1848-attin | atton-cical | ciclo-desid | desig-ferra | ferre-imman | immat-legan | legar-nomin | nomo-plato | plaud-rimov | rimpr-separ | sepol-svinc | sving-vesti | vesto-zulia
grassetto = Testo principale
Poesia grigio = Testo di commento
1 Dolor1 | stessi.~Firenze, 21 dicembre 1848.~ ~
2 Passeg(3)| fruttuosi.~Torino 20 aprile 1849~
3 Ideale | conca del mare.~Viareggio, 1870.~ ~
4 Manzon | Italia si mostri così.~Roma 1873.~ ~
5 | 2
6 | 20
7 | 21
8 Abbadi | A LUIGIA ABBADIA~Cara e gentil penisola~Nel
9 Edmene | baci~Rugiadosi dell’alba, abbandonarle~Non vigilate ai venti —
10 Edmene | solitaria, in lontananza,~Abbandonarsi alla balìa del vento, ~Come
11 RitFis | scende ~Giù per le spalle abbandonato e folto.~Sotto i mustacchi
12 Edmene | questo pigro~Nido di pesci abbandoniam le stolte ~Anime di costor.
13 2Dicem | accanto passa, ~Fin la Pietade abbassa~Sugli occhi irati un vel.~
14 Edmene | quelle sale; e senza cura~Abbellìa la persona; e senza affetto ~
15 Edmene | fanciulletto~Tutto contento, ed abbellir si fece.~Nero il turbante,
16 Edmene | alla sua ~Leggiadra donna d’abbellirsi a festa~Amabilmente impera.» ~ — «
17 Tedio | Qual cervo alla fontana,~S’abbevera d’amore~Tutta la stirpe
18 Delat | mangi pan guadagnato~Con l’abbiettezza del tuo peccato,~La bieca
19 Edmene | pensar! ~ Questo rettile abbietto~Non ha voci per piangere.
20 PioIX | tempio. ~Stringere i brandi abbomina ~Non benedetti in ciel.~
21 Calunn | aer cieco, ~Te solamente abbomino, ~Te veramente impreco: ~
22 Gioco | viso e il fegato mi coce ~L’abbominoso a udir voto nefando.~In
23 Primav | gioconda!»~E il riso e il canto abbonda ~Per l’acque immense e per
24 Dolor2 | dovunque e sento;~E chi un ne abborre, a cento~Come obbedir potrà?~
25 Perdon | fratelli~Amar sempre, e li abborrì.~ Pace, amico! — Un uom
26 Poeta | Di modular rifiuta;~Non abborrir del povero ~Per vil pudor
27 Inide | il desio della tua mente ~Abbraccerai». ~ «Dov’è quell’erba, o
28 Patria | danno.~Le nuove stirpi s’abbracceranno!~Sovra ogni torre, sovra
29 Poeta | canto?~Vieni, o mia lira, abbracciami,~Giacché per fede antica~
30 Tasso | fantastiche e sublimi ~D’abbracciar mi parea secoli e mondi~
31 Edmene | Questo tuo far. Perché nell’abbracciarmi~Non mi chiami del tu? Tetra
32 Conveg | tormentoso addio,~Vivrebbero abbracciati eternamente~Lassù con Dio. —~
33 Edmene | quegli atti d’amore!~ E l’abbracciava il misero!…—~ Un istante~
34 Ellade | Le imperterrite ciglia e abbrevia il passo. ~«Addio, stelle;
35 Borbon | Del calabro pastor,~E l’abbruzzese ai pargoli~L’ira col pan
36 Luna | fuggiasco Fratricida,~Nè d’Abel l’estinto viso ~I tuoi rai
37 Oriuol | qual sorte ~Nel tuo breve abitacolo ~Oggi tornar ti fe’?~Smarrito,
38 Conveg | O fate vergini,~Voi che abitate~Gli astri e le tenebre,~
39 Primav | stanze ~Che per antico danno~Abitiam colla Morte, un dì saranno~
40 Ceneri | mesti parenti, le assise aborrite~La prole lombarda dovrà
41 PioIX | tremante adultera ~Sui talami abortiti; ~E ier piangea peranco ~
42 Patria | pia rondinella.~Per me ad Absburgo, per me a Savoia~Chiedi
43 Edmene | La fè d’Edmenegarda; e l’accarezza~Come il dormente quella
44 Edmene | ritrovo?» — (e sorridendo~Gli accarezzò le chiome). ~ «Edmenegarda,~
45 Calunn | vendi. ~Giuda tre volte!… Accelera ~Via per la selva il piè;~
46 Edmene | affannata ~Al remator che acceleri la corsa?~Che val, se il
47 Calunn | tenebra ~La rea caldaia accendi.~Gittavi l’erbe, adunale, ~
48 Distra | aspetto il sol di notte.~O accendo i lumi il dì.~Se varco in
49 Gelos | diletto. —~— La invereconda accennami; ~Parla, Zorama, ov’è? — ~—
50 CAlb | magnanimo, ~Alla sant’opra accinto, ~Quali abbia dritti il
51 Borbon | impreca; il gemino~Mondo t’acclama infido; ~Sin l’innocenza
52 Distra | dio di gesso~Or la ceffata accocco,~Or dell’inverso zigaro~
53 Aspas | tripode d’argento ~L’Olimpo accoglierà.~ ~
54 Edmene | Garcìa sospira.» — ~ Allegra accolse~E timida l’invito. Eran
55 Manzon | larve stupende e soavi. ~T’accompagnan nell’ardua salita! ~Sacre
56 Edmene | gioie ~Che dispensa la vita, accompagnato~Da perenni vergogne, egli
