1848-attin | atton-cical | ciclo-desid | desig-ferra | ferre-imman | immat-legan | legar-nomin | nomo-plato | plaud-rimov | rimpr-separ | sepol-svinc | sving-vesti | vesto-zulia
grassetto = Testo principale
Poesia grigio = Testo di commento
5007 Giusti | dovessero porre il cumulo le sepolture di quei rari uomini, i quali
5008 Dubbio | i ritorni, ~E i suoi la seppellîr.~Dormi in funerea veste, ~
5009 Malinc | E accorresse la turba a seppellire~Meco i miei carmi, (infausta
5010 Novara | le salme i vortici ~Per seppellirle in mar.~Nordiche madri,
5011 Edmene | Inghilterra io mi reco a seppellirvi ~Il dolor, se m’è dato;
5012 Conveg | Delle stelle al comparir.~Seppelliti in antri cupi ~Hanno amato,
5013 Tasso | e vil mi parve; ~E non seppi domar la insofferente ~Anima;
5014 Pachit | quo fata vocant: te regna sequuntur.~
5015 Ceneri | ginocchi d’un feretro al piè,~Serbando di prode l’altero contegno, ~
5016 Manzon | La villetta che in sen ti serbò.~Là, romito, pensasti che
5017 Gelos | segreto sospir. ~Ma sono due sere che lenta Zorama~ S’interna
5018 Gelos | velo di nebbia nell’occhio seren; ~Al nappo d’amore quel
5019 Edmene | gaio~Promettere, il fanciul serenò gli occhi ~Subitamente;
5020 Edmene | inusato~Tesor di pompe. E qua serici drappi ~E lucenti ottomane,
5021 Edmene | conobbe~L’anime offese, e serpeggiar la morte ~Sentì nel cor;
5022 Distra | Fo soste, e girigogoli ~Serpeggio per la strada; ~Così l’intenta
5023 Edmene | sentì la misera per l’ossa~Serpere il novo affetto, e la battaglia~
5024 Giusti | un giorno,~La conscia man serrarmi; ~E l’aura dei miei carmi ~
5025 Edmene | omicida~Mano a strozzarlo. Ma, serrati i denti~E incrociate le
5026 Uomo | bello e splendido ~Fu l’uom serrato in arme! ~Si sollevò dall’
5027 Ceneri | lombarda dovrà rivestir,~Servendo una razza di furti pasciuta,~
5028 Societ | arroganza barbara ~E l’adular servile; ~E sarà duce ai popoli ~
5029 Ceneri | Baciar la catena del novo servir.~Ma dietro quei terghi tapini
5030 Edmene | signora. Ospite io v’ebbi~Sett’anni; or basta. Ad altre
5031 Giapo | fedel~ Più d’una dama.~— Ho settant’anni chi saper lo chiede. —~
5032 Tasso | idea più sublime, e il mio settenne ~Non udito lamento, ecco
5033 2Dicem | Se col vorace e barbaro~Settentrion t’annodi, ~Perduto sei.
