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Pietro Metastasio
La clemenza di Tito

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SCENA QUINDICESIMA

 

Publio con guardie, e detti.

 

PUB.

Sesto!

SES.

Che chiedi?

PUB.

La tua spada.

SES.

E perché?

PUB.

Per tua sventura,

Lentulo non morì. Già il resto intendi.

Vieni.

VIT.

(Oh colpo fatale!) (Sesto la spada)

SES.

Al fin, tiranna...

PUB.

Sesto, partir conviene. È già raccolto

Per udirti il Senato, e non poss’io

Differir di condurti.

SES.

Ingrata, addio!

 

Se mai senti spirarti sul volto

Lieve fiato che lento s’aggiri,

Di’: “Son questi gli estremi sospiri

Del mio fido, che muore per me.”

Al mio spirto, dal seno disciolto,

La memoria di tanti martìri

Sarà dolce con questa mercé. (parte con Publio e guardie)

 

 

 




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