1848-attin | atton-cical | ciclo-desid | desig-ferra | ferre-imman | immat-legan | legar-nomin | nomo-plato | plaud-rimov | rimpr-separ | sepol-svinc | sving-vesti | vesto-zulia
grassetto = Testo principale
Poesia grigio = Testo di commento
1503 Novara | selve e gli oceàni ~Per designar la schietta ~Parte che a
1504 Edmene | pianto.~Deh, se più tarda del desìo vi splende ~La visïon delle
1505 Edmene | chiedea dal cielo~Che gli dèsse fortuna; indi pentita, ~
1506 | desso
1507 Cronac | Nacqui e dovrei morir.~Allor destai de’ pallidi~Fantasmi la
1508 Edmene | ella un grido,~Ma non seppe destarsi. E quella stanza~Maledetta
1509 Passeg | sotto a’ miei balconi~Mi destava la fremente~Allegria dei
1510 Abbadi | palpito~In questo dubbio mondo~Desterà Dio. Dell’inclite~Acque
1511 Inide | dell’Olimpo in donna~T’ha destinata: e da costui tu fuggi ~Vanamente,
1512 Edmene | gemendo. ~ Alfin dei tempi~Destinati da Dio l’ora è suonata. ~
1513 Dubbio | in dorso ~Salito al suo destriero, ~Ognun lo spinse al corso ~
1514 Inide | Le formaron la fossa.~ Il detestato~Satiro, intanto, s’ascondea
1515 Dolor1(1)| pubblica e dalla stampa, dettava questo canto tre giorni
1516 Edmene | cara pietà nei faticosi ~Dí del dolore.~ Un suo bimbo,
1517 Incant | Mensque animusque favent et Dî portenta loquuntur.~La maga
1518 Malinc | e dimmi alcuna cosa~Che dia pace una volta a’ pensier
1519 Incant | verità potrei~Nuotar sopra dïafane~Ale di scarabei per l’aura
1520 Inide | alla funerea gleba~Venne Diana colle ninfe, e al clivo~
1521 Cronac | DI POETA~Ognun ha il suo diavolo all’uscio.~ Prov.~Uno stess’
1522 Edmene | durissimi tedii, e il faticoso~Dibattersi dell’alma, e il trovar pace~
1523 Edmene | In che le spiacqui?~Talor diceasi Arrigo. E donde nasce~Quel
1524 Alboin | Ma con lo sguardo~Parea dicesse: — Re longobardo,~Se la
1525 Am | Su quest’ampio vano, ~Che diciam terra, ove i presenti guai ~
1526 EFilib | è coverto ~Il pensier di diciott’anni! ~L’Ostia insigne or
1527 Voci | N’è vero, Azzarelina?~Dicono i venti: «Schiudi~L’orecchio:
1528 Patria | patrî greppi gentil lavacro~Diedero il sangue più puro e sacro.~
1529 Dubbio | sorrise al giovine ~Don Diego in una festa;~Ma l’onor
1530 Malinc | tutto in custodia io mi ti diei;~E dolce parla, e dimmi
1531 Manzon | e un mattino i Lombardi ~Dier lo sfratto al fatal Barbarossa:~
1532 Malinc | il core~Gli anderà mesto dietr’un ben lontano,~Goda di
1533 Borbon | poi chiedigli ~Ch’ei ti difenda e t’ami,~Ei non placabil
1534 Giapo | cor. ~Vil, per Dio chi non difende~La sua patria, ed al suo
1535 Giusti | Trafitti a’ piè del suo difeso altar!~Ma non sdegnarti,
1536 Dolor2 | acque,~Meglio che all’uom. Difficile~Pei coraggiosi è il giorno~
1537 Dolor1 | anime tormentate dalla diffidenza, dalla superbia e, dall’
1538 Edmene | Edmenegarda~Una timida luce si diffonde~Velatamente. ~ Ella è soletta,
1539 Edmene | sembianze~D’un’angelica forma ir diffondendo ~Fascini arcani, e dietro
1540 Edmene | una continua speme ~Che il digiuno e la febbre avria consunto~
1541 Tasso | azzurro occidente, apri e dilata ~Pietosamente il grembo,
1542 Edmene | fame. Il cor materno~Si dilatava, si stringea, spirando ~
1543 Edmene | Sospirò miserata, ebbe il dileggio;~E fin si diede a quel gentil
1544 Edmene | Diradata calando, iva in dileguo.~E sgombero di genti era
1545 Edmene | quei nudi sepolcri.~ Oh dilicata~E arguta e forte cortesia
1546 Edmene | sue belle vesti~E le man dilicate, onde salvarla ~Dalle subite
1547 Edmene | risolse~Per qualche dì, con dilicato affetto,~D’abbandonar la
1548 Edmene | gioisci~Di vedermi tremar?… Dillo una volta;~Che ti turba
1549 Edmene | con quell’atto~Perdon le dimandasse dello averla~Contristata
1550 Edmene | piangere — e col pianto~Dimandava che Dio le perdonasse. ~
1551 EFilib | Palpitò la nota scolta,~Ma dimande non gli mosse; ~Anzi al
1552 Edmene | udir taluno~Che di te mi dimandi. Ahi! sarà duro~Il dover
1553 Edmene | acconsentendo ~Qualche sospiro; e dimandò chi fosse;~E più d’ogni
1554 Vaglie | sorella Iddio mi fe’;~« Ti dimentica un istante ~« I miei ceri
1555 Edmene | che potrai, (lo spero!)~Dimenticare il doloroso sogno~Del tuo
1556 Zulia | ma non n’ebbe il cor.~ Dimenticò le vigili~Cure del regno;
1557 Edmene | Ma estinto il soffio del dimòn l’avea.~Lungo era l’atto
1558 Solit | Porta onde vassi all’ultime dimore! ~Io quando sento come si
1559 Giusti | gentili Toscani, che mi avete dimostrato tanta cordiale affezione
1560 Morte | LA MORTE~ Dolce pittor, dipingimi costei~Non circondata di