5034 Ceneri | Gagliarda e prudente, severa e gentil.~E in fronte le
5035 Distra | Se mi spïasse il mondo ~Sfallir la giubba, i cheti ~Libri
5036 Tedio | pensiero i lutti~Lo rodono e lo sfanno,~Come la nave i flutti!~
5037 Anton | trasfigurò.~E un mondo a lui sfavilla,~Che di portenti è pien:~
5038 Dubbio | e per caverne, ~E sulle sfere eterne ~Gemea velato Amor.~ ~
5039 Mab | da procella o masnadier’;~Sferza i cavalli, e coll’ardor
5040 Uomo | Ode i ruggiti, e indomito ~Sfida le belve in guerra; ~Per
5041 Ellade | Qui ruppe i veli della Sfinge arcana ~Edipo triste: e
5042 Edmene | intese;~E lieve un bacio le sfiorò le chiome.~Vede un’ombra;
5043 EFilib | qual hai tu merto ~Perch’io sfoggi il galateo? ~Non mi chiamo
5044 Oriuol | nicchietto invan.~Dagli iracondi sfoghi~Pur non traendo frutto, ~
5045 Edmene | Gli si pone d’appresso? Ei sfoglia un libro~Sbadatamente e
5046 Edmene | canto. E con le bianche~Dita sfogliava una recente rosa~Che la
5047 Giusti | Impera ~Querulo un tedio. E sfolgora ~Frattanto dalle plaghe
5048 Borbon | Voti d’Italia udisti,~E sfolgoranti all’aere~I tre color fur
5049 Edmene | cento prore~L’aperta gioia sfolgorò. Qui siede~Il dolor e l’
5050 Zulia | Cieco, e l’orrenda sciabola ~Sfonda de’ suoi giannizzeri ~Nel
5051 Gelos | accoglie~ Sul volto a Seida, la sforma col piè. ~E ancor non è
5052 Edmene | pianto.~ E Arrigo?… Egli si sforza~D’esser lieto, e non può.
5053 Edmene | con gli sguardi a terra~Sforzatamente a quella volta mosse.~ Dopo
5054 Edmene | sentia, muto e tremendo.~E si sforzò di sollevar le braccia,~
5055 Manzon | mattino i Lombardi ~Dier lo sfratto al fatal Barbarossa:~E tu,
5056 Tasso | spirto. I lunghi ~Odii, gli sfregi, il carcere, la morte ~D’
5057 Ceneri | vincitor!» ~Apostata antica, sfregiando i fratelli, ~Potrà qualche
5058 Passeg | Sul destrier gli cavalcò.~Sfumar vide i sogni amanti,~Come
5059 Maestr | le caviglie ho sane~E a sghembo il piè non va.~Salgono molti
5060 Tasso | giunto. ~Giunto?… Via quegli sgherri! Oh mi togliete ~Dal piè
5061 Dubbio | Quel Dio giudicherà. — ~Uno sghignazzo obliquo~Dal bel Nearco uscía.~
5062 Edmene | calando, iva in dileguo.~E sgombero di genti era già il lido…~
5063 Dolor2 | potrà quest’ibrida ~Larva sgombrar da qui.~— Perchè riman?
5064 Manzon | più dolci e sublimi ~Ti sgorgàr dall’ingenuo pensier:~Cittadin
5065 Edmene | libro, e pallida, d’intorno~Sguardando, le parea dalla oscillante~
5066 Edmene | anima è la colpa. ~ Ed ahi sí presto!~ Che misteri asconde~
5067 | Siamo
5068 Dolor2 | Ombra di qualche pianta~Sibila il ghiro, e canta~Sui vespri
5069 Giusti | la tua ferrea mano ~Fea sibilar nel canto,~Onde, sui turpi
5070 Edmene | abbandono, un motto appena~Sibileran dai labbri, e sarà incerto~
5071 Versi | Pangèo,~ Sanno il carme Sibillin.~Or le zuffe dei leoni~
5072 Borbon | col pan divide, ~E alla sicana vergine,~Pur quando danza
5073 Anton | oggi in cor~Vive il fanciul Sicano~Come un celeste fior; ~Ma
5074 Giapo | Tremola il sole!~— Son di Sicilia, chi saper lo brama. —~
5075 Edmene | donna.~Non qual chi pensa in sicurezza il vero, ~Ma qual chi tenta,
5076 Passeg(3)| colloqui con essa son più sicuri e fruttuosi.~Torino 20 aprile
5077 Dolor1 | pochi, come in asilo più sicuro dalle tiepidezze e dai mutamenti
5078 Ceneri | e gentil.~E in fronte le sieda tal segno d’impero,~Che
5079 Dubbio | udii nell’ombre un nome… ~Siedea sul vasto Atlantico ~La