57 Parola | Di coraggiosi affetti;~E accomunati in loro ~I mal divisi amanti,~
58 Edmene | E ai fioretti del margo acconsentendo ~Qualche sospiro; e dimandò
59 Novara | nitrito uscì.~E indarno l’accorata~Pietà del mondo, e i baci, ~
60 Edmene | occhi di pianto. Allor, come accorato,~La vien baciando; e un
61 Parola | eccelso loco ~L’arpa con Dio s’accorda;~Ben l’immortal tuo foco~
62 Ceneri | incauto arator.~Ma quando s’accorge, sul far della notte,~Che
63 EFilib | pensa e manco vedo,~Ma m’accorgo che m’han dato ~Questi birbi
64 Malinc | in noi volge sì dura,~E accorresse la turba a seppellire~Meco
65 Oriuol | numerò per me.~Quando m’accorsi appena~Del maladetto evento~
66 Solit | Visibil cosa alle persone accorte, ~D’una subita luce si ralluma~
67 Edmene | tenta.» —~ Così dicendo, e accortosi che i figli~Eran vicini
68 Edmene | punta~Di quel pugnal non accostarti. Il nappo,~Che cercavi di
69 Poeta | questa.~Con la speranza accostati~Ai tribolati ingegni,~Vinci
70 Rilla | dure labbra… e a Rilla s’accostò. ~— Con bianca fede m’obbedisti,
71 Edmene | Lunghi; forti gli affetti; accostumata~A non mutar propositi la
72 Borbon | mala signoria, che sempre accuora~Li popoli suggetti, non
73 Ceneri | ombre quest’Eva dolente~S’accusa e sospira, ricorda e si
74 Ramus | fatale~Stella ha sul capo; ed accusarla è male.~Dunque, augellin,
75 Dubbio | altre due fors’anco,~Per accusarvi tutti,~Al Dio che non ingannasi,~
76 Simpat | LE MIE SIMPATIE~Voi mi accusate che i miei concenti~ Nuotano
77 EFilib | sonnolenta,~Tu il tradisti accusatrice,~Trista Italia: or sei contenta?~
78 Cronac | ad insavir. ~Ma intanto accuse e strepiti~Mi si moveano
79 Edmene | angelico costume?~Io demente l’accuso; e chi sa quanto~Ella si
80 Edmene | potrò guardarlo?…~Parole acerbe ei mi dirà! — ma al prezzo~
81 Dolor2 | Regina d’Israele,~E poi l’aceto e il fiele ~Le versano così!~
82 Contra | Sì dolce pria,~Di amari aconiti ~Mi sembra pien.~Ah! il
83 Tasso | splende ~Di Paradiso!»~ — Acquetati, infelice!…~Anche di questo
84 Edmene | profonda~Febbre, che m’arde, acqueterà! Che spero?…~Vedi iniqua
85 Parola | splendori,~Che un’umile acquicella~Lungo mirar mi fa,~Esca
86 Passeg | cacciator,~E del corno agli acri suoni~Rispondea con varia
87 Edmene | Aspettando ella sta. L’acume intende~Delle pupille ad
88 Inide | dal mento,~Quasi fastel d’acuminati spini,~Gli uscìa la barba;
89 Incant | il metro?~E nè cornetta acustica~Mi soccorre nè vetro orecchi
90 Distra | squillando il corno, ~Sotto gli acuti crepiti ~Del pino a mezzogiorno ~
91 Dolor2 | Alpe, il languido~Mio capo adagerò,~Svegliando ai consapevoli~
92 Ceneri | Dal Garda all’Isonzo, dall’Adda al Verbano; ~Nei dolci presidii
93 Novara | pensa ~Che ove il volgo s’addensa ~È vaniloquio, e sogliono ~
94 Morbi | mercede? All’asino la soma ~S’addice, al savio il ben usato ingegno, ~
95 Edmene | alle fanciulle~Quella donna additavano, esclamando:~— Beate voi,
96 Luna | Angeli il sorriso~In eterno addolorò.~Ahi! quel bacio e quella
97 Edmene | trascorsa; ancor silenzio. Addoppia~Gli occhi e l’udito; e il
98 Edmene | suo dolce peccato ahi! s’addormenta.~«Tutti son lungi; ed io
99 Incant | armoniche~Si vanno ad una ad una addormentando; ~E dentro gli arboscelli~
100 Mab | sepoltura,~E gli affanni si addormentano~Nelle braccia dell’Amor!~ ~
101 Morbi | saggia. ~Di là riposerem; l’Ade ha due regni:~L’Eliso e
102 Uomo | Tolse l’occulto lare, ~Negli aditi più arcani ~Tremando il
103 EFilib | andò al disotto. ~— Io l’adopro e me ne inf...~Vivaddio!
104 Manzon | d’ogni tempo lontano, ~Tu adorasti ogni forma del bello, ~In
105 Edmene | oggi obblia~Quel che ieri adorava, ed oggi adora ~Quel che
106 Edmene | Indi l’acre piacer dell’adornarsi~Le rïassalse il cor. ~ Donna,
107 Uomo | tempesta?… ~Della tua luce adorno ~Non mi. mandasti, o Dio? ~
108 Conveg | frutti; ~L’amò sui monti, l’adorò sull’acque.~Ei fu tutto
109 Pachit | PACHITA~Adpropera quo fata vocant: te regna
110 Edmene | più cara stella~Del felice Adriatico ti parve.~ Or leva gli occhi
