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Girolamo Brusoni La gondola a tre remi IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Scorsa
5519 7| altri, che in lui; onde il supplicava di farle grazia di sposarla. 5520 6| radunanza. Al rimanente suppliremo a suo tempo».~«E perché, 5521 5| contrari alla vita serena, suscitar le tempeste de’ disgusti, 5522 8| levossi un confuso e giocondo sussurro della maravigliosa bellezza 5523 2| fuoco chiuso in fornace svapora e discopre; ne fu in breve 5524 3| co’ cattolici, essendo lo sveco Luterano, e l’inglese Calvinista, 5525 3| forze in piedi il partito svedese. Stupiscono alcuni, che 5526 4| tinto di mele il dardo,~e svegli eterno Amore~artificio gentil 5527 5| proprio letto, né voluto svegliarla, e meno colcarsene appresso, 5528 1| e le femmine da partito svegliasse qualche dubbio di sua persona; 5529 1| che i nostri Principi si svegliassero dal lungo sonno, che chiude 5530 5| intanto il lume, e Celinda svegliata dalle proprie doglie, aspettò 5531 1| sensualità che vi aveva svegliati la sua bellezza, e dovendo 5532 3| crebbero il rumore a segno, che svegliatisi e usciti fuori i cavalieri 5533 6| ornamento, lusso e artificio, né sveglierà impuri desideri negli uomini. 5534 8| dilicata mano e sentissi quasi svenire di soverchia tenerezza. 5535 3| un genio amabile, mentre sviscerate da’ perpetui rancori della 5536 3| o sogna d’esser tale».~Tacciuto Glisomiro applaudito per 5537 6| amato marito Mausolo». ~Qui tacciutosi Vittorio, Giustina disse:~« 5538 6| bene (disse Giustina) ma tace per vergogna, e non vorrebbe 5539 6| ancora dagli esempli (per tacer di tutt’altri) d’Orfeo, 5540 7| disordine, per obligarla a tacerlo: comparsa solamente cinta 5541 6| donne! Orsú pigliate, e tacete (e gli porse ciò dicendo 5542 6| in confusione il mondo».~Tacevano gli altri, e Vincenzo disse: « 5543 4| che passasse ad estinguere tacitamente il lume, che ardeva a capo 5544 3| altresí, benché si stasse taciturna e sospesa, faceva scintillare 5545 2| gravi componimenti».~Qui taciutosi Glisomiro, prese Celinda 5546 8| seppe con tanta destrezza tagliar la fascia di seta, che’l 5547 2| vengono colte sovente alla tagliuola. Cosí Cate messa in speranza 5548 | Tal’ 5549 8| dominare nel tuo Imperio a suo talento». Raccolte ch’ebbe Ibraino 5550 2| quelle belle dame, impallidi talmente, che pareva si avesse dato 5551 5| sfidare a battaglia il Gran Tamberlane, si misero attorno al povero 5552 6| altiera.~Dalle Iperboree tane a i lidi Mori~andrò ramingo, 5553 1| Guglielmo, che non voleva piú tardare il suo viaggio comandò a 5554 5| giacco, manopole, stocco e targa, come se avesse voluto andare 5555 4| dubbio core.~Porta vanni tarpati~bellezza d’arte ignuda;~ 5556 6| fortuna~mi levi in Ciel, nel Tartaro mi roti,~e copri il nome 5557 2| Glisomiro) degli Ariosti, e de’ Tassi, E basta bene, che la nostra 5558 1| orrendo aprí la morte~fiero teatro a satollar sua fame.~Corre 5559 2| cetra~erse mural corona a Tebe intorno,~meglio innalzar 5560 3| una fatale necessità: Nec tecum, nec sine te. Io sentii 5561 6| incominciarono a proverbiarne d’otri tedeschi. E veramente ella era una 5562 1| restando in un abito di teletta d’argento cosí leggiadra, 5563 2| puote Amore~alimentar la temeraria face.~Io ardo, io ardo; 5564 3| ardori~fuggii, sprezzai con temerario zelo;~di misera bellezza 5565 4| a mio proposito, se non temessi di noiare con le mie ciancie 5566 5| Signora, seguitatemi, e non temete».~La giovanetta riconosciuto 5567 7| trovarlo, o che v’andrò io».~Temeva e sospirava la fanciulla, 5568 6| esclamare piú dolcemente di Temistocle: era rovinato se non rovinava.~ 5569 4| un detto, od un sospiro;~temo che altri ne goda, e che 5570 4| di due sette una sola, e tempera con la piacevolezza accademica 5571 4| e chiese dell’acqua per temperarla. Ma Glisomiro: «E cosí dunque, 5572 2| antichi Greci e Latini, benché temperata con la dolcezza petrarchesca 5573 8| comparsa quella faccia di mar tempestoso divenisse un’ombra di pittura, 5574 5| quali, come anche dalle tempie, su per le guancia e’l petto 5575 4| ordinariamente la loro vita ne’ Templi per apprendere dalla santità 5576 1| fabbricarsi anche nello stato temporale e caduco un regno di tranquillità 5577 8| bel volto.~Cosí con varie tempre, e vario giro~girare il 5578 7| del ferro è piú rigido e tenace~se del mio lungo amor nel 5579 5| passati trascorsi si sentiva tenacemente unito in amore alla giovanetta, 5580 8| schiera eletta,~onde Amor tende l’esca al mio desiro~amo 5581 2| non che alle reti, che tendono gli uomini alla loro bellezza».