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Pietro Metastasio
La clemenza di Tito

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)
fior-rai | ralle-zonar

     Atto,  Scena
501 3, 10| non lasciarlo~Nel più bel fior degli anni~Perir così. Sai 502 1, 5| Terribile il Vesevo ardenti fiumi~Dalle fauci eruttò; scosse 503 1, 1| Narra a’ fanciulli~Codeste fole. Io so gli antichi amori;~ 504 1, 11| Che amor non hai per me. Folle ch’io fui!~Già ti credea, 505 3, 4| o solo~Torna sicuro alla foresta, al monte,~E vede il core 506 2, 11| TITO~Non v’è che dubitar. Forma, colore,~Tutto, tutto è 507 2, 7| ancor delira~Fra le sognate forme,~Che non sa ben se dorme,~ 508 1, 5| Senato; indietro, parte del Foro romano, magnificamente adornato 509 1, 11| Può la mia mano~Renderti fortunato? Eccola! corri,~Mi vendica, 510 Lic | rispettoso ingegno~Sa le sue forze appieno,~Né a questo segno 511 1, 11| ancor.~VIT.~Nulla! E sì franco~Mi torni innanzi? e con 512 1, 11| propongo~La patria a liberar. Frangi i suoi ceppi;~La tua memoria 513 1, 5| Dello spazio infinito,~Che frapposer gli dèi fra Sesto e Tito.~ 514 1, 1| sento~Tutto nel tuo furor; fremo a’ tuoi torti;~Tito mi sembra 515 Lic | segno io gli rallento il freno.~Veggo ben che ciascuno~ 516 1, 8| castighi...~TITO~Hanno, se son frequenti,~Minore autorità. Si fan 517 2, 3| raccomando in lei. (parte frettoloso)~ ~ ~ ~ 518 3, 6| sconsigliato, osserva~Quai frutti io ne raccolgo;~E bramalo, 519 2, 14| vita e la mia.~SES.~Ch’io fugga e lasci~Un amico innocente...~ 520 1, 5| vicine.~Le desolate genti~Fuggendo van; ma la miseria opprime~ 521 2, 14| o Sesto!~SES.~Partirò, fuggirò. (Che incanto è questo!)~ 522 2, 6| Vitellia) Ove m’ascondo!~Dove fuggo, infelice!~VIT.~Ah, Sesto! 523 2, 11| sangue! Ah! pria m’uccida~Un fulmine del ciel.~TITO~T’ascondi 524 2, 7| ANN.~No, travedesti:~Tra il fumo e tra il tumulto,~Altri 525 3, 6| costanza~A vista del morir.~Funesta la mia sorte~La sola rimembranza~ 526 1, 5| miseria opprime~Quei che al fuoco avanzar. Serva quell’oro~ 527 | fuori 528 2, 8| Ch’ei cinse per tradirti,~Fur tua difesa e sua ruina. 529 | furono 530 1, 11| inspirasti,~Vitellia, il tuo furore. Arder vedrai~Fra poco il 531 2, 8| SCENA OTTAVA~ ~Galleria terrena adornata di statue, 532 3, 13| Questo trionfo. A sostener la gara~Già s’impegnò la mia virtù. 533 2, 8| Nilo, or su l’Istro arsi e gelai!~Io, che ad altro, se veglio,~ 534 2, 6| che la rea son io!~Sento gelarmi il cor,~Mancar mi sento.~ 535 3, 6| sento bagnarmi il volto~Da gelido sudore;~L’angoscia del morir 536 3, 6| celai~Alla tua fede i più gelosi arcani;~Merito ben che Sesto~ 537 Arg | chiamato «la delizia del genere umano». E pure due giovani 538 1, 9| amai~Altri fin or che lui. Genio e costume~Unì l’anime nostre. 539 3, 10| principessa!~SERV.~Il misero germano...~ANN.~Il caro amico...~ 540 3, 11| crudel non mi tormenti,~Si gettin pur l’altre speranze a’ 541 1, 5| L’onor di nostra età.~Voi gi’immortali allori~Su la cesarea 542 | giammai 543 2, 8| statue, corrispondente a’ giardini.~ ~Tito e Servilia~ ~TITO~ 544 Arg | genere umano». E pure due giovani patrizi, uno de’ quali era 545 1, 5| sole ore felici~Che ho nel giovar gli oppressi,~Nel sollevar 546 1, 5| Innanzi, atrio del tempio di Giove Statore, luogo già celebre 547 3, 10| Tutto il tuo piangere~Non gioverà.~A questa inutile~Pietà 548 2, 10| per sé. Ma, quando a Roma~Giovi ch’io versi il sangue,~Perché 549 1, 8| esaminiam. Credimi: è raro~Un giudice innocente~Dell’error che 550 1, 5| Sulla fine del coro suddetto giunge Tito nell’atrio, e nel tempo 551 3, 11| Per tanto mar portò;~E, giunto al lido amico,~Gli dèi ringrazia 552 3, 1| PUB.~Già de’ pubblici giuochi,~Signor, l’ora trascorre. 553 2, 14| VIT.~A tutti i numi il giuro,~Io lo difenderò.~SES.~Ma 554 3, 13| altro! E quando~Troverò, giusti numi!~Un’anima fedel? Congiuran 555 1, 11| una ragion potesse~Almen giustificarmi...~VIT.~Una ragione!~Mille 556 1, 13| mente! Afflitta e lieta,~Godo, torno a temer, gelo, m’ 557 1, 4| ha in fronte~Un astro che governa il mio destino.~La superba 558 3, 4| in fronte.~Noi fra tante grandezze~Sempre incerti viviam; ché 559 2, 6| tergo lo feria. ‘Ferma!’ gridai;~Ma il colpo era vibrato. 