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Girolamo Brusoni
La gondola a tre remi

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)
vibro-zuffo

     Scorsa
6019 1| Ottoman fulminei strali,~vibrò lunga stagion folgori ardenti,~ 6020 1| le medesime calamità con vicendevole flusso e riflusso, ora da 6021 1| fuori di quel tormento. Videsi allora, che Paolina non 6022 1| tanto tempo, e per tante vie gli Ugonotti di Francia? 6023 | vieni 6024 8| interessi; e chi poteva vietarmi, che io ancora non me ne 6025 3| occhi stanchi dalla lunga vigilia da qualche ombra di sonno, 6026 2| Egli è bene egualmente vigliacco, e tristo».~«Adagio, disse 6027 2| Guardimi il Cielo, che per un vil diletto voglia privarmi 6028 3| diavolo (ha risposto il villan traditore) venderei mia 6029 3| prevedendo con astuzia villanesca, che cosí fatte cose in 6030 4| Mentre Dietisalvi raccontava villanescamente queste cose a Glisomiro, 6031 4| imbratto la spada in sangue di villani; ma sciagurati che siete, 6032 8| d’urti, di percosse e di villanie il trasse fuori di quella 6033 2| che tornavano appunto da villeggiare sul Trevisano a Venezia. 6034 6| ciecamente non meno che vilmente in loro arbitrio l’onestà 6035 2| ingegno; s’involava alla viltà degli uomini, e viveva per 6036 1| Glisomiro veduto che questo viluppo avrebbe imbrogliato il loro 6037 1| di trovarsi con l’amante. Vincendo finalmente l’amore, aperto 6038 2| Prima con la beltà voi mi vinceste,~poscia con la pietà, quando 6039 1| di lieto canto~per l’Eroe vincitor da noi diviso.~Già Lorenzo 6040 1| e generoso e pio.~Pugnò, vinse, e morí; l’ultima luce~sacrò 6041 4| essere v’averei data la causa vinta, senza che punto v’affaticaste; 6042 8| baciata una mano, non che violata la mia persona. Fui io una 6043 3| Dove debbia terminare cosí violenta mutazione di cose, non c’ 6044 6| carni; e però chiamerassi Viragine (o come si potrebbe dire 6045 2| altri fatti, anzi che di Virgilio e d’Omero».~«Gran vergogna, 6046 2| viva gloria, ed immortal virtude.~Se chiuse in aureo vaso~ 6047 6| proprio marito, allevare virtuosamente i figli, reggere la famiglia, 6048 2| vivacità, e prontezza di quelle virtuose giovanette. Fu la quistione 6049 1| Panfilo e Vittorio cavalieri virtuosissimi, ed allevati fra gli studi 6050 1| tormento, che le sbranava le viscere, né l’incendio che l’abbruciava 6051 2| fattigli in Milano da’ Principi Visconti, gli attribuisca anche un 6052 8| macchinazioni del Primo Visir per sollevar la milizia 6053 1| Spahi rapaci,~e Sultane, e Visiri in tristo gioco~ tutti per 6054 6| capitati pochi giorni sono a visitarci alcuni cavalieri miei paesani, 6055 5| viaggio in terra ferma per visitare appunto questa dama, ma 6056 1| mi mandasse l’altr’ieri a visitarla in suo nome, e avendola 6057 4| satisfazione. Dato quest’ordine, e visitato Ferrante, e complito con 6058 6| grande oltramontano, che visitò quella corte di passaggio, 6059 3| lasciare il vezzo nel quale sei vissuta maritati, che non ti mancherà 6060 2| vien, che prive~della luce vital mortal pallore.~Spezzi il 6061 1| che su la morte sua fatta vitale~in ciel d’eternità dibatte 6062 1| parte. Che se sia vero, che Vitia erunt donec homines; insino 6063 6| Glisomiri, de’ Placidi e de’ Vittori, che possedessero questa 6064 3| l’armi piú ingiuriose che vittoriose nella Polonia; e bene, o 6065 6| la bocca con aspergere di vituperi il nome di quelle sfortunate 6066 4| Glisomiro assaggiata una vivanda, che chiesto da bere ad 6067 4| corona di gloria.~ ~I’ mi vivea d’amara gioia e bene~dannoso 6068 7| dissoluto, che fin d’allora che viveano i suoi parenti, e si stava 6069 2| gentilezza, gli disse che vivesse lieto, perché ella non averebbe 6070 8| facesti conoscere che io vivessi ancora nel mondo de’ vivi, 6071 2| alla viltà degli uomini, e viveva per lo piú solitario; se 6072 1| aria della grazia, e della vivezza, e portate i diavoletti 6073 2| schiena de’ cadaveri nascono e vivono de’ serpenti».