1561 Edmene | Con certo vago non curar dipinta~Su vi splendea l’immagine
1562 Edmene | il passo;~E sulle mura le dipinte imprese~Di dame e cavalieri;
1563 Edmene | figlia~Del Caramano, nei dipinti arémi?…~Oggi il fervido
1564 Morbi | inferno è questo,~Sclamai, dipinto in sì leggiadre forme?~Oggi
1565 Edmene | folla che dai curvi ponti~Diradata calando, iva in dileguo.~
1566 PioIX | fra noi s’è detto; ~E ne diranno i posteri, ~Fin ch’abbia
1567 Pachit | poi… che temo? ~Tra noi, dirassi, celiato fu;~E dopo alquanto
1568 Ramus | divino Eurota~E l’ilice dircea~E il ramuscel di mandorlo
1569 Cronac | nembi avvolgerti ~Su pel dirceo cammin.~La libreria dell’
1570 Sogni | crudel richiamo,~Non ti direi che t’amo.~Ma gemerei d’
1571 EFilib | diremo un’altra volta.~—Tel direm? Ciò suona male; ~Il pronome
1572 EFilib | real della Savoia:~—Tel diremo un’altra volta.~—Tel direm?
1573 Dolor1 | l’altra, come valsi, col diritto del mio libero pensiero;
1574 Edmene | ribaciarla; e non finir di dirle~Mille accorate e mille dolci
1575 Edmene | Edmenegarda mia!»~ «Deh! più non dirne;~Mi son pugnale avvelenato
1576 Edmene | A groppo a groppo, in un dirotto pianto.~ Quante cose in
1577 Conveg | Noi di più non possiam dirti,~Tu non puoi saper di più. —~
1578 Lacrym | Fulminator dai cantabri dirupi,~Come passò? dov’è l’asta
1579 Galop | vola e non galoppa.~Dal dirupo alla boscaglia~Cento leghe
1580 Inide | incanto e la tua forte pena~Disacerbar». ~ «Non indugiarmi, prego,~
1581 Edmene | sostenerlo!… Taci!…»~«— Ei ti disama; non t’amò giammai.~Co’
1582 Rosign | Chi per selva, o cittade~Disamar mi potría? chi somigliarmi? ~
1583 Edmene | Che dritto n’hai, se la disami. Eguali ~Qui gli strepiti,
1584 Edmene | Mi rode il core!… Io lo disamo, io sola;~E si tormenta
1585 Ceneri | corona d’Arrigo e Manfredi? ~Disarma due genti. Ritorna alla
1586 Voci | raggio della luna~A me vi disascose. ~N’è vero, Azzarelina?~
1587 Edmene | non puote.~E tra due mani discarnate e stanche~Langue il lavoro,
1588 EFilib | Manda un urlo, e in lei discenda ~Ferro e foco, e la consumi; ~
1589 Parola | dolor. ~ Che val che in me discendano~Da non mortale altezza~Caste
1590 Edmene | All’arti~Del sospetto discendere?… Follia!~Ma inumano è lo
1591 Dubbio | Beata, Eudora! All’Erebo~Tu discendesti almeno,~E d’un vivente i
1592 Tedio | iniqua fossa ~Pria di morir discendo.~E queste polpe ed ossa~
1593 Igea | nacque,~Io, ch’ogni ben discerno,~Scherzo col riso eterno~
1594 Ceneri | via dei dolori sereno ho discesa, ~Legando a Vittorio la
1595 Perdon | Perdonate! — Sulla terra~È disceso anch’ei terreno, ~A combattere
1596 Edmene | disperati~Occhi una luce balenò; dischiusa~Vede una bianca soglia;
1597 Edmene | la cinga… e il cor le si discioglie,~A groppo a groppo, in un
1598 Perdon | Questa voce egli ha disciolta~Quando il Padre l’obbliò!…~
1599 Novara | ai vessilli ~Le austere discipline.~È l’obbedir rammarco~Per
1600 Edmene | memoria~Di quel lontan si discolora e passa.~Chi sa che un giorno
1601 Dubbio | Spagna a un patto ~Gli ebri discordi unì, ~— Balziam, compagni,
1602 Am | come dal sogno è il ver discosto. ~Ahimè! come nel tempo
1603 Edmene | sua contrada~L’altera e disdegnosa indole piacque.~Ei non curò.~
1604 Edmene | risposta ~Alle parole mie con disdegnosi~Gesti, o muti sospiri, o
1605 Edmene | Ah! sui campi del core a disertarli~Era passato il vento della
1606 Conveg | Sia che l’arso o la moria~Disertasse e case e colti,~O i mortali
1607 Edmene | tempo ~Ch’ella è sotterra, e disertati e soli~Qui restiam noi.
1608 Madre | ch’io diserti,~Madre mia, diserterò.~ — Che mai dici, figliuol
1609 Tasso | Più nobil pianta rimarrà diserto ~Il giardin della terra.~
1610 Versi | margherita~ Foglia a foglia si disfà,~Sulle sorti della vita~
1611 Lacrym | ospite pensoso~Odo dalle disfatte are il lamento~Dei numi
1612 2Dicem | ogni vacuo talamo,~Da ogni disfatto lido~Udrai levarsi un grido~
1613 Rilla | mistero~ Orrendamente le disfiora il sen.~Sovra una culla
1614 Solit | ben orditi accenti~L’opre disformi, e il viver dolce in ira~
1615 Edmene | infortunata). — E poi… da te disgiunta~Andar m’accora».~ «A rivederti.
1616 Contra | Signor, le nebule~Da me disgombra, ~E col tuo cantico~Ti canterò,~
1617 Patria | Dai ceppi amari chi la disgrava?~Chi l’aura e il lume rende
1618 Am | tempo si prepara ~L’acerbo disinganno della mente.~
1619 Tasso | dolce riso, ~Come accenni al disio d’altro elemento ~Più dei
1620 Tasso | Solitudin rimaso! E che cocente ~Disío di rivederti, e d’aver pace! ~
