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Antonio Ghislanzoni L'arte di far debiti IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA V.
Roberto, Frontino, indi un cameriere.
ROB. - Frontino! non farmi l'asino! Hai tu letto mai nelle istorie che qualcuno abbia compiuto delle imprese utili e grandi a stomaco digiuno? (battendo sulla tavola col bastone e gridando a tutta voce} Olà! famigli! garzoni! guatteri! bestie! In che mondo siamo? (sottovoce) Senti, Frontino, come la mia bella voce da baritono si è fatta rantolosa!... Gran segno di appetito!... Saresti tu abbastanza compiacente, qualora io ti invitassi a far meco un buon pranzo, da accettare senza obiezioni di sorta?....
FRONT. - Un buon pranzo! si fa presto a....
ROB. (interrompendolo) Silenzio, bestione! Ecco il cameriere....
CAM. - Hanno chiamato, signori?
ROB. - Dieci volte per lo meno.
CAM. - In che possiamo obbedirla?
FRONT. - Per mio conto... io direi....
ROB. - Avanzati, subalterno! Tu m'hai un viso che promette.... Sentiamo un po' cosa sapresti offrirci per stimolare il nostro appetito! Rifletti bene che siamo arrivati a Montpellier coll'ultimo convoglio, e naturalmente, prima di metterci in viaggio, abbiamo consumato una eccellente colazione all'albergo della Corona d'Oro.... Vero figliuolo del mezzogiorno, tu già comprendi che se a noi piace di rimetterci a tavola, lo facciamo al solo scopo di procurarci un mezzo innocentissimo di distrazione, che non sia quello di sfidare in sulla piazza gli spintoni dei villani e le pedate dei cavalli.... Aggiungi pure che, nella nostra qualità di individui privilegiati, noi comprendiamo i doveri della nostra posizione, che son quelli di favorire il commercio, consumando, in fatto di comestibili, quanto il nostro stomaco può comportare di più squisito e quindi di più costoso. Lode alla provvidenza, i nostri apparecchi organici a ciò destinati rispondono alle alte e generose espansioni dei nostri appetiti. - Mi hai tu compreso, o amabilissimo figlio del popolo?
CAM. - Signore: non credo esagerare affermandole che in questo albergo vi è tutto che può desiderare un forastiero della vostra condizione.... Ella potrà trovar qui ciò che si ha di meglio nelle più rinomate trattorie della centrale.
ROB. - Sentiamo!
CAM. - Vuol funghi? Trifole? Ragoste? Un pasticcio di Strasburgo?....
ROB. - A te, Frontino! Interpreta i miei desideri - ed emana sollecitamente i tuoi ordini a questo bravo garzone!
FRONT. - Ma... io?....
EloB. - Coraggio, nobile amico!
FRONT. - Ebbene: un mezzo pollo d'India... o qualche altra inezia... tanto da snodare i denti.... Ho sempre inteso dire che l'appetito viene mangiando....
ROB. - A meraviglia... (al garzone) Tu hai capito... Vattene... fa di sbrigarti... e bada di servirci in una sala riservata! Prendi (gli dà una moneta) e se farai le cose a dovere....
CAM. (da sè) Due franchi! Ecco dei signori rispettabili!
FRONT. (al garzone) Dunque... vuoi servirci?
CAM. - (esitando) Vado e ritorno...! (da sè riponendo la moneta nelle tasche) Sarei minchione se gettassi questo danaro nella cassetta delle mancie!
(esce).
FRONT. (a Roberto, sul davanti della scena) Vedo che sei stanco di respirare all'aperto... Noi ci perderemo....
ROB. - Ecco una ipotesi di cattivo gusto.... Io mi arresto al concreto e ti dico solennemente che... noi pranzeremo.
FRONT. - Sì... ma al momento di pagare....
ROB. - Pagheremo...!
FRONT. (col massimo stupore) Tu possiedi del denaro...!
ROB. - I miei ultimi spiccioli li ho immolati a quel bravo garzone.... Quante volte dovrò ripeterlo che gli uomini di genio, i grandi speculatori, sono quelli che vivono col denaro degli altri...?
FRONT. - Silenzio!
ROB. (volgendosi) Una dama!...
FRONT. - Una gran dama!...
ROB. - Possibile!... La nostra Deianira!....