto 5232 8| maritata, non le averei pur sognate: ma l’ozio, la solitudine, 5233 3| felici, o pure si credano e sognino d’esser tali. Felice è colui, 5234 5| desiato porto, in vece di solcare felicemente~ ~un bel, dolce, 5235 3| tutte l’altre d’Europa, le soldatesche svedesi, che mentre non 5236 1| se stesso, e spacciare il soldo per ventiquattro danari. 5237 4| assaggiatolo, come quella che solea bere piú tosto acqua colorita, 5238 6| anche questa d’esser un solenne bevitore».~E Vittorio:~« 5239 8| che s’apparecchiassero solenni feste nella sua corte, perch’ 5240 6| frascherie? Se questa non è una solennissima pazzia, io non so vedere 5241 8| dovesse apparecchiare questa solennità, perché voleva creare in 5242 6| il vezzoso aspetto~pinger solete il suo nativo oscura,~cosí 5243 3| convenienza il fermarsi solette in quella casa, si dichiararono, 5244 4| cavana dietro la casa, dove solevano gli ortolani tenere i loro 5245 1| ora affatto inosservata, e solitaria. In barca staremo sotto 5246 2| uomini, e viveva per lo piú solitario; se non in quanto passava 5247 1| giovanotto furlano, che solito a lavorare nelle fornaci 5248 3| sentiva già nel seno qualche solletico ingiurioso alla propria 5249 6| varie sue operazioni, ora sollevando la mente alla contemplazione, 5250 8| macchinazioni del Primo Visir per sollevar la milizia de’ gianizzeri, 5251 6| dell’amore s’ingegni di sollevarsene, di renderle tollerabile, 5252 1| mangiare e di favellare. Pure sollevati dalla vivacità di Glisomiro 5253 5| già che si sentiva esso sollevato in buona parte dalla sua 5254 8| liberato da uno strepito sollevatosi nella sala per sua cagione.~ 5255 6| Unità, e della Trinità?».~Sollevò gl’ingegni e l’attenzione 5256 5| sua accusa, di cosí buona soma di bastonate, che le era 5257 2| e del Tasso, invece di sommergersi tra i flutti della confusione, 5258 2| certamente pericolo di restar sommerso nell’oceano della temerità 5259 1| vino di Friuli.~Era già sonata l’Ave Maria, e le donnette 5260 7| novità, e semivestito e sonnacchioso corse dabasso; ma non veduto 5261 2| un suon piú dolce e piú sonoro,~lo strumento canoro,~scosso 5262 8| ricevuto dal cavaliere; sopissi per allora somigliante controversia 5263 8| in camera, gli convenne sopperire insino a che vi durò l’orrenda 5264 6| cuore a un onorato marito di sopportar, che la moglie gli si cangi 5265 8| serena del suo bel volto. Qui sopragiunto Lelio, Panfilo e Vittorio 5266 4| daddovero l’aveva messo in un soprassalto, dal quale, benché volesse, 5267 6| di Diomede in concetto di sordido, non che d’avaro; non lasciatolo 5268 3| all’onde~rigidissimo, e sordo~portò sempre d’amor l’anima 5269 2| dalle tenebre della notte sorgente, ripassò con essi a Torcello. 5270 6| ternario della sera, facendone sorgere il settennario; che è forse 5271 3| congiurati seco; mentre stassi sornacchiando nel portico, ecco Cate che 5272 1| finalmente risoluzione di sorprenderla, e di tirarla per amore 5273 6| altro suo riguardo che la sorprendesse si stette buona pezza tacita 5274 2| Ridevano i cavalieri, e sorridevano con un poco di rossore le 5275 6| e perdergli l’affetto».