5080 Edmene | me, ch’io vo’ punir.» ~ Siffatti~Son d’Arrigo i pensieri.
5081 Cronac | Povero pazzo! i memori~Fogli sigilla e taci.~Fatti allo specchio,
5082 Manzon | potran queste larve fuggenti;~Sigillate nel cor delle Genti, ~Sono
5083 Dolor2 | Del portentoso Orebbe,~Che sigillati scorrono ~Qua sotto i tuoi
5084 PioIX | poni in Questa,~Che i tuoi sigilli attesta: ~Pensa ch’è il
5085 Dolor2 | dannate il perfido ~Labbro a sigillo eterno.~Me la latrata ingiuria~
5086 Ceneri | brando domata ~Di cento signori, da sè vendicata, ~S’assida
5087 Borbon | FERDINANDO BORBONE~Se mala signoria, che sempre accuora~Li popoli
5088 Dubbio | vanto. —~E ogni proferta sillaba ~Di tal velen fu tinta, ~
5089 Forest | carmi,~Che il fauno e la silvana ~Van susurrando lieti~Dentro
5090 Lacrym | sottoposto~Pendio stellato di silvestri gigli~E di pervinche!~ In
5091 Passeg | fastidio e vanità! ~Fregi e simboli non curo~Sulla povera mia
5092 Cronac | mista!».~E il suo bastardo simbolo~Ognun mi balbettò. ~Io,
5093 Edmene | questa colpevol fronte.~ Simigliante ad un naufrago, che manda~
5094 Edmene | Rende l’inganno a verità simìle.~ Come fu? Come avvenne?…
5095 Cronac | Leutra e di Platea; ~Del Simoenta al margo,~Là sulla polve
5096 Luna | romita in grembo al ciel!~Di Simonide la lira~Al tuo lume ancor
5097 Simpat | LE MIE SIMPATIE~Voi mi accusate che i miei
5098 Greco | idalio fior. ~E nell’arcano~Simposio, in mano~La sacra conca~
5099 Morbi | nulla ~Ciò turba i nervi ai simulacri e ai bronzi ~Che stan sulle
5100 RitMor | talor brusco e beffardo.~Ma simulato mai. Credo al ben; tento~
5101 Cronac | Caproni e bellimbusti~Fêr sinagoga il despota~Monello a maledir.~
5102 Luna | vespro muor.~Così armonica e sincera~Tu sei là, nella tua sfera! ~
5103 Giusti | povero sì, ma riverente, e sincero, ch’io rendo alla memoria
5104 | Sinché
5105 Cronac | iniquità.~Ma il buon curato, il sindaco,~Lo spezïal persino~Piangean
5106 Dolor2 | liberal, mia cetra; ~E fèr sinedrio, e dissero~Le iene del deserto~
5107 Edmene | inebrïate, amare;~Furon moti e singulti. ~ Alfin la prece~Le uscì
5108 EFilib | birbi un tristo credo, ~E sinor senza mio fallo ~Lo cantai
5109 Mab | balenò~La rossa croce; e di Sïon sui marmi~Gli emiri in pugna
5110 Cronac | Cassandra all’avvenir.~E fu Sionne un cumulo~Di sassi e di
5111 Mab | di Cinara e Cloe, dolci sirene,~Bagnâr la chioma i molli
5112 Mab | beltà~Forse a noi cederan Sirio e Saturno,~I due Gemini,
5113 Edmene | dagli alti~Campanili del Sirmio; e in una sola~Armonia fervorosa,
5114 Uomo | dolor, quest’impeto ~L’uom sitibondo ardeva. ~Era il poter dell’
5115 Edmene | dagli erti ~Miei colli al sito ove si spande questa~Terribil
5116 Anton | pensando va:~«Un fior la mia Siviglia ~Pari a costei non ha.» ~
5117 Edmene | vorrà. Che importa~Se tu ti slanci al tuo legno fuggendo?~Che
5118 Edmene | puote. Intorno gli occhi ~Slancia tremando; li raccoglie ai
5119 Dolor2 | Le tenebrose vipere~Si slanciano a ferir!~Certo, le ree potrebbero~
5120 Inide | madre, e il Satiro le ciglia~Slegò dal sonno.~ Il glorïoso
5121 Morbi | l’aspra verità tutti ci smaga. ~La miglior delle cure
5122 Contra | cor?~Dio! che terribile~Smania ti frange,~Se il grido elevasi ~
5123 Edmene | affetto.~Indi una barca, uno smaniglio infranto.~E colpevoli fremiti
5124 Gelos | donna!… Repente quel viso ~ Smarrì la celeste nativa beltà,~
5125 Alboin | chioma?…~Real cugino, lancia smarrita,~Dammi novelle dell’altra