~« 5582 4| trasse in quelle angustie tenebrose; nelle quali trovatasi gli 5583 5| in grembo del cavaliere tenendogli ambedue le braccia al collo; 5584 2| sua estrema contentezza tenendole davanti lo specchio, mentre 5585 8| quasi svenire di soverchia tenerezza. Dispiacque quel dolce tratto 5586 6| tanti strapazzi, che di tenerezze amorose».~Qui Placido lodata 5587 7| parte, confermò col suo tenero disdegno nel suo pensiero 5588 6| nella quale l’avvisava di tenersi ben guardato, perché avendo 5589 2| forse ogni torto Rambaldo in tenerti da nemico mentre si trattava 5590 5| Non vi dispiacerebbe, che tenessi meco Lodovica, e vi spiacerebbe 5591 5| Provvedetevi meglio che potete, e tenetela appresso di voi; ad ogni 5592 1| Domitilla, e sei tu colei, ch’io tenni tante volte da fanciulletta 5593 3| tronco sospiro~ruppe il tenor del canto,~e’l varco aperse 5594 2| piume:~e cosí va chi di tentar presume~strade nel ciel 5595 1| sicurezza e riputazione, e poi tentarle. «So, Rambaldo, so, mi rispose, 5596 1| difficoltà, ho determinato di tentarne una veramente pericolosa; 5597 6| peggior) colpa di colui, che tentasse di separare la testa dal 5598 4| No, no, signora, non mi tentate. Sono vostro, né posso essere 5599 7| motteggiarle cosa alcuna del suo tentativo con Lelio, la preghino di 5600 7| di vergogna, quanto piú tentava di nascondersi sotto l’ombra 5601 5| tradirlo, non un beneficarlo. Tenterò la fortuna, e se riuscirà 5602 5| Sapeva Glisomiro i propositi tenuti da Celinda con Alberta, 5603 6| e sovente ancora acqua tepida; onde mi diceva talvolta 5604 2| altri (tua mercé) s’affina e terge,~vuoi, che’l mondo il conosca; 5605 6| occhi sereni mi raffino, e tergo».~ ~«Questo pensiero platonico 5606 8| consenso di Lelio e degli sposi terminar le danze; ordinò che i cavalieri 5607 7| mortificazioni mentre veggo terminati i travagli di tante dame 5608 4| dalla gelosia. Ma udiamo (e terminiamo questo trascorso ) il consiglio 5609 6| la scala delle bellezze terrene e delle celesti fino in 5610 3| celeste, ora mi sembra tutto terrestre, forse perché quel cielo 5611 8| saettatolo con uno sguardo terribile, e dicendo non so che parole, 5612 2| flagellassero quella casa, con sí terribili scosse, che pareva dovesse 5613 6| tenervi appresso di me, vi terrò in luogo di mia disposizione. 5614 2| uccider Minetta, e le insidie tese alla mia vita, mi misero 5615 4| quell’alma d’Amore,~che tesse in dolci frodi i lacci al 5616 4| cordelle di raso i quali nel tesserle insieme di vari colori vengono 5617 8| fortuna, non mancheremo di tesserne in un altro Carnevale per 5618 7| che non è già di fanciulla tessitrice, e cordelliera».~«Quasi 5619 5| di seta con larghe liste tessute di vari colori e d’argento 5620 4| tanto artificio fra di loro tessuti e congiunti, che vengono 5621 3| cosí fatta unione di due teste per altro piú fra di loro 5622 2| anteporre il Marino, e’l Testi (poeti per altro degni di 5623 6| barbara il vedere, che tra la testiera il collo e le mani assorbiscano 5624 2| onestamente amato; e dalle testimonianze altresí di scrittori gravissimi, 5625 6| tempra e misura~l’ostro, che tigne il dolce avorio schietto.~ 5626 2| una soavità da incantar le tigri prese teneramente a cantare 5627 6| l’amata e imprudente, e timida e senza grazia di parole, 5628 7| disgombra il nero verno,~di quel timor, che nel mio cor soggiorna,~ 5629 4| begli occhi lucenti,~se tinta di pietà gli altrui lamenti~ 5630 6| guance delle mie amiche tinte di cinabro quando m’occorrerà 5631 8| macilente, con due occhi quasi tinti di fuligine, e co’ capelli 5632 8| il mangiar carne d’ogni tipo, il farsi beffe de’ riti 5633 6| Dio ragiona;~e se fiero Tiran di rabbia carco~pesta il 5634 4| veduta la sua turbazione, e tirandola per virtú d’amore a proprio 5635 6| obbedisca la moglie: ma non tiranneggi il marito, non sia schiava 5636 1| turchesca, o di propria volontà tiranneggiate dalla barbarie dell’eresia; 5637 2| perché amore è una passione tirannica, che a mille segni, a guisa 5638 1| violenza oppresse dalla tirannide turchesca, o di propria 5639 1| furlano) aiutati da Astolfo il tirano fuor dell’acqua, incominciò 5640 5| fondamento a’ suoi capricci con tirar Celinda dove forse non pensava 5641 1| E che non ha fatto per tirare lo sfortunato