111 Greco | Tuque, tenace pater, nunc adsis: ter pede terram~Tundite
112 Societ | l’arroganza barbara ~E l’adular servile; ~E sarà duce ai
113 PioIX | mariti, ~Giacque tremante adultera ~Sui talami abortiti; ~E
114 Dolor2 | ondeggiante pian,~Vedrem ferirsi adulteri~Schiavi e tiranni in guerra, ~
115 Tedio | culla,~Voi mi lasciaste adulto~Col mio saper che è nulla! ~
116 Ceneri | tuoi fianchi, d’Italia s’aduna,~O Torre dell’Alpi, la nova
117 Calunn | accendi.~Gittavi l’erbe, adunale, ~Spremine i sughi orrendi; ~
118 Armi | Dio, piombi su te:~Tu che aduni nel brando e nella croce~
119 Greco | nunc, pueri: fugiunt super aequora Persae.~D’Ismara quando~
120 Calunn | maledetto artefice~Di filtri all’aer cieco, ~Te solamente abbomino, ~
121 Tasso | sonno. E per l’immenso ~Aër nulla s’udia, fuorchè il
122 Tasso | Brancolando~Pel vuoto aêr stese la man. Gli parve ~
123 Dolor2 | Nazaren tremar.~Là dall’aerio culmine~Questo vedrem. Ma
124 Voci | interdum fert murmura cerulus aether~Et mare purpureum.~A rallegrarmi
125 Rilla | Corre il deserto. E quando s’affacciò~Alle pallide suore, una
126 Lacrym | piangon le cose; e i petti affanna~Ciò ch’è nato a perir.~
127 Edmene | Ma tu pur, diletto, ~Non affannarmi; non voler ch’io tremi~Dell’
128 Edmene | come lampo, e pur gridi affannata ~Al remator che acceleri
129 Conveg | verde~Compajon le due anime affannate,~Chiuse in eterno son le
130 Edmene | Qualche sua dolce cosa, e gli affannati~Occhi volge alla terra.
131 Passeg(3)| tristi come il sepolcro, affascina l’uomo e lo consola collo
132 Edmene | ardenti ~Pupille sulla terra affaticando.~ Non lontano da lei terribilmente~
133 Perdon | canzoni!~Oh! vi torni e v’affatichi~Quell’amor che vi fuggì! ~
134 | affatto
135 Tasso | finalmente l’infelice; e molto ~Affermò di patir.~ «Grazie vi rendo~
136 Gelos | gola,~ Si svinghia Seida, s’afferrano ancor;~Ormai di due vite
137 Edmene | grondò sangue~L’anima altera, affettüosa e degna~Di quel misero Arrigo. ~
138 Solit | della bara. ~Di quella donna affettuosa e rara~In noi la ricordanza
139 Giusti | dimostrato tanta cordiale affezione in tempi oscuri, consacro
140 Gelos | del sire lo sguardo~ S’affigge in un corpo; fremendo ristà; ~
141 Inide | Pensier della fanciulla affigurato,~Della fanciulla, che tenea
142 Campag | scettro.~Qui si tradisce; là s’affila il brando;~Dappertutto si
143 Edmene | Furtivamente il suo Leoni affisa,~Che, chiuso in altre voluttà,
144 Tasso | il moribondo~La finestra affisando) oh! quegli schermi, ~Che
145 Tasso | gli sguardi~In quel svolto affissate: Egli v’insegni ~Il calice
146 Rilla | curva sul Moro, i guardi affisse…~E in un riso frenetico
147 Giusti | alla morte di tali, che non affliggendolo l’hanno Illustrato.~Addio;
148 Morbi | altrui barca e il suo nemico affoga ~E commisera in porto il
149 Dolor2 | latente ardor;~Da scellerate affrangere~Tossi mi sento il petto,~
150 Lacrym | ruscel delle mie valli.~Oggi, affranto le membra e misto il crine, ~
151 Novara | coperti! ~Le man d’Italia affrena ~Nova, e più rea catena, ~
152 Zulia | un giovincel, che l’orme affretta ~Sull’orme alla diletta ~
153 Igea | di sangue… e cade.~Perchè affrettar l’arrivo~Della giornata
154 Sogni | Bruno giacinto almeno!~E si affrettasse a portelo~Anche un amante
155 2Dicem | torna più.~E l’ora è questa. Affrettati,~Se tu sei l’uom. Signore ~
156 Sogni | alle plaghe estreme,~L’orme affrettiamo e i palpiti,~Per ricercarci
157 PioIX | Ogni europea corona; ~Dall’afre selve ai poli, ~Dove ha
158 Primav | Indi s’avanza il dio~Che aggioga al carro i pardi: ~E fiamme
159 Primav | nido:~Con suo mugolo roco~S’aggomitola al foco~Il can sull’ora
160 EFilib | farisei,~Che nei bossoli agitando~Il berretto e l’agnusdei,~
161 Edmene | Passar rossi fantasimi, agitanti ~Fiaccole e spade. ~ Anche
162 Cronac | mi vestìa di piume, ~Onde agitarle in etere~Livido e reo così.~
163 Edmene | lei confusi~Mille cuori agitarsi, e in rapimento~Scintillar
164 Primav | acque, nè vento~Nè nulla agiterà nostro intelletto,~Tranne
165 Novara | i bei sogni di gloria ~V’agiteranno il cor!~Voi prometteste
166 | agl’