~Sorrisero gli altri, che intesero 5276 1| avesse inghiottito un buon sorso; e parendogli molto salata, 5277 8| pareva si volesse morire di sorverchia doglia e angoscia, comparve 5278 4| piú, la tua credenza~non sospender già piú: tu l’hai veduta~ 5279 5| del genero, il pregò di sospendere fino al seguente mattino 5280 3| benché si stasse taciturna e sospesa, faceva scintillare fuori 5281 1| quella casa) si stavano tutti sospesi, e pareva che fosse passata 5282 6| fuori di quella casa troppo sospetta. Ma il cavaliere messi ad 5283 5| insieme con Drusilla; potendo sospettar con ragione, che gli facesse 5284 3| persona del mondo potesse mai sospettare che da me fosse venuto il 5285 1| vedersi nelle mani di chi sospettava già insidiatore della sua 5286 3| vivi ora alla sua ombra non sospetteranno niente di male. Vattene 5287 4| moglie del padron della casa. Sospettò per queste parole Celinda 5288 2| confonda~Adria col pianto, e’l sospirar dell’onda.~E tu grand’alma 5289 8| né cavaliere, che non ne sospirasse. A Glisomiro altresí, che 5290 7| qualche bel cavaliere, che sospirate cosí forte?».~Beatrice a 5291 7| donna; pensato alquanto, e sospirato soggiunse:~«Signore, fatemi 5292 7| che v’andrò io».~Temeva e sospirava la fanciulla, e benché si 5293 8| minimo accento. Glisomiro, sostenendo e accarezzando la dolente 5294 3| agguerrite che sieno, come voi sostenete, sovra tutte l’altre d’Europa, 5295 2| parole. Panfilo e Giustina sostennero le ragioni della lingua; 5296 3| convertiti in abito, come sostenta Crisippo; e della fortuna, 5297 2| perché dopo un lungo discorso sostenuto con ragioni e autorità d’ 5298 1| giusta, che quella, che sostiene questa immortale Republica 5299 | sott’ 5300 5| piedi ignudi, e con una sola sottana indosso, inoltrossi al letto 5301 1| Ghiandone suo servidore di sottentrare, benché sapesse poco di 5302 6| paese, nel quale si vive con sottigliezza mirabile, ne parlavano come 5303 7| cinta ne’ fianchi d’una sottil sottoveste col seno scoperto, 5304 3| guardato il cavaliere di sottocchio, soggiunse:~«E dite, che 5305 7| non avrebbe ricusato di sottoporre il collo a questo giogo 5306 2| altezza dell’animo suo per sottoporsi ad uomo alcuno, benché quello 5307 7| ne’ fianchi d’una sottil sottoveste col seno scoperto, e i capelli 5308 4| difetti dell’età con la sovrabbondanza dell’amore».~Quello, che 5309 3| Parlamento per abbattere la sovrana potestà dei re ha conculcata 5310 1| fedeli, ma per Principi sovrani, e independenti contro le 5311 8| grande il cordoglio che la sovraprese in vedersene priva, che 5312 6| la inesperienza di quei sovrasalti, o la verecondia natural 5313 3| confuso da quello inaspettato sovrassalto gli disse:~«Ebbene, Signor 5314 4| ben regolata, opera azioni sovrumane ed eroiche; e però da’ piú 5315 2| senza uno sforzo di giudicio sovrumano: dove ne’ componimenti de’ 5316 7| Eugenia suoi ospiti e amici. E sovvenutogli parimente d’Ermanno un gentiluomo 5317 3| cristiana, armando i popoli sovvertiti contro il medesimo re, e 5318 1| rete; e un di costoro mi sovviene d’avere osservato, che gittando 5319 1| il vivere a se stesso, e spacciare il soldo per ventiquattro 5320 6| suoi precetti non hanno spaccio nella piazza moderna de’ 5321 1| e Giannizzeri crudi, e Spahi rapaci,~e Sultane, e Visiri 5322 4| tavole, e cannevere, venne a spalancarla con rovesciare insieme gli 5323 2| sempre alzate le portiere, e spalancate le porte delle stanze della 5324 2| lagrime larghe il mio dolor vi spande.~Cetre, trombe e ghirlande~ 5325 1| si possa acquistare dallo spargimento di fraterno sangue, e fedele, 5326 6| schietto.