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Pietro Metastasio La clemenza di Tito IntraText CT - Lettura del testo |
Publio con guardie, e detti.
PUB.
Sesto!
SES.
Che chiedi?
PUB.
La tua spada.
SES.
E perché?
PUB.
Per tua sventura,
Lentulo non morì. Già il resto intendi.
Vieni.
VIT.
(Oh colpo fatale!) (Sesto dà la spada)
SES.
Al fin, tiranna...
PUB.
Sesto, partir conviene. È già raccolto
Per udirti il Senato, e non poss’io
Differir di condurti.
SES.
Ingrata, addio!
Se mai senti spirarti sul volto
Lieve fiato che lento s’aggiri,
Di’: “Son questi gli estremi sospiri
Del mio fido, che muore per me.”
Al mio spirto, dal seno disciolto,
La memoria di tanti martìri
Sarà dolce con questa mercé. (parte con Publio e guardie)