560 1, 11| piace;~Quel che vorrai farò.~Guardami, e tutto oblio,~E a vendicarti 561 3, 6| Numi! è quello ch’io miro (guardando Tito)~Di Tito il volto? 562 3, 6| non è più tempo. (senza guardarlo)~SES.~È vero, è vero!~Vo 563 2, 4| tranquilla e pura,~Buon guerrier non s’assicura,~Non si fida 564 3, 4| vada al supplizio). A me si guidi~Sesto. (parte la guardia) 565 3, 6| soffrir non posso~Né l’idea di me stesso,~Né la presenza 566 1, 6| È tua sovrana~Chi fu l’idolo tuo. Cambiar conviene~In 567 3, 1| averlo al perdono. Ei non ignora~Quanto Sesto m’è caro. Arte 568 2, 13| s’impieghi per me. Tu non ignori~Quel che mi dice ognun, 569 3, 11| serba? E tu frattanto,~Non ignota a te stessa, andrai tranquilla~ 570 1, 5| curo. I sommi dèi,~Quanto imitar mi piace,~Aborrisco emular. 571 Lic | invitto Augusto,~Se le immagini tue mirar non vuoi,~Vieta 572 2, 16| consiglio. Altro non veggo~Che imminenti ruine; altro non sento~Che 573 1, 5| onor di nostra età.~Voi gi’immortali allori~Su la cesarea chioma,~ 574 3, 10| labbri~Sempre il tuo nome; impallidia qualora~Si parlava di te. 575 1, 3| brama,~Annio, m’è legge. Impaziente anch’io~Son che alla nostra 576 3, 6| Il mio giusto desio. (con impazienza)~SES.~(Ma qual astro splendeva 577 1, 11| mio cor l’acquisto~Ei t’impedì; che, se rimane in vita,~ 578 1, 2| dubitar.~Chi ciecamente crede,~Impegna a serbar fede;~Chi sempre 579 1, 11| ragioni al soglio~Tutte impegno per te. Può la mia mano~ 580 3, 13| A sostener la gara~Già s’impegnò la mia virtù. Vediamo~Se 581 2, 4| Tito non si sorprende. Un impensato~Colpo non v’è, che nol ritrovi 582 1, 8| delizioso nel soggiorno imperiale sul colle Palatino.~ ~Tito 583 3, 6| splendeva al nascer mio!) (con impeto di disperazione)~TITO~E 584 1, 3| Augusto l’assenso. Ora da lui~Impetrar lo potresti.~SES.~Ogni tua 585 2, 13| non ascolto ancora~Chi s’impieghi per me. Tu non ignori~Quel 586 3, 2| pietà per lui~Io vengo ad implorar.~TITO~Pietà! Ma dunque~Sicuramente 587 2, 8| scoprirmi, acciò da te gl’implori~Perdono al fallo.~TITO~E 588 2, 4| Vitellia a cercar. Tito m’impone~D’aver cura d’entrambe.~ 589 1, 1| tutto farò. Prescrivi, imponi,~Regola i moti miei:~Tu 590 1, 6| morir mi sento!), a te m’impose~Di recarne l’avviso (oh 591 3, 1| core~Il suo misuro; e un impossibil parmi~Ch’egli m’abbia tradito.~ 592 1, 5| presentare al Senato gli annui imposti tributi. Mentre Tito, preceduto 593 3, 10| Ah! secondato avessi~Gl’impulsi del mio cor. Per tempo a 594 2, 4| Publio~ ~SERV.~Publio, che inaspettato~Accidente funesto!~PUB.~ 595 2, 11| dica). (piano a Vitellia, incaminandosi a Tito)~VIT. ~(piano a Sesto)~( 596 2, 7| Mi leggerà sul volto. (s’incammina e si ferma)~ANN.~Ogni tardanza,~ 597 2, 1| Palpito, agghiaccio:~M’incammino, m’arresto: ogni aura, ogni 598 2, 14| Partirò, fuggirò. (Che incanto è questo!)~VIT.~Respiro!~ 599 3, 1| Se ogni altro core~Crede incapace~D’infedeltà. (parte)~ ~ ~ ~ 600 1, 11| Campidoglioacceso? è incenerito?~Lentulo dove sta? Tito 601 3, 4| fra tante grandezze~Sempre incerti viviam; ché in faccia a 602 1, 3| amore~Sicuro tormento~L’incerto piacer. (parte)~ ~ ~ ~ 603 1, 8| oltraggiar.~TITO~Barbara inchiesta,~Che agli estinti non giova 604 2, 7| congiura è nascosta; ognuno incolpa~Di quest’incendio il caso: 605 3, 7| Di cittadino sangue, e s’incomincia~Dal sangue d’un amico. Or 606 2, 1| Aimè! l’impresa~Lentuto incominciò. Forse già tardi~Sono i 607 1, 5| Partissi e ritornò. Del terzo incontro~Dubitar si potrebbe; e, 608 2, 8| Egli nol sa.~TITO~Come l’indegna tela~Tanto poté restarmi 609 2, 7| il caso: or la tua fuga~Indicar la potrebbe.~SES.~E ben, 610 1, 5| le adunanze del Senato; indietro, parte del Foro romano, 611 3, 13| I popoli soggetti;~Serbo indivisi a lor tutti gli affetti.~ 612 3, 2| t’accusa: io chiedo~Degl’indizi ragion; tu non rispondi,~ 613 2, 7| Alcun di te. Pria che s’induca Augusto~A temer di tua , 614 1, 1| Cerca in ognun. Chi all’inesperta ei dona,~Chi alla canuta 615 3, 2| le prove:~Con la divisa infame~Mi vieni innanzi; ognun 616 3, 2| amico,~Speriamo ancora. Agl’infelici è spesso~Colpa la sorte; 617 3, 7| non si dovea; che un ramo infermo~Subito non recide~Saggio 618 3, 4| trasforma il core.