Re Carlo Primo 5642 7| in altri amori teneva di tirarlo dove desiderava, le aveva 5643 7| tengono a freno per non tirarmi addosso l’infamia d’averli 5644 1| dalla riva la barca, ve la tirarono dentro a salvamento. Fatto 5645 1| rendevano inosservabili con tirarsene un’ala sotto il mento. Trattoli 5646 5| tue falsità. Dopo d’avermi tirata dove non crederei giammai 5647 5| stata ella colei che l’aveva tirato dove non pensava d’andare, 5648 1| gatta dicendo alla bella Tirena,~ ~Ho gli occhi bianchi, 5649 1| sentito da Malamocco qualche tiro di cannone, che dava indicio 5650 2| della persona di Glisomiro, tirolla dove piú gli piacque con 5651 5| onde d’Adria alterna, o nel Tirreno,~mutando il corso ov’è soverchia 5652 1| ardimento, che mi dava di toccarla, la necessità del suo scampo, 5653 1| non aver occasione di pur toccarle una mano, accostatavi una 5654 8| agli occhi propri volle toccarlo con le mani piú volte, e 5655 8| uomo alcuno m’abbia pur toccato lascivamente una mano? E 5656 3| ad esso e non ad altri ne toccava la cura, e che essendo Drusilla 5657 1| angustia della barca, che si toccavano insieme con le ginocchia; 5658 7| io v’assicuro, che non toccherò mai Glisomiro, e che metterò 5659 7| sia cosí giovanetta, che tocchi appena i sedici anni, sono 5660 1| avvedimento degli uomini; toccò alla gentil Laurina di levarmi 5661 1| Tasso favellando d’Armida, e togliendolo di bocca al medesimo Petrarca, 5662 4| non ho paura, ch’ella mi tolga il vostro amore: perché 5663 7| tutto, malvolentieri si tolgono impacci di donne. E quando 5664 6| sollevarsene, di renderle tollerabile, e di risanarlo. Ho io conosciuto 5665 3| quei fastidi, che non mi tolsi gran fatto da giovane. Ben 5666 8| cordoglio, che la consumava, toltasi di sala passò accompagnata 5667 2| rivolga il peregrino i passi~tomba t’innalza in su le patrie 5668 4| potervi rispondere su questo tono, non avendo altra cognizione 5669 7| somigliante interrogazione torcendo cruciosetta il caro viso 5670 3| timore dell’altre dame, torcendosi tutta disse:~«Sia maledetto 5671 5| incominciò a questo suono a torcersi dicendo quello che n’era 5672 8| assistere alla cugina. Ella si torceva, e non voleva spiccarsi 5673 4| piú d’ogni infernale~anima tormentata~tormentato Mirtillo,~non 5674 4| infernale~anima tormentata~tormentato Mirtillo,~non stare in dubbio 5675 4| perturbazioni, che non che gli tormentino nell’animo, gli affliggono 5676 1| consumavano in un fuoco di pari tormentoso, e vano; ora, che con gli 5677 6| e nuovamente bevuto, ci tornammo a casa, e cenò con la sua 5678 4| di qualche poco danaro, tornandosi con Alberta alla sua barca, 5679 5| Drusilla, mentre non possa tornar con essa Celinda. In quanto 5680 1| piaghe punto pericolose) si tornarono i cavalieri e le dame al 5681 8| Eufemia, perché piú non tornassi a infamare le adunanze delle 5682 5| certamente qualche pazzia, se torno nella sua casa. Ed è pur 5683 1| stropicciamenti delle dame ella tornò in se stessa, onde governata 5684 8| Ibraino rinchiuso in una Torre del Serraglio con tanta 5685 6| riputazione ne’ pacifici torrenti del vino».~Qui Glisomiro 5686 2| Isabella».~Crollò il capo e torse la bocca Drusilla con un 5687 6| dell’uomo (materia dura e torta), perché egli imparasse 5688 1| vita a sbaraglio, che mai tradirci. Del mio cameriere posso 5689 7| di voi Laureta. Non per tradire alcun di voi, ma per levarmi 5690 7| qualche nuovo disgusto potuto tradirli ad altri nemici. Qui Glisomiro:~« 5691 3| quietatela, e perché non possa tradirmi, prendetemi a parte della 5692 2| affetto a chi barbaramente le tradisce».~«E pure, soggiunse Alberta, 5693 7| cosí paga Celinda chi l’ha tradita. Mi scordava quasi di dirvi, 5694 2| continuamente ingannate e tradite dagli uomini imparare a 5695 7| ella li aveva per isdegno traditi a Lelio, ben averebbe per 5696 1| successo il trovammo, che traendo gli ultimi spiriti della 5697 4| di Glisomiro; perché si traesse i capricci, che gli andavano 5698 8| civile parimente scoperta si traessero da una parte della sala ( 5699 1| insuperabile affascinamento traeva dagli occhi suoi. E però 5700 3| dalla fortuna si sentiva trafitta l’anima dal coltello della 5701 2| carmi,~Cosí da musiche armi~trafitto gema a suo dispregio il 5702 4| omai~voi d’inganno fuor tragga, e me di pena,~perché io 5703 1| impacciata da qualche barca di traghettieri, e di fuori ingombrata da 5704 1| propria casa per imbarcarsi al