5126 Edmene | Intorno getta~Gli occhi smarriti; nulla. A fievol voce ~Chiama
5127 Cronac | Non su macerie olir!~E voi smettete il mugolo, ~Spadoni imbrattacarte,~
5128 Cronac | polve d’Argo,~Sentii di Smirna l’angelo~E per l’Egeo tuonar.~
5129 Incant | dentro gli arboscelli~Si smorza la confusa~Canzon de’ filinguelli,~
5130 Tasso | questo cencio ~Strappatemi! Smovetemi dal fronte ~Queste chiome
5131 Edmene | sta ch’io ritorni: ei così smunta~Mi vedrà!… così debole!…
5132 PioIX | Tesor della tua Chiesa, ~Snidò l’infausto pungolo ~Che
5133 Dubbio | Alla defunta figlia, ~E di Sobieski al regno. ~Ma allor la illustre
5134 Incant | nè cornetta acustica~Mi soccorre nè vetro orecchi e sguardi? ~
5135 Edmene | più mendico — le mancò. Soccorsi~Limosinar dal mondo? Oh!
5136 Societ | IL POETA E LA SOCIETA’~ Terra, crudel, se in vincoli ~
5137 Maestr | stringhe e le bullette ~E in sodo il piè riduce! ~Or coi due
5138 Solit | sè nel più bel fiore.~Ma sofferse, e di pace egli era degno! ~
5139 Armi | pensier.~Come a mendichi mal sofferti, il pane~Ci fia gittato;
5140 Perdon | Oh! lo spregio ei l’ha sofferto,~Ei senz’ombra di peccato!~
5141 Edmene | ed ella, in quei tumulti ~Soffocando il terror, giù nella folla~
5142 Edmene | Francia!» ~ La misera donna~Soffocò un urlo; e rassegnata al
5143 Dolor2 | Me la latrata ingiuria~Fa sogghignar di scherno.~Vili! le meste
5144 Dubbio | inghiottì. —~E anch’ei con un sogghigno ~Chinò la fronte oscura, ~
5145 Edmene | quando~Incapace ti senti a soggiogarli: ~Sì turbinosi assalgono. ~
5146 Am | vita ~Pesino questi inutili soggiorni.~ Inutili, se il cor tutta
5147 Dolor2 | Di percossi un funereo soggiorno.~Quanto lutto di vedove
5148 Novara | addensa ~È vaniloquio, e sogliono ~Gli arditi estri languir.~
5149 Tasso | Glorïosa, indomabile, divina.~Sognai campi e battaglie, armi
5150 Ideale | Dormi, o fanciulla. Meglio è sognare~Sulla stellata conca del
5151 Edmene | risepolto ~Nelle tenèbre il sognator sospira.~«Perchè quest’ombra
5152 Dolor2 | tempia all’iniquo peccato~Solcherà con le cifre dell’ira,~E
5153 Manzon | spirti ravvia ~Ai concordi e solenni pensieri, ~Non dolerti,
5154 2Dicem | partorirà.~Cinto è di sdegni il solio,~Cinto è l’altar di lutto.~
5155 Edmene | tempi. E le congiunte~Anime solitarie, come due~Rondini amanti
5156 Edmene | porta,~Non aspettare il solito conviva,~Ei non verrà!~
5157 Novara | modulata pria, ~Le meste solitudini~Di morte inonderà.~ ~
5158 Edmene | dita dell’Amor son vive?~Le sollecite madri alle fanciulle~Quella
5159 Edmene | accento; è indarno.~E, a forza sollevando la convulsa~Testa, gli accenna
5160 Edmene | bei diti una serpe, onde sollevi, ~Almen gemendo, quell’amato
5161 Solit | muta! ~Ond’io gli occhi sollevo, e chiudo al seno~Le braccia,
5162 Uomo | uom serrato in arme! ~Si sollevò dall’orrida ~Siepe de’ brandi
5163 Zulia | Palme spïar le sorti,~E solvere i segreti~Dal calice dei
5164 Contra | Del tuo riscatto,~La mente solvimi~Da tanti error. ~Per sabbie
5165 EFilib | tutti un concistoro ~Di somier di prima falda. ~Parlamento
5166 Dolor1 | lagno però: alcuni uomini somigliano alle pietruzze poste in
5167 Edmene | tenta di rifarne intera~La somiglianza — e più e più s’attrista.~
5168 Ceneri | Conferma che a Cristo tu sai somigliar.~Vuoi salda, o Fernando,
5169 Rosign | cittade~Disamar mi potría? chi somigliarmi? ~Ma desïar che vale?~Io
5170 Inide | un profondo sonno~Giacque sommerso.~ Allor due belle e bianche~