167 Edmene | tempio~Col suo dolce Pastor l’agna perduta;~Rifiutata dal mondo,
168 Morbi | Scorda gli schermi: fra l’agnello e il lupo~Non c’è patto
169 Uomo | la pace! albergano ~Gli agni e le tigri insieme. ~L’uom
170 EFilib | agitando~Il berretto e l’agnusdei,~Han condotto al vituperio,~(
171 Maestr | sogna,~O nel suo nicchio agogna~Di rimaner così. ~Non so
172 Novara | musa ~Dal dì che varca, agogno; ~In più ridente sogno ~
173 Abbadi | genti!~E in quell’eccelso agone~Raccoglierai, corone,~Quai
174 Edmene | fronte,~Quasi con peso d’agonia, sul petto. ~Ma pur — senza
175 Edmene | creta~Verità di giudizio; e agonizzante~Cristo pregò dalla sua croce
176 Morbi | MORBI~Agrescunt animi, vel corpora: morbus
177 Ellade | Argo e Micene. Il telamonio Aiace ~Qui fulminò. Da quelle
178 Primav | promesse,~Ne’ portici e per l’aie ~Splende l’ôr della messe.~
179 Inide | indugiarmi, prego,~Madre, l’aita». ~ «È in questo bosco un’
180 Rosign | Troppo ci mette in gara~Quest’aiuoletta avara,~Che dalle savie lingue
181 Edmene | mense, ~E argentei vasi, e d’alabastro e d’oro~Splendide conche,
182 Lacrym | odo il galoppo~Del caval d’Alarico, e penso e piango,~Pellegrini
183 Forest | Azzarelina, oh! bada ~Che alata è la terrena~Letizia. A
184 Ellade | di Tebe ~Che col libero alato inno li eterna. ~Me Clio
185 EFilib | Ticin. — Non più parole, ~L’albagìa sta male al vinto. ~Però
186 Edmene | mio, più di quant’altri alberga~La vostra Italia. Ei non
187 Uomo | preme; ~Santa è la pace! albergano ~Gli agni e le tigri insieme. ~
188 Foscol | gloria e libertade,~Ahi! d’Albïon sotto le rupi brune,~Dove
189 Giusti | stagion dell’ira, ~Quando d’Alceo la lira, ~Casto ed insigne
190 | alcuni
191 Novara | attendeste in calma ~Le alemanne labarde: ~Ma su l’elsa fedele ~
192 CAlb | spada a tedio ~Dai femori alemanni, ~La ruggine degli anni ~
193 EFilib | Sesia è lo straniero.~— Che? Alessandria è dunque invasa? ~O rossor
194 Morbi | non poter scordar quest’alfabeto ~Che mi scema il piacer
195 Tasso | Eridàno, e la superba ~Città d’Alfonso… la fatal Ferrara… ~Colà
196 Inide | odorosi~Ginepri e fra le dense alghe del rivo~Qualche driade
197 Anton | Cassero sospira~Ogni bendato Alì:~«Non ha, non ha Casmira~
198 Ramus | fortuna,~Un letticiuol di poca aliga bruna;~Grato alle Dee, dal
199 Cronac | polsi un rivolo~Del sangue d’Alighiero,~Armi di meste collere~Il
200 Parola | insegna,~I mondi che l’immenso~Alimentando va,~L’uom che obbedisce
201 EFilib | crescono le rose ~Cerca i lauri alimentare; ~Ama i prodi; i giusti
202 Giusti | Onde de’ morti io vegna~Ad alitar sull’ossa,~E là repente
203 Luna | D’odio e sangue il mondo allaga;~E tu scherzi, o fortunata,~
204 EFilib | Maestà, se non si frena ~Do l’allarme a gola piena.~— Quando penso
205 Armi | speranza anco ci splende~Con allato il trionfo e l’avvenir,~
206 Dolor2 | il mistico~Segnal dell’alleanza,~Che un dì dall’Arno al
207 Oriuol | passar le cose, ~E forse con allegre~Man fia che spanda rose ~
208 Edmene | i polsi un tratto~Gli si allentâro; e sotto alla vergogna~Sospirò
209 Oriuol | verdi, ~Quando ogni laccio allentasi, ~Gli amici incatenar.~Così
210 Edmene | misero!…—~ Un istante~Che allentato si fosse il tempestoso~Urto
211 Firenz | Berni e con lei viene ~D’Allighier la parola a ricercarmi, ~
212 PioIX | tua vigna, ~Un seme d’odio alligna, ~Che la contrista e macera, ~
213 Edmene | m’ami,~Tu dèi lo spirto allontanar da queste~Sconsolate memorie.
214 Edmene | Guardavano il lor nido, allontanate~Dalla guerra del mondo. ~
215 Ceneri | tempia briache vi cinse d’allòr.~Nei vostri banchetti di
216 Giusti | anche in dura stagione, allorchè il mondo suol troppo poco
217 Inide | erba?» ~ «In questa siepe. Allunga~La nivea mano a quei due
218 Alboin | Picchiar si sente.~— Sei tu, Almachilde? — Son io. — Che porti? —~—
219 Lacrym | mi suona, e dalle chiese alpestri~Gemere ascolto il passero
220 Manzon | IV.~Tu vedesti le altere possanze, ~Tu vedesti le
221 Edmene | Almen mi lascia~Questa alterezza, che in vulgar persona~Io
222 Novara | lor dite; e quando ~Gli alteri, o mal prudenti, ~Nei futuri
223 Tasso | giganti eran sepolti ~In altissimo sonno. E per l’immenso ~
224 | altrove
225 Sogno | te.~L’organo echeggia: s’alzan gli spenti:~Portan le faci
226 Dubbio | al piè. —~Quel di Polonia alzando ~Il nappo arrubinato,~—
227 Giove | Benedetti i pochi~Che s’alzaron nell’armi, e al ferreo squillo~
228 Armi | viltà.~Svegliati, Alberto. Alzatevi, per Dio,~Popoli tutti della
229 Edmene | misere incaute approssimarsi,~Alzati e grida col furor negli
230 Dubbio | Sol quando i brandi s’alzino ~Per la natal mia terra, ~
231 Gelos | calcò.~Noi ci scontrammo: — «Amabile, ~Bella Zorama, addio.~—
232 Forest | amplessi,~Mentre usciran le amabili~Ore danzando! O ascosi ~
233 Incant | di freccia,~Là sbalza un’amadriade:~E in parto ogni corteccia
234 Ramus | Io seguirò la bussola~D’Amalfi o la mia stella;~E se il
235 Edmene | mi presagisce. Ah sempre~Amami, sempre com’io t’amo; e