traghetto della Fossetta, e trovarsi 5705 7| Ma facendo primiera quel tragitto la cameriera di Celinda, 5706 3| medesime l’ultimo crollo. E tralasciate le ragioni della pietà cristiana, 5707 1| avevano col mezzo di Drusilla tramata questa fuga, che successe 5708 7| per levarmi Drusilla ha tramato questa rivolta. Come si 5709 6| eresia di camminar su i trampoli) e un monte di capelli posticci 5710 8| ondeggiamento de’ propri pensieri tranquillarono le esterne azioni. Egli 5711 6| una barca, che casualmente transitava per quei contorni. Vi era 5712 6| merita il nome d’amore, trapassando egli dalla bellezza del 5713 2| della pubblica compiacenza, trapassare felicemente alla conquista 5714 1| quel buco ingegnossi di trapassarlo. E io per non aver occasione 5715 4| e da’ passeggieri: ma il trapassarvi per terra riusciva impossibile 5716 3| né tempo da somiglianti trapassi. Io debbo essere in terra 5717 4| e componimenti si possa trar notizia per formare una 5718 6| morto a i raggi del Sol trarrò la vita;~e’l sangue mi berrà 5719 1| pane, che gli bastasse a trarsi tre oncie di fame al giorno, 5720 8| era detto di voi, che per trarvi i vostri capricci, non guardate 5721 8| medesimo Visire strangolato e trascinato per Costantinopoli, ricadendo 5722 5| nel volto, e sospirando trascorreva. Era Glisomiro cavaliere 5723 5| far viaggio; né io posso trasferirmi per istasera e Venezia, 5724 1| dama, e mi dà l’animo di trasformarla in guisa, che persona del 5725 6| gentildonna, e io vorrò trasformarmi in un cantimbanco, prostituendo 5726 2| non fosse l’alba;~e non si trasformasse in verde alloro~per uscirmi 5727 1| Paolina; benché fosse tutta trasformata dalle acconciature fattele 5728 7| due scuti come le donne si trasformino in uomini per iscapricciarsi 5729 8| turco si pensava, che come trasgressore degli ordini del re defonto 5730 4| non avesse lume di fede la trasmigrazione dell’anime sognata da Pittagora 5731 8| allegrezza, che fu vicina a trasmortire; ma ravvivata dalle carezze 5732 6| madre di famiglia vesti trasparenti, varie, colorate e di seta; 5733 2| e si compiacque~Febo di traspiantar Pindo nell’acque.~Or chi 5734 4| Amore,~o non conosce, o non trasporta al core.~Severità di gelo~ 5735 4| gli venne capriccio di trasportarvi Alberta senza che uomo del 5736 3| riconosciutala per quella che era, e trasportata dall’empito dell’affetto 5737 2| notte e dell’acque, mentre trasportati dalla violenza de’ venti, 5738 8| venne per grazia suprema trasportato nell’Ordine de’ giardinieri; 5739 2| appellò Inni, Ode e Idilli, la trasportò dalla Grecia e dal Lazio 5740 2| complire con Alberta, ella trattala piacevolmente in disparte, 5741 2| amore, dagli uomini, i quali trattando da ciarliere le femmine, 5742 6| libero campo alle dame di trattarci senza discrezione, perché 5743 2| benché tenga occasione di trattarli da nemici; pure non sarà 5744 2| misero in testa la voglia di trattarlo come meritava».~«Sí che 5745 8| Lelio intanto e Panfilo trattarono l’aggiustamento del geloso 5746 6| questa giurisdizione di trattarvi come ci pare senza averne 5747 1| Giustina. Di quello, che trattassero gli altri in questo notturno 5748 3| casa non meritavano che trattassi meco e co’ miei amici in 5749 8| che prima di conoscermi mi trattaste peggio che non merito; che 5750 3| d’onore: ma poiché voi mi trattate su quest’aria, quando avessi 5751 2| moglie, e meno mia sorella. Trattatela però da mia sorella con 5752 2| orecchio di Glisomiro, disse: «Trattatemi pur da amica, non da parente: 5753 6| miracolosa. E dove prima ci trattavano da lupi lombardi incominciarono 5754 5| poeti le vaghe comparazioni tratte da cosí nobile elemento, 5755 8| si dire, perché intenti a trattener le dame che servivano, non 5756 4| signora, ma non possiamo trattenerci a tavola in cosí lunga disputazione. 5757 4| partecipare a Lelio dove si trattenessero la figlia e Drusilla, non 5758 4| Glisomiro appunto, che si tratteneva con molta domestichezza 5759 8| stanze delle spose, dove si trattengono delle altre dame».~Niente 5760 5| senza essere sentita; e si trattenne forse due ore ancora con 5761 4| qualche ricovero, s’erano trattenuti in quella parte quasi tutto 5762 6| casa di certa dama, dove trattenutici, e giuocando e discorrendo, 5763 8| le mie avversarie non mi tratterebbono da ateista; mentre non sono 5764 5| che per vedermi, che poi tratteremo ancora di Drusilla».~Crollò 5765 4| questi?».