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Giovanni Prati
Poesie scelte

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1848-attin | atton-cical | ciclo-desid | desig-ferra | ferre-imman | immat-legan | legar-nomin | nomo-plato | plaud-rimov | rimpr-separ | sepol-svinc | sving-vesti | vesto-zulia

                                                     grassetto = Testo principale
     Poesia                                          grigio = Testo di commento
502 2Dicem | un vel.~Bada che fai. L’attonita~Terra, che dubbia or pende,~ 503 Ceneri | l’alpe e i due mari; ~Lo attornian tre mesti, ma santi color.~ 504 Ellade | Prometèo da immani ~Vincoli attorto e il fegato immortale ~La 505 Novara | grano ~Si ciba in festa: attossica ~Il sangue al predator.~ 506 Distra | veltro e il rosignol,~Noi non attrae la viva ~Gemmata aurqa de’ 507 Sogni | gondoletta i placidi~Seni attraversi ancora,~La fulminata prora ~ 508 Poeta | pavidi~Tu sul mio labbro attuta;~Quel che non sente l’anima,~ 509 Igea | toraci~Io formo a questi audaci~Del monte e della valle.~ 510 Dolor1 | parlano per onestà. Con audacie dolorose si contamina tutto. 511 Dolor2 | s’aggira~Dell’Arabia un augel, che si pasce ~Negli odor 512 Ideale | di morta foglia~Canto d’augello non dura assai;~Chè chi 513 Ceneri | Stendete le destre sull’augure Avel.~Conserti in un patto 514 CAlb | gentil vittoria~Il grande augurio prendi,~Tu ch’ogni altezza 515 Patria | alloro~Tu ne hai vestito l’augusto crine:~Ma la mia terra negletta 516 Armi | il cicalio volgar.~Tra l’aule e i fôri, tra i sepolcri 517 Ellade | placati ~Fûro della nembosa Aulide i venti. ~A questi intorno 518 Edmene | suo lavor tornava.~ Degli aurei fregi e delle ricche vesti ~ 519 Distra | attrae la viva ~Gemmata aurqa de’ balli, ~ il petulante 520 Cronac | Fissai la trinità.~Ed ella, austera e candida ~Come le sante 521 Novara | annodino ai vessilli ~Le austere discipline.~È l’obbedir 522 Ceneri | fischiando, fuggir,~Poi, vista, l’austero, con spasimo atroce, ~Domata 523 CAlb | giunte, o principi, ~Le avare torme estrane ~Per assaggiar 524 Conveg | case e colti,~O i mortali avari e stolti ~Fosser tratti 525 Ceneri | Per far più giocondo l’avaro sorriso~Del vil che la multa, 526 Lacrym | Sul Gianicolo sacro o l’Aventino ~L’alte malinconie del 527 Edmene | Perdon le dimandasse dello averla~Contristata così.~ Sul core 528 Edmene | intendere che il vile~Gaudio d’averle e d’oblïarle sempre!~«Duro 529 | averne 530 Versi | Van dal cielo ai foschi averni~ E van sempre e sempre van.~ 531 Inide | detto,~E il ciel l’averno, Inide cara,~Espugnò mai 532 | aversi 533 Edmene | sanno~Sentir la gioia dell’avervi intere, ~Paghi d’un bacio 534 Lacrym | ma la pupilla~Pur dell’avida belva il pianto oscura.~ 535 CAlb | Sulla regal tua via,~L’avide orecchie intendono ~Per 536 Edmene | rotti sospiri~E tormentosa avidità cercava.~Avrìa gemuto ogni 537 Versi | VERSI~Scandit et, instar avis, cantat super ilice Carmen.~ 538 Igea | Dall’Armando)~A chi la zolla avita~Ara co’ propri armenti,~ 539 Cronac | cammin.~La libreria dell’avolo~ nella mia Dasindo~Mi 540 | avranno 541 Dubbio | L’un punse l’altro. E avrebbono ~L’armi fors’anche tratto, ~ 542 Am | mesta visïon tranquilla ~Avrem compagne l’aure della sera, ~ 543 | Avremmo 544 | avreste 545 | avute 546 Malinc | passa accanto,~Di ciò s’avvegga, interrogar ti puote;~E 547 Edmene | non dirne;~Mi son pugnale avvelenato all’alma~Le tue parole! 548 Alboin | balia,~Di casi atroci ne avvenner molti:~Ma ai nostri tempi, 549 Solit | Vieni meco alla piaggia avventurata,~Ove da lunga cecità rinsensa~ 550 Edmene | sol una ~Parte dei giorni avventurati! — ~ Oh certo,~Senza molto 551 Edmene | quel folle ~Essersi appena avventurato un giorno~A tentar le mie 552 Malinc | obblïerà. Ma quando~(E ciò s’avvera), al tempo ahi! non più 553 Edmene | è bello;~E mi par che s’avveri; e già lo sento~Nell’esser 554 Novara | speranza è chiusa. ~Ma se avverrà che muoia ~Sull’armi di 555 Edmene | felice stato.~Ma il geloso Avversario d’ogni bene ~Consumò la 556 Abbadi | nel tuo sen combattono ~Avverse forze insieme.~Voleri accesi 557 Uomo | abbandona al mar!~ Non più gli avversi spiriti ~Suon d’oricalchi 558 Tedio | mi deride ~E a disperar m’avvezza.~Perché, perché mi stride~ 559 Simpat | esiglio,~ Caro fanciullo, tu avvezzi il piè,~Svolto dall’urna 560 Edmene | Quello scortese. Un , male avviato,~D’ignote genti a dimandar 561 Edmene | amanti ~E due vispi fanciulli avvicendarsi~Baci e carezze di celeste 562 Edmene | lunge la vedea sull’acque~Avvicinarsi; le tremava il core;~Le 563 Galop | che un picciol punto~Si avvicini?… Osserva ancor.