~Né quello, ond’io spargo l’interna imago~fa men belli 5327 1| prendono per se medesimi, e spargono a danno altrui i politici 5328 5| al collo; Celinda veduto sparire il suo bramato contento, 5329 3| felicità, che in apparendo gli sparisce. Il cortigiano si reputa 5330 8| Voglio che sia vera la fama sparsa da loro, che io non sia 5331 2| egli ne cadde in quelli spasimi di gelosia, che gli trassero 5332 7| la tenera donzella, che spaventata da quell’incontro, tremante 5333 4| di cieco orror larve, e spaventi~quasi animal che adombre 5334 5| fronte nobile, libera, e spaziosa. Gli occhi negri, dolci 5335 2| strali~nel sen vibraste, e spaziose porte~nel core apriste agli 5336 3| dalla spinosità delle loro speculazioni, con le quali s’ingegnavano 5337 7| trovarsi con Ermanno, le spedí con questi avvisi Astolfo. 5338 4| invenzione di Glisomiro spedita cosí tardo, che gli rimase 5339 4| il figlio dell’ortolano spedito dall’inchiesta di Leonello 5340 1| gli ospiti a procurare la spedizione de’ loro interessi, lasciò 5341 6| Si dolgono i mariti di spendere quattro soldi attorno alle 5342 2| che dal sepolcro Eroi già spenti~trae col suo plettro or 5343 4| stoico, mentre amando, teme e spera, s’addolora e si rallegra 5344 4| perché io gioisca quanto già sperai».~ ~«Questo è un sonetto, 5345 2| lungamente l’accasarsi con altri, sperando pure, ch’egli dovesse perfezionarlo 5346 2| le lucciole con la Luna, sperano invano i mortali, se però 5347 6| diabolica. E che cosa si può sperar di bene da colei che adultera 5348 2| cortesi,~gli anni miei tra voi spesi,~qual san, qual fui, che 5349 1| affetti divini; né senza cosí spesse nuvole di malignità si sarebbe 5350 2| luce vital mortal pallore.~Spezzi il bell’arco Amore,~piangan 5351 3| ferma, verso dove avuto spia che si fossero stradati 5352 3| fatto da giovane. Ben mi spiace di vedere il poco rispetto 5353 4| diventar materia di romanzi. Spiacemi veramente d’abbandonar Placido, 5354 4| degli amici in buona forma. Spiacere anche ad esso oltremodo 5355 5| tenessi meco Lodovica, e vi spiacerebbe che vi stasse Drusilla?».~« 5356 7| allontanati dalla sua casa. Gli spiaceva altresí il privarsi di Drusilla, 5357 7| quella ancora di suo marito. Spiacque però cosí fatto disconcio 5358 2| sian Caria di Parnaso~le spiaggie meste, Mausolo il Michiele;~ 5359 5| sta la notte, e’l giorno~spiando i venti al suo governo Amore.~ 5360 1| suo l’Egeo crudele,~e gli spianò d’onor largo sentiero.~Ma 5361 6| fortuna, faceva maggiormente spiccare i tratti o della prudenza, 5362 8| si torceva, e non voleva spiccarsi da lui; ma finalmente il 5363 1| luogo in barca.~Ma s’era spiccata appena la gondola dalla 5364 2| Eufemia e Alberta: onde spiccatasi anche Drusilla da Glisomiro 5365 1| la solita quarantena come spiccate da’ luoghi sospetti del 5366 4| luce; e ben mi duol, che spieghi~raggio di sua bellezza in 5367 2| bellezza, e gloria.~A voi spiego il mio affanno,~e de la 5368 3| seminano gli uomini che spine di travagli, né raccolgono 5369 1| Domitilla avvicinatasi a una spinetta, volle farla meglio gradire 5370 7| interessi con essa che mi spingano a voler sapere le qualità 5371 4| rasente la terra piú tosto spingendo, che vogando la barca fino 5372 3| dalla superbia e dalla spinosità delle loro speculazioni, 5373 7| parlato con voi, mi v’ha spinta l’amor che da quel primo 5374 3| ingrata, in cui languente spira~l’angelico splender di quel 5375 2| vivace,~che cresce allo spirar d’aura d’errore,~sí grande 5376 1| pace sempiterna del cielo, spirate di lassú ancora l’aura del 5377 2| sono aspri.