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Antonio Ghislanzoni
L'arte di far debiti

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SCENA IX.

 

Deianira, sempre in abito virile, Giacinto indi Roberto in abito da donna,

Clementina, Frontino in disparte.

 

DEIAN. (a Giacinto con famigliarità) Tu dunque non mi serbi rancore?...

GIAC. - No, Deianira; le tue lezioni mi costarono un po' caro, ma desse mi gioveranno per tutta la vita. Prima di conoscerti, ero uno zotico, un imbecille, qualche cosa di mezzo fra l'uomo e la bestia. Da te ho imparato, ciò che la famiglia e la scuola non insegnano mai, l'arte di saper vivere....

DEIAN. - Le donne della mia specie sono piccole università ambulanti create dalla natura. Alla nostra scuola si diventa giganti o si muore. - Giacinto, ora puoi prender moglie senza pericolo....

ROB. (a Clementina) Sì... l'ho conosciuto a Parigi... Era intimo di mio figlio... Buon ragazzo... un po' sventato... un po' largo di cuore... del resto una pasta eccellente....

CLEM. - Mi consolate. Credete voi ch'egli diverrà un buon marito?....

ROB. - Questo dipenderà da voi, mia carina. Tutti i mariti sono buoni, quando la moglie abbia il talento di renderli ciechi.

 

 

 




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