~Ah!… non 564 Edmene | Trasvolando Leoni, non s’avvide~Del fanciulletto che di 565 Dolor2 | anima mia levò, ~Siccome avvien nei facili~Momenti, che 566 Edmene | terra~Mi tesserà dolori, avvilimenti;~Io sarò forte a sostenerli. 567 Donna | mentre di mistero ~Ti cerca avviluppar, ~O frale crëatura, ~Sempre 568 Edmene | amante~O nel rumor d’un ballo avvilupparsi,~O star composta ad una 569 Edmene | palagio antico,~D’ombre s’avvolge, e da quell’ombre un cupo~ 570 Cronac | invece~Che sotto a’ nembi avvolgerti ~Su pel dirceo cammin.~La 571 Ombre | vespro morte! ~Tu ne’ balli t’avvolgi, all’amorose ~Vergini arridi, 572 Morte | la mira.~ In bianca veste avvolgila, e le spira ~La serena bellezza 573 Ellade | asfodillo e di rosa anfore avvolte ~Bevon l’oblio dei talami 574 Edmene | archi~Vagola e trema sugli azzurri flutti~Con la pietà d’un 575 EFilib | Carlo Alberto, ~O mio povero babbeo. ~Io son re d’un’altra pasta; ~ 576 Edmene | nostre sale».~«Tu sogni?»~ «Babbo mio, deh! non guardarmi~ 577 Maestr | tabacco;~Ama l’altar di Bacco ~E di Noè la pianta:~A sera 578 Dolor2 | Io sarò teco ancor. ~Mi bacerai de’ lùgubri~Ceri notturni 579 Alboin | baciato prima ch’ei mora;~Bacialo ancora. ~E tu, spolpato 580 Alboin | era turpe; rendila degna;~Baciami, e regna. —~Se iniqua storia 581 Edmene | come accorato,~La vien baciando; e un vivo sol repente~Le 582 Edmene | livide labbra~Non baciato baciandola, col capo~Vertiginoso, a 583 Am | lacrime sparsi, ~Lungamente baciandoli nel viso.~ Poi desto della 584 Sogni | le tempre!~Il molle crin baciandoti,~Con te vivrei pur sempre. ~ 585 Rilla | altra il mar lasciò!~E la baciano e piangono al suo fianco! ~ 586 Dubbio | discese ~La Fede e la Beltà.~Baciâr le donne liete ~I ritornati 587 Edmene | Caderle ai piedi, stringerla, baciarla~E ribaciarla; e non finir 588 Edmene | tue chiome, e a forza di baciarle~Stemperarsi d’amor, com’ 589 Edmene | di quelle labbra~Che la baciaro. In sé tutta si stringe~ 590 Conveg | talvolta nell’ebbrezza~Del baciarsi e viso e chiome,~Sui lor 591 Cronac | la cenere ~Del Ghibellin baciasti;~Tu solitaria visiti~La 592 Edmene | in petto.~Ma quei senza badar, foglia per foglia,~Lo stracciò 593 Edmene | uopo~N’hai veramente, non badarmi; e piega ~Qui la tua testa, 594 Edmene | non bada;~O se vi bada, di badarvi ha sdegno;~E, poco a poco, 595 Rosign | colla mandra, a cui non badi;~Chè te possiede il canto, ~ 596 Distra | pié.~Con petulanza rea~Non bado a chi mi bada, ~Fo soste, 597 EFilib | Che alza il braccio, i baffi stira, ~Guarda l’Alpe, e 598 Contra | corpicel. ~Ma quando un subito~Baglior celeste~Di fiamme il vespero~ 599 Mab | Cinara e Cloe, dolci sirene,~Bagnâr la chioma i molli unguenti 600 Byron | delle tue ghirlande~Andar bagnati del femmineo pianto. ~ Varia 601 2Dicem | civil sangue a vortici~Ti bagnerà la fossa, ~E da ogni vacuo 602 Greco | del sole,~Festa del mar. ~Baia divina~Di Salamina,~Quand’ 603 Cronac | bastardo simbolo~Ognun mi balbettò. ~Io, spinto fra le cattedre~ 604 Pachit | dare un lamento ~Al suo balcone sedea Pachita:~E già tremava 605 Passeg | spente ~Quando sotto a’ miei balconi~Mi destava la fremente~Allegria 606 Sogni | gioconde imagini ~Hanno un balen di vita,~E l’anima assopita~ 607 PioIX | tutti i campi e i mari~Fe’ balenar gli acciari,~Croce e parola 608 Contra | degli affetti~Sparge di balsamo~Questi egri ; ~Perchè 609 Edmene | credea d’ingannarsi; e in piè balzando, ~Un tremito contenne, immobil 610 Dolor2 | catene infrangersi,~Ebra balzar la terra,~E fra la rea caligine~ 611 Dolor2 | procellosi palpiti~Sentii balzarmi il core,~E il pronto viso 612 Dubbio | Gli ebri discordi unì, ~— Balziam, compagni, in sella. ~Corta 613 Inide | INIDE E IL SATIRO~E fuor balzò dal rugiadoso arbusto~Sui 614 Edmene | chiedi. ~Stanco s’addorme il bambinel tra i fiori,~E si risveglia 615 Vaglie | VAGLIENTI~ALLA MADRE~La tua bambola vezzosa,~Che giornate ebbe 616 Dolor2 | altar! ~E un cicalío di bamboli~Sta contro noi frattanto:~ 617 Dolor2 | muore~Colà sui campi! Il bambolo~Oggi a dolor si vesta;~E 618 Byron | del viver tuo per varie bande~Suonò la fama, e talor fosca, 619 Inide | acuminati spini,~Gli uscìa la barba; gli lustravan gli occhi,~ 620 Novara | testa ~Esanime; chè pesta ~Barbarica, o nitrito~Io più non senta, 621 Manzon | Dier lo sfratto al fatal Barbarossa:~E tu, fermi al Ticino gli 622 Igea | demente al corso,~Sui piè barcolla, il morso~Bagna di sangue… 623 Novara | dei vostri affanni~I bardi di Lamagna~Geman con voi; 624 Morbi | a chi ruba ~E scampa da bargello; e sette volte ~Bravo a 625 Edmene | fanal notturno,~Cinto di bari, in una cava oscura,~Scoperse 626 Edmene | allaccia. ~Campo una volta a baronal fortuna,~Or son nicchia 627 Giusti | migliori, vi tolse dopo il Bartolini anche il Giusti; quasichè 628 Uomo | par dell’aquila ~Cui la bassaria duole, ~Egli s’avventa 629 Poeta | sua meta.