1621 Edmene | assalir d’affetti; ~Un acceso disordine; un tumulto~Vertiginoso.
1622 EFilib | illiberale. ~Il Noi regio andò al disotto. ~— Io l’adopro e me ne
1623 PioIX | tempio anch’essa: ~Sulla disparsa prole ~Oggi è risorto il
1624 Edmene | divorava i fremiti, e in disparte~Torceva il capo. E que’
1625 Edmene | grido di scherno, ~E lo dispera col livor dei morsi,~E nell’
1626 Tedio | Il Tempo mi deride ~E a disperar m’avvezza.~Perché, perché
1627 Edmene | altre; un gel la strinse;~E disperatamente, tra le coltri~Chiusa la
1628 Edmene | peccato. ~ Un’orma suona —~Si disperde — s’approssima — s’aggira~
1629 Edmene | indefinite~Lontananze del mar si disperdea.~ Trambasciata, sudante,
1630 Morbi | fo spallucce e più non mi dispero.~Fors’è pur questo un morbo:
1631 Dubbio | le notti e i giorni, ~Ne disperò i ritorni, ~E i suoi la
1632 Ceneri | veduta,~Qual branco di belve, dispersa fuggir!…~Per numero, oh
1633 Lacrym | la squilla~Delle mandre disperse alla boscaglia~Nel cor mi
1634 Sogni | Quando il dolor verrà.~Oh! se dispersi fossimo ~Anche alle plaghe
1635 Dolor2 | vedrai. La libera~Mia verità dispiacque.~Meglio fidar le subite ~
1636 Novara | fanciullo, e al mondo ~Che li dispregia, e al provvido ~Dio che
1637 Edmene | così offesa~Edmenegarda dispregiar quell’atto,~Da non curarne
1638 Tedio | D’ogni terrestre gioia~Ho disseccato il fiore.~La solitaria noia~
1639 Tedio | solitario foco~Dal cor mi dissigilla.~E allor celeste è il loco~
1640 Edmene | ella saria~Sepolta già. Dissimular che giova?…~Voi l’amate,
1641 Inide | Com’usa agli ebri: e mal dissimulate~Fiorian le corna dalla scabra
1642 Tedio | Indarno il firmamento.~Son dissipate ancelle~Dalla nativa casa~
1643 Dubbio | sdegno del Signore ~L’ha dissipato al vento. ~Alma sorrise
1644 Giusti | Tutto di fragil seme,~Qua si distempra e solve. ~E colla varia
1645 Edmene | i morenti lembi,~Onde si distendeano, onde ed altre onde,~Senza
1646 EFilib | Comando Generale… ~E parlò distesamente ~Contro il re compromettente.~ ~
1647 Poeta | pose ai turbini ~L’ale e distese i cieli,~Die’ pur la vita
1648 Calunn | l’infernal tuo farmaco ~Distilla, o traditor.~Indi col ghigno
1649 Ceneri | dissidio la trista arrossì.~Distinse i suoi figli, pur tepidi
1650 Ceneri | e l’ingiuria tien campo distinto. ~Fur tratte le spade. La
1651 Edmene | è concesso, ogni pensier distogli.~Amor che nasce e si matura
1652 Distra | cupido mentir.~Non è di noi, distratti,~Il mondo e la sua gioia,~
1653 Distra | DISTRAZIONE~Quand’ardo intento e fisso ~
1654 Edmene | quella vista, il suo bel fior distrusse, ~Con riboccante d’amarezza
1655 Edmene | pensieri. E cerca ovunque~Disvïarne la mente. Ecco; alla sua ~
1656 Edmene | Vertiginoso, a strascico le membra~Disviluppando, di colà si tolse. ~ Arrigo
1657 Tasso | pace ~Nell’infortunio. E ditele che questo ~Dolor della
1658 Edmene | sorge;~«E’ dov’è, grida: ditelo! Non monta:~Lo sapea da
1659 Conveg | fior che nol sappiate, ~Ditemi voi di quell’ignoto amor.~—
1660 Edmene | Mordere le possa~I bei diti una serpe, onde sollevi, ~
1661 Cronac | spina, ~Ebbi alle piaghe i dìttami~Talor della beltà.~Povero
1662 Giusti | riva ~Da triste acque la diva ~Anima stanca, e giunto ~
1663 Edmene | fibre,~Le vene, l’ossa gli divampan tutte.~Ma sbarrata e di
1664 Edmene | gelata mano~Sentia calar sul divampante petto,~A respingerlo addietro.
1665 Edmene | Sospirò Arrigo a contemplar divelta~La beltà di quel fior.~ — «
1666 Edmene | Lo pungea di mirar quelle divelte~Torri, che la solinga edera
1667 Dubbio | margini ~Cordelia, e mia divenne;~Ma la sua fè non tenne, ~
1668 Dolor2 | un’egra coltrice~Or gli diventa altar! ~E un cicalío di
1669 Manzon | dì;~Converrà che tu polve diventi, ~Che tu lasci ogni cosa
1670 Conveg | guerre;~E la madre di lei diventò folle: ~Chieder volea novella
1671 Solit | allegrezza,~Che in breve diverrà schiavo del pianto. ~Oh
1672 Rosign | obblio.~E la speme e l’error diversamente~Mena le turbe. Addio,~Addio
1673 Ellade | Numi il dì natale ~Ebbe, diverte dall’ambrosia luce ~Le imperterrite
1674 Donna | prostro.… e teco anelo ~Dividere i miei dì. ~ Dividerli in
1675 Donna | anelo ~Dividere i miei dì. ~ Dividerli in un tacito ~Di sguardi
1676 Dolor2 | tuo pellegrino,~E soletta dividi il suo calle.~Non si monta
1677 Edmene | ferisse de’ tristi, io la divido~Con te, dolce amor mio!
1678 Ceneri | muscolo e sangue di forti divien.~Talvolta, seguendo suo
1679 Ceneri | dall’ira d’un volgo feroce, ~Divise e tremanti la spada e la
1680 Parola | accomunati in loro ~I mal divisi amanti,~Suoni una corda