~Chi dall’infido amico... Olà!... chi mai~ 619 1, 4| sdegni allor permessi:~Ma infierir contro gli oppressi!~Questo 620 3, 13| gli costa abbastanza.~VIT.~Infin ch’io viva~Fia sempre il 621 1, 5| resterà ben poco~Dello spazio infinito,~Che frapposer gli dèi fra 622 3, 4| ingiurie del ciel tugurio informe,~Placido i sonni dorme,~ 623 1, 2| inganni aspetta,~Alletta ad ingannar. (parte)~ ~ ~ ~ 624 2, 8| i sedotti da lui, corse, ingannato~Dalle auguste divise,~E, 625 1, 11| VIT.~Eh! non ti credo.~M’ingannerai di nuovo. In mezzo all’opra~ 626 1, 1| tolto al mio padre?~Che m’ingannò, che mi ridusse (e questo~ 627 Lic | Ritrarre in Tito. Il rispettoso ingegno~Sa le sue forze appieno,~ 628 2, 1| farti~Il carnefice suo. M’inghiotta il suolo~Prima ch’io tal 629 3, 3| Ah! pietoso monarca... (inginocchiandosi)~TITO~Annio, per ora~Lasciami 630 3, 7| le proprie offese,~Senza ingiuria del giusto,~Ben poteva obliar... 631 3, 4| cui~È mal fido riparo~Dall’ingiurie del ciel tugurio informe,~ 632 1, 2| Berenice~Tito gli usurpa.~ANN.~Ingiustamente oltraggi,~Vitellia, il nostro 633 2, 11| nacque in seno~Furor cotanto ingiusto?~SES.~(Più resister non 634 1, 5| signor. Modera almeno,~Se ingrati non ci vuoi,~Modera, Augusto, 635 3, 2| se poi di tanta~Enorme ingratitudine è capace,~Saprò scordarmi 636 1, 5| ancor nel soglio, e tanto~T’innalzerò, che resterà ben poco~Dello 637 2, 1| Gli rendi in vero! Ei t’innalzò per farti~Il carnefice suo. 638 1, 8| alla frode~D’insidiar gl’innocenti! Io da quest’ora~Ne abolisco 639 2, 10| vuol andare a Tito)~VIT. (s’inoltra e l’interrompe)~Cesare invitto,~ 640 2, 11| infedeltà non è bastato~A farti inorridir?~SES.~(Son io l’ingrato).~ 641 1, 1| faccia mia~Offra, d’amore insano,~L’usurpato mio soglio e 642 2, 6| amante sdegnata?~Qual anima insensata~Un delirio d’amor nel mio 643 1, 8| Mille strade alla frode~D’insidiar gl’innocenti! Io da quest’ 644 2, 10| versi il sangue,~Perché insidiarmi? Ho ricusato mai~Di versarlo 645 1, 9| distinguer dall’inganno~L’insidiata verità. (parte)~ ~ ~ ~ 646 2, 5| Raccolti Amor vi tiene,~E insolito cammino~Questo per voi non 647 1, 9| vuoi, Servilia, agli altri inspira~Il tuo candor. Di pubblicar 648 1, 11| Basta, basta, non più! Già m’inspirasti,~Vitellia, il tuo furore. 649 2, 11| Potessi~Sesto avvertir. M’intenderà). Signore, (a Tito)~Già 650 1, 1| SES.~Oh Dio!~VIT.~Sospiri?~Intenderti vorrei. Pronto all’impresa~ 651 Int | INTERLOCUTORI~ ~TITO VESPASIANO imperator 652 3, 12| archi scopresi la parte interna. Si vedranno già nell’arena 653 2, 6| dell’amor tuo. Nel mondo intero~Sarei la più felice,~Empio! 654 2, 10| Tito)~VIT. (s’inoltra e l’interrompe)~Cesare invitto,~Preser 655 1, 1| mio.~SES.~Sentimi!~VIT.~Intesi assai.~SES.~Fermati!~VIT.~ 656 1, 11| punito?~ ~ ~ ~ ~SES.~Nulla intrapresi ancor.~VIT.~Nulla! E sì 657 3, 12| DODICESIMA~ ~Luogo magnifico, che introduce a vasto anfiteatro, di cui 658 2, 6| giorni?~Di’: qual colpa, inumano!~Punisti in lui? L’averti 659 1, 1| stato~Compatisce nell’altro. Inutil chiama,~Perduto il giorno 660 3, 10| piangere~Non gioverà.~A questa inutile~Pietà che senti,~Oh, quanto 661 1, 12| sedurti~Gli amici almen, se ad invaghirti è poco.~Ti pentirai...~PUB.~ 662 1, 5| lungo il dono vostro;~L’invidii al mondo nostro~Il mondo 663 1, 9| degne,~Generoso monarca, inviti a parte,~È dono tal, che 664 3, 6| bacio estremo~Su quella invitta man...~TITO (nol concede)~ 665 2, 12| a Servilia)~SERV.~A me t’invola:~Tua sposa io più non son. ( 666 1, 11| usurpò, che contrasta,~Che involar ti potrà gli affetti miei,~ 667 2, 8| scellerato autor. Sperò di Roma~Involarti l’impero, unì seguaci,~Dispose 668 1, 11| amarti. Agli occhi miei~Involati per sempre,~E scordati di 669 2, 7| perduto un istante. Addio. M’involo~Alla patria per sempre.~ 670 3, 6| Ch’io son l’oggetto~Dell’ira degli dèi; che la mia sorte~ 671 1, 1| meriti, ingrato!~L’onor dell’ire mie.~SES.~Pensaci, o cara,~ 672 1, 1| sempre ritorni~Confuso, irresoluto. Onde in te nasce~Questa 673 2, 8| E pure~Fra’ tuoi custodi istessi~De’ complici vi son. Cesare, 674 2, 8| E or sul Nilo, or su l’Istro arsi e gelai!~Io, che ad 675 3, 10| di se stesso; avea fra’ labbri~Sempre il tuo nome; impallidia 676 1, 5| amore~Scelse in vano i miei lacci, io vuo’ che almeno~L’amicizia 677 3, 7| solito cammin. Viva l’amico, (lacera il foglio)~Benché infedele; 678 1, 8| PUBLIO~Ma v’è, signor, chi lacerare ardisce~Anche il tuo nome.