236 Edmene | Io lo trovai!… Guardate~Aman tutti, — ed io solo, io
237 Dolor2 | ci può.~Molti che noi non amano,~In questa larva han fede! ~
238 Edmene | Che resta a noi, se non amarci?» —~ A queste~Voci d’affetto
239 Edmene | Questo… veramente questo~V’amareggia?… Null’altro?…»~ «E perchè
240 Edmene | una cosa.~«Ahi, son fiere amarezze! Ecco il fedele~Prometter
241 Tasso | cor ne sento ~Penitenza amarissima. Sublime ~Era il patir tacendo;
242 Gelos | riverso piombò.~Non chieder se amasti, l’estinta qual fosse. ~
243 Novara | complessi tenaci ~D’ogni persona amata ~Vi consolaro. Il prode, ~
244 Edmene | noto ~Rumor sospiro degli amati passi!~E ancor non viene!
245 Ellade | Mostrerai di Citèra e d’Amatunta ~I giocondi roseti e su
246 Edmene | Dio sulle tenèbre…~E quell’ambage non è più.~ Chi tenta,~Poichè
247 Edmene | Edmenegarda!… Se le atroci ambasce,~Che mi schiantano il cor
248 | ambedue
249 Dolor2 | stata ignobile~Sfregio l’ambigua uscita…~E invece un’egra
250 Primav | e di speranze.~E queste ambigue stanze ~Che per antico danno~
251 Calunn | ghigno e il facile ~Motto e l’ambiguo riso, ~Spruzza le turpi
252 Dolor1 | sulla via delle volgari ambizioni. Il poeta non può averne
253 Incant | escono in danza. ~Del mondo ameno o tetro~Com’è che ai sensi
254 Edmene | il paradiso!… Io tanto ~T’amerò e tanto, che potrai, (lo
255 Am | volta mai,~ Sarò nel viso amicamente umano ~Pensando al dolce
256 Edmene | non ti parver quelle anime amiche~Irradïate da un medesmo
257 Campag | perdono.~E così, nel silenzio, ammäestrando ~L’umile cencio a rispettar
258 Dolor1(1)| esiliato dalla Toscana, ammalato per getti di sangue, vigilato
259 Edmene | orlo sacrilego rimovi~Gli ammalïati sguardi. All’acre punta~
260 Gioco | ogni voce.~«Che tu muoia ammazzato!» è la feroce, ~Profezia
261 Ceneri | famiglia d’oppressi, ~Terribili ammende parata a compir.~Sementa,
262 Dolor1 | non dirò il debito dell’ammirazione, come a giusti fratelli,
263 Mab | subque dio teneros insector amores.~Mentre ai gelidi passaggi~
264 Sogno | circondata di tristi larve~No l’amorosa Morte non è; ~Sentire il
265 Tasso | per essi. Il mio perdono ~Ampiamente recate! E così possa ~L’
266 Alboin | di suoni~Di re Alboino l’ampie magioni;~E, in mezzo ai
267 Greco | bicchier; ~Col sole in fronte~D’Anacreonte,~Doventa allegro~Fino il
268 Distra | Urto l’incauto gomito ~All’anca delle belle, ~O pesto irriverente ~
269 Inide | danzando: ed una esser l’ancella~Parea dell’altra, che sospese
270 EFilib | si move, ~Non gli garba andare a zonzo; ~È un re forte,
271 Forest | Azzarelina mia.~O nuvole che andate ~Improvvise per l’aria,~
272 Ceneri | spenta Regina dell’acque, ~L’anel delle nozze divelto le avrà.~
273 Morbi | sogni ~Mi si corcò sull’anelante petto ~Il salvanello: anch’
274 Conveg | amor.~— Se da noi saper tu aneli~Di quei due che muti stanno,~
275 Voci | Il mio fedel pensiero,~Le anella del crin nero~Ti vesto a
276 Sogno | dolce estinta, prendi l’anello,~Guarda che festa d’angioli
277 Edmene | si rise, e non pertanto~Anelò rivederla: e una cocente~
278 Primav | licor ferve e s’affina~Nell’anfora divina,~E coi corimbi in
279 Ellade | brune ~D’asfodillo e di rosa anfore avvolte ~Bevon l’oblio dei
280 Am | terribile d’un nome!~Oh! in angeliche membra alma sì rea!~
281 Uomo | Stringiti allor sul core ~Quest’angiol di pietà: ~— Tesori inaspettati, ~
282 Malinc | Gli anni di gioventù, cara angiolella,~Nè molto andrà che sentirai
283 Edmene | il capo. E que’ suoi due angioletti,~Quasi con senso di pietà
284 Sogno | anello,~Guarda che festa d’angioli è qui:~L’ultimo sogno dentro
285 Edmene | Edmenegarda. Un incolpato~Nome d’Anglia recava; i suoi silenzi~Lunghi;
286 Ceneri | nasconde ogni tetto.~Da ogni angolo arcano balena un moschetto. ~
287 Perdon | Questo mostro a modo d’angue~Senza posa il cor ti assal;~
288 Maestr | ascoltar puoi tu.~Di scarpa angusta e fina ~Tu non m’hai fatto
289 Zulia | dolor ti porti ~Giù nell’anguste e forti ~Case dei morti!~
290 Maestr | se uscì da balia~Fior d’anice o di rapa,~Non so se sta
291 Morbi | MORBI~Agrescunt animi, vel corpora: morbus et
292 Solit | itala arena ~D’una schiatta animosa, alta e gentile,~Che si
293 Incant | et maxuma parvis:~Mensque animusque favent et Dî portenta loquuntur.~
294 EFilib | d’un’altra pasta; ~V’ho annasati, e tanto basta. ~— Alto
295 Uomo | Ferocemente desta, ~Che annegra e muta il nugolo ~In ira
296 Edmene | fulminò. — Poi chiuse. ~ Annichiliti,~Trascolorati, come fredde
297 Edmene | questi i lievi ~Stami che annodan l’avvenir.~ Sorgiunse~Tempestiva
298 Novara | antico onor vi brilli, ~V’annodino ai vessilli ~Le austere
299 Dolor2 | tuoi fidi~Ben lacrimando annovera~Della tradita i gridi; ~
300 PioIX | in lei,~L’opre tue sante annunciano ~Chi ti mandò, chi sei. ~
301 Galop | vola e non galoppa.~Sbuffa ansante. Il fumo s’alza~Della febbre
302 Cronac | Ruppe le sacre tenebre~D’Antèla e Mantinea;~Conobbe il sasso