1681 Societ | gola; ~Stolti! e tra voi la divite ~Turba d’onor s’ammanta, ~
1682 Edmene | rivocati~Proponimenti, e divorar con fiero~Sforzo quell’onda
1683 Edmene | stridea la fiamma ~Lí pronta a divorarla, indi ritorti~Avrìa gli
1684 Edmene | val, se il tempo col desío divori?~Tendi gli orecchi. Non
1685 Contra | Per liberarmi~Stendo alla docile~Arte la man;~E come un profugo,~
1686 Anton | a rinsavir!» ~Di dogi e dogaresse~Voi siete figlia, è ver; ~
1687 Morbi | ghiaccio. È il ventre in doglie?~Non mangerò. M’assalgono
1688 Tasso | travïato ~Spirito infermo che domanda pace, ~Perdona omai questo
1689 Tasso | mio!… Non posso ~Veramente domarlo! Io ben sospiro ~Al cielo,
1690 Borbon | palco e d’una scure~Cadria domato? Il libero~Per codardie
1691 Contra | invan le misere~Potenze dome ~Gridano al suddito~Che
1692 Dolor1(1)| per ordine dei celebrati Domenico Guerrazzi di Livorno, e
1693 Novara | Sospirano i riposi ~Nei domestici fochi: ~E forse ai figli
1694 Dolor2 | non teme?~Che fa costui? Domestico~Sangue toscan non è. ~O
1695 Novara | ostelli~Spersi reddiste e domi ~A dir le gesta e i nomi ~
1696 Distra | strada; ~Così l’intenta idea ~Domina i sensi in me.~Come di fuor
1697 Tedio | allor celeste è il loco~Dond’io la guardo e tremo,~Divino
1698 Ramus | mutarmi~Nell’augellin che dondola~Su te, trillando carmi; ~
1699 Edmene | respir greve,~Or rotti or doppi i battiti del core,~Presso
1700 Edmene | sguardo; misurò quell’acque;~Doppiò le forze; si cacciò sull’
1701 Parola | arpa oh datemi,~Squilla ai dormenti petti:~Non di lusinghe,
1702 Giove | bellezza giovanil vestita,~Dormia sommersa nell’ambrosia luce.~
1703 Malinc | folle speme e il cieco amore~Dormiran muti nel funereo piano,~
1704 Forest | tempia, o cara: ~Potessimo dormire,~Senza più risvegliarci,
1705 Incant | la testa incoronata. ~E dormirem congiunti~Sotto l’erbetta
1706 Alboin | un anno da quel convito,~Dormiva solo l’ebro marito.~Aprì
1707 Cronac | fiorito april. ~Scesi alla dotta Padova~Col fardellin dei
1708 Cronac | mia terra!~Dalle laringi dotte~Schiattâr pustéme e gotte;~
1709 Aspas | giocondi fiori,~Nè co’ suo’ dotti amori~Il vecchio del Pireo~
1710 Morbi | altrui sacco ~E con ciò si fa dotto: o raspa e becca ~Sin che
1711 Dolor1 | de’ sacrificii, parecchi dottori pubblicani e farisei del
1712 Primav | tanto infinito~Delirar di dottrine e di speranze.~E queste
1713 Dolor2 | per noi fallita,~Che lo dovea, fra tacite ~Armi, di qua
1714 Greco | in fronte~D’Anacreonte,~Doventa allegro~Fino il più negro~
1715 Edmene | dimandi. Ahi! sarà duro~Il dover dirgli: La mia donna è morta. — ~
1716 Giusti | dei pubblici infortunii dovessero porre il cumulo le sepolture
1717 Edmene | che queste: ~ «Il meritai! Doveva~Esser così. Sotto il giudicio
1718 Donna | del tuo saluto? ~Qual è dovizia d’oro ~Che valga un solo
1719 Edmene | Delle case materne, a cui dovrebbe~Vergin campo d’amori esser
1720 Foscol | l’ultime fortune. ~E hai dovuto varcar l’atre lacune~Pria
1721 Armi | vecchi e i sacerdoti ~I drappelli furenti a benedir,~E sui
1722 Ceneri | suoi parricidi conobbe il drappello, ~Che in pietra d’infamia
1723 Inide | dense alghe del rivo~Qualche driade o napea, forse in quel punto~
1724 Greco | e i re; ~Ma più le belle~Driadi sorelle~Danzanti in giro~
1725 Dolor2 | rondine,~Fida del mar veliera,~Drizza pur sempre al cognito ~Trave
1726 Dolor2 | affetto, e il vol;~Io vi drizzai la trepida~Piuma del cor
1727 Mab | aspro cammello e il grande~Dromedario le armate orde seguir.~In
1728 Novara | Voi la Fortuna, antica ~Druda sleal, nemica ~Delle gentili
1729 Edmene | e se de’ miei s’accorse ~Dubbi codardi! Io vigilai già
1730 Sogni | il venticel.~Quando alle dubbie tenebre ~Chiuso tu avessi
1731 Donna | Mi vesta di speranza ~Il dubitato avel!…~ Io crederò! men
1732 Oriuol | Occhi a un quadrante io dubito ~Che più non volgerà.~Così
1733 Edmene | tanto!~Credette pria; poi dubitò; poi disse:~«Non è ver,
1734 Alboin | magioni;~E, in mezzo ai duchi giunti al convegno~Dal vasto
1735 Dolor2 | non manda gli angeli~Per duellar co’ mostri;~E l’uom, che
1736 Forest | l’ambrosia, son fioriti i dumi: ~Questa è l’ora dei numi!~. . . . . . . . . . . . . . . . .~ ~
1737 Dubbio | Egina il bel Nearco, ~Sir Dunistan brittannico, ~Il polonese
1738 Edmene | Edmenegarda, eterni~So che non duran sulla terra affetti.~O inesorata
1739 Ideale | spoglia~Brevi dell’uomo durano i lai,~Come su pioppo di
1740 Edmene | Divina~Sei veramente! Durassero eterne ~Quest’ore! Stolto!