5171 Edmene | teatri? — Ella con mesta~Voce sommessa modulava un canto,~Che ad
5172 EFilib | ungariche paludi? ~Merta ben pel sommo uffizio ~Il cordon di San
5173 Incant | INCANTESIMO~Magnis parva sonant; resonant et maxuma parvis:~
5174 Edmene | sua? Perché sì mesto~Il sonar della voce e sì frequente~
5175 Dubbio | una volta e Venere ~D’Egeo sonaron l’acque, ~Ma quando Argía
5176 Edmene | infernal tortura~Ogni piè, che sonasse alle sue scale,~Gli era
5177 Edmene | sdegno o d’armonie d’amore~Sonavano i teatri? — Ella con mesta~
5178 Sonett | SONETTO~ I’ vo con l’aria fresca
5179 Ramus | seguo, al tenue raggio,~Sonnambulo nell’ombra, il mio vïaggio.~
5180 EFilib | infelice~Ti riscosse, o sonnolenta,~Tu il tradisti accusatrice,~
5181 Pachit | Su un pilastro deposto il sonoro~Tamburino, e le bende sue
5182 Manzon | Non ti turbi, o celeste sopito, ~Quest’assalto d’umano
5183 Conveg | amor.~Quando il mal li ha sopraggiunti,~Si guardaro e pianser tanto:~
5184 Am | l’aure della sera, ~E il sor nell’occidente impietosito.~ ~
5185 Greco | Ma più le belle~Driadi sorelle~Danzanti in giro~Pel verde
5186 Manzon | furori! ~La mia voce non sorga e condanni ~In quest’ora
5187 Pachit | sera~Ultima; e in cielo sorgea la luna:~E di Pachita per
5188 Dolor2 | allor nel tuo candido velo~Sorgerai solitaria e gentile;~E,
5189 Uomo | lacerarti il seno ~Gli stolti. sorgeranno; ~Tu, martire sereno, ~Esulta
5190 EFilib | lavarci il doppio scorno ~Sorgerem dal mare all’Alpe ~Veri
5191 Edmene | Umide della notte?… Or via; sorgete.~Quel non è loco da pregar.
5192 Edmene | che annodan l’avvenir.~ Sorgiunse~Tempestiva la madre e il
5193 Distra | E i lucidi fantasimi ~Sorgono a mano a mano ~Dal ben tentato
5194 Tasso | Le dolci rive della mia Sorrento… ~Salutate quell’aure. Indi
5195 Arcano | la mente arcano~In ch’io sorrida co’ miei sogni o pianga, ~
5196 Edmene | tessendo~Più fitto sempre.~ Ma sorrider lieta~Già non sapeva. ~ — «
5197 Tedio | loro. ~E sul caduto estinto~Sorriderà la morte,~Come al cader
5198 Sogni | sempre udito ~Tutto d’amor sorriderci,~D’amor parlarci tutto,~
5199 Borbon | amplessi,~E all’oppressor sorridere,~Lui padre degli oppressi,~
5200 Edmene | meritava Edmenegarda bella~Di sorriderti appresso, e, sul materno~
5201 Dubbio | Fatta di fiamma viva, ~Sorse, e così parlò:~— Rea non
5202 Rilla | ti sveglia!» — Un moro sorso~ Dal nudo suol: guatolla:
5203 EFilib | conforta ~A parlar di questa sorta.~— Ti conforto?… Eppur mi
5204 Edmene | memoria; ad ogni passo~Un sorvenire, un assalir d’affetti; ~
5205 Poeta | vil né inverecondo:~E i sorvolanti effluvi, ~Forse nei rovi
5206 Edmene | Sull’erma balza il legnaiuol sospende ~Ad or ad or: chè dentro
5207 Borbon | Che piange in Vaticano, ~Sospenderia l’unanime~Giudicio della
5208 Edmene | di quel fior.~ — «Perchè sospendi,~Adolfetto, il tuo giuoco?…
5209 Inide | ancella~Parea dell’altra, che sospese a tergo~Le frecce d’oro,
5210 Edmene | confidente, che potea di mille~Sospettose paure esser compenso.~Ma
5211 Tasso | Che per l’ultima volta il sospingea ~Pietosamente a delirar.~
5212 Edmene | gli occhi per caso avea sospinti~Presso l’avel della fanciulla
5213 EFilib | vuole, ~Quel cannon sarà sospinto ~Sul Ticin. — Non più parole, ~
5214 Novara | pochi~Tra lor più generosi ~Sospirano i riposi ~Nei domestici
5215 Edmene | vento passa: ~Pochi dal cor sospireran tacendo,~Pochi tremanti
5216 Pachit | e lasso ~Alla sua porta sosta e non batte:~Ella raddoppia,