~Sorrise Alberta, e trattesi dallato le gioie di lei, 5766 2| concetto di buon amico».~«Non trattò già cosí l’anno passato ( 5767 1| tirarsene un’ala sotto il mento. Trattoli allora Panfilo all’orecchio 5768 8| trattenimenti dove era l’anima sua, trattolo seco seguitata da Celinda ( 5769 1| fanciulle cantatrici, ella trattomi in disparte, e con volto 5770 1| del presente contagio, che travaglia, e conturba l’Italia. Onde 5771 2| la cena; benché i venti travagliando l’aria e la marina flagellassero 5772 7| ancora avessero continuato a travagliarla non gli sarebbono mancati 5773 6| la fortuna m’ha fatto con travagliarmi questo onore di radunare 5774 6| che teneva appunto qualche travaglio in testa, chiamate a cerchio 5775 4| ricongiunto con ponti d’un solo trave, o di qualche tavola mal 5776 5| bene questa faccenda? Voi travedete, signor mio. Questo volto, 5777 8| in questa mia azione di travestirmi per vostro amore, e d’andare 5778 1| perché non solamente erano travestite, come Panfilo ancora, da 5779 8| Allora Glisomiro, che s’era travestito in una maniera da non essere 5780 6| raddrizzarle il cervello travolto senza andare al Ponte dell’ 5781 1| Giganti~il fulmine del Ciel travolve, e fiede.~Alla destra divina 5782 6| meno di un’ora si bevve tredeci bicchieri di prosecco, di 5783 7| nella sua casa in una età di tredici in quattordici anni, e vedutolo 5784 1| Ecco là dove al fulminar tremendo~de’ veneti metalli il Turco 5785 7| della metà?».~La fanciulla tremò tutta a queste parole della 5786 3| maritaste, voi passate di poco i trent’anni. E vi chiamate vecchia? 5787 2| si vede oggidí ancora in Trevigi la sua sepoltura con un’ 5788 2| appunto da villeggiare sul Trevisano a Venezia. Chiesto ricovero 5789 3| far guerra e pace, imporre tributi, assoldar genti, fabbricare 5790 4| amorosi trofei della mia fede.~Trionferò con questa~del cielo, e 5791 3| E da meretrice vecchia e trista, conosciuto da’ suoi discorsi 5792 7| lucertola; cosí eri scarmetta, e tristarella».~Rise la giovanetta, e 5793 5| svegliato un fiero tumulto di tristi pensieri. Terminata la cena, 5794 8| per somigliante qualità di tristizie gli cadde in pensiero d’ 5795 8| parola, mostratogli la cinta troncata, singhiozzando rispose esserle 5796 5| qui si vide il cavaliere troncate tutte le sue speranze in 5797 5| Laureta.~ ~Questa lettera gli troncava il pretesto, col quale coloriva 5798 3| disperati amori.~Se ben tronchi ha del crin gli aurei tesori,~ 5799 3| vita.~E poi quasi pentita~troncò la voce e tacque.~Ma tentò 5800 3| richiamato quei Grandi nel suo trono il legittimo re, che le 5801 1| infelicissimo successo il trovammo, che traendo gli ultimi 5802 5| altro, che a servirvi; ma trovandomi già impegnato con Guglielmo, 5803 2| perché noi pensando di trovarci stasera a Venezia, ci troviamo 5804 7| stravagante, che non si saprebbe trovarle agevolmente un nome proprio; 5805 4| piaccia) non viene Glisomiro a trovarti, cangiami nome, che tel 5806 5| letto della madre senza trovarvela; egli fermatala nel medesimo 5807 7| Lelio, determinò ella di trovarvisi mascherata per osservare ( 5808 5| formarmi casa».~«E dove trovasi ora il tuo amore?» disse 5809 2| se non volevano che mi trovassi un marito di mio gusto. 5810 5| a quella di Glisomiro, e trovatala solamente socchiusa entrovvi 5811 6| a questo proposito, che trovatami già qualche mese sovra una 5812 3| batello del suo padrone. Cosí trovatolo, che dormiva in una stanza 5813 6| piacere come ebbi allora, che trovatomi giovinetto alla corte di 5814 5| sovra un letto a parte, né trovatovi Glisomiro, con tratto di 5815 6| dama amica d’Alberta, che trovavasi con Diomede suo marito in 5816 2| col parere di persona, che troverà agevolmente credenza negli 5817 6| inesperta, nelle materie sacre, troveremmo agevolmente il numero quaternario 5818 3| calamità, qual felicità troveremo giammai, se anche a parer 5819 7| donzella, qual essa è nata, vi trovereste alle mani una femmina dissoluta, 5820 7| certamente mia signora, che vi troviate indisposta, benché mel neghiate. 5821 2| molte di noi, benché si trovino continuamente ingannate 5822 7| Laureta per Ghiandone, che trovolla appunto che si stava mascherando 5823 7| alle sue parti con esse. Trovolle con Eugenia, Beatrice a 5824 1| corresse pericolo di restar trucidata dal marito per le imposture 5825 5| isfuggire il castigo della sua trufferia; avendo a qualche barlume 5826 5| Alberta svegliato un fiero tumulto di tristi pensieri. Terminata 5827 1| non è, tempo è di riso.