1741 Solit | Pensieri ed opre che non han durata». ~Ed io verrò, cortese
1742 Edmene | piume~La sognatrice; ma durava il sogno, ~Che del futuro
1743 Edmene | braccio.~Schifosa e breve durería la colpa! ~ Ella prese i
1744 Edmene | e l’avvenir celato, ~E i durissimi tedii, e il faticoso~Dibattersi
1745 Edmene | di quella dura pianta~Il durissimo frutto. Oh pienamente~Vendicato
1746 Edmene | palpiti battea.~Ma non molto durò; chè come piombo ~Le pesâr
1747 | é
1748 Foscol | valle~La verde riva appena ebb’egli presa,~Che sentissi
1749 | Ebben
1750 | ebbero
1751 Dolor2 | demenza.~Poi da’ sabbati l’ebbra falange~Fuor si vomita,
1752 Dolor2 | fescennine mazze,~Tratta per l’ebbre piazze~La casta libertà.~
1753 Tedio | mio ben supremo.~E in mute ebbrezze intento,~Fuor che il pensier,
1754 Incant | vita è un forte~Licor ch’ebbri ci rende,~Un sonno alto
1755 Cronac | ancor.~Deh! non cader. Se un ebete~Vulgo t’offende, oblia. ~
1756 Vaglie | Sentirai d’un’altra vita~L’ebre viscere tremar;~E del gaudio
1757 Cronac | vende e compera, ~Come l’ebreo le ciarpe;~E, in bassi ed
1758 Alboin | banchetto; ~Fumosa ai capi l’ebrezza ascende;~E trema e splende~
1759 Mab | all’Egeo vidi i misteri~D’Ecate; e nei latini antri l’altar ~
1760 | Ecce
1761 Giusti | tradito o morto,~E in quegli eccelsi palpiti~Anche chi m’odia,
1762 Dolor1 | Nella guerra italiana mi eccitò una profonda e riverente
1763 | Eccola
1764 | Eccolo
1765 | Eccovi
1766 CAlb | quel canto, ~Che a CARLO echeggerà.~Sarà canzon di vergini,~
1767 Sogno | ora vicino a te.~L’organo echeggia: s’alzan gli spenti:~Portan
1768 Borbon | tace; ~Tace, e nell’ombre edifica~Coll’ignea man presaga~Sulla
1769 Campag | per noi, ma pei figli è l’edifizio ~ Su! lavoriam cantando.~ ~
1770 Ellade | veli della Sfinge arcana ~Edipo triste: e qui giurâr gli
1771 Edmene | Di perdono siam tutti. O Edmenegda, ~Spera in quell’ora. Io
1772 Edmene | persona; e senza affetto ~Educava i suoi fiori.~ «In che le
1773 Cronac | Nessun mi numerò.~Belava un’effemeride:~«Volgi ad amor gl’inchiostri!»~
1774 EFilib | vita. ~Oh dell’ombre arcani effetti! ~Ecco il re di Marocchetti,~
1775 Poeta | inverecondo:~E i sorvolanti effluvi, ~Forse nei rovi ascosa,~
1776 Aspas | leggiadre.~Tu sai che d’Ega il Padre ~La gioventù del
1777 Dubbio | Caldi dal nappo i visi, ~D’Egina il bel Nearco, ~Sir Dunistan
1778 Dubbio | Uno simil non v’è. —~E l’Eginese: — O stolti, ~Vedeste Argia
1779 PioIX | piangea peranco ~Stesa sull’egro fianco, ~Rimemorando i floridi ~
1780 Conveg | e tempre;~Ma i lor baci eguai fur sempre, ~Sempre eguale
1781 Poeta | intorno un coro; ~Tutto egualmente adoro,~Dal filo d’erba al
1782 Manzon | cavalli ~Sovra i ponti dell’Elba nitrir:~E poi quanti sul
1783 Inide | bianche~Ninfe da una vicina elce a quel loco ~Venner danzando:
1784 Armi | grande, o parricida e stolta.~Eleggere v’è d’uopo. Armi, o perir.~
1785 Dolor1 | DOLORI E GIUSTIZIE1~Elegia~ ~ Emilio mio,~ Ti scrivo
1786 Tasso | accenni al disio d’altro elemento ~Più dei nostro felice~ «
1787 Ellade | Mentre rompea l’infame Elena i flutti, ~Lo sterminio
1788 Cronac | incorrere~L’ire tremende elessi,~E, con sul petto il peso~
1789 Ceneri | afflitto e supremo suo grido elevando, ~Per questa infelice ch’
1790 Contra | Smania ti frange,~Se il grido elevasi ~De’ tuoi pensier!~Dio!
1791 CAlb | al mar:~A ogni romor che elevisi ~Sulla regal tua via,~L’
1792 Dolor2 | Purificar lo può. ~Pensa che d’Eli a Davide~Qua la progenie
1793 Foscol | Ma lungo il fiume dell’elisia valle~La verde riva appena
1794 Passeg(3)| una strana e comunicativa eloquenza. Una riva solitaria, il
1795 Borbon | cui la bella immagine ~D’EMANUEL s’accampa,~E intorno a cui
1796 Giusti | principe,~Cade, come corroso embrice, al suol.~Ma quell’assidua
1797 Edmene | E l’uom misero ardisce~Emendar la natura? Ama il selvaggio ~
1798 Giove | produsse il misfatto. O bella emersa~Dalle spume del mar, bella
1799 Mab | e di Sïon sui marmi~Gli emiri in pugna disperata ho visto ~
1800 Giove | tormenta, e nel macigno~Urla Encelado sempre, e Flegra tutta~De’
1801 Novara | Nei dì di gloria muti ~L’encomio dei canuti, ~L’amor della
1802 Lacrym | giunse larva nel pensier d’Enea,~E qua crebbe e regnò. L’
1803 Mab | lunge il furibondo~Odoacre l’enorme asta agitar.~Quel dì non
1804 Giove | falchi e di bufere,~Le mense enormi; e sui villosi petti ~De’
1805 Uomo | me che fia?… del fragile ~Ente, che pensa e muore?… ~Come
1806 | entrambe
1807 Primav | ora bruna~O all’uscio, per entrar, raspa e si lagna, ~Fiori
1808 Edmene | un tumulto~Vertiginoso. Entrata era felice;~N’uscìa reietta;