~Non senti come spiri~da’ loro interni ardori~ 5378 3| suoi begli occhi alcuni spiritelli amorosi, che davano chiarissimi 5379 6| voltatasi con la solita spiritosità al cavaliere scherzevolmente 5380 6| parlare di quella cognizione spirituale, che ne conduce dalla propria 5381 2| i vaghi e famelici miei spirti:~ ~rivolto in lamentazione 5382 4| nieghi,~che quando altrui non splenda il mio bel Sole~ne le tenebre 5383 6| donna sí fatta~ ~Quanto ti splende intorno~è tua vergogna, 5384 3| languente spira~l’angelico splender di quel bel viso,~in cui 5385 1| sottrarsi alla sua eroica splendidezza, che non gli dava pur tanto 5386 1| occhi di Glisomiro, sono splendidi, e fiammanti. Quello adunque 5387 4| con esso, in una età, che spogliando i vizi veste la virtú e 5388 3| avere insieme occasione di spogliarli de’ loro privilegi e delle 5389 3| queste dame, le quali nello spogliarsi hanno lasciato sovra un 5390 1| quel buco se non si fosse spogliata infino alla camicia. Arrestavala 5391 5| della mia persona. O via spogliatevi, che è tardi; e io vi servirò 5392 7| aveva divisato Glisomiro. Spogliavasi allora Laureta per andare 5393 4| verseggiatori arricchiti delle spoglie del Tasso, dopo d’avergli 5394 7| favellando una mano su la sponda del letto; onde Glisomiro 5395 1| Leon sul fatal lido~de le Sporadi sue ripianta il nido.~Già 5396 6| donna arriva alla pazzia di sporcarsi la faccia sedia della verecondia ( 5397 6| dipignersi il volto di mille sporcizie, e con andar per le strade 5398 5| voleva piú stare con quello sporco di mio marito, che oltre 5399 5| porta della camera, che sporgeva nel portico passò a quella 5400 5| pazienza di riserrare lo sportello dell’armario, si tolse la 5401 7| vuoi tu da una donzella? Sposami, e ne averai quello che 5402 5| e di consolar Giustina sposandola, come le aveva già dato 5403 8| ella conserva forse del suo sposo e signore, e però a lei 5404 8| è contenta, e gli altri sprezza,~o non è donna, o s’è pur 5405 3| bellezza i lieti ardori~fuggii, sprezzai con temerario zelo;~di misera 5406 2| taceva con un gesto tra sprezzante e capriccioso, disse:~«Pensava, 5407 7| fortuna propizia, non la sprezzate. Egli dorme qui appresso. 5408 6| dite un altro di questi spropositi, perderete tutto il credito 5409 4| qualche dubbio di non poter spuntare della sua pretensione con 5410 1| affrontarsi con quella incognita squadra; ma Glisomiro:~«Quí, disse, 5411 1| da sugarlo»~Betto allora squadrata la giovanotta, disse:~«Rossa, 5412 3| questi due versi sovra uno squarcio di lettera, glieli mandò 5413 5| letto in una maniera piú squisita da quella che aveva fatto 5414 4| occhi e co’ pensieri una squisitissima anotomia delle azioni delle 5415 1| fulminei strali,~vibrò lunga stagion folgori ardenti,~e sempre 5416 3| portategli dalle ingiurie delle stagioni, dalla insolenza degli uomini, 5417 6| quello che m’ha dettato stamane mentre mi vestiva il capriccio 5418 1| spietata Erinni a divorar lo stame,~della vita degli empi, 5419 5| che dormire, l’uno per la stanchezza del male, l’altra per la 5420 3| lasciano occupare gli occhi stanchi dalla lunga vigilia da qualche 5421 4| subitamente le braccia al collo, standosi buona pezza appoggiata con 5422 3| un letto facendone due; e standovi come potranno il meglio. 