~Tuono ferisca il ciel di lieto 5828 7| mare~che nembo di dolor turba, e raggira~prenda prenda 5829 1| Alla destra divina elmi, e turbanti~son piume al vento; e dolorose 5830 2| e d’oro~perfida gelosia~turbar già tu non puoi la gioia 5831 3| interruppe dicendole tutta turbatetta e confusa che fosse ormai 5832 2| della sera a Torcello, dove turbati della sua dimora si stavano 5833 5| puntiglio. Veduta adunque la turbazion della dama, e sapendo d’ 5834 8| dolorosa novità; e intesala turbossene egli ancora oltremodo, e 5835 7| possa essere quella d’una turca e d’una saracina. Perché 5836 1| vostri legni~naufraghi di Turchia piangono i regni.~Morosini, 5837 3| uomo a sentenza d’Ippodamo Turio nel suo libro della felicità, 5838 8| Graziosamente, disse Laureta: ma gli uccelletti nel tener d’occhio all’esca 5839 1| avversario, il fa prigione, e l’uccide. Or ditemi in grazia, questa 5840 2| solamente le sue minaccie d’uccider Minetta, e le insidie tese 5841 4| ignuda alla mano quasi per ucciderli? Gittatisi a’ suoi piedi 5842 5| quella casa minacciando d’ucciderlo se avesse pur mosso parola 5843 8| gravissimi affanni; ho dunque da uccidermi con un cibo, che non conferisce 5844 1| che per altrui piacere uccidevano se medesimi? Certo che ne 5845 4| de’ nostri diletti, anzi ucciditrice, non fomentatrice (come 5846 4| che l’averebbe certamente ucciso; se accorsi prima i gondolieri, 5847 4| cagionatagli dalla gelosia. Ma udiamo (e terminiamo questo trascorso ) 5848 7| casa di Lelio, e chiesto udienza dal cavaliere, gli venne 5849 2| nelle ore consuete dell’udienze e de’ corteggi, ma in tempo 5850 4| propri, e con gli orecchi udita.~La tua donna è d’altrui;~ 5851 5| suo letto. E’l cavaliere udito quel poco di strepito, ch’ 5852 7| e però inefficaci i suoi uffici; onde passando una stretta 5853 2| facondo?~Voi siete Erinni ultrici~cagion, che l’Adria perda, 5854 5| per la incostanza degli umani appetiti. Quindi sí come 5855 8| suono e voluto quietar l’umoretto della bella dama, che amando 5856 2| dubbio, che la donna da esso unicamente amata, altra non fosse, 5857 2| sospetti a vagheggiare l’unico sole degli occhi suoi. E 5858 6| desiderassi d’amorosamente unirmi con la mia dama».~«Sarebbe 5859 2| che con catena il cielo unisce?~Egli giú trae da le celesti 5860 6| ha conceduta».~Applausero unitamente le dame e i cavalieri al 5861 4| di colori diversi insieme uniti alla guisa delle cordelle 5862 3| amici, e la benevolenza universale de’ popoli; chi è quello 5863 1| patito tante calamità, e cosí universali come le prova a questi giorni. 5864 1| lungamente scolare in quella Università, s’era incamminato di ritorno 5865 2| né per viver a lui sia d’uopo altr’arte.~Il cantar lacerato~ 5866 2| Madama Lucrezia Duchessa d’Urbino sua sorella, e risvegliando 5867 1| immortal memoria.~Se picciol’ urna il nobil corpo serra~vola 5868 8| della servitú, che a forza d’urti, di percosse e di villanie 5869 7| allontanò si fattamente con l’urto d’un piede e del remo la 5870 3| farci il favor compito, usandosi di recitare nel fine delle 5871 3| desiderata. E pur fu vero che usasse il cavaliere tanto riguardo 5872 2| piuttosto col buon Caporali, che usassero insieme la ricetta di Ricciardetto 5873 5| farlo punire della violenza usata a cosí nobile donzella. 5874 7| vi pensi. Né perché abbia usato meco termini impropri debbo 5875 1| nel favellare domestico usava de’ tratti d’erudizione 5876 1| ateisti».~Quí Glisomiro:~«Usciamo per grazia da cosí fatti 5877 1| e l’atterrato appresso l’uscio, e ’l tramortito sopra la 5878 2| trasformasse in verde alloro~per uscirmi di braccio, come il giorno~ 5879 3| il cavaliere con Ariperto uscisse tutta lagrime e sospiri 5880 7| quella festa, aspettò che uscissero con gli sposi le dame e 5881 5| quella di Laureta. La quale uscitagli incontro con Domitilla e 5882 7| quella casa sovra una barca usuale, fingendo d’essere una giovane 5883 1| impedito da molte barche usuali, nell’avanzarsi alla imboccatura 5884 3| a destruzione della loro usurpata potestà; avendo il Cromuelo 5885 1| Parlamento, e poscia il Cromuelo usurpatore, non Protettore della libertà 5886 4| dame e di Panfilo, e la usurpazione che di Drusilla faceva Glisomiro, 5887 5| satisfatta di quella sua vaccaggine. E di fatto avendogli tolto 5888 7| dispetto. Fate a mio senno. Vadano prima a trovarla Alberta 5889 1| prontezza verso gli amici, vado disegnando di raccomandare 5890 7| seno scoperto, e i capelli vagamente scarmigliata, Glisomiro 5891 5| leggiamo negli amorosi poeti le vaghe comparazioni tratte da cosí 5892 8| femmine, di vedermi amata, e vagheggiata per la mia bellezza, tuttavolta 5893 8| compiacersi d’essere amate e vagheggiate per la loro bellezza dagli 5894 4| vengono a formare una sola vaghissima mistura di piú colori indistinti».