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Ulisse Barbieri Lucifero IntraText CT - Lettura del testo |
CAPITOLO IV.
Carlo diffatti col frequentare la casa durante la dimora che vi fece Enrico, s'era acquistata quella domestica intimità alla quale agognava in pensiero. Andavano le cose per tal modo che se era per lui ardente brama toccare la soglia diletta, era abitudine in quei di casa vederlo, talchè se a caso mancava ad alcuna di quelle riunioni ove solea trovarsi, chiedevasi dalla buona madre di Adelia, dove fosse.... e cosa ne potesse essere avvenuto.... Era insomma come suol dirsi della famiglia!...
Adelia dal canto suo ne era beata; a lei la fronte splendeva animata da una gioja che prometteva di durare eterna!... Ma quante promesse non mentono?... incominciando dai programmi dei giornali, fino ai dispacci dell'Agenzia Stefani?...
Se l'amore che si svolgeva nella sua anima gentile e pura, ne aveva accarezzati gli infantili abbandoni.... le patetiche meditazioni.... le malinconie incomprese.... aveva anche rivelata la donna nella fanciulla: se coltivava con più cura il suo giardino.... prediligeva anche il nastro che dava più eleganza al suo corpiccino; la pettinatura che faceva spiccare di più il suo occhio di gazzella.... la sua fronte d'alabastro.... le sue gote rosee, fresche, come se dormiente il bacio d'un angelo gliele imperlasse coi colori del giglio e del melagrano!...
Sul suo terrazzino cresceva la sua prediletta famiglia di fiori; ella era sollecita d'inaffiarli appena credeva che potessero essere offesi da un raggio troppo ardente di sole!...
Come li amava i suoi fiori!...
Erano ben essi i soli testimoni de' suoi dolci colloqui!... sentivano sol'essi il suono del bacio furtivo che sfiorava le sue labbra di corallo....
Era sopra a quel piccolo e leggiadro terrazzino che soleva recarsi anelante, tremebonda, ad aspettare una parola che alimentasse la vita del suo cuore, come essi aspettavano la rugiada della sera per aprirsi rigogliosi col mattino.
La buona signora Caterina.... la madre della fanciulla, notava quello sviluppo del cuore e dell'intelligenza e ne gioiva, come gioiva Adelia quando vedeva sul suo cespo sbucciar la rosa che aveva fatta germogliare con tanta cura!...
Era il frutto della sua educazione semplice e pura, che aprivale innanzi i suoi tesori.... Povera madre!... Credo che gli angeli, che la sublime poesia del cristianesimo ha simboleggiati con immortali simulacri, sorridessero del suo sorriso ma non sempre sul ramo della rosa canta l'usignuolo!... Anche tra i pruni egli modula la sua canzone d'amore!... Povera Adelia!... In faccia alla buona madre era così modesta la parola dì Carlo!...
Quando si stringeva al petto l'innocente fanciulla, baciandola sulla fronte, era così commossa la sua voce....
La menzogna può ella vestire una forma così turpe?
L'anima può ella insudiciarsi nel lezzo della colpa, quando espande dalle labbra un profumo di cielo?...
Era una sera.... la madre incomodata lievemente, erasi coricata; Adelia che intenta la vegliò sino ad ora piuttosta tarda, diè a lei la felice notte con un bacio, poi si ritrasse nella sua cameretta.
Poco vi stette; tacita tacita s'avviò verso il terrazzo....
Perchè trema così la sua mano che si appoggia alla spalliera di marmo dei suoi fiori?... È un fremito dolce che investe le sue fibre.... È l'ansia d'un cuore per cui non è vita che tra le braccia dell'essere a cui ha consacrati tutti i suoi palpiti!... un istante!... un altro ne trascorre accelerando le pulsazioni febbrili.... un supremo!... poi.... il paradiso d'un amplesso!...
Carlo è là.... bello.... sorridente.... La sua voce non ebbe mai così soave accento!... la sua mano non fu mai così ardente!... La sua pupilla non mandò mai lampi di un tanto amore!... Era ben amore quello che dentro vi raggiava!... Era un fuoco sottile, struggitore, che s'infiltrava nell'animo della giovinetta sino a farle smarrir la ragione!...
Essi erano là.... assisi l'uno presso all'altra!... il cielo era gemmato di stelle.... i neri e folti capelli della giovinetta le cadevano in abbandono sugli omeri di neve.... l'aria tiepida della notte scherzava tra essi, e pareva che mormorasse al loro orecchio una parola soave d'amore che essi solo comprendevano.
Carlo intrecciava le sue braccia al collo della fanciulla.... e la guardava con uno di quegli sguardi lunghi.... ansii.... pieni d'inebriante voluttà.... di domande a cui non si risponde, ma che si sentono dominarci... Ammutoliti entrambi tacevano.... eppur tacendo parlavansi strane parole. Il cuore della fanciulla si sentì serrato; il suo pensiero ebbe una vertigine. Il giovine la strinse al seno, non vide più che quel volto raggiante d'amore!... non aspirò che l'alito infuocato che gli usciva dalle labbra curve sovra le sue nell'atto d'un bacio.... Se la terra le si fosse sprofondata sotto ai piedi, ella non avrebbe amato di meglio che disfarsi nel nulla nella foga delirante di quell'ora d'amore!...