~ 679 2, 7| che m’agitate,~Furie che lacerate~Questo perfido cor. Se lente 680 3, 7| rigore. (getta il foglio lacerato)~Publio!~ ~ ~ ~ 681 1, 4| abusa; ed io~Né pure oso lagnarmi. Oh sovrumano~Poter della 682 1, 10| ti lagnar s’io parto,~O lagnati d’Amore,~Che accorda a quei 683 1, 2| ch’io vegga...~Ch’io mi lagni, o crudele...~VIT. (con 684 3, 6| pianto). Or vedi a quale~Lagrimevole stato~Un delitto riduce, 685 3, 4| mendico, a cui circonda~Ruvida lana il rozzo fianco, a cui~È 686 1, 9| ciel! Pure una volta~Senza larve sul viso~Mirai la verità. 687 1, 12| Va più tosto... (Ah! mi lasciai~Trasportar dallo sdegno). 688 3, 10| restar desio.~SERV.~Deh! non lasciarlo~Nel più bel fior degli anni~ 689 1, 10| Oh dèi! partir così! così lasciarmi!~SERV.~Non ti lagnar s’io 690 1, 5| benefico io sia, che mi lasciate?~ ~Del più sublime soglio~ 691 3, 6| pietà). Publio, custodi,~Lasciatemi con lui. (parte Publio e 692 2, 4| soggiorni e non temer. Ti lascio~Quei custodi in difesa, 693 1, 5| obelischi e trofei; da’ lati, veduta in lontano deI monte 694 1, 5| Publio, i senatori romani e i legati delle province soggette, 695 2, 7| Ma Tito, oh numi!~Mi leggerà sul volto. (s’incammina 696 1, 8| che perciò? Se il mosse~Leggerezza, nol curo;~Se follia, lo 697 2, 14| Oh Dio!~VIT.~Sì, già ti leggo in volto~La pietà che hai 698 2, 7| lacerate~Questo perfido cor. Se lente siete~A compir la vendetta,~ 699 2, 15| sul volto~Lieve fiato che lento s’aggiri,~Di’: “Son questi 700 2, 1| Campidoglio! Aimè! l’impresa~Lentuto incominciò. Forse già tardi~ 701 1, 11| ti propongo~La patria a liberar. Frangi i suoi ceppi;~La 702 3, 13| i suoi seguaci~E vita e libertà. Sia noto a Roma~Ch’io son 703 3, 11| mar portò;~E, giunto al lido amico,~Gli dèi ringrazia 704 1, 13| affollano in mente! Afflitta e lieta,~Godo, torno a temer, gelo, 705 3, 12| TITO~Pria che principio a’ lieti~Spettacoli si dia, custodi, 706 3, 6| ne sarei~Forse di te più lieto.~SES.~Ah! la mia colpa~Non 707 3, 7| offensor? Merita in vero~Gran lode una vendetta, ove non costi~ 708 1, 1| SCENA PRIMA~ ~Logge a vista del Tevere negli 709 3, 11| aure e i sassi~Temerei che loquaci~Mi scoprissero a Tito. A’ 710 3, 9| Sesto ha parlato?~PUB.~E lungamente.~VIT.~E sai~Quel ch’ei dicesse?~ 711 2, 14| Almen tal volta,~Quando lungi sarò...~ ~ ~ ~ 712 2, 13| le mie catene;~Ma questa macchia in fronte,~Ma l’odio del 713 3, 6| con Sesto, depone l’aria maestosa)~Ah! Sesto, è dunque vero?~ 714 | maggiore 715 1, 5| esteriore del Campidoglio, e magnifica strada per cui vi si ascende.~ ~ 716 1, 5| parte del Foro romano, magnificamente adornato d’archi, obelischi 717 3, 12| SCENA DODICESIMA~ ~Luogo magnifico, che introduce a vasto anfiteatro, 718 3, 4| il rozzo fianco, a cui~È mal fido riparo~Dall’ingiurie 719 1, 8| se in lui sono~Impeti di malizia, io gli perdono.~PUBLIO~ 720 1, 8| fan le pene~Familiari a’ malvagi. Il reo s’avvede~D’aver 721 2, 1| difficile impresa esser malvagio.~Ma compirla convien. Già 722 3, 6| estremo~Su quella invitta man...~TITO (nol concede)~Parti.~ 723 2, 10| gli dèi cura di te.~SES.~(Mancava~Vitellia ancor).~VIT.~Pensando~ 724 3, 4| Mora!... Ma senza udirlo~Mando Sesto a morir?... Sì, già 725 3, 7| saputo~Obliar d’esser padri e Manlio e Bruto.~Sieguansi i grandi 726 3, 11| remote sponde~Per tanto mar portò;~E, giunto al lido 727 1, 6| ANN.~Ti scelse~Cesare (che martìr!) per sua consorte.~A te ( 728 2, 15| disciolto,~La memoria di tanti martìri~Sarà dolce con questa mercé. ( 729 1, 2| cenni. Il colpo ancora~Non è maturo.~SES. (con isdegno)~E tu 730 | medesimo 731 3, 13| rea~Son di ciascuno; io meditai la trama;~Il più fedele 732 1, 1| Pensaci, o cara,~Pensaci meglio. Ah! non togliamo, in Tito,~ 733 1, 1| Roma,~L’amico a noi. Fra le memorie antiche~Trova l’egual, se 734 1, 2| partiva, e che al suo caro~Men che a lei non costava il 735 | Mentre 736 | mercé 737 3, 7| eguale~L’offeso all’offensor? Merita in vero~Gran lode una vendetta, 738 1, 1| sgridami adesso.~VIT.~No, non meriti, ingrato!