1809 Greco | Danzanti in giro~Pel verde Epiro~Piacciono a me. ~Nei pepli
1810 Cronac | segnacaso,~Chi mi gualcì l’epiteto,~Chi mi castrò lo stil.~
1811 Ideale | consolati dal tuo sorriso;~Eppoi, la gloria d’un grande amore~
1812 | Eppure
1813 | erano
1814 Cronac | Fuor di tua riga i cantici ~Erato mia pensò.~Ruppe le sacre
1815 Dubbio | fui.~Beata, Eudora! All’Erebo~Tu discendesti almeno,~E
1816 Ceneri | Fernando, sul capo agli eredi ~La doppia corona d’Arrigo
1817 Edmene | medesim’ora ~Una barca radea l’eremo lido,~Non a’ suoi dolorosi
1818 Donna | Degli aspettati dì!~ T’ergano un’ara i popoli, ~E i forti
1819 Tasso | mortal persona, ~E sui cubiti ergendosi:~ «Vi sento,~Aure del Campidoglio! (
1820 Abbadi | Dio. Dell’inclite~Acque eridanie in fondo~Fors’è la gemma
1821 Tasso | vi si conceda~Di veder l’Eridàno, e la superba ~Città d’Alfonso…
1822 Dubbio | brittannico, ~Il polonese Ermano, ~E Pedro il cordovano ~
1823 Dolor2 | più mai!~Solitario nell’erme mie sedi,~Non curando la
1824 Tedio | Lampa, che guizzi e muti~Gli ermi chiarori tuoi,~Perché non
1825 Lacrym | spargerete, e in qualche ermo cespuglio~Del Palatin la
1826 PioIX | tanti martiri,~Nido di tanti eroi,~Casa dei gran Pontefici~
1827 Voci | Natura, che incammina ~Quest’errabonda e vaga~Nostra barchetta
1828 Lacrym | Mai non vedesti, Elisa, un errabondo~Can, che ha smarrito il
1829 PioIX | canto: ~Ma s’io dicendo errai, ~Opra tu sol, che sai, ~
1830 Edmene | entro la bruna~Lor navicella errando. ~ In quella sera~Fu giocondo
1831 Campag | consuma: ~Quanti mila infelici errano in bando~Senza conforto!
1832 Ramus | quando a quando~Mi leverò, l’erratico ~Poseïdòn guardando;~E mi
1833 Sogni | pallidi~Riflessi della luna~Erro solingo; e memore~Che il
1834 CAlb | il pungolo ~Del generoso errore; ~Speran che s’oggi un facile ~
1835 Borbon | pasto umano,~Su cui dall’erta al piano ~Cupido avventa
1836 Ceneri | Calar sui torrenti, per l’erte salir,~Cercar la battaglia
1837 Edmene | guardo io volgerò dagli erti ~Miei colli al sito ove
1838 Alboin | lo scherno, ~E un lungo eruppe plauso d’inferno.~— Re Cunimondo,
1839 Ceneri | Quell’aura di sangue, che esala dal solco, ~Travasa una
1840 Simpat | rosa~ Profumi e carmi sento esalar. ~Ricchezza occulta del
1841 Edmene | pallida la vide ~Presso a esalare i moribondi incensi~Nell’
1842 Rilla | svelse il ferro e l’anima esalò.~Rilla, curva sul Moro,
1843 Parola | acquicella~Lungo mirar mi fa,~Esca a quei forti amori~Che a
1844 Edmene | Quella donna additavano, esclamando:~— Beate voi, se avrete
1845 Malinc | vïole~Con pietosa dolcezza esclameranno:~Come è gentil la cantatrice
1846 Incant | Coi gigli e con le rose escono in danza. ~Del mondo ameno
1847 Dolor2 | consegnato ai turbini~Quell’esecrabil riso, ~La terra e il paradiso~
1848 Ceneri | numero, oh prodi stranieri esecrandi,~Che a Dio rincrescete,
1849 Dolor2 | E il ben vigile sgherro esecrando~Per quel grido mi ordì la
1850 2Dicem | Signore ~Di due frementi eserciti,~Osa, se hai grande il core.~
1851 Novara | ALL’ESERCITO DOPO NOVARA.~E foste vinti,
1852 Passeg | menzogna,~Sfregia il bene, esiglia il ver.~Oh mia musa! oh
1853 Edmene | grazïoso favellar festivo ~Non esilara il cor, l’ultima Islanda~
1854 Dolor1(1)| Montanelli di Fucecchio, esiliato dalla Toscana, ammalato
1855 Edmene | Di profonda amarezza, ed esitando ~La man le porse, come con
1856 Ceneri | spergiura.~Nel cor dei vulcani s’espande e matura~O l’odio, o l’affetto.
1857 Poeta | ascoltar si fa.~ Ma pur da me s’espandono~Suoni di fresco amore; ~
1858 Solit | sospira~Chi per suoi dolorosi esperimenti~Apprese l’arti, onde si
1859 Mab | Saturno,~I due Gemini, Urano, Espero e l’Orse ~E la gran Lira:
1860 Maestr | e merto~Di questo fabbro esperto~Che Maëstron si chiama:~
1861 EFilib | si suole~D’un gran cencio esposto al sole,~Che gridasse al
1862 Inide | nè l’averno, Inide cara,~Espugnò mai la volontà di Giove.~
1863 | esse
1864 | Essersi
1865 | Esserti
1866 | esservi
1867 Edmene | cor — d’ogni allegrezza~Essiccate ha le fonti, e intensi amori~
1868 | est
1869 PioIX | contrista e macera, ~Ma ch’estirpar non può.~Padre, ella piange,
1870 Edmene | Solitari la passano; e l’estrema~Necessità di morte li sorprende~
1871 Edmene | muore: ed un suo raggio estremo,~Ferendo i vetri alla romita
1872 Novara | carco, ~Per chi di forza esubera ~È l’obbedir virtù.~Abbia
1873 Dolor2 | Musa mia, questo afflitto esulante ~Muore anch’egli; ma tu,
1874 Edmene | Qual core è mai che non esulti a queste~Melodie, che morir