303 Greco | e numi~Cuna ed altar; ~D’Antella in vetta,~Salve, o diletta~
304 Ellade | Calar le travi per le frigie antenne ~Che trassero l’arcana Ilio
305 Edmene | E or le vetuste ~Vie d’Antenore varca; e tu la miri~Seder
306 Ceneri | VITTORIO! VITTORIO! Tu, giovine Anteo,~Per questa dolente, nel
307 Anton | ANTONELLO DA MESSINA~Croci, isolette
308 Cronac | Fantasmi la famiglia,~E l’antro de’ romantici~Muggì di maraviglia. ~
309 Campag | compor la rondinella;~Sugge l’ape alla rosa e la formica~Porta
310 Aspas | ridenti stelle, ~Vago sospir d’Apelle, ~Sotto le ciglia brune ~
311 Edmene | corrucciossi, e forza a forza ~Apertamente oppose.~ — «Hai ben ragione,~
312 Inide | sonno.~ Il glorïoso intanto~Apolline di Frigia era nel vivo~Pensier
313 Ceneri | eterno dal suo vincitor!» ~Apostata antica, sfregiando i fratelli, ~
314 Voci | eterno, ~Che ai più non s’appalesa.~N’è vero, Azzarelina?~I
315 Giove | selva. Orma di riso~Però non apparia su quelle fronti, ~Non luceva
316 Byron | di nebbiose lande,~Bello apparisti e formidabil tanto,~Che
317 Cronac | impallidir.~Poi sulla terra apparvero ~Scole, congressi, asili,~
318 Patria | Roma?~Pia rondinella, che appender suoli~A’ miei nativi frassini
319 Tasso | Quanti plausi dall’Alpe all’Appennino ~Mandi Italia a Torquato…
320 Donna | La gioia del convivio ~L’applauso della festa; ~Per te l’amor,
321 Edmene | il foglio; alla parete ~S’appoggiò; le grondò larga una stilla~
322 EFilib | giuro innanzi a Dio,~Che appostato in certo calle ~Diman notte,
323 Solit | suoi dolorosi esperimenti~Apprese l’arti, onde si volve e
324 Edmene | Più di tutti vicina. All’appressarsi~Di quell’ora di Dio fuggon
325 Edmene | questi cari~Li vedete? — appressatevi, infelici ~Orfani miei!» — ~
326 Gelos | amor.~Qui vo’ restarmi. — Appressati, ~Braimo; ancor v’è forse. ~
327 Novara | virtù.~Abbia chi questo apprezza ~Nei dì di gloria muti ~
328 Edmene | ascolti ~Altre misere incaute approssimarsi,~Alzati e grida col furor
329 Morbi | con lepido sorriso,~I nomi appulcro alla saturnia prole~E fo
330 Uomo | candida ~Pietra angolar s’appunta. ~Curvo sostien le braccia ~
331 Societ | a’ suoi celesti erranti ~Apra il materno ostel.~ Così
332 2Dicem | squille~Ogni umil fossa, aprendosi,~Darà i suoi morti a mille,~
333 Giusti | bianchi abiti d’angelo,~Ci aprirai nuovi mondi e nuovo sol.~
334 Tasso | il bel lume del cielo, ~Apritemi, fratelli!… Io veder voglio ~
335 Passeg | alla montagna~I tuoi canti aprivi al ciel,~Tu credesti il
336 Sogno | incensieri:~Candide insegne s’aprono ai venti, ~Ci fan corona
337 Dolor2 | per l’aure s’aggira~Dell’Arabia un augel, che si pasce ~
338 Rilla | vuol dormir. ~Cosvelto! Arabo mio! Dal cielo aperto,~
339 Pachit | così:~«Caballero dell’alta Aragona,~Se aver brami la nostra
340 Versi | sul mar. ~E van sempre, araldi eterni,~ Van lontano e più
341 Cronac | Uno stess’orto germina~L’arancio e la cipolla,~Stampa uno
342 Passeg | la libertà.~Miglior senno arar le glebe,~O dar gli estri
343 Ceneri | Fermata la stiva, l’incauto arator.~Ma quando s’accorge, sul
344 CAlb | trono: ~Dio degli eventi è l’arbitro, ~Ma sul regal tuo fiume ~
345 Igea | Scherzo col riso eterno~Degli árbori e dell’acque;~E dalla bocca
346 Incant | addormentando; ~E dentro gli arboscelli~Si smorza la confusa~Canzon
347 Mab | corvi piccioletti:~Per gli arbusti il bianco Spirito ~Curva
348 Inide | fuor balzò dal rugiadoso arbusto~Sui margini, l’obliqua aura
349 Gelos | non beve~ Che pronta non arda la fiamma del sen. ~La bella
350 Uomo | quest’impeto ~L’uom sitibondo ardeva. ~Era il poter dell’angelo, ~
351 Giusti | agita,~E in profetiche vampe ardi il mio stil.~Ardilo; e ch’
352 Uomo | cieli, ~Tentar l’abisso ardì…~— E incoronato il Vero ~
353 Giusti | vampe ardi il mio stil.~Ardilo; e ch’io, salito~Sulla vorago
354 Tasso | pensieri d’orgoglio, e in ardimenti ~Insensati ella ruppe. Il
355 Edmene | incolpa. E l’uom misero ardisce~Emendar la natura? Ama il
356 Edmene | chi tenta, con la mente ardita,~Suadere al cor che ogni
357 RitMor | io sento.~E come sento, arditamente dico.~Che val s’io batterò
358 Novara | vaniloquio, e sogliono ~Gli arditi estri languir.~Nè già premio
359 Pachit | Quinto:~Fosse comunque, l’ardito ingegno ~Ella del ladro
360 Edmene | interrogarne~Il perchè non ardiva. ~ Una rancura~Vigile sempre
361 Dolor2 | che meco hai diviso~Gli ardui giorni, costante e serena;~
362 Zulia | i portici ~Dell’assopito Arème~Suonar di grida, e un turbine ~
363 Edmene | Del Caramano, nei dipinti arémi?…~Oggi il fervido sir preme
364 Uomo | miriadi, ~Come astri e come arene! ~A un cenno di quel fonte ~
365 Edmene | Pallidamente~In grembo alle argentate acque del lago ~Lucea la
366 Dubbio | Eginese: — O stolti, ~Vedeste Argia d’Atene? ~Qual de’ femminei
367 Dubbio | vergine ~Della contrada Argiva, ~Fatta di fiamma viva, ~
368 Morbi | sull’iniqua ~Fatalità: gli arguti!~ I morbi vanno, ~Ospiti