~ ~ Per la tua bassa ténebra~Non move un’aura 630 Cronac | materia mista!».~E il suo bastardo simbolo~Ognun mi balbettò. ~ 631 Edmene | ancora… e a terminarla~Sarìa bastato. ~ Ma il Signor non volle!~ ~ 632 Pachit | mani ho avvinte.» «La celia basti;~Cavallo e spiga render 633 Arcano | Che a vivere e a morir basto a me solo.~ ~FINE~ ~ 634 Dubbio | tacque, un riso ~A rivelar bastò.~Sclamò l’Ispano: — Il fiore ~ 635 EFilib | troni ~Che han bisogno dei bastoni, ~Or che un santo e civil 636 Edmene | argentei veli~E malinesi e batavi trapunti,~E lane arabe e 637 Rosign | Tua legge antica. Intanto~Battagliano i mortali~Sopra ogni plaga. 638 Edmene | Vezzeggiando al padre,~Battè palma con palma il fanciulletto~ 639 Edmene | sempre?»~ «— Sin che il cor batterà. Deh così presto~Questa 640 RitMor | arditamente dico.~Che val s’io batterò via sconsolata? ~Son più 641 Edmene | lontano da lei terribilmente~Batteva un core a rimirar quegli 642 Pachit | ogni prova e t’aspetto; ~Batti a notte tre volte al mio 643 Edmene | greve,~Or rotti or doppi i battiti del core,~Presso il navil 644 Vendet | salvamento la tua vita!… ~Non gli batton più i polsi. Ora è finita. — ~ 645 Sogni | dei tuo sudore, ~T’avria battuto il core~Sotto una conscia 646 Calunn | ire a Pluto, ~Va. Con la bava e gli aliti ~L’aure avvelena 647 Morbi | ciò si fa dotto: o raspa e becca ~Sin che balza superbo alla 648 Edmene | balli~Splendea su tutti e beffeggiava il casto~Sospir dei fidi 649 Tedio | Baldanze del pensiero,~Io vi beffeggio e insulto.~Trista rugiada 650 Cronac | aquile~Nessun mi numerò.~Belava un’effemeride:~«Volgi ad 651 2Dicem | gloria i .~L’Ungaro, il Belga, l’Italo,~Il Lusitan, l’ 652 Patria | del pianto nostro.~E se Belguardo si fa una gloria~D’accôr 653 Cronac | Tassi frusti, ~Caproni e bellimbusti~Fêr sinagoga il despota~ 654 Edmene | e invidiata splende~La bellissima donna. E or le vetuste ~ 655 Galop | persona amabilmente,~Le bellissime sue chiome ~Ricomincia a 656 Primav | Attendo io te: perde, ~Benchè tu mi sia tolta,~La sua 657 Mab | latini antri l’altar ~D’Ilia bendata; e i popoli guerrieri~Spâurir 658 Edmene | desir novo~Indovinò Leoni; e benedette~Fur le ricchezze dal felice 659 Borbon | Credevi tu che un’unica~Benedicente mano~Dell’atterrito Apostolo,~ 660 Armi | sacerdoti ~I drappelli furenti a benedir,~E sui vessilli caramente 661 Edmene | mi potessero!… L’Eterno~Benedirei. Leoni! anco un istante, ~ 662 Morbi | mozzerai la mano~Pria di far beneficio: in tetra gleba~Tu spargi 663 Dolor1 | canto; e ch’io riposo nella benevolenza di pochi, come in asilo 664 Voci | sorti:~Son solamente i morti~Benevoli e fedeli:~E, dopo lor, la 665 Edmene | Nebbioso il cor. Qualche benigno accento,~Qualche cura gentil, 666 Giusti | fratello e padre al povero Beppe, onde almen sappia anche 667 Dolor2 | calici~Dio mi costrinse a ber!~Le fresche aurore, i limpidi~ 668 Edmene | Japelli il nome.~Or su i berici colli, in mezzo a tanta ~ 669 Firenz | marmi.~Vien l’arguzia del Berni e con lei viene ~D’Allighier 670 EFilib | nei bossoli agitando~Il berretto e l’agnusdei,~Han condotto 671 Alboin | parole!~Così si vuole. —~Bevea Rosmunda. Ma con lo sguardo~ 672 Tasso | Membra da queste spine, e bever l’aura ~Libera… e il passo 673 Inide | Colmar d’ambrosia; e al bevitor celeste~Nome ignoto sonò 674 Ellade | di rosa anfore avvolte ~Bevon l’oblio dei talami traditi. ~ 675 CAlb | il calice ~D’ogni dolor bevuto, ~Ei, che una volta spinsero ~ 676 Patria | più puro e sacro.~E il sa Bezzecca, sulle cui glebe~Fiori di 677 Conveg | Hanno amato quando i cieli~Biancheggiarono all’aurora;~Hanno amato, 678 Tasso | di stelle il firmamento. ~Biancheggiavano in lungo ordine i templi.~ 679 Solit | stridersi a tergo. ~Rumor di biasmo che matura affanni,~Rumor 680 Greco | Si torce e fuma~Nel mio bicchier; ~Col sole in fronte~D’Anacreonte,~ 681 Passeg | ascoltar~Dal più vecchio dei bifolchi~Le prodezze e il vario marte,~ 682 Ceneri | Badate; nel petto dell’arso bifolco~Quell’aura di sangue, che 683 Edmene | traboccar bastava~Quella bilancia, e non tardò la sorte~A 684 Morbi | stato~Pari a se stésso: un bindolo da forca~Che fa gran cose. 685 Novara | mense, e a fiori~Fu delle bionde vergini~Incoronato il crin.