1875 Donna | tuo nome ~Dopo la pugna esultino~In coronar le chiome! ~Celeste
1876 Edmene | Edmenegarda in così verde etade, ~Ormai per te sì miserabil
1877 Uomo | in cor! ~ Ecco una fiamma eterea ~In mille spirti è giunta; ~
1878 Passeg(3)| vi parlano la lingua dell’eternità. E questo vuol dire che
1879 Abbadi | sorriso e pianto,~Quant’è dall’Etna al Vèsulo, ~E te lo reca
1880 PioIX | lingua; inchinasi ~Ogni europea corona; ~Dall’afre selve
1881 Ramus | mistico~Gange e il divino Eurota~E l’ilice dircea~E il ramuscel
1882 Abbadi | fanciulla, indocile~Degli evirati accenti, ~Cantar tu possa
1883 Alboin | non cangia mai.~Nel torbid’evo, quando l’Italia ~Fu data
1884 EFilib | grano e la semenza, ~Siam f.….i come va.~— Perdonategli,
1885 Maestr | E scarpe da Titano ~Tu fabbricasti a me.~ ~
1886 Maestr | perizia e merto~Di questo fabbro esperto~Che Maëstron si
1887 Ceneri | Prenci, con santo coraggio, ~Facciamolo insieme quest’arduo vïaggio~
1888 | facendoli
1889 Sogno | alzan gli spenti:~Portan le faci con gl’incensieri:~Candide
1890 Perdon | illis quia nesciunt quid faciunt.~ ~ Parlo a voi, che, amici
1891 Ellade | Qual tu la festi, I morbidi Fäoni~Coronati di fior cercan
1892 Mab | E fan tresca in cima ai faggi ~Gli scoiattoli alla luna,~
1893 Passeg | vien.~Vïator, che sotto al faggio~Pigliò sonno in tetra selva, ~
1894 | Fagli
1895 Dolor2 | Poi da’ sabbati l’ebbra falange~Fuor si vomita, e ruota
1896 Tasso | ed amori; ~Le infernali falangi e le celesti ~Mi lampeggiâr
1897 Inide | valle~Calaron l’ombre e la falcata luna~Posò sui monti, alla
1898 Foscol | spade,~E i rei turbanti e le falcate lune~Dar volta dalle tue
1899 Voci | il mandrïan non falla;~Le falcia e le destina~Ai capri della
1900 Mab | fosse dei fanciulli estinti~Falciar rute o giacinti,~Quando
1901 EFilib | concistoro ~Di somier di prima falda. ~Parlamento e gabinetto~
1902 Mab | fiori in ogni aiuola,~Le falene e gli augelletti~Son ridesti,
1903 Voci | inavvertite:~E il mandrïan non falla;~Le falcia e le destina~
1904 Edmene | desolata e stanca in quel fallace~Sonno d’amore. ~ O Amor!
1905 Tedio | non sciormi~Dalle malíe fallaci? ~Pensier, perché non dormi?~
1906 Novara | altrui parte il piè.~Or ben; fallì il certame. ~Forte è il
1907 Edmene | perdona~Più che l’uom non fallisca, eternamente~Lascerà l’odio
1908 Dolor2 | oh perfida~Notte per noi fallita,~Che lo dovea, fra tacite ~
1909 Borbon | Itala ruina,~Come sparvier famelico~Odora il pasto umano,~Su
1910 Conveg | far satolle~Dei miseri le fami, in penitenza…~Ed ei non
1911 | Fammi
1912 Giusti | sacri studii e col nome famoso.~Ti prego di far gradire
1913 Aspas | ASPASIA~Nec demum potoris famulae committere cynthum ~Purpureum
1914 Edmene | E sotto al raggio d’un fanal notturno,~Cinto di bari,
1915 Edmene | insin che il breve~Suo fanaletto si perdea tra l’ombre.~
1916 Vaglie | IN MORTE DELLA FANCIULLINA~LIDIA VAGLIENTI~ALLA MADRE~
1917 Maestr | di Francia,~La Voce od il Fanfulla.~Non so s’ei va col secolo~
1918 Incant | morte;~E il mondo un gran fantasima~Che danza con la Sorte e
1919 Luna | Nelle fervide e commosse~Sue fantasme il passeggier. ~Fredda sì,
1920 Rosign | solo~Nella selvetta canti,~Fantastico usignuolo, ~Canti all’alba,
1921 Morbi | non curar. Ricacciami, o fantesca, ~Il medico alla porta;
1922 | farai
1923 Ideale | seno:~Mentre alle mura di Faramondo~Arminio i carri lancia dal
1924 Cronac | Scesi alla dotta Padova~Col fardellin dei carmi,~Lode cercando;
1925 Dolor2 | Orsù! dunque, raccogli il fardello, ~O percossa tu pur: ma
1926 | fare
1927 Plana | Con tal riso d’amor, come faresti ~Con un dei tuoi lucenti
1928 Lacrym | non altrimenti ~Fatto è farfalla. Un’intima possanza~Trasfigura
1929 Foscol | Guarda come di fior, d’erbe e farfalle~Tinta è l’aria e la terra,
1930 Edmene | costa~Il vol d’una solinga farfalletta,~In una zolla incespicò.~
1931 Morbi | compila e chi rivende ~La farina ghermita all’altrui sacco ~
1932 Calunn | orrendi; ~E l’infernal tuo farmaco ~Distilla, o traditor.~Indi
1933 | farò
1934 | Farsi
1935 | Farvi
1936 Sogno | Spira un profumo come se a fasci~Bruciasse il nardo col belgiuin.~
1937 Dolor1 | poste in riva all’Oceano: le fascia il sole un momento, e poi
1938 Dolor1 | e se di nuovo il sole le fascierà? Per me lieve preoccupazione
1939 Ellade | io ponga ~Questo duro mio fascio, anima amante ~Volerò, tu
1940 Inide | becco: irta dal mento,~Quasi fastel d’acuminati spini,~Gli uscìa
1941 Morbi | su noi, ma sull’iniqua ~Fatalità: gli arguti!~ I morbi vanno, ~