~« 5895 6| sappiamo ancora, che da valenti scrittori viene l’uomo virtuoso 5896 5| di Laureta, che potremo valerci della sua casa con ogni 5897 7| de’ barcaioli si faceva valere con la lingua), di qualche 5898 4| Questo è un sonetto, disse Valerio, da far sudar la fronte 5899 1| bisognava armarsi d’una valida resistenza, non d’una pronta 5900 1| ora, chiamandoci con piú validi incentivi di curiosità Vittorio, 5901 6| peraltro si ricercano alla validità di somiglianti misteri. 5902 3| mondo altro non è che una valle di miserie, a che cerchiamo 5903 3| credendosi che abbia seco un buon valsente di robbe e di danaro. Dietisalvi 5904 2| cortese amore~s’arman in van per lei destino e sorte,~ 5905 1| animi loro ingombrati da’ vani fantasmi d’una falsa gloria; 5906 4| gentil nel dubbio core.~Porta vanni tarpati~bellezza d’arte 5907 4| quello stoico amante che si vanta d’essere v’averei data la 5908 3| procurava il suo proprio vantaggio per trattenersi appresso 5909 5| abbandonarmi per poterti vantare di avere avuto Celinda pieghevole 5910 7| la mia condizione, potei vantarmi d’amore bene impiegato. 5911 2| come si sono scioccamente vantati alcuni moderni verseggiatori, 5912 7| nel seminario a spese si vantava di avere imparato con due 5913 3| impassibilità degli affetti, e si vantavano beati anche nel toro di 5914 2| alma degna, il tuo gran vanto.~Ne’ diluvj del pianto~si 5915 2| che egli medesimo se ne vantò dove non gli era lecito 5916 2| forse, che i moderni poeti varcando oltre alle mete piantate 5917 5| a cosí fatta risposta; e variando mille colori a un tratto 5918 2| leggiero~costanza spesso il variar pensiero;~ ~non furono sempre 5919 1| della partenza di qualche vascello, Ariperto disse:~«Veramente 5920 2| virtude.~Se chiuse in aureo vaso~altri l’aride polvi, e a 5921 3| novello Gostavo pieno d’una vastissima pretensione d’assorbire 5922 1| la Chiesa nelle regioni vastissime dell’America, e nelle coste 5923 2| crede; e anche le volpi vecchie vengono colte sovente alla 5924 6| ch’io voleva;~ ~la buona vecchietta le diede una risposta da 5925 3| infiammò, oscurato dalla vecchiezza non ha piú né soli, né stelle 5926 3| quello, che vedo di voi. E vedendolo io, posso ben credere che 5927 5| compagnia, che so, che non vedereste troppo volontieri».~Rise 5928 7| capelli in testa. Orsú ti vederò stanotte, e poi ci parleremo».~ 5929 8| cordoglio che la sovraprese in vedersene priva, che data in un pianto 5930 5| venire a trovarvi; perché vediate (come v’ha scritto) d’aggiustarmi 5931 2| sospettoso molto, essendo ella vedova, e bellissima, e vezzosa 5932 8| fascia la vide miseramente vedovata del suo caro tesoro; e fu 5933 5| della sua casa una certa vedovella abitante nella medesima 5934 2| di cosí amorosa e gentil vedovetta. E vorremo persuaderci, 5935 6| propria fortuna, non si vedrebbono a giornata tanti disordini, 5936 7| preghino di questo favore; e vedrete, che verrà ella stessa ad 5937 5| cavana nella sua camera; e vedutala addormentata nel proprio 5938 4| occhi sul proprio letto, e vedutavi Alberta come vi s’era colcata 5939 3| turbata oltremodo di queste vedute, fermatasi con Glisomiro 5940 4| rischio. Dove parimente vedutisi perseguitati dalla medesima 5941 4| vedi», rispose Alberta.~Poi vedutole al collo, e alle mani, e 5942 1| diluvio verso Murano. Io, vedutomi scoperto, e leggendo nella 5943 4| abitate da uomini e da animali veggenti e parlanti. Si può ben credere, 5944 7| tue mortificazioni mentre veggo terminati i travagli di 5945 3| proprietà maggiore, che si sogna vegliando d’esser tale.~Altro non 5946 4| disordine, e voleva piú tosto vegliare tutta la notte, e lasciar 5947 5| Drusilla stanca d’avere vegliato meco tutta notte per la 5948 1| cittadine, quando escono di casa velate. Ma perché non tengo qui 5949 1| Dovunque egli drizzò d’Adria le vele~di pacifico mar figlio guerriero,~ 5950 6| e che colei che porta i veleni in faccia, non tenga avvelenato 5951 4| mentre ama una donna vile e venale, per la sola compiacenza 5952 1| non avendo piú carne da vendere ne’ bordelli d’Italia aveva 5953 3| risposto il villan traditore) venderei mia madre per cinquanta 5954 7| non però senza pensiero di vendetta. Io non sapendo come avvisarvi 5955 7| quando poteva in un momento vendicar mille offese l’obliga co’ 5956 5| perversità di genio, e per vendicarti di Glisomiro, che t’ha tolta 5957 1| fodero la spada dell’ira sua vendicatrice».