~ 686 EFilib | accorgo che m’han dato ~Questi birbi un tristo credo, ~E sinor 687 Zulia | la vide il giovane~Sir di Bisanzio, e la creò sultana; ~Ma 688 Patria | cor pensoso di due Potenti~Bisbiglia un’eco de’ miei lamenti,~ 689 Edmene | consunse~L’età ridente. Nelle bische, ai balli~Splendea su tutti 690 Edmene | corrucci e le offese, e bisognosi~Di perdono siam tutti. O 691 Ramus | dorio portico,~O un arco bizantino,~Sogno; e domando al fiore~ 692 Pachit | vespro Pachita invero ~Della bizzarra celia stupia, ~Pur sull’ 693 Dolor2 | mirando, un fiore, ~Sveglie bizzarre al cupido~Latente sovvenir,~ 694 Poeta | ténebra~Non move un’aura blanda;~È senza stelle, o povera~ 695 Aspas | mandi, ~I raggi ultimi e blandi ~Dal tripode d’argento ~ 696 Rilla | Che le vostre venìa pene a blandir, ~Oggi al sepolcro la 697 EFilib | pecoroni ~Delle mitre e dei blasoni! ~Non ci vuol che il dio 698 Tasso | dolori, Elëonora, in quella~Bolgia terrestre! E come piansi 699 EFilib | scandolezzato.~— Dimmi dunque: il Bollettino?… ~— Maestà!… pur troppo 700 Edmene | l’amor, ma quella stessa~Bontà d’Arrigo, a cui tanta ferita ~ 701 Borbon | A FERDINANDO BORBONE~Se mala signoria, che sempre 702 Borbon | o Sanson, la chioma.~Il boreal pontefice~Non è già quel 703 Pachit | suon. ~E per selve, per borghi e cartelli~Ascoltavan le 704 Edmene | alle perpetue brume ~Del Boristene. Chi trascorrer lascia~Le 705 Dolor2 | antri, le coste, i floridi~Boschetti e la marina~Sul mesto cor 706 Dolor1 | rosignolo sulla frasca del suo boschetto natale. Non amico di tumulti 707 EFilib | e rieri farisei,~Che nei bossoli agitando~Il berretto e l’ 708 Maestr | non nega, ~E spunta alla bottega ~Allo spuntar del .~Al 709 ChiAmi | nel panier mi pose ~ Un braccialetto d’ôr.~ Dissi anche a lui 710 Ellade | Atena, ~Già non vedrò, come bramai gran tempo ~Nel sogno mio, 711 Perdon | bando agli odii antichi,~Se bramate i nuovi .~ ~ 712 Sogni | Di pena e di speranza~ bramerei morir. ~Ma tutto indarno. 713 Edmene | un freno~Posero a quella bramosia di morte. ~ Ma per quanto 714 Tasso | Che rapirmelo possa!» ~ Brancolando~Pel vuoto aêr stese la man. 715 Edmene | vergogna; e fu divelto a brani~Con maligna pietà dalle 716 Novara | spada ~Lor fede han posta. I bravi ~Petti stan saldi, come ~ 717 CAlb | guerrier:~Alza la mano al Brennero~Che qua tant’odii ha scarchi,~ 718 Lacrym | Come passò? dov’è l’asta di Brenno?~Dove il biondo cherusco 719 RitMor | spero.~Mesto e gaio in brevora; umile e altero; ~Subitano 720 Igea | Ne’ baci miei t’allegra,~O brevemente vivo!~Progenie impoverita,~ 721 Edmene | Sconsolate memorie. Odi la brezza~Che via pei flutti vagolando 722 Ceneri | voi si decise.~Le tempia briache vi cinse d’allòr.~Nei vostri 723 Contra | Talor negl’impeti,~Rotta la briglia,~Le membra insanguino~Sul 724 Borbon | Oriente ai zefiri~Cauto le briglie gira,~Svegliar tremando 725 Tasso | gli scese.~ «Come soavi brillano!… Che pace, ~Nel firmamento!… 726 Dubbio | sua non tenne, ~E di brillar cessò.~Ella sul ghiaccio 727 Edmene | Tuttavia nei sereni occhi brillava.~ Caderle ai piedi, stringerla, 728 Aspas | in fuga, ~Quando la prima brina ~Le chiome d’ôr ti tocca, ~ 729 Greco | questo crine,~Sparso di brine,~Nel dolce rito~Vedrai vestito~ 730 Dubbio | bel Nearco, ~Sir Dunistan brittannico, ~Il polonese Ermano, ~E 731 Cronac | dei Titiri~Si liquefece in brodo.~Ma dai novelli troni~I 732 Patria | cui glebe~Fiori di sangue brucan le zebe.~Umile è certo la 733 Ceneri | cade sovrispide lande,~La bruciano i soli. Se in pietra si 734 Sogno | profumo come se a fasci~Bruciasse il nardo col belgiuin.~Ve’ 735 Dolor2 | ore notturne io numero; ~Brucio di febbre ancor;~Ma sdegnerei 736 Lacrym | crebbe e regnò. L’arido bruco~Nel novilunio suo non altrimenti ~ 737 Maestr | la fa.~Leggicchia, ad ora brulla,~Il Conte della Mancia,~ 738 Campag | che lunge stia l’arso e la bruma.~Chi possiede tesori il 739 Edmene | assiderarsi alle perpetue brume ~Del Boristene. Chi trascorrer 740 RitMor | Soave, e un po’ talor brusco e beffardo.~Ma simulato 741 Gioco | ciò, che sin fa forza ai bruti?~Io non oso guardar di 742 Primav | cadono; s’accampa~Di fuor la buffa; e nelle interne soglie,~ 743 Cronac | Metodi ed altre olimpiche~Buffonerie simili.~E allor perdei la 744 EFilib | Maledetta indipendenza, ~Buffonesca libertà!~Perso è il grano 745 Maestr | mette ~Le stringhe e le bullette ~E in sodo il piè riduce! ~ 746 EFilib | tranelli~Dei Cavour, dei Buoncompagni, ~Dei Gioberti e dei Pinelli? ~ 747 Alboin | popoli e troni~Son tutti buoni. ~ ~ 748 EFilib | subalpino~Con il fil del burattino.~E tu re, che or sei salito~ 749 Mab | Spargere nella valle o sul burron, ~E di rosso vestita o azzurro 750 Ramus | procella,~Io seguirò la bussola~D’Amalfi o la mia stella;~ 751 EFilib | La ci pensi, e non si butti ~A fuggir come fan tutti.