~Onde egli 6074 4| Sole~ne le tenebre ancor vivrò beato».~ ~Glisomiro lodato 6075 7| tempo dell’anno per solo vizio di gola, e per non ismagrire, 6076 2| pensoso i piú deserti campi~vo misurando a passi tardi, 6077 6| qualità delle lettere, tre vocali e quattro consonanti mute 6078 2| moglie dall’Imperadore; e già vociferandosi per la corte, che il maritaggio 6079 4| piú tosto spingendo, che vogando la barca fino al luogo destinato, 6080 3| come che tenesse pratica di vogarle a mezzo, non poteva assicurarsi 6081 | vogliate 6082 3| le ragioni del giovine, e vogliosa pure di coronare le passate 6083 1| urna il nobil corpo serra~vola per l’universo alta vittoria,~ 6084 8| restituite alle padrone, passò volando dalla cara Eufemia, alla 6085 2| per dilettare gl’ingegni volanti e leggieri, che non hanno 6086 1| attraverso la dama si mise a volar senz’ali per quella strada. 6087 7| ed era già qualche anno volata in cielo. Passava però fra 6088 | volea 6089 | volessi 6090 | volessimo 6091 | voleste 6092 | volevate 6093 | volevi 6094 1| pieni~d’un ingannevol riso,~volge sovente in biechi, e pur 6095 7| facesse che sospirare, e volgersi per le piume; entrata in 6096 2| proprio concetto,~ ~che a’ voli troppo alti, e repentini~ 6097 | volli 6098 2| acerba.~Sovra poetic’asse~ei volò in Ciel con sublime volo,~ 6099 2| Chi ama, crede; e anche le volpi vecchie vengono colte sovente 6100 3| ordine ricevuto da Glisomiro, voltarono immantenente la prora verso 6101 1| angeli in bocca». E poi voltasi a scherzare sovra uno scherzo 6102 8| che essendosi il cavaliere voltato a rispondere a certa dimanda 6103 1| sottilissimo lino; ed io voltatomi ad altra parte lasciai che 6104 5| della dama e dell’amico, voltatosi alla giovanetta le disse: 6105 1| Da ogni parte che noi ci volteremo, non ci mancherà occasione 6106 5| filosofia».~Rise Glisomiro, e voltosi a Ferrante disse:~«Se m’ 6107 2| e ripreso come femmina volubile e capricciosa l’affetto 6108 2| già tanti anni, della sua volubilità l’aveva scacciata dal proprio 6109 2| per tacere d’un’intiero volume di sonetti, e di canzoni 6110 1| alta rapina il fiero mostro~vome dall’empio sen, già l’aurea 6111 2| io ardo; e l’ardor mio vorace~fatto immortal dal mio mortal 6112 | vorrebbero 6113 6| parenti, amici e invidiosi vorrebbono che v’allontanassi dalla 6114 2| indegna d’essere amata? E vorrem credere, che l’altissimo 6115 6| perdere il cervello, o da votar la borsa in cercar varietà 6116 4| ne pagherò certamente».~E votata generosamente la tazza, 6117 6| corte di passaggio, il quale votava ordinariamente quaranta 6118 7| una epicurea. Si ride dei voti e della religione, e le 6119 8| contadino del distretto di Vrana baronaggio d’Aliberi sangiacco 6120 1| siete? che fate? ed esso, e vui,~e Giannizzeri crudi, e 6121 1| giorno lieto e di partenza vuotato alla salute delle proprie 6122 3| stimava felice in un letto vuoto, e vengono ambedue riprovati 6123 1| Menelo quà da mi, che ghe xe un buon luogo da sugarlo»~ 6124 4| s’alza di botto su le sue zampette, e meglio che può gli si 6125 4| mescolanza di Socrate con Zenone, non riesca come un nastro 6126 1| avesse incontrato qualche Zerbino, che non si fosse accomodata 6127 7| che n’era, gittatasi una zimarra indosso, che si strinse 6128 6| montare su due braccia di zoccoli perche mi servano di piedi 6129 6| gentildonna due braccia di zoccolo sotto i piedi (che ben vi 6130 3| di vedere da qual piede zoppicasse con essa, pensò di liberarsene 6131 1| sue ossa a fabbricar de’ zuffoli nelle stufe della Germania.


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