1942 Edmene | Vedesti mai della Città fatata~Sulle sponde amorose, ove
1943 Edmene | La superba!… Addio.~Fatele guardia, o fanciulletti!…» —~
1944 | fateli
1945 Pachit | Caballero, c’è un’altra fatica: ~Qui recarci tu devi una
1946 Edmene | fronte,~Quasi per molto faticar, gli cadde ~Sull’ansio petto;
1947 Edmene | prezzo~D’una cara pietà nei faticosi ~Dí del dolore.~ Un suo
1948 Edmene | i durissimi tedii, e il faticoso~Dibattersi dell’alma, e
1949 Cronac | della lira,~Tu squarci alla fatidica~Delfo i silenzi ancor.~Deh!
1950 Ellade | FRAMMENTO D’ELLADE~Et mare fatigerum et claras veneremur Athenas;~
1951 | fatte
1952 Edmene | Lascerà l’odio nella sua fattura? ~ Aspettando ella sta.
1953 Cronac | offende, oblia. ~Lanciò la fatua Solima~Le pietre in Geremia,~
1954 Giove | possanza, e nelle tetre fauci~La lupa e il tigre ne’ fulminei
1955 Versi | il bianco altar.~Con le faune dormon lieti~ Tra le mente
1956 Forest | Son forse i carmi,~Che il fauno e la silvana ~Van susurrando
1957 EFilib | ha il core in petto,~E se fausta è la stagione~Risvegliar
1958 EFilib | Quintino?~— Per cambiar le fave in ceci ~Non valea tirar
1959 Donna | dolenti; ~Vieni e di Dio favellami ~Se vacillar mi senti! ~
1960 Forest | bruna~Le deïtà più belle~Favellano alle stelle,~Parlan le stelle
1961 Edmene | terra!» —~ E lungamente~Favellaron coi baci, entro la bruna~
1962 Incant | parvis:~Mensque animusque favent et Dî portenta loquuntur.~
1963 Ellade | Tu il capo imbianchi e favola sii reso ~Alle greche donzelle.
1964 Dubbio | E Pedro il cordovano ~Fean brindisi all’Amor.~L’Anglo
1965 Tasso | mente, o sventurato, ~Nei febbrili tumulti. E non vi è noto ~
1966 Cronac | cor mi scintillò.~Addio, febei mirmidoni,~Macre spennate
1967 Edmene | nappo~Ella finì sino alla feccia, il mondo,~Pietoso o stanco,
1968 Tasso | pace. Misero i mortali~Vi fecer, sì; ma Iddio v’ha dato
1969 | Fecero
1970 Uomo | de’ campi ~Nella virtù feconda, ~Dei päurosi lampi ~Nell’
1971 Arcano | Sinchè l’anima al fresco aere fecondi ~Quant’è più degno in queste
1972 Voci | solamente i morti~Benevoli e fedeli:~E, dopo lor, la maga~Natura,
1973 Edmene | le offerse, a liberar le fedi~Da Leoni tradite. E dopo
1974 Incant | questa forma. ~Sì picciolo mi fei~Per arte della maga,~Che
1975 Forest | abeti,~O sotto le rugose~Felci che il lume della luna imbianca?~
1976 Edmene | mansuete… e la materna ~Felicità d’un angelo!… Ah, la morte,~
1977 Calunn | vien.~Quando una trista femmina ~Dalle native glebe~Reca
1978 Contra | Canto di Rodolfo)~Io di due femmine~Schiavo son fatto,~D’occhi
1979 Edmene | Conosci or tu quella femminea forma~Col crin dimesso,
1980 Dubbio | Argia d’Atene? ~Qual de’ femminei volti ~Al paragon le viene? ~
1981 Byron | ghirlande~Andar bagnati del femmineo pianto. ~ Varia del viver
1982 CAlb | Pende la spada a tedio ~Dai femori alemanni, ~La ruggine degli
1983 Edmene | onda di note~Per la bella Fenice! ~ Inni di gloria,~Canti
1984 Borbon | A FERDINANDO BORBONE~Se mala signoria,
1985 Forest | Mia dolce Azzarelina, ~Ti fere un mormorio~Sottil, vago,
1986 Edmene | Tendi gli orecchi. Non ti fêre un novo~Romor nell’acque?
1987 Edmene | ed un suo raggio estremo,~Ferendo i vetri alla romita stanza ~
1988 Dolor2 | separar.~De’ miei fratelli o fêretri,~Quanto v’invidia il core!~
1989 Ceneri | tanto suo fato reliquia, un ferétro. ~Ma il regno dei morti
1990 Cronac | quando acuta e fina~Me ne ferì la spina, ~Ebbi alle piaghe
1991 Dolor2 | ondeggiante pian,~Vedrem ferirsi adulteri~Schiavi e tiranni
1992 Perdon | Una voce inavvertita~Può ferirti… e non per questo~Volontaria
1993 Edmene | Questa è la spada ~Che ferisce profondo. E i lieti giorni~
1994 Edmene | tutti. E se anco l’ira~Ti ferisse de’ tristi, io la divido~
1995 Edmene | ripiombâr gli oltraggi,~In ferite s’aperse, e grondò sangue~
1996 Oriuol | cortese attendermi ~Questo fermaglio d’òr.~Perdona, se la bella~
1997 Ceneri | ciancie tormenta il vicino,~Fermata la stiva, l’incauto arator.~
1998 EFilib | veder come va il mondo ~Ho fermato il mio cavallo.~E or che
1999 Ceneri | urna de’ solchi s’induce,~Fermenta, si rompe, germoglia, produce, ~
2000 Manzon | fatal Barbarossa:~E tu, fermi al Ticino gli sguardi, ~
2001 Uomo | è virtù, che il vortice ~Ferocemente desta, ~Che annegra e muta
2002 Calunn | Per tenebrosi studi, ~Nel ferraiuol di Satana ~Le brutte membra
2003 Oriuol | me chiusa ~La giubba e il ferraiuolo, ~Colla selvaggia musa ~
2004 Tasso | Città d’Alfonso… la fatal Ferrara… ~Colà vedrete il carcere
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