~ 752 Byron | A GIORGIO BYRON~ Nato nel grembo di nebbiose 753 Borbon | Mora.~ DANTE, Paradiso, C. VIII.~Mentre dell’ampia 754 Distra | cheti ~Libri scompor, la cabala~Segnar sulle pareti, ~D’ 755 Morbi | freno, ond’han poi vita ~Cabale, ubbie, malurie e un indefesso ~ 756 Edmene | torrenti. Alto un tripudio~Di cacce e prandi; libera una pompa ~ 757 Edmene | Sorridi,~Edmenegarda. Or via; caccia dall’alma~Queste vaghe paure!… 758 Dolor1 | mio cammino, non mi son cacciato sulla via delle volgari 759 Contra | suddito~Che torni re.~Oh caccie! oh vertici~Montani! oh 760 Edmene | Urti piuttosto,~Sdruccioli, cada il remator nell’acque…~Le 761 Edmene | e di vetro è la pupilla;~Cadaverico il volto; e sol la vita ~ 762 Tasso | la insofferente ~Anima; e caddi da quell’alto loco, ~Donde 763 Edmene | tapina~Nol vide già: chè le cadea la fronte,~Quasi con peso 764 Tasso | con le gigantesche ombre cadenti ~Sotto l’interminato arco 765 Dubbio | velen fu tinta, ~Che ai piè cadergli estinta ~Era miglior mercè.~ 766 Edmene | sereni occhi brillava.~ Caderle ai piedi, stringerla, baciarla~ 767 Edmene | e il nudo stelo~Lasciò cadersi, sospirando. Anch’essa,~ 768 Edmene | foglia,~D’un fior che le cadesse. Oh questa è colpa,~È colpa 769 Edmene | a quella pia memoria,~Le cadeva una lacrima, confusa ~Col 770 Edmene | mani, sovra cui profuse~Giù cadevan le lagrime del volto,~Lungamente 771 2Dicem | ostello.~Tutti, dall’alpe a Cadice, ~Tutti siam tuoi, se il 772 Rosign | Consumando si va. Simili a foglie~Cadon le umane vite. E indifferente ~ 773 Primav | Poi gialliscon le foglie~E cadono; s’accampa~Di fuor la buffa; 774 Borbon | D’un palco e d’una scure~Cadria domato? Il libero~Per codardie 775 Dolor2 | coronata a festa~Sia la caduca età. ~Meglio morir che incedere~ 776 EFilib | che non t’ascolti~Il caduco Maresciallo,~Or che trae 777 Novara | Signor.~Meglio a voi la caduta~Che la vittoria ai figli ~ 778 Manzon | Tu vedesti le orrende cadute;~Seminato hai le verdi speranze ~ 779 Dolor1 | un assurdo di fatto e una cagione di scandalo. Combattei l’ 780 Dolor2 | quel pasto s’allegri~Delle cagne notturne la fame.~Oh speranza!… 781 Cronac | spinto fra le cattedre~Di Caifa e di Pilato,~Che far potea? 782 Novara | più reo talvolta. ~Già di Caïn sepolta ~Non è la mazza 783 Dolor2 | Nelle reni all’estranio Caino.~E tu pensa le grandi canzoni,~ 784 Edmene | Se non giocondo?… Che ci cal di questa~Così ampia terra? 785 Novara | ai presi ~Moschetti; ai calabresi ~Cappelli; alle coccarde; ~ 786 Borbon | Sulle selvagge tende~Del calabro pastor,~E l’abbruzzese ai 787 Incant | il ciel mi pare. ~Da un calamo di veccia~Qua un satirin 788 Edmene | dai curvi ponti~Diradata calando, iva in dileguo.~E sgombero 789 Cronac | Marsia, e Cesare~Da lato a Calandrin.~Ma è sogno da nottambuli~ 790 Edmene | quella sera sulle dolci mura ~Calâr tetri i crepuscoli; alle 791 Inide | e, quando umide a valle~Calaron l’ombre e la falcata luna~ 792 Delat | Ratto ti sento sul mio calcagno,~Va, sciagurato, mi metti 793 Maestr | i’ non mi sdegno;~Se un calcio altrui consegno ~So che 794 Gelos | tuoi vestiboli ~Ella pur or calcò.~Noi ci scontrammo: — «Amabile, ~ 795 Calunn | Nella dubbia tenebra ~La rea caldaia accendi.~Gittavi l’erbe, 796 EFilib(2)| era una di quelle persone calde, che gridano perché sentono 797 Aspas | et debitas Veneri laudare calendas.~Quando la prima ruga~Ti 798 Maestr | latino re.~Di sette ormai calende ~Oggi suonata è l’ora~E 799 Dolor2 | ritorni! ~In che nefandi calici~Dio mi costrinse a ber!~ 800 Dolor2 | balzar la terra,~E fra la rea caligine~Di quella notte atroce~La 801 Primav | pecampi:~Di plaustri le callaie~Stridono: e, misurato alle 802 Maestr | Senza che un’unghia o un callo ~Mi faccia delirar.~È rude 803 EFilib | Sul suo zoccolo di pietra:~Calmo è il ciel; piombato il forte ~ 804 Edmene | Ma l’uom superbo ~Guai se calpesta quelle pietre e ride.~Dopo 805 Ceneri | corpo de’ figli ~Trafitti e calpesti da un volgo stranier,~Che 806 Edmene | di nessun’altra~Cosa le calse; piangere l’intese… ~E a 807 Calunn | IL CALUNNIATORE~Sai tu chi sei, che livido ~ 808 Tedio | pensier che coce,~Questo è il calvario orrendo,~Questa è l’orrenda 809 EFilib | guerrier di San Quintino?~— Per cambiar le fave in ceci ~Non valea 810 CAlb | sacra chioma ~D’Italia, e in cambio barbaro ~Le diè catena e 811 EFilib | penso e quando vedo ~Che una Camera si pone ~Genuflessa a dire 812 EFilib | senza pietà.~— Tengo certi camerati…. ~Lasci fare, Maestà! ~— 813 EFilib(2)| amava poco i ministeri e le Camere Democratiche. Bisogna compatire 814 Cronac | Tu solitaria visiti~La cameretta d’Asti,~Vaga di freschi 815 Mab | stellate arabe lande~L’aspro cammello e il grande~Dromedario le 816 Cronac | nude pietre e triboli~Dee camminar da solo.