5423 | starebbe 5424 1| inosservata, e solitaria. In barca staremo sotto gli occhi de’ gondolieri, 5425 7| parole? Io mi contenterei di stargli appresso, e di consolarmi 5426 1| veramente non era che di starmi apresso Domitilla e correre 5427 4| sua camera; né ella potrà starvi soletta, dovendo alloggiarvi 5428 4| carezze che io sappia fargli; stassene sempre meco malinconico 5429 5| a chi m’ha rivelato dove stassero gl’involatori delle gioie, 5430 8| con Celinda su la festa, e statasi alquanto in discorso con 5431 4| di quei monasteri, dove statisi fino alla crescente dell’ 5432 4| o no. Se vuoi imparare, statti la notte che viene in letto 5433 8| altezza della sua gentile statura aiutata dalla moderna usanza 5434 6| Socrate s’imprigiona,~egli stempra in bevanda aspra cicuta.~ 5435 7| lagrimoso umore,~vale a stemprar l’indomito rigore,~che ad 5436 3| arrivare con innumerabili stenti e fatiche a dominare il 5437 2| animo franco ed invitto sterpa e riseca le nascenti voglie 5438 | stettero 5439 2| Vorrei, ma non poss’io~con stil lugubre in lacrimosi accenti~ 5440 1| per forza a’ miei piaceri, stimando, che una donna delle sue 5441 6| bevitore averebbe potuto stimarlo anche un dormiglioso, e 5442 4| platonici per lo contrario la stimarono ministra e compagna della 5443 2| poeta non vi senta, perché stimerebbe che diceste una eresia poetica».~ 5444 6| delle donne. Ma io per me stimerei felicissimo quell’augurio, 5445 8| quel tratto~ ~tanto peggio stimò ne’ suoi concetti~ ~della 5446 4| se non fosse l’uom sempre stimolato~da quel sospetto rio, da 5447 3| Drusilla quasi piangendo di stizza, disse:~«Se Glisomiro non 5448 6| armarmi per difendermi dalle stoccate della vostra indiscrezione».~ 5449 5| celata, giacco, manopole, stocco e targa, come se avesse 5450 8| doppiamente scornato, e della sua stolta gelosia, e della ingiuria 5451 5| appresso, e che avesse ella stoltamente operato in lasciare il proprio 5452 4| divino non sono cibo per gli stomachi deboli di poetastri vulgati, 5453 4| rimasero gli amanti altamente storditi. Quindi sentito laddentro 5454 6| faceva con grazia incredibile storpiando i nomi propri con dolcissimi 5455 4| i loro battelli, e altre stoviglie; e come quello che sapeva 5456 1| strani pensamenti; poiché stracciati d’attorno i panni alla mal 5457 4| gli raccontò, che nello stradarsi la preterita notte per fuggirsene 5458 3| avuto spia che si fossero stradati i fuggitivi, si sarebbono 5459 8| rimase il medesimo Visire strangolato e trascinato per Costantinopoli, 5460 1| levarmi l’apprensione de’ miei strani pensamenti; poiché stracciati 5461 5| ma con qualche leggiadria straniera. Teneva in testa un piccolo 5462 3| meritava il flagello dell’armi straniere; ma conosciuto appena il 5463 6| essere Guglielmo e Giustina stranieri; onde vi facea mestiere 5464 5| fortemente oppresso da una straordinaria fievolezza. E per curiosità 5465 2| Avete ragione, disse, di straparlar delle dame, perché sapete 5466 6| per vendicarsi di tanti strapazzi, che di tenerezze amorose».~ 5467 8| potè piú aver pazienza; ma strappatasi dal volto la bauta di sottilissimo 5468 6| onorata, e riverita; ma voi strappazzandola in opere e in parole, vi 5469 1| cigno nella sua eccellente Strazzosa.