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Pietro Metastasio La clemenza di Tito IntraText CT - Lettura del testo |
Vitellia sola.
VIT.
Che angustia è questa! Ah! caro Tito, io fui
Teco ingiusta, il confesso. Ah! se frattanto
Sesto il cenno eseguisse, il caso mio
Sarebbe il più crudel... No, non si faccia
Sì funesto presagio. E se mai Tito
Si tornasse a pentir?... Perché pentirsi?
Perché l’ho da temer? Quanti pensieri
Mi si affollano in mente! Afflitta e lieta,
Godo, torno a temer, gelo, m’accendo;
Me stessa in questo stato io non intendo.
Quando sarà quel dì,
Ch’io non ti senta in sen
Sempre tremar così,
Povero core?
Stelle, che crudeltà!
Un sol piacer non v’è
Che, quando mio si fa,
Non sia dolore. (parte)