~E camminai. Sul 817 Lacrym | balze ebbi la cuna ~Come il camoscio, e le varcai cantando~Fra’ 818 Parola | onde! oh libere~Aure! oh campagne aperte!~Anche nel verno 819 Campag | CAMPAGNUOLI SAPIENTI~Lavoriam, lavoriam, 820 Edmene | sera si spandea dagli alti~Campanili del Sirmio; e in una sola~ 821 Edmene | digradando~Via digradando, sul canal si perde.~Quel palagio il 822 Edmene | terse e lucenti. Era il canale;~La meta sua. Con un’ebbrezza 823 Anton | cadendo, il sol;~Radon canali e ponti~Le rondinelle a 824 Uomo | nella sua possa ~La gloria a cancellar!~ Ma per qualunque tramite ~ 825 Anton | voi ghirlande intesse~Di Candia ogni guerrier.~Chi vien 826 Primav | fiorir l’anno: e quando~Dal canestro versò l’ultima rosa,~La 827 Pachit | ospitò,~E dopo un mese, cangiando sorte,~Di Spagna al trono 828 Forest | Non allegro latrato~Di cani o tibia di pastor tu senti:~ 829 Lacrym | or sotto l’accesa~Ferza canicular son traversate~Dal fulmineo 830 Edmene | sia compiuta!» - Era la canna~Dal turbine già franta, 831 Oriuol | erranti sogni,~Le fantasie canore, ~Coi rigidi bisogni ~Delle 832 Ideale | questa barca~La tua canzone cantami intanto:~Oh come, oh come 833 Cronac | . ~Pur gli uccelletti cantano ~E trovan pane anch’essi, ~ 834 Tasso | vedrai coprodi ~Che tu cantasti. —~ «Oh mio Tancredi! oh 835 Versi | Scandit et, instar avis, cantat super ilice Carmen.~Come 836 Zulia | morte e di dolor:~Poi lo cantate al gelido ~Origlier della 837 Dolor2 | è re Carlo frattanto.~Io cantato lo avea nei perigli…~E pei 838 Malinc | piangendo; e in quell’affanno~Canterà i carmi che le piacquer 839 Contra | disgombra, ~E col tuo cantico~Ti canterò,~Sinchè dei salici~Paterni 840 Rosign | mie. Cantiamo,~Augelletti, cantiam, finchè la scura~Notte chiuda 841 Rosign | vostrale,~ voi le mie. Cantiamo,~Augelletti, cantiam, finchè 842 Edmene | di baci. In aspettando,~Canticchiava il nocchier sulla sua barca.~ 843 Novara | gloria muti ~L’encomio dei canuti, ~L’amor della bellezza; ~ 844 Tasso | ritrassero gli altri. E il più canuto ~D’anni e di senno alla 845 Tedio | erbe il rio.~La sua natal canzona~L’errante savoiardo~Sulla 846 Gelos | più bel?~Ricomponi i tuoi capegli,~Vieni in braccio al tuo 847 Rilla | altra mia suora Ircana ha capel nero,~ Che giù sul cinto 848 Rilla | tale un senso,~Che mai nol capirà petto mortal;~Fier come 849 Dolor2 | obbliato io sono,~Più il capitan che il principe ~Canto e 850 Distra | brace imbocco, ~Spesso il cappel, più spesso ~La testa obblìo 851 Novara | Moschetti; ai calabresi ~Cappelli; alle coccarde; ~Ai vecchi 852 Delat | Va, sciagurato; cala il cappello, ~Ti ravviluppa nel tuo 853 Giusti | leggerlo tu medesimo a Gino Capponi, che fu quasi fratello e 854 Igea | vegeti imenei:~A chi le capre snelle~Sparge sul pingue 855 Voci | Le falcia e le destina~Ai capri della stalla:~E questo è 856 Cronac | Petrarchi e Tassi frusti, ~Caproni e bellimbusti~Fêr sinagoga 857 Dolor1(1)| di sangue, vigilato da un Carabiniere, circondato dagli amici, 858 Edmene | forti della bella figlia~Del Caramano, nei dipinti arémi?…~Oggi 859 PioIX | Usa a vestir le porpore ~Carca di cenci andò.~Così, dannata 860 Novara | rammarco~Per chi d’ignavia è carco, ~Per chi di forza esubera ~ 861 Uomo | celeste forma, ~Che ti carezza il viso, ~Che mormora il 862 Edmene | e non finìa la madre~Di carezzarlo.~ Una crudel tempesta~Da 863 Edmene | pace~Il cor d’Arrigo; e carezzava i figli~Festevolmente, e 864 EFilib | la mia mano ~Una mina al Carignano, ~Vi vorrei porr’io la brace ~— 865 Versi | avis, cantat super ilice Carmen.~Come un nido d’uccelletti~ 866 Edmene | una rubesta donna ~Delle carniche rupi, e non la dolce~Edmenegarda 867 Societ | E al facile ~Mutar d’una carola ~Profondi l’oro, e al limpido ~ 868 Passeg | bella gioventù? ~Che veniste carolando~Su’ miei prati in lieta 869 Cronac | le illustri fole,~Che pur carpia la vergine ~Cassandra all’ 870 Forest | Numina per sylvam ludunt: vos carpite flores,~Nymphae.~Come è 871 Edmene | gittarsi incertamente,~Curva, carponi, e con le mani bianche~Frugando 872 Ideale | mura di Faramondo~Arminio i carri lancia dal Reno,~Dormi, 873 Primav | avanza il dio~Che aggioga al carro i pardi: ~E fiamme dagli 874 Manzon | san Marco i pennoni, ~Del Carroccio le ardite città;~Son qui 875 Lacrym | biondo cherusco e l’implacato~Cartaginese?~ Io per le ripe indarno~ 876 Pachit | per selve, per borghi e cartelli~Ascoltavan le aurette e 877 Sogno | canta;~Giù giù filtrate cascar sull’ossa~Sento le gocce 878 EFilib | ficca, in certe prove; ~Caschi il mondo ei non si move, ~ 879 Anton | bendato Alì:~«Non ha, non ha Casmira~Più glorïosa Urì.» ~Chi 880 Cronac | Che pur carpia la vergine ~Cassandra all’avvenir.