~Mentre Glisomiro cosí 5958 8| tenesse piú spirito nelle vene. Pure al fine conosciutolo 5959 6| cioè della generazione, due Veneri accompagnate da altrettanti 5960 8| presa, e distrutta dall’armi venete. Cresciuto alla fanciullezza 5961 1| al fulminar tremendo~de’ veneti metalli il Turco atroce~ 5962 1| voi d’alto cordoglio.~Del Veneto Leon quí l’armi giuste~piantar 5963 1| servita da Cate una vecchia veneziana, che stata nel fior degli 5964 6| ostriche, e di confezioni veneziane, posso tenerli tutto un 5965 1| casa; e un tal Pappette veneziano: il furbo Pappette nell’ 5966 | vengano 5967 | vengo 5968 | veniate 5969 | venirmi 5970 7| credete alla mia relazione, venitevene meco; che in meno di mezz’ 5971 | vennero 5972 3| dislacciatosi soavemente dalla dama, venosamente le disse:~«Adagio mia signora, 5973 7| prenda prenda a calmare,~il venticel d’Amar, che in te respira.~ 5974 7| e porti aprile eterno~il ventilar della speranza adorna.~Deh 5975 6| ducati di dote non ne voglia ventimila attorno di gioie, e d’altre 5976 1| e spacciare il soldo per ventiquattro danari. Gli uomini dabbene 5977 2| sua Laura dalla quale in ventun’anno, che l’amò in vita 5978 6| numero. E benché il lirico Venusino chiamasse rotondo l’uomo 5979 | venute 5980 | venuti 5981 6| prima di andare a letto, venutogli appetito, egli volle desinare, 5982 5| sentirsi toccare Celinda. Onde venutole capriccio di chiarirsi della 5983 2| e non si trasformasse in verde alloro~per uscirmi di braccio, 5984 2| reale di quella serenissima vergine; dalla quale (chiarissimo 5985 7| marito senza la dote della verginità. Fatto questo pensiero, 5986 2| occhio Astolfo, non per tanto vergognandosi del fallo commesso non sapeva 5987 4| intieri componimenti, non si vergognano di lacerare ne loro goffissimi 5988 6| cristiane, e dovremmo veramente vergognarci, che una femmina idolatra 5989 7| voluto dir d’avantaggio, si vergognò, e fermossi.~«E perché?», 5990 7| tuttavia Beatrice ritrosetta e vergognosetta, la scaltra cameriera soggiunse:~« 5991 5| cavaliere assai modesto vergognossi d’avere tanti occhi di bellissime 5992 4| che non può essere che veridico, essendo pieno del piú puro 5993 2| delle autorità; essendo verisimile, che sia succeduto in altri 5994 6| celano dentro le polveri e i vermi degli impuri pensieri d’ 5995 2| francese, benché sia sempre vermiglia come una rosa damascena».~ 5996 5| donna, la bocca piccioletta, vermigliuzza, e vezzosa. Il collo e’l 5997 6| asciugare loro tanti boccali di vernaccia, che quelli che avevano 5998 6| d’altissimi misteri. E si verrebbe forse a conoscere, che se 5999 5| Celinda. In quanto a me verrei piú che volentieri a servirvi; 6000 6| cognizione io parlo, che versa intorno la vita civile degli 6001 1| di nobil sangue i laghi,~verserà bestemmiando il sangue rio;~ 6002 1| sospiri, e lagrime~non verserò.~Fuggite pur da me sospiri, 6003 1| tante colpe il fio;~s’egli versò di nobil sangue i laghi,~ 6004 2| dame e donzelle si stava vestendo e adornando. Onde egli ebbe 6005 1| chiamò la donna, perché la vestisse; ma inteso che se ne fosse 6006 7| levossi immanentente e vestissi per complire alle sue parti 6007 6| gentile vada leggiadramente vestita, e nobilmente ornata secondo 6008 1| mezzo, dissi: «Signora, vestitevi come vi piace, che la donna 6009 4| non avendo bisogno che di vestiti, e di simili occorrenze, 6010 6| dettato stamane mentre mi vestiva il capriccio poetico sopra 6011 3| un esercito agguerrito e veterano al suo servigio; perché 6012 7| veniva a scoprire le sue vezzosette bellezze. Stupito il cavaliere 6013 2| Ma Alberta, con un tratto vezzosissimo disse:~«Non sarò venuta 6014 4| abituro; e come quello, che viaggiando portava sempre seco la comodità 6015 5| d’andarsi a letto, che di viaggiare in quell’ora, disse:~«Caro 6016 2| che ardenti strali~nel sen vibraste, e spaziose porte~nel core 6017 3| cuore lo strale amoroso vibratovi dagli sguardi e da’ baci 6018 4| dolci frodi i lacci al core.~Vibri strale penoso~l’occhio tremante,