~L’onor dell’ire 739 2, 10| e che né pure~Di nascer meritò chi d’esser nato~Crede solo 740 1, 4| crudel, che non risparmi~Quel meschin che getta l’armi,~Che si 741 Arg | conosciuto l’antichità né migliore né più amato principe di 742 2, 4| modi~Sa promesse adoprar, minacce e lodi.~Tutto ritrovi in 743 2, 14| morrò.~VIT.~Mi fiderei,~Se minor tenerezza~Per Tito in te 744 1, 8| Hanno, se son frequenti,~Minore autorità. Si fan le pene~ 745 1, 5| eroe!~PUB.~Quanto di te minori~Tutti i premi son mai, tutte 746 Lic | Augusto,~Se le immagini tue mirar non vuoi,~Vieta alle Muse 747 2, 9| Oh, come~Mi palpita, al mirarlo, il cor smarrito!)~TITO~ 748 1, 10| VIT.~Servilia~Sdegna già di mirarmi!~Oh dèi! partir così! così 749 3, 1| Io dal mio core~Il suo misuro; e un impossibil parmi~Ch’ 750 1, 5| stringe. Ei, di se stesso~Modesto estimator, teme che sembri~ 751 2, 4| timidi assicura; in cento modi~Sa promesse adoprar, minacce 752 1, 2| Non mi stancar con questo~Molesto dubitar.~Chi ciecamente 753 | molti 754 2, 13| Sesto non favella?)~SES.~(Io moro).~VIT.~(Io tremo).~ANN.~ 755 3, 9| PUB.~Anch’esso.~VIT.~Dunque morrà?~PUB. (come sopra)~Pur troppo.~ 756 2, 1| secondar gli sdegni tui:~Morrei, prima del colpo, in faccia 757 2, 14| Nessuno il seppe:~Tacendolo morrò.~VIT.~Mi fiderei,~Se minor 758 2, 11| domanda e lo domando anch’io.~(Morta mi vuoi?) (piano a Sesto)~ 759 1, 9| Augusto! o vera~Delizia de’ mortali! io non saprei~Come il grato 760 1, 1| Tito mi sembra reo di mille morti.~Quando a lui son presente,~ 761 2, 6| ah, scellerato! e Tito è morto.~ ~Come potesti, oh Dio!~ 762 1, 8| TITO~E che perciò? Se il mosse~Leggerezza, nol curo;~Se 763 2, 6| Orror mi fai. Dove si trova~Mostro peggior di te? quando s’ 764 3, 13| Dopo un tal fallo, il nodo~Mostruoso saria.~TITO~Ti bramo in 765 1, 11| amarlo.~Or va: se non ti muove~Desio di gloria, ambizione, 766 Lic | mirar non vuoi,~Vieta alle Muse il rammentar gli eroi.~ ~ 767 2, 11| l’ingrato).~TITO~Come ti nacque in seno~Furor cotanto ingiusto?~ 768 1, 1| Berenice~Volontaria tornò.~VIT.~Narra a’ fanciulli~Codeste fole. 769 2, 6| Compreso non avrebbe? Ah! tu nascesti~Per mia sventura. Odio non 770 2, 3| mio rossor»! Che arcano~Si nasconde in que’ detti! A quale oggetto~ 771 2, 16| intorno,~Mi fanno palpitar.~Nascondermi vorrei,~Vorrei scoprir l’ 772 2, 7| piangea.~ANN.~Cauto l’avvolgi,~Nascondilo, e t’affretta.~SES.~Il caso, 773 2, 7| Senti. Fin ora~La congiura è nascosta; ognuno incolpa~Di quest’ 774 1, 5| conobbi in volto~Ch’era nata a regnar. De’ miei presagi~ 775 3, 7| ch’eran difese al reo~I natali e l’età; che un primo errore~ 776 2, 10| nascer meritò chi d’esser nato~Crede solo per sé. Ma, quando 777 | ne’ 778 3, 8| Se all’impero, amici dèi,~Necessario è un cor severo,~O togliete 779 2, 1| orrendo~È scorso il piè. Necessità divenne~Ormai la mia ruina. 780 3, 10| lo donerà.~ANN.~Non può negarlo~Alla novella Augusta.~VIT.~ 781 1, 5| tuoi.~TITO~Ma che! se mi negate~Che benefico io sia, che 782 | negli 783 | nella 784 | Nelle 785 2, 11| Altro non fo che procurar nemici.~ANN.~(Come scolparmi?)~ 786 1, 1| in faccia~Venisti il mio nemico; e più non pensi~Che questo 787 3, 4| orror! che tradimento!~Che nera infedeltà! Fingersi amico,~ 788 | Nessuno 789 3, 4| destino! (s’alza) A noi si niega~Ciò che a’ più bassi è dato. 790 2, 8| sangue versai,~E or sul Nilo, or su l’Istro arsi e gelai!~ 791 1, 8| in quel foglio?~PUBLIO~I nomi ei chiude~De’ rei che osar 792 3, 3| che il rigore è giusto;~Ma norma i falli altrui~Non son del 793 | nostre 794 1, 11| VIT.~E non udisti~I miei novelli oltraggi? Un altro cenno~ 795 1, 3| aggiunga il sangue~Un vincolo novello.~ANN.~Io non ho pace~Senza 796 2, 12| detesto~Il nodo funesto,~Le nozze, lo sposo,~L’amante e l’ 797 1, 5| da Annio, e circondato da numeroso popolo, scende dal Campidoglio, 798 3, 1| Vado: ma temo~Di non tornar nunzio felice.~TITO~E puoi~Creder 799 2, 7| Ricordati di me. Tito difendi~Da nuove insidie. Io vo ramingo, 800 3, 11| addio,~D’impero e d’imenei! nutrirvi adesso~Stupidità saria. 801 1, 9| tue virtudi adori:~Per te nutrisco in petto~Sensi di meraviglia 802 3, 13| gli astri,~Cred’io, per obbligarmi, a mio dispetto,~A diventar 803 3, 10| ha sedotto. In te sarebbe~Obbligo la pietà. Quell’infelice~ 804 1, 5| magnificamente adornato d’archi, obelischi e trofei; da’ lati, veduta 805 1, 9| Io non mi sento~Valor per obliarlo. Anche dal trono~Il solito 806 2, 8| tela~Tanto poté restarmi occulta?