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Ulisse Barbieri Lucifero IntraText CT - Lettura del testo |
— In quale ameno luogo mi conducete, in verità che mi date allegra compagnia di scheletri d'ossa, e di tombe.... ella è ben poco attraente.
— Luogo più che adatto e comodo al nostro essere, messer Poeta. Interroga le tombe e ti risponderà la vita, il passato, dacchè la morte ne sia l'arcana tradizione.
— Quello scheletro ritto sul terreno m'incute terrore.
— Ah, ah, dimmi un poco; quando ti stringesti sul seno la donna amata pensasti mai che in arido stinco si commuterebbe un giorno, e che i suoi occhi perderebbero la luce? che le sue scarne guancie si infosserebbero; che il suo cuore pasto sarebbe dei vermi.... e che la putredine stenderebbe il suo potere su quel corpo rigoglioso scopo alla concupiscente brama della pupilla?... Dì, a questo non pensasti mai?...
— Maestro mio, in che ben tetro umore v'approfondite!...
— Immutabile io sono, e da tale guardo le cose che mi circondano.... Fatto è che quello scheletro fu donna.
— Ma che è ora?...
— E che eri tu?... Tutto ha fine nella tomba! Ah, ah!... Poeta mio; or eccoti a che si riduce la nobile creazione del tuo pensiero; la passeggiera silfide che ti getta un fiore e sparisce nel nulla di tutte le cose, travolta nell'oceano turbinoso del tempo.... Ti spaventano le tombe? Eppure è qui che cadde ogni frutto terreno. Qui l'oratore accanto all'opulento; il re accanto allo schiavo; è da qui che sorge altiera una voce a segnare il nulla delle umane grandezze, mentre una zolla di terreno affratella tutto ciò che vive il palpito doloroso o felice dell'esistenza!... Cerchi la donna, o Poeta, eccola!... Stringilo al seno quello scheletro biancheggiante, bello un giorno di vita.... Poeta, cerchi la verità? qual miglior verità della morte?... La sua anima ti narrerebbe una lunga storia di patimenti... Essa è qui; qual via percorse?... E su tutti questi varj sentieri, poniti ed interroga chi tragitta; ben molto avresti a scrivere. Fissa il palazzo ove fervettero danze avvolte dal fasto dell'opulenza; ivi s'aggirò la donna mentitrice di giuri, ed ingannata, si fece serpente perchè il serpente non la soffocasse nelle sue spire. Fissa il postribolo; essa vi gemè talvolta santificata col martirio crudele dell'anima che l'oppresse col sagrificio d'ogni giorno.
— Maestro, e non vi par egli un'insulto alla santa reverenza di questo luogo di morte, il sarcasmo che vi corre sul labbro?...
— Ah, ah! messere, affè che io credo che gli uomini, sentita la favola del coccodrillo, ne avessero tanta invidia che si forzarono d'imitarlo. Stupenda cosa infatti aver sacre le tombe, e torturare le esistenze. Guarda il figlio che di dolore in dolore spinge verso la tomba i propri genitori, poi scioglie sulla loro urna la lagrima ipocrita che faccia fede al mondo del suo sviscerato amore per essi; guarda lo sposo che chiude il feretro della donna e sognando le novelle faci d'altro imeneo, mente un affanno che non provò mai ed infiora la tomba ove giace colei, a cui vivente di aspra corona di spine recinse la giovine fronte. Impostura è la vita, e sulle tombe si perpetua; solo nella tomba cessa. Qui una croce nuda, ti segna il luogo ove giace il povero cui più delle pompose pantomime che creò l'uomo con funebri riti, seguì il gemito segreto dell'anima, tributo solo dello affetto. Là avvi un superbo monumento!... ma che v'è dentro ognuna di queste tombe?... Un fracido carcame, od un pugno di polvere!... Interroga la vita; ti risponderanno le follie onde l'uomo si intreccia il suo sentiero. La tomba ti rivelerà il nulla di tutto.... Qui d'un sonno uguale, eterno, dormono tutte le cose.... Qui hanno tregua i gemiti e le lagrime.... Qui s'accomunano principj, genti e religioni. Fu grembo che maturò il frutto dell'uomo la terra, e la voce istessa che lo animò ve lo chiama. Dalla culla alla bara non v'è che un passo; si sveglia l'uomo per un giorno, s'addorme per sempre. Guarda quel teschio.... Entro quello s'aggirarono già sogni di conquista, guarda quel piede, egli premette la porpora regale del trono e guarda quella mano che sorge da quella tomba, bandì la spada o suonò l'arpa del poeta.... Ora la più meschina creatura può farsi gioccatolo di tutto ciò....
