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Pietro Metastasio La clemenza di Tito IntraText CT - Lettura del testo |
Sesto solo.
Numi, assistenza! A poco a poco io perdo
L’arbitrio di me stesso. Altro non odo
Che il mio funesto amor. Vitellia ha in fronte
Un astro che governa il mio destino.
La superba lo sa, ne abusa; ed io
Né pure oso lagnarmi. Oh sovrumano
Poter della beltà! Voi, che dal Cielo
Tal dono aveste, ah! non prendete esempio
Dalla tiranna mia. Regnate, è giusto;
Ma non così severo,
Ma non sia così duro il vostro impero.
Son gli sdegni allor permessi:
Ma infierir contro gli oppressi!
Non v’è Trace in mezzo a’ Traci
Quel meschin che getta l’armi,
Che si rende prigionier. (parte)