~SERV.~E pure~Fra’ tuoi 807 3, 6| a Sesto con maestà)~Non odi?~SES. (s’avanza due passi 808 2, 6| sventura. Odio non v’è che offenda~Al par dell’amor tuo. Nel 809 1, 9| falso che piace, il ver che offende.~ ~Ah! se fosse intorno 810 3, 7| rende eguale~L’offeso all’offensor? Merita in vero~Gran lode 811 2, 10| sono?~Perché rapir quel che offerisco in dono?~SERV.~Oh vero eroe!~ ~ ~ ~ 812 1, 1| fedeltà. Tu di tua mano~Con l’offerta mi sproni; ei mi raffrena~ 813 1, 5| d’esser mortale.~Quegli offerti tesori~Non ricuso però: 814 1, 10| VIT.~Posso alla mia sovrana~Offirir del mio rispetto i primi 815 1, 1| a Berenice in faccia mia~Offra, d’amore insano,~L’usurpato 816 | ognor 817 | ognuno 818 1, 8| Cesari già spenti~La memoria oltraggiar.~TITO~Barbara inchiesta,~ 819 2, 11| tradimento:~Io pavento d’oltraggiarti~Nel chiamarti traditor.~ 820 | Oltre 821 1, 10| del mio rispetto i primi omaggi?~Posso adorar quel volto,~ 822 2, 1| arresto: ogni aura, ogni ombra~Mi fa tremare. Io non credea 823 2, 8| nastro vermiglio,~Che su l’omero destro il manto annoda:~ 824 2, 4| lontano ogni cimento,~L’onda sia tranquilla e pura,~Buon 825 1, 11| suoi ceppi;~La tua memoria onora;~Abbia il suo Bruto il secol 826 3, 1| Un cor verace,~Pieno d’onore,~Non è portento,~Se ogni 827 1, 5| si vuole~Che fra divini onori~Anche il nume di Tito il 828 1, 1| come adesso~L’accolse e l’onorò. Chi non lo vede?~Il perfido 829 1, 9| il mio pensiero.~So che oppormi è delitto~D’un Cesare al 830 3, 9| Vitellia, uscendo dalla porta opposta, richiama Publio, che seguiva 831 2, 11| SES.~(Ah, non rimanga oppressa~L’innocenza per me. Vitellia, 832 1, 4| duro il vostro impero.~ ~Opprimete i contumaci;~Son gli sdegni 833 2, 8| Sveno gli affetti miei, m’opprimo in seno~L’unica del mio 834 2, 4| insidie, a ricomporre~Gli ordini già sconvolti... Oh, se 835 1, 5| fuoco avanzar. Serva quell’oro~Di tanti afflitti a riparar 836 2, 1| infelice,~Tu traditor! Che orribil nome! E pure~T’affretti 837 1, 8| nomi ei chiude~De’ rei che osar con temerari accenti~De’ 838 3, 6| contento? Ah! sconsigliato, osserva~Quai frutti io ne raccolgo;~ 839 2, 8| destro il manto annoda:~Osservalo e ti guarda.~TITO~Or di’, 840 1, 1| impero,~Tolto l’alloro e l’ostro,~Suo tutto il peso, e tutto 841 1, 5| ma meritarlo io voglio,~Ottenerlo non curo. I sommi dèi,~Quanto 842 1, 7| sincero~Nasce in un core,~Ne ottien l’impero,~Mai più non muore~ 843 3, 13| autor dell’empia trama.~TITO~Ov’è? chi mai~Preparò tante 844 3, 7| pur saputo~Obliar d’esser padri e Manlio e Bruto.~Sieguansi 845 3, 11| piedi suoi~Vadasi il tutto a palesar. Si scemi~Il delitto di 846 1, 9| odimi prima. Io deggio~Palesarti un arcan.~TITO~Publio, ti 847 2, 11| infedel, non hai difese;~È palese il tradimento:~Io pavento 848 2, 3| oggetto~Celarlo a me? Quel pallido sembiante,~Quel ragionar 849 2, 16| ascolto intorno,~Mi fanno palpitar.~Nascondermi vorrei,~Vorrei 850 3, 2| ragion; tu non rispondi,~Palpiti, ti confondi... A tutti 851 2, 1| Che tumulto ho nel cor! Palpito, agghiaccio:~M’incammino, 852 2, 6| Odio non v’è che offenda~Al par dell’amor tuo. Nel mondo 853 2, 8| conoscono i rei. Porta ciascuno~Pari a questo, signor, nastro 854 3, 7| regnanti. Eh! viva... In vano~Parlan dunque le leggi? Io lor 855 3, 9| Aimè!) Con Tito~Sesto ha parlato?~PUB.~E lungamente.~VIT.~ 856 3, 10| nome; impallidia qualora~Si parlava di te. Tu piangi!~VIT.~Ah! 857 3, 13| de’ trascorsi tuoi~Non si parli più mai. Dal cor di Tito~ 858 1, 5| Assai lo toglie~La sua partenza.~TITO~Un’altra volta ancora~ 859 2, 14| Ma parla, o Sesto!~SES.~Partirò, fuggirò. (Che incanto è 860 1, 5| TITO~Un’altra volta ancora~Partissi e ritornò. Del terzo incontro~ 861 1, 12| Sesto?... (verso la scena) È partito.~Publio, corri... raggiungi...~ 862 1, 2| Partì; ma vide~Che adorata partiva, e che al suo caro~Men che 863 3, 2| ANN.~Quel manto, ond’io~Parvi infedele, egli mi diè. Da 864 3, 4| Placido i sonni dorme,~Passa tranquillo i , molto non 865 3, 10| spettatrice,~Delle fiere sarà pasto infelice.~VIT.