— Maestro.... il vostro quadro è orribile.... queste tombe mi fanno spavento, le vostre parole mi passano l'animo, fredde come la nebbia della notte in paludosa valle; che volete voi dirmi con ciò?...
— Spiegarti la scienza della vita. Guarda i mille atomi animati che passano compiendo il loro triste pellegrinaggio; raduna tutto l'immenso quadro della vita, poi interroga il cimitero e ti risponderà il nulla di tutto ciò che fu!...
IO.
Apostolo delle tenebre, tu mi sgomenti!... se il silenzio è morte, cosa persuade allora la tua dottrina?...
Il nulla!...
IO.
Ma se tutto è nulla?...
Vi è la vita dell'oggi!... Vita suona godere!... tutto ciò che gli è d'ostacolo è male!... è dolore!... è d'uopo dunque camminare sopra tutto, per arrivare al bene!...
IO.
Nell'egoismo dunque si trova la felicità?...
IO.
Lucifero gli sogghignò stranamente. L'egoismo è egoismo!... mi disse egli, col suo accento sarcastico e motteggiatore. Due sono gli elementi che costituiscono la vita. La debolezza e la forza. Il vento schianta la quercia.... la quercia abbatte l'alberello. Il boa uccide il leone.... il leone sbrana il lupo.... È una gradazione delle diverse forze.... Anche l'astuzia è una forza, dacchè s'ingegna a vincere. Sia essa lotta di tigre o di serpente, di leone o di lupo, di volpe o d'aquila, è sempre lotta!... E chi perde ha torto!... perché se non altro ha il torto d'aver perduto per non aver saputo vincere!... O vittime, o carnefici!... Per la vittima; nulla!... pei carnefici la preda,... poi vittime e carnefici spariscono dalla scena, ed il tetro fantasima del nulla stende il suo manto sugli uni e sugli altri.
Chi ha creato il dolore?...l'uomo; innanzi a lui egli rizzò dei fantasimi, si fè schiavo di ombre, poi si provò a distruggere, ma talentò ad altri tener ritti quei simulacri ed egli si trovò impotente ad atterrare quanto aveva prima edificato.
IO.
No, no, meglio la menzogna della fede che il cupo positivismo del nulla.
Ed a che prò mentire a te stesso?...
IO.
L'illusione è ignoranza, perchè è inscienza della verità, e l'ignoranza è stupidezza morale che abbassa e deturpa....
IO.
Ed è forse bene la scienza, quando la conoscenza della verità sia il disinganno di tutto?... cosa ne avviene dopo ciò?...
L'egoismo!... esclamò egli con orgoglio beffardo;... l'egoismo cammina ed arriva alla propria meta.... nulla è per esso fuori di lui. Fissa un punto e di' a te stesso: voglio esser là.... Mettiti in via e ci sarai!... Il fulmine parte e giunge!...
IO.
Ma abbatte quanto incontra... Egli distrugge per giungere.
Fanciullo!... e cos'è che non sia distruzione nell'elemento vitale dell'esistenza? Distruzione è riedificazione!... Tutto tramuta, nulla scema!... tutto sta nel vincere o nell'esser vinto!... e nell'assumere la propria parte in questa ridicola commedia!... posare da vittima, e far da serpente.
Bello della sua fiera imponenza egli fissava in me quel fulmine a sguardo che mi ricercava le più intime latebre del cuore.
«Io ho tenuto il mio patto, mi disse egli poscia. Vuoi tu la vita che ti offro?...
«Taci Satana, non mi tentare.... mormorai io ancora, perplesso e dominato da uno strano fascino.
«Eccoti la tua scritta, messer Poeta, ti ritrarresti?...
«Ti chieggo un pò di tempo ancora a riflettere. — I suoi sguardi erano fissi in me come due raggi di fuoco; parevami che l'aria si facesse grave intorno a me.... che la terra oscillasse sotto ai miei piedi.
