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Pietro Metastasio
La clemenza di Tito

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SCENA TERZA

 

PUBLIO con foglio, e detti.

 

PUB.

Cesare, nol diss’io? Sesto è l’autore

Della trama crudel.

TITO

Publio, ed è vero?

PUB.

Pur troppo ei di sua bocca

Tutto affermò. Coi complici il Senato

Alle fiere il condanna. Ecco il decreto

Terribile, ma giusto; (dà il foglio a Tito)

Né vi manca, o signor, che il nome augusto.

TITO

Onnipotenti dèi! (si getta a sedere)

ANN.

Ah! pietoso monarca... (inginocchiandosi)

TITO

Annio, per ora

Lasciami in pace. (Annio si leva)

PUB.

Alla gran pompa unite

Sai che le genti ormai...

TITO

Lo so. Partite. (Publio si ritira)

ANN.

Pietà, signor, di lui!

So che il rigore è giusto;

Ma norma i falli altrui

Non son del tuo rigor.

Se a’ prieghi miei non vuoi,

Se all’error suo non puoi,

Donalo al cor d’Augusto,

Donalo a te, signor. (parte)

 

 

 




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