~Ma che posso 866 Arg | Cesare, contento d’averli paternamente ammoniti, concesse loro 867 2, 6| fai. Dove si trova~Mostro peggior di te? quando s’intese~Colpo 868 3, 6| SES.~(Ma quando~Finirò di penar?)~TITO~Parla una volta:~ 869 2, 11| Ah, no! che fai?~Deh! pensa al mio periglio).~SES.~( 870 2, 10| Mancava~Vitellia ancor).~VIT.~Pensando~Al passato tuo rischio, 871 2, 7| delitto.~ANN.~Fermati! Oh dèi! Pensiam... Senti. Fin ora~La congiura 872 1, 11| No: mi punisca Amore,~Se penso ad ingannarti.~VIT.~Dunque, 873 2, 7| ragiono.~ ~Fra stupido e pensoso,~Dubbio così s’aggira~Da 874 1, 6| poi Servilia~ ~ANN.~Non ci pentiam. D’un generoso amante~Era 875 1, 12| ad invaghirti è poco.~Ti pentirai...~PUB.~Tu qui, Vitellia? 876 1, 13| tornasse a pentir?... Perché pentirsi?~Perché l’ho da temer? Quanti 877 2, 6| che del fallo mio~Tardi mi pento. (parte)~ ~ ~ ~ 878 | perciò 879 3, 12| Tito il core~Come il dolce perdé costume antico?~TITO~Ei 880 1, 5| servitù.~Che avrei, se ancor perdessi~Le sole ore felici~Che ho 881 1, 2| ti chiama.~VIT.~Ah! non perdete~Questi brevi momenti. A 882 2, 14| Dio! l’ore in querele~Non perdiamo così. Fuggi e conserva~La 883 3, 13| più costante sia~L’altrui perfidia o la clemenza mia.~Olà! 884 1, 4| contumaci;~Son gli sdegni allor permessi:~Ma infierir contro gli 885 2, 11| ingrato!~Da quel tuo cor perverso~Del tuo principe il cor 886 1, 1| e l’ostro,~Suo tutto il peso, e tutto il frutto è nostro.~ 887 1, 2| piange~Di meraviglia e di piacere. Io stesso~Quasi nol credo; 888 2, 6| piacerti!~VIT.~Anima rea,~Piacermi! Orror mi fai. Dove si trova~ 889 2, 6| quanto mi costa~Il desio di piacerti!~VIT.~Anima rea,~Piacermi! 890 1, 11| fui!~Già ti credea, già mi piacevi, e quasi~Cominciavo ad amarti. 891 2, 14| primi~Momenti in cui ti piacqui, ah! per le care~Dolci speranze 892 1, 2| stupite a ragion. Roma ne piange~Di meraviglia e di piacere. 893 2, 7| infelice~Che per Tito io piangea.~ANN.~Cauto l’avvolgi,~Nascondilo, 894 2, 7| Io vo ramingo, afflitto~A pianger fra le selve il mio delitto.~ 895 3, 10| non tenti,~Tutto il tuo piangere~Non gioverà.~A questa inutile~ 896 3, 1| Mancar non sa.~Un cor verace,~Pieno d’onore,~Non è portento,~ 897 2, 7| lui mi divido.~SES.~Oh dèi pietosi!~Oh caro prence! oh dolce 898 3, 6| maestà)~SES.~(Oh voce~Che mi piomba sul cor!)~TITO (a Sesto 899 3, 4| del ciel tugurio informe,~Placido i sonni dorme,~Passa tranquillo 900 2, 4| il vedessi~Della confusa plebe~Gl’impeti regolar! Gli audaci 901 | poca 902 3, 3| si leva)~PUB.~Alla gran pompa unite~Sai che le genti ormai...~ 903 3, 10| Or, me presente,~Per le pompe festive il cenno ei diede.~ 904 3, 13| i figli miei saranno~I popoli soggetti;~Serbo indivisi 905 1, 9| provar mi fai! quanta mi porgi~Ragion di meraviglia! Annio 906 1, 7| catene! Io tanto amore~Dovrei porre in oblio! No, sì gran prezzo~ 907 3, 1| PRIMA~ ~Camera chiusa, con porte, sedia e tavolino, con sopra 908 2, 1| SCENA PRIMA~ ~Portici~.~Sesto solo, col distintivo 909 3, 11| remote sponde~Per tanto mar portò;~E, giunto al lido amico,~ 910 1, 9| Ragion di meraviglia! Annio pospone~Alla grandezza tua la propria 911 | possiate 912 3, 7| amico. Or che diranno~I posteri di noi? Diran che in Tito~ 913 | poté 914 | potei 915 | Poter 916 2, 5| tremante, e nel periglio~Non poterlo seguir: questo è un affanno~ 917 | potersi 918 | potesse 919 | potevo 920 | potrà 921 | potrai 922 2, 7| affretta.~SES.~Il caso, oh Dio!~Potria...~ANN.~Dammi quel manto: 923 | potuto 924 1, 1| clemente.~Parlagli di premiar: poveri a lui~Sembran gli erari 925 3, 10| è perduto. (parte)~VIT.~Precedimi tu ancor. (a Servilia) Un 926 2, 1| deggio~Tito assalir. Nel precipizio orrendo~È scorso il piè. 927 Int | amante di Servilia.~PUBLIO prefetto del pretorio.~ ~La Scena 928 1, 5| Quanto di te minori~Tutti i premi son mai, tutte le lodi~CORO~ 929 1, 1| più clemente.~Parlagli di premiar: poveri a lui~Sembran gli 930 3, 6| Come non ti sovvenne? Il premio è questo~Della tenera cura~ 931 1, 11| qualunque sia l’affetto~Da cui prenda il tuo cor regola e moto.~ 932 3, 4| sì, lo scellerato mora. (prende la penna per sottoscrivere, 933 1, 5| Ma tu consiglio~Da lui prender non déi. Come potresti~Sposa 934 2, 14| VIT.~Io dell’amico~La cura prenderò.~SES.