369 Firenz | pitture e ai marmi.~Vien l’arguzia del Berni e con lei viene ~
370 2Dicem | mille,~Tal tu vedrai. Sull’aride~Ossa il gran soffio spandi, ~
371 Edmene | alma le si fa più tetro. ~ Aridi i fior, l’aria pesante,
372 Ellade | Talìa novellamente ~Sull’aristofanèo labbro l’arguta ~Celia e
373 EFilib | un’opra indegna ~Tradir l’arma e la consegna. ~E di lei,
374 Oriuol | Pensai che sull’aurora ~T’armai le corde, e presi ~Per te
375 Igea | CANTO D’IGEA~(Dall’Armando)~A chi la zolla avita~Ara
376 CAlb | antica, ~Le arcane sorti armarono ~Di scettro e di lorica,~
377 Mab | il grande~Dromedario le armate orde seguir.~In margine
378 Parola | petti:~Non di lusinghe, armatela~Di coraggiosi affetti;~E
379 Ceneri | le trombe guerriere, ~L’armato tripudio di cento città,~
380 Igea | zolla avita~Ara co’ propri armenti,~E le vigne fiorenti~Al
381 EFilib | ascondo:~E or di noi vigliacco armento~Che dirà, l’Europa e il
382 Edmene | grandi e lascivi occhi d’Armida;~E pendule dall’alto a mezzaluna~
383 Dolor2 | tramortir!~Oh, quante volte, armigero~Nido di prodi antico,~Di
384 Ellade | gli occhi ~Del greco sole, armilucente Atena, ~Già non vedrò, come
385 Luna | alba, e a vespro muor.~Così armonica e sincera~Tu sei là, nella
386 Incant | selvetta bruna~Le mille frasche armoniche~Si vanno ad una ad una addormentando; ~
387 Edmene | Oh! mio Leoni…» ~ «Arresta —~Non turbarti, non piangere!…
388 Contra | fuggente,~Che sol coi secoli~S’arresterà,~Forse il mio demone,~Forza
389 Galop | galoppa galoppa, Ruel.~T’arresti, Ruello?… Coraggio e speranza!~
390 EFilib | sguardo. ~Il destrier la zampa arretra ~Sul suo zoccolo di pietra:~
391 Parola | leggiadre vesti,~Labbra arridenti e pallide,~Occhi sereni
392 Ombre | avvolgi, all’amorose ~Vergini arridi, e al piè compri ritorte.~
393 Cronac | crin.~Canta; e cantando arridimi,~Tu de’ miei dì sorella;~
394 Foscol | Baci e saluti~Fûr molti; e arrise la immortal pianura,~Quand’
395 Zulia | temuti amor!~ E questi amori arrisero ~Alla fuggente?… E il roseo ~
396 Edmene | tutti un’ora, ~Edmenegarda, arriva; ed io la sento~Più di tutti
397 Borbon | gl’imi, ~Ma dai dolor che arrivano~Là dai sebezii climi,~E
398 Pachit | vedesse ~O poca o molta gente arrivar, ~O almen due soli; ma dalle
399 Edmene | Dietro al vil fuggitivo; ed arrivarlo~Avria voluto, e dirgli:
400 Alboin | inferno.~— Re Cunimondo, bene arrivato!~Dove sei stato?~Perchè
401 Novara | famiglia~Il buon racconto arrivi. ~Dite che non matura ~Nel
402 PioIX | ardenti, ~Perchè più presto arrivino ~Nel tuo gran tempio alfin.~
403 Edmene | fantasma; ad ineguali~Passi arrivò sulla tradita soglia;~E
404 Ellade | la faccenda nova ~Sorge arrogante e il suo gran dì non spreca ~
405 Societ | Ozi e la boria vile, ~E l’arroganza barbara ~E l’adular servile; ~
406 Edmene | oro. Il generoso ignoto,~Arrossendo, conobbe. ~ «Or dunque estinta~
407 Ceneri | tristo dissidio la trista arrossì.~Distinse i suoi figli,
408 Cronac | compianto ipocrita~Possa arrossir chi ‘l fa.~Tal m’apparì
409 Dolor1 | democratici puri, che ne avrebbe arrossito il più impudico sgherro
410 Edmene | istanti~Ore ed ore passarono. Arrossiva~Già di sé l’infelice… allor
411 Dubbio | Polonia alzando ~Il nappo arrubinato,~— Dal dì, sclamò, che al
412 EFilib | ripesta, ~La criniera gli si arruffa ~Col rumor della tempesta; ~
413 Edmene | Che sogna la demente?…~Arsa l’avrebbe?… Ah, se stridea
414 Giusti | Frattanto dalle plaghe artiche il ciel.~Credi, beato è
415 Novara | figli ~Dell’ingiustizia. Artigli ~Di falco han posseduta~
416 Dolor2 | colombe i cupidi~Falchi l’artiglio aprir:~E tra i ruscelli
417 EFilib | piacciono i ristagni,~Gli arzigogoli, i tranelli~Dei Cavour,
418 Lacrym | Parche alla fatale~Città d’Ascanio; ed ospite pensoso~Odo dalle
419 EFilib | sentinella ~Col fucil sotto l’ascella, ~Tra la nebbia, a passo
420 Alboin | Fumosa ai capi l’ebrezza ascende;~E trema e splende~Di fosca
421 Calunn | satelliti ~Tu al fatal orto ascendi, ~E accenni; l’incolpabile ~
422 Poeta | i facili~Poggi odorosi ascendo~Lieto nell’alma, e reduce~
423 Tasso | questa altezza!… ~Come rapido ascesi!… Io vi contemplo, ~Divine
424 Edmene | veda in Venezia.» —~ Ed asciugando~Il poco sangue del picciolo
425 Conveg | amato, allor che nera~S’ascoltava la bufera~Per le selve imperversar.~
426 Pachit | selve, per borghi e cartelli~Ascoltavan le aurette e i ruscelli~
427 Inide | detestato~Satiro, intanto, s’ascondea nel cavo~Sen d’una quercia,
428 Perdon | ritira.~Se dagli uomini t’ascondi,~Omicida, Iddio ti mira! ~
429 Novara | amorose, ~Perché ha dolcezze ascose ~Veglia d’amor, che seguita ~
430 Ellade | visitar le belle ~Fontane d’Ascra e i ricordati al mondo ~
431 Ellade | triclinio, e dalle brune ~D’asfodillo e di rosa anfore avvolte ~
432 Cronac | apparvero ~Scole, congressi, asili,~Metodi ed altre olimpiche~
433 Morbi | codesta~Gentil mercede? All’asino la soma ~S’addice, al savio
434 Luna | Giudea~Scolorasti, il dì che asperso~D’atro sangue apparve il
