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Pietro Metastasio
La clemenza di Tito

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SCENA DECIMA

 

Servilia e Vitellia

 

SERV.

Felice me!

VIT.

Posso alla mia sovrana

Offirir del mio rispetto i primi omaggi?

Posso adorar quel volto,

Per cui, d’amor ferito,

Ha perduto il riposo il cor di Tito?

SERV.

(Che amaro favellar! Per mia vendetta

Si lasci nell’inganno). Addio. (in atto di partire)

VIT.

Servilia

Sdegna già di mirarmi!

Oh dèi! partir così! così lasciarmi!

SERV.

Non ti lagnar s’io parto,

O lagnati d’Amore,

Che accorda a quei del core

I moti del mio piè.

Al fin non è portento

Che a te mi tolga ancora

L’eccesso d’un contento,

Che mi rapisce a me. (parte)

 

 

 




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