~ ~Cerché donne d’aver laghi 5470 8| e lei. E perché Agnesina strepitando piú da soldato, che da femminella 5471 3| benché il mare tuttavia strepitasse, incominciava a rendersi 5472 1| di testa. Legati adunque strettamente insieme due remi, gli approssimarono 5473 8| del Serraglio con tanta strettezza, che non avendo che una 5474 7| sue cortesie passava una strettissima confidenza con quella dama; 5475 4| loro appresso il grande Stridoniese, che facevano ordinariamente 5476 2| ch’egli ebbe fortuna di strignere il di lei seno, in guisa,~ ~ 5477 6| cosí parlavano arguto, e stringato».~«Doveva essere lingua 5478 4| volontariamente le abbraccia come stromenti di beatitudine amorosa, 5479 1| ascoltanti. Finalmente per li stropicciamenti delle dame ella tornò in 5480 1| trovandosi appunto alcuni strumenti in quella casa, che serviva 5481 2| cavaliere, mentre si veste, studia e dorme. Va il cavaliere 5482 6| cavalieri oltramontani, che studiano in queste parti, mi dà un 5483 6| con essi altro che bere e studiare. E non occorre già, che 5484 4| canzonetta, non dirò fabbricata studiosamente da quello elevatissimo ingegno, 5485 1| fabbricar de’ zuffoli nelle stufe della Germania. Non è però 5486 2| veramente incomparabili e stupende a chi sa considerarle su 5487 4| degli orti. Ma se Glisomiro stupí di cosí inaspettata comparsa, 5488 3| obligo di corrispondervi. Vi stupirete forse di sentirmi dopo tanti 5489 3| piedi il partito svedese. Stupiscono alcuni, che il fu re di 5490 2| Glisomiro mio consorte».~Stupissi Alberta di queste parole, 5491 7| che desiderate».~Beatrice stupita, e consolata insieme di 5492 1| per sala questo rumore, e stupitasene, ne chiese alla donna di 5493 2| imparasse per un’altra volta a stuzzicare i poeti. Ma Alberta, che 5494 2| asse~ei volò in Ciel con sí sublime volo,~che noi puote arrestar 5495 4| eroiche; e però da’ piú sublimi e giudiziosi poeti vediamo 5496 2| novità di concetti, e per sublimità di pensieri è quella differenza 5497 3| conveniente risguardo, perché non succeda qualche disordine. Nel rimanente 5498 5| alle tempeste de’ travagli succede in amore la calma delle 5499 4| dell’amore».~Quello, che poi succedesse fra di loro in quelle tenebre, 5500 2| ricordatosi della morte succeduta in quella terra pochi anni 5501 7| dichiararsi per essa. Ora succedutone quello, che già sappiamo; 5502 3| Arrigo Ottavo, e i re suoi successori per alienar quei popoli 5503 4| sonetto, disse Valerio, da far sudar la fronte a quei barbassori, 5504 4| amore. Ma perché dove ha sudato la maravigliosa eloquenza 5505 1| apprestatogli da’ propri sudditi; che cosa ha lasciato addietro, 5506 8| Mentre Isuf lavorava nel sudore del suo volto la terra de’ 5507 1| ghe xe un buon luogo da sugarlo»~Betto allora squadrata 5508 8| gli artifici, che potevano suggerirle la fallacia del sesso, la 5509 4| per invenzione d’Alberta e suggestione di Glisomiro una danza che 5510 | suis 5511 | sull’ 5512 1| e dolorose prede~(dillo Sultano altier, Bassà superbo)~fa 5513 2| notte~mentre nel cuor mi suona: ov’è il tuo Dio?~ ~E come 5514 2| essa una carta, perché le suonasse un’aria di suo gusto, beatificò 5515 1| flagelli incomprensibili, che superano ogni intelligenza, e rendono 5516 1| tregua~a’ vili capi i piú superbi adegua.~O spergiuro Ibraino, 5517 8| gli altri suoi schiavi il supercilio barbarico, co’ soli giardinieri 5518 1| assise con l’amico nel luogo superior della barca, restando le