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Antonio Ghislanzoni L'arte di far debiti IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA II
Gran sala splendidamente illuminata. - Quattro porte laterali. - Altre due nel fondo. - In una delle sale attigue si vede un pianoforte. - In altra sala un tavolino da giuoco.
ARM. (introducendo Giacinto) Entrate, signore!
GIAC. - Grazie! (fra sè, guardandosi intorno) Che splendide sale!....
ARM. (da sè, osservando Giacinto) Questa figura non mi è nuova!...
GIAC. (fra sè) Quanto lusso!... (timidamente in atto di andarsene) Quasi... quasi...
ARM. - Voi venite?...
GIAC. - Da Çette... una oscura città della provincia...
ARM. (tra sè) Ah! mi sovvengo di questo gaglioffo! - (a Giacinto) Mio caro signore, non arrivate in buon punto...! La contessa... cioè volevo dire... la baronessa..
GIAC. - Se non m'inganno voi eravate a Çette in compagnia della signora baronessa all'apertura della fiera?...
ARM. (da se) Quale imbarazzo!... (a Giacinto) Perdonate! vado ad annunziarvi alla mia nobile padrona.
(esce dalla porta a sinistra).