~E fu Sionne 881 Anton | Pari a costei non ha.» ~Sul Cassero sospira~Ogni bendato Alì:~« 882 Edmene | obliqua fuga~Città, ville, castella e colli e monti~E pianure 883 Anton | guerrier.~Chi vien da la Castiglia~Seco pensando va:~«Un fior 884 Lacrym | passano immuni~Da colpa e da castigo, e noi travaglia ~Pur giovinetti 885 Cronac | gualcì l’epiteto,~Chi mi castrò lo stil.~Dafni una volta 886 Cronac | Come le sante cose,~Al novo catecumeno~Covò le prime rose.~E, quando 887 PioIX | regal suo lastrico ~Trae catenata il piè!~Madre di tanti martiri,~ 888 Cronac | balbettò. ~Io, spinto fra le cattedre~Di Caifa e di Pilato,~Che 889 Armi | ti desti. alma di Pio,~La cattolica Italia è ancor con te!~Di 890 Edmene | ove s’estinse~L’armonia di Catullo, un molle accordo ~Par che 891 Ceneri | origlier,~Sii forte. E la causa di quelle contrade ~Rescindi 892 Edmene | notturno,~Cinto di bari, in una cava oscura,~Scoperse un uomo ( 893 CAlb | Figlio d’Italia e re;~Quando cavalchi intrepido~Per le tue file 894 Passeg | affanno ~Sul destrier gli cavalcò.~Sfumar vide i sogni amanti,~ 895 Mab | disperata ho visto ~Coi cavalier’ di Cristo;~E com’altro 896 Edmene | dipinte imprese~Di dame e cavalieri; e di Gulnara~Sulle ginocchia 897 Galop | non sente~Più lo spron del cavaliero,~E che ha libera la groppa,~ 898 Tasso | diverso! Or non più vita ~Cavalleresca e splendida; non alto ~Di 899 Dolor1 | infelice: mi parve un re cavalleresco della grandezza antica: 900 Dolor1 | e poi son travolte dai cavalloni del turbine. Chi sa se torneranno 901 Tedio | d’angoscia e d’ira,~Come caverna chiusa,~Dove il lion s’aggira,~ 902 Aspas | obbedir non sembra ~L’agil caviglia e il nodo ~Del giovinetto 903 Maestr | queste vie romane,~Or le caviglie ho sane~E a sghembo il piè 904 Inide | intanto, s’ascondea nel cavo~Sen d’una quercia, a contemplar 905 EFilib | arzigogoli, i tranelli~Dei Cavour, dei Buoncompagni, ~Dei 906 Dolor2 | abisso odorano ~Scherzando i cavrioli,~Dove alla rara e pendula~ 907 Ellade | Spirar mi tocchi sulla sacra Cea ~L’aura d’Omero e nei mirteti 908 EFilib | Per cambiar le fave in ceci ~Non valea tirar la spada. ~ 909 Solit | avventurata,~Ove da lunga cecità rinsensa~Questa misera polvere, 910 Ellade | degli occhi azzurra ~Palla cecropia il tèssalo macigno ~E la 911 Edmene | quel disegno orrendo~Torna, cede, rincalza, è dileguato! —~ 912 Mab | ed in beltà~Forse a noi cederan Sirio e Saturno,~I due Gemini, 913 Rosign | Vorrebbe al par di te, cedere al fato! ~Vorrebbe, e non 914 Aspas | giorno, ~Langue la voce a te.~Cedi corona e trono, ~O Aspasia, 915 Sonett | Tal che, fragile giunco, o cedro altero, ~Può spezzarsi ella 916 Distra | a un dio di gesso~Or la ceffata accocco,~Or dell’inverso 917 Dolor2 | sposa tua fiorì.~Verghe, ceffate e spasimi~Scagliano i figli 918 Aspas | quante or sono ~Sul florido Cefiso ~Schiave d’amor leggiadre.~ 919 Ceneri | sola,~O il capo nel manto celarsi, e morir.~Ma ardente è di 920 Edmene | Delle memorie, e l’avvenir celato, ~E i durissimi tedii, e 921 Versi | dei leoni~ Vanno in Roma a celebrar, ~Or negli attici odeoni~ 922 Dolor1(1)| L'autore per ordine dei celebrati Domenico Guerrazzi di Livorno, 923 Edmene | miseri! il bel sogno, ~Che sì celere passa. Ispido verno~(Né 924 Contra | astri lucenti, ~Le aurette celeri~Men del suo piè;~Dell’altra 925 Uomo | allo sguardo mio~Perchè lo celi ancor?…. ~ Questo dolor, 926 Pachit | temo? ~Tra noi, dirassi, celiato fu;~E dopo alquanto che 927 Lacrym | mi levo~Sulle alture del Celio, e mentre l’ôra~Nei sacri 928 Edmene | una stanza~Orba di lume si celò; la fronte,~Quasi per molto 929 Ramus | vïaggio.~E ad una pietra celtica, ~A un ipogeo latino,~O 930 Pachit | nel vento~La Pachita dei cembali al suon. ~E per selve, per 931 Giusti | GIUSEPPE GIUSTI~A LEOPOLDO CEMPINI.~Amico,~A te, ed a voi tutti, 932 Alboin | UNA CENA D’ALBOINO RE~Fervean di 933 Armi | udir. ~Popoli, in arme, dal Cenisio a Scilla!~Non lasciam la 934 Manzon | Della Francia venir dal Ceniso, ~E i bei giorni del Mincio 935 Tedio | il mio cor si prostra~A’ cenni tuoi, gran Dio,~Deh, per 936 Borbon | color fur visti,~Del lungo ceppo immemori~D’ebra letizia 937 Ellade | non nasca ~Che a nutrir le ceraste».~In questa forma. ~Ti restò 938 Ceneri | torrenti, per l’erte salir,~Cercar la battaglia con fiero diletto, ~ 939 Vaglie | Poca e mesta la virtù.~Non cercarne il dolce grido~Nella vedova 940 Edmene | piani lombardi e delle valli~Cercarono il sereno aere, e la ricca~ 941 Edmene | aspettar.