Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Pietro Metastasio La clemenza di Tito IntraText CT - Lettura del testo |
No, così scellerato
Il mio Sesto non credo. Io l’ho veduto
Ma tenero per me. Tanto cambiarsi
Un’alma non potrebbe. Annio, che rechi?
Come la tua, di’, si svelò? Che dice?
Io vengo ad implorar.
Pietà! Ma dunque
Sicuramente è reo?
Quel manto, ond’io
Parvi infedele, egli mi diè. Da lui
Sai che seppesi il cambio. A Sesto in faccia,
Esser da lui sedotto
Lentulo afferma, e l’accusato tace.
Che sperar si può mai?
Speriamo ancora. Agl’infelici è spesso
Colpa la sorte; e quel che vero appare,
Sempre vero non è. Tu ne hai le prove:
Mi vieni innanzi; ognun t’accusa: io chiedo
Degl’indizi ragion; tu non rispondi,
Palpiti, ti confondi... A tutti vera
Non parea la tua colpa? E pur non era.
Può il caso unir le circostanze istesse,
O somiglianti a quelle.
Il Ciel volesse!
Ma, se poi fosse reo, dopo sì grandi
Prove dell’amor mio; se poi di tanta
Enorme ingratitudine è capace,
Anch’io... Ma non sarà: lo spero almeno.