~No, fin ch’io vegga~ 935 1, 4| Tal dono aveste, ah! non prendete esempio~Dalla tiranna mia. 936 3, 4| d’amore; e starmi intanto~Preparando la morte! Ed io sospendo~ 937 3, 13| trama.~TITO~Ov’è? chi mai~Preparò tante insidie al viver mio?~ 938 1, 5| nata a regnar. De’ miei presagi~L’adempimento è questo.~ 939 1, 13| non si faccia~Sì funesto presagio. E se mai Tito~Si tornasse 940 1, 1| ingannai.~Tutto, tutto farò. Prescrivi, imponi,~Regola i moti miei:~ 941 1, 5| province soggette, destinati a presentare al Senato gli annui imposti 942 2, 7| l vedrai.~SES.~Ch’io mi presenti a Tito~Dopo averlo tradito?~ 943 2, 10| interrompe)~Cesare invitto,~Preser gli dèi cura di te.~SES.~( 944 | presso 945 1, 11| creda amante,~Dimmi, come pretendi,~Se così poco i miei pensieri 946 1, 5| però: cambiarne solo~L’uso pretendo. Udite. Oltre l’usato~Terribile 947 Lic | crederlo, signor; te non pretesi~Ritrarre in Tito. Il rispettoso 948 Int | Servilia.~PUBLIO prefetto del pretorio.~ ~La Scena è in Roma.~ ~~ 949 2, 4| tutto; a riparare i danni,~A prevenir le insidie, a ricomporre~ 950 1, 11| SES.~Ah, Vitellia!~VIT.~Il previdi:~Tu pentito già sei…~SES.~ 951 1, 4| getta l’armi,~Che si rende prigionier. (parte)~ ~ ~ ~ 952 3, 6| Ricordati, signor, l’amor primiero.~TITO~Parti; non è più tempo. ( 953 3, 12| Custodiscano così.~TITO~Pria che principio a’ lieti~Spettacoli si dia, 954 1, 6| che adoro,~Per non esserne privo,~Tolto l’impero avessi, 955 | pro 956 1, 9| tuo candor. Di pubblicar procura~Che grato a me si rende,~ 957 3, 13| negletta~Restai due volte, e procurai vendetta.~TITO~Ma che giorno 958 2, 11| benefici~Altro non fo che procurar nemici.~ANN.~(Come scolparmi?)~ 959 1, 9| fiamme sì belle? Ah! non produce~Sentimenti sì rei di Tito 960 1, 1| VIT.~Tu sei~Sciolto d’ogni promessa. A me non manca~Più degno 961 2, 4| assicura; in cento modi~Sa promesse adoprar, minacce e lodi.~ 962 1, 3| felice. All’amor mio~Servilia promettesti. Altro non manca~Che d’Augusto 963 3, 13| pianto!~TITO~Vitellia, a te promisi~La destra mia; ma...~VIT.~ 964 1, 1| che i suoi seguaci~Son pronti già; che il Campidoglio 965 1, 1| Sospiri?~Intenderti vorrei. Pronto all’impresa~Sempre parti 966 1, 11| gloria il tuo voto? Io ti propongo~La patria a liberar. Frangi 967 | propria 968 | proprie 969 3, 6| cor te lo sofferse?~SES. (prorompe in un dirottissimo pianto 970 3, 4| Esiger dal mio core~Qualche prova d’amore; e starmi intanto~ 971 1, 9| Servilia, oh qual contento~Oggi provar mi fai! quanta mi porgi~ 972 2, 4| rammentò?~PUB.~Tutto rammenta;~Provvede a tutto; a riparare i danni,~ 973 2, 14| scopre, e, se scoperto sei,~Pubblico è il mio segreto.~SES.~In 974 3, 6| Più dolga a Sesto, o se il punirlo a Tito).~TITO~(E pur mi 975 1, 11| Ricorderai...~SES.~No: mi punisca Amore,~Se penso ad ingannarti.~ 976 1, 8| innocente~Dell’error che punisce.~PUBLIO~Hanno i castighi...~ 977 2, 6| Di’: qual colpa, inumano!~Punisti in lui? L’averti amato? 978 2, 4| L’onda sia tranquilla e pura,~Buon guerrier non s’assicura,~ 979 3, 6| Ah! sconsigliato, osserva~Quai frutti io ne raccolgo;~E 980 | qualcun 981 | quali 982 | qualora 983 | quanta 984 | Quante 985 2, 14| SCENA QUATTORDICESIMA~ ~Sesto e Vitellia~ ~SES.~ 986 2, 14| VIT.~Oh Dio! l’ore in querele~Non perdiamo così. Fuggi 987 | queste 988 2, 7| augusto, ove si ascende~Quinci presso al Tarpeo.~ANN.~No, 989 | quindi 990 2, 15| SCENA QUINDICESIMA~ ~Publio con guardie, e 991 1, 5| età.~TITO~Basta, basta, o Quiriti.~Sesto a me s’avvicini; 992 3, 6| osserva~Quai frutti io ne raccolgo;~E bramalo, se puoi.~SES.~ 993 2, 5| Già sempre a lui vicino~Raccolti Amor vi tiene,~E insolito 994 2, 3| giorni miei~L’unico ben ti raccomando in lei. (parte frettoloso)~ ~ ~ ~ 995 1, 1| offerta mi sproni; ei mi raffrena~Cobenefizi suoi. Per te 996 1, 12| partito.~Publio, corri... raggiungi...~Digli... No. Va più tosto... ( 997 2, 7| dubbiezze,~Fra poco io ti raggiungo. (parte)~SES.~Io son sì 998 1, 11| Gli amici miei, le mie ragioni al soglio~Tutte impegno 999 2, 7| non so se vaneggio o se ragiono.~ ~Fra stupido e pensoso,~ 1000 2, 16| fra’ dubbi miei;~Pavento i rai dei giorno;~L’aure, che


fior-rai | ralle-zonar

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