~ — «Chi siete?…~Che cercate da me?» ~ Levò tremando~ 942 Edmene | sospiri~E tormentosa avidità cercava.~Avrìa gemuto ogni più scabro 943 Edmene | accostarti. Il nappo,~Che cercavi di mescere, percoti ~Alla 944 Voci | Quando più l’ora imbruna~V’ho cêrche a la collina,~E il raggio 945 Ellade | sognate larve ~Del greco Eliso cercherò piangendo, ~Figlia di Lesbo. 946 Edmene | trastullate~ su quell’erbe. Cercherollo io sola.~Il buon Iddio già 947 Solit | tenebre infinite~I’mi sento cerchiar, sino da quando~Il buon 948 Tasso | e mi consuma!…~M’arde Il cerebro! Ho sete!» ~ Il venerando~ 949 Edmene | ginocchia, e, giunte in croce~Le ceree mani, sovra cui profuse~ 950 Novara | il piè.~Or ben; fallì il certame. ~Forte è il più reo talvolta. ~ 951 | certi 952 Edmene | collo,~Ceruli i guardi, cerula la veste,~Biondi i capelli, 953 Ellade | Dietro a fantasmi.~Dei cerulei flutti ~Deh! posa in grembo, 954 Edmene | turbante, come neve il collo,~Ceruli i guardi, cerula la veste,~ 955 Voci | Arcana interdum fert murmura cerulus aether~Et mare purpureum.~ 956 Morbi | stampo di foco entro il cervello~E ingiallii di corruccio. 957 CAlb | la fatal progenie ~Sulla cervice ancora.~Ma ognun di voi 958 Tedio | ogni virgineo sguardo.~Qual cervo alla fontana,~S’abbevera 959 Tasso | templi.~Eran l’urne de’ Cesari percosse~Dalla imminente 960 Forest | raggio~Molle ne irrora i cespiti, ~Pur quando gela e verna:~ 961 Dubbio | non tenne, ~E di brillar cessò.~Ella sul ghiaccio eterno ~ 962 Luna | armonie di nuovi cieli,~E la cetera mi freme~Di mistero e di 963 PioIX | largo impero, ~Prega che cetre e Solima ~Ridoni ad Israel.~ 964 Lacrym | di Brenno?~Dove il biondo cherusco e l’implacato~Cartaginese?~ 965 Ceneri | sommessi ~S’asconde una cheta famiglia d’oppressi, ~Terribili 966 Distra | mondo ~Sfallir la giubba, i cheti ~Libri scompor, la cabala~ 967 Solit | affanni~Per man la presi, e la chiamai sorella. ~Or basso giace! 968 Dolor2 | farisei;~Fremi, o Signor! la chiamano~Regina d’Israele,~E poi 969 Alboin | Fragili fiori più che colonne~Chiamâr, codardi! le nostre donne;~ 970 Delat | Mai col tuo nome nessun chiamarti,~Ma con quell’altro che 971 Ceneri | meglio tradir.~L’evento ha chiarito l’iniqua parola.~La misera 972 Tedio | che guizzi e muti~Gli ermi chiarori tuoi,~Perché non mi saluti, ~ 973 Gioco | Giocano sotto al mio balcon, chiassando, ~I romani monelli a pila 974 Dolor2 | Conta le notti e i ;~E va chiedendo ai rigidi~Mastri dell’arte 975 Dolor2 | vespri il mandrïan; ~ chiederem gli oroscopi~Di questo palmo 976 CAlb | disfatti, ~Ei scenderanno a chiederti ~La pia ragion dei patti; ~ 977 Borbon | sol!~Va’; tenta Dio; poi chiedigli ~Ch’ei ti difenda e t’ami,~ 978 CAlb | Ah! se a costor che il chieggono ~D’un tuo pensier fai dono,~ 979 Conveg | oppressa ~Giù in quell’erma chiesetta, a piè del colle~Scender 980 Rilla | cielo aperto,~ Tre ti chiesi, e dall’immenso pian: ~Ho 981 Dubbio | Chiedo pur io morir. —~I tre chinâr le ciglia ~Di reverenza 982 Lacrym | rosario od amuleto, ~Ma per chinarvi a interrogar la spoglia~ 983 Ceneri | guerrieri, ~Posate gli scettri, chinate i cimieri, ~Stendete le 984 Edmene | fanciulletti, con le fronti chine~E vestiti a gramaglia. ~ 985 Calunn | Bimbo che chiude in sen;~Io chino il capo e medito ~Che donna 986 Gelos | rimira vestite~ Le punte dei chioschi d’un dolce color, ~Le coltri 987 Tedio | segno ~In questa buia chiostra~Dove ha Satàno il regno,~ 988 Sogni | partecipi,~In quelle verdi chiostre,~Delle allegrezze nostre ~ 989 Edmene | paradiso~Della sua vita si chiudea per sempre!~ Ma dopo gli 990 Edmene | pensando ad Arrigo, in sé chiudendo~Qualche rancor pel rifiutato 991 Tasso | o feroci; ove si debbe~Chiudere gli occhi o martiri, o codardi!» — ~ 992 Edmene | foglie~Alla vampa del sol, chiuderle ai baci~Rugiadosi dell’alba, 993 Edmene | non credea che tanta~In sé chiudesse voluttà la terra!…~Dov’è 994 Foscol | Ahimè! non lacrimato i chiudesti.~Ecco, ingegni frementi, 995 Edmene | Gondole eterne e gondolieri e ciance.~Mai quell’ampio e vibrato 996 Malinc | che mena~Tanto popol che ciancia e che non sente! ~Talchè 997 EFilib | foraggio.~— Ma frattanto che si ciarla~Non si pensa a vendicarla.~ 998 Cronac | compera, ~Come l’ebreo le ciarpe;~E, in bassi ed alti scanni~ 999 Novara | Della rapina il grano ~Si ciba in festa: attossica ~Il 1000 Poeta | fia caro un vergine~Pane cibar romito:~Poi, qual fuggente 1001 Armi | via~Mena il sospetto e il cicalio volgar.~Tra l’aule e i fôri, 1002 Dolor2 | gli diventa altar! ~E un cicalío di bamboli~Sta contro noi


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