«In che credi tu ancora?... mi sogghignò egli all'orecchio, mentre sentiva l'adunco artiglio serrarmi al braccio intirizzito come da gelo mortale.
«Un pensiero rapido come lampo mi scattò dal cervello... Nell'avvenire!... gridai coll'affannosa ansia del naufrago che veda a lui dinnanzi fuggire la sponda, e si senta smarrire nell'immensità dell'oceano. Non avevano ancora le mie labbra terminato di articolare la magica parola... che un armonioso concento intesi fremermi dolcemente d'intorno, e viddi empirsi di luce le tenebrose latitudini dello spazio.
Cercai il mio maestro, come per richiederlo di quel portento improvviso. Egli era sparito, e sentiva il suono lontano della sua beffa, fatto appena intelliggibile e che si perdeva in un mormorio confuso coperto dall'armonia che inneggiava sul mio capo a quella nuova alba di cui mi trovavo sorpreso spettatore.
(così diceva quel canto di spiriti celesti, — che vidi poi distintamente carolare per lo spazio innondato di luce).
Ancor la buja
Lotta del male e combattuta e vinta.
Di novello splendor, uomo recinta
Leva la fronte e nell'eterno vero
La fede ingigantisci onde il pensiero
E verso i campi arditi della scienza
De' più leggiadri fiori s'orni il prato!...
Al trono dell'Eterno il più devoto
Della sua luce
Per l'eterea magion la tromba squilli!...
Che le glorie dei ciel canta al Signore,
Rapito dalla melodia di quel canto io stavami tutto assorto, e viddi farmisi incontro una splendida figura. Il suo aspetto era d'angelo; bionde ed in copiose anella scendevangli le chiome d'oro sugli omeri d'alabastro!... Un sidereo serto raggiavagli sulla fronte.
«Sono il genio del mondo, mi parlò lo spirito!... Io sono l'avvenire che hai invocato e sorgo dal passato, come la luce che ti circonda successe alle tenebre che prima li avvolgevano.
Io sono l'avvenire e passeggio sulle rovine del mondo che fu, e traggo dai suoi errori la scienza del progresso umano, che cammina gigante coi secoli che a lui d'innanzi gli appianano la via!...
Io ascolto la voce della donna, noto il gemito dei popoli!... guardo la tresca dei re; numero le fatiche dell'operajo, e le orgie dell'egoista; ascolto la preghiera del fanciullo e la bestemmia dell'uomo...
Vivo nelle sudate pagine del filosofo come nelle creazioni del poeta!... Analizzo il male per trarne la fonte del bene; raccolgo memorie e tradizioni e cammino verso la mia meta che non ha confine! Atterro la bandiera d'un mondo che agonizza e su cui sta scritto: arbitrio, ignoranza, menzogna, per innalzarne un'altra su cui scrivo: emancipazione, libertà, amore!... l'emancipazione della persona, la fratellanza delle genti, l'amore anima dell'universo!... La corruzione della famiglia ha prodotto la corruzione dei popoli!... la condanna della donna, la servilità dell'uomo!... Le ire dei popoli mostrarono l'ingiustizia della tirannide. Crollerà questa per la sua impossibilità, si spegneranno i pregiudizj affogati nel male istesso che essi crearono!... La tradizione del passato preparerà l'avvenire!... l'errore distruggerà l'errore, perchè è l'errore che insegna il dogma eterno della verità.... scrivi dunque, Poeta, e porta tu pure la tua pietra alla riedificazione di questo vasto edificio che è la ricostituzione sociale.»
La visione scomparve.... Io scrissi, il perchè non lo saprei.... con quale scopo?... non me lo sono chiesto!... In ogni caso l'avrò fatto perchè se a caso fra trecento e tanti mila anni dovessi imbattermi in un mondo che fosse diverso da quello che ora è, non abbia a rendergli conto d'una trasgressione.
Ma davvero che, guardandomi ben attorno ne ho poca fiducia, onde meglio sarebbe forse stato che morto com'era non mi fossi più destato!... Ma tanto fa!... quello che ho detto ho detto, e chi non mi crede lo domandi al diavolo...; è un cortese compare e non gli tarderà la risposta.
FINE.