435 Abbadi | tu possa il cantico~Che aspettano le genti!~E in quell’eccelso
436 Edmene | prostrata~Gli era davanti ad aspettar.~ — «Chi siete?…~Che cercate
437 Edmene | Di lasciarlo cader sull’aspettata ~Navicella fuggente. ~ «
438 Donna | speme più serena ~Degli aspettati dì!~ T’ergano un’ara i popoli, ~
439 Edmene | patir, — venne quel giorno~Aspettato e terribile, che all’opra ~
440 Galop | Poveretta! ai casti talami~Lo aspettava… e fu sepolta.~Oh speranze
441 CAlb | avare torme estrane ~Per assaggiar che pane ~Fioria sul vostro
442 CAlb | Fioria sul vostro suol.~E l’assaggiaro! e dissero:~«Prenci, la
443 Perdon | angue~Senza posa il cor ti assal;~Stringe un calice di sangue ~
444 Edmene | ogni passo~Un sorvenire, un assalir d’affetti; ~Un acceso disordine;
445 Inide | levarsi~Colle forme di Febo ed assalirla,~Sparso d’un lume che parea
446 Edmene | lungo sogno~Quella notte la assalse! ~ In pria, da lunge,~Come
447 Tedio | fiore.~La solitaria noia~M’assalta, come fiera, ~E la sua preda
448 EFilib | e Reta ~Di me ciuco all’Assemblea? ~Sclameran che è un’opra
449 Incant | degg’io,~Per primo don m’assenti~Il bacio tuo: per ultimo,~
450 Novara | sappiam, felici,~Nè chi l’assenzio or beve ~Dimenticar mai
451 Dolor1 | vivo poetando. Fieramente assetato di libertà, giocai a quel
452 Ceneri | signori, da sè vendicata, ~S’assida una volta signora di sé: ~
453 Edmene | e non sospira, è degno~D’assiderarsi alle perpetue brume ~Del
454 Giusti | embrice, al suol.~Ma quell’assidua morte, ~Amor, tu rifecondi.~
455 Borbon | per te.~Se i tuoi leali assiepano~Folti la regia stanza,~Dal
456 Manzon | più cara, ~Perché tutti t’assiepin la bara, ~Idolatri del dio
457 Zulia | Turbano adesso, e i drappi assiri e l’ôr:~Ma gli ebbe un’altra
458 Dubbio | IL DUBBIO~Là di Lutezia assisi ~In un fiorito parco, ~Caldi
459 Luna | pendi sui deserti, ~Tu che assisti a tanta guerra~Di superbia
460 Donna | lira o di liuto, ~Che si assomigli a un tenero ~Suono del tuo
461 Parola | soglia:~Nel pellegrin, che assonna ~Sotto le palme assiso:~
462 Edmene | tormentava, la scotea dall’ebro~Assopimento: le dicea:~ — Tu dormi,~
463 Sogni | balen di vita,~E l’anima assopita~Ritorna a lacrimar.~Addio,
464 Edmene | sarai nel dolor!…» ~ «Taci! Assopite~Reminiscenze tu nel cor
465 Zulia | una sera i portici ~Dell’assopito Arème~Suonar di grida, e
466 Poeta | Molli del novo incenso,~Assorto il cor nell’estasi ~D’un
467 Patria | il tuo sangue dagli avi assume,~Ella negli occhi porta
468 Passeg(3)| lievi oggetti della natura assumono una strana e comunicativa
469 Edmene | mendaci parole, un’aria assunse~Di maraviglia, d’innocenza
470 Edmene | splendor delle mie nozze assunta!~Ella che sempre io nominai
471 Cronac | il Torti, il Grossi,~E assunto al tabernacolo,~Fissai la
472 Dolor1 | democrazia era in Firenze un assurdo di fatto e una cagione di
473 CAlb | di vati:~Vedrà l’Italia assurgere ~Dopo la gran vittoria ~
474 Edmene | refrigerio,~Pietosamente assursero in Arrigo~I secondi pensieri.~ «
475 CAlb | Fosser le tende e i valli,~L’aste e i percossi acciar?» ~Poi
476 Conveg | quel pianto~Dai lor baci astersa fu. ~Cadder pallidi e consunti:~
477 Cronac | solitaria visiti~La cameretta d’Asti,~Vaga di freschi allori,~
478 Dolor1 | come ad emuli offesi. Oh astiosi e superbi; quanti mali infliggete
479 Incant | i punti~Toglie l’attento astrologo,~E danzano i defunti in
480 Ellade | greco sole, armilucente Atena, ~Già non vedrò, come bramai
481 Cronac | Pindari e gli Orfei~De’ logori Atenei~Colle titanie folgori~M’
482 Ellade | fatigerum et claras veneremur Athenas;~Nata Jovis.~Ospite all’
483 Ceneri | fronte di lume immortale, ~Atleta incolpato d’Italia e del
484 Sogni | seno,~Purché suggessi gli atomi~Dei mio romito incenso, ~
485 Parola | Sento diffuso il mare,~E l’atomo che in calma ~Lieve per
486 | atque
487 EFilib | furor le man si morse.~D’atra luce in quel momento ~Rischiarossi
488 Foscol | E hai dovuto varcar l’atre lacune~Pria di veder le
489 Edmene | selvagge~Volpi, e per gli atrî, ove suonâr le spade,~Passa
490 Ellade | triste: e qui giurâr gli Atrìdi, ~Mentre rompea l’infame
491 Luna | Scolorasti, il dì che asperso~D’atro sangue apparve il sol. ~
492 Dolor1 | patria, e quante piccole atrocità consumate contro chi vi
493 Borbon | riprenda!~E al sacramento attenda~Custode il mondo e il ciel».~
494 Oriuol | accetta~Del tuo cortese attendermi ~Questo fermaglio d’òr.~
495 Morbi | più duro il pugno~L’emulo atterra e son contenti i Numi.~Ed
496 Borbon | unica~Benedicente mano~Dell’atterrito Apostolo,~Che piange in
497 Dolor2 | repubbliche,~Non certo a voi m’atterro. ~Amo il furor di Spartaco;~
498 Armi | che le tende~Scellerate atterrò l’ungaro ardir.~Armi! Chè
499 Primav | Fanciulla Primavera?~Come attesi l’amante, al tempo verde~
500 Edmene | opre~Del tuo Giovanni, che attingea dai labbri ~Del divin Raffaello
501 Borbon | strinsi,~Oggi quest’ira attinsi, ~Che mi parea pietà!~A
|