5217 Uomo | codardi ~Un breve lampo fu… ~Sostarono i fuggenti, ~E già non eran
5218 Distra | bado a chi mi bada, ~Fo soste, e girigogoli ~Serpeggio
5219 Edmene | foss’ella,~Come potrebbe sostener sol uno~De’ baci miei, nè
5220 Edmene | vicini~Sempre i miei figli, e sostenere in pace~Le agonie della
5221 Edmene | avvilimenti;~Io sarò forte a sostenerli. In core~Mi languirà la
5222 Sogni | solitudine, ~L’ira, il dolor sostenni:~Come nel mondo venni~Dovrò
5223 Uomo | angolar s’appunta. ~Curvo sostien le braccia ~L’uom verso
5224 | sott’
5225 Dolor2 | Su per l’aura un effluvio sottile~Salirà: poi fia rotta repente ~
5226 Lacrym | Pien di tremoli fochi o il sottoposto~Pendio stellato di silvestri
5227 Tasso | che la pianga il mondo. ~Sovresso i campi dell’eccelsa Roma ~
5228 Edmene | E indomato un desio di sovvenirsi, ~E un lungo sforzo d’oblïar.~
5229 Anton | mondo de le genti~Di voi si sovverrà.~Perchè un fuggiasco insonne~
5230 Dubbio | ira o dell’orgoglio,~A noi sovverte il soglio,~Che un breve
5231 EFilib | Tempestando il novo Orlando ~Spacca in due l’antico brando, ~
5232 Cronac | voi smettete il mugolo, ~Spadoni imbrattacarte,~Ch’ella con
5233 Novara | fiorenti,~Sopra gli aerei spaldi ~L’antico ardor vi scaldi ~
5234 Morbi | alla saturnia prole~E fo spallucce e più non mi dispero.~Fors’
5235 Edmene | mesto~Suon della sera si spandea dagli alti~Campanili del
5236 Edmene | celeste~Larva è l’amor, che spanderà d’ebbrezza~La vostra notte;
5237 Ceneri | dà.~Salite alle rôcche, spandetevi al piano,~Dal Garda all’
5238 Giusti | rai~Dell’imminente luna,~Sparga pensosa, e lacrimi~Colà,
5239 Mab | usanza a mattutino il canto~Spargere nella valle o sul burron, ~
5240 Lacrym | rugiade dell’eterna luna~Qui spargerete, e in qualche ermo cespuglio~
5241 Uomo | Dio nelle sue sembianze!…~Spargile in sen le lagrime, ~Le gioie
5242 Igea | acque;~E dalla bocca mia ~Spargo, volenti i numi,~Aure di
5243 Simpat | la morte per l’avvenir.~Spargono l’aria, l’ombra e la luce~
5244 Tedio | guanciale han cinto,~Dovrò sparir con loro. ~E sul caduto
5245 Edmene | Impeto pur ve la traea, sparmiato~Già non avrebbe le sue belle
5246 Borbon | inette:~Mai co’ larvati Spartachi~La musa mia non stette:~
5247 Dolor2 | atterro. ~Amo il furor di Spartaco;~Odio de’ Gracchi il ferro:~
5248 Patria | terra,~Quanta ne corre da Spartivento~All’ardue Chiuse di là da
5249 RitFis | fingono sottil, macro e sparuto;~Ma in viso il fior della
5250 Tasso | Supplicar. Non ho colpe. Ho spasimato; ~Ho lacrimato lacrime di
5251 Tedio | funebri deserti.~Ella gli spasmi amari~Del tormentato ingegno~
5252 Mab | bendata; e i popoli guerrieri~Spâurir colle truci aquile il mondo,~
5253 Armi | fraterne spade~Chiuda la spaventata oste infedel. ~E l’orbe
5254 Dolor2 | innocente.~E diran: «Per che spazio è diviso ~Il suo canto dai
5255 Cronac | sigilla e taci.~Fatti allo specchio, e merita ~Sol della musa
5256 Dolor2 | qua lunge, orizzonti si speglia,~Per recar nelle consce
5257 Edmene | affetti.~O inesorata li spegne la morte,~O li lacera il
5258 Ellade | cocente ~Fiamma che m’arde spegnerò nell’acque ~Del vasto Egèo.
5259 Morbi | cruccia pensar com’io li spenda;~Se più su non salii, son
5260 Dolor1 | gli è conteso, canti e si spenga come il rosignolo sulla
5261 Cronac | febei mirmidoni,~Macre spennate piche, ~Addio, volanti retori~
5262 Edmene | peni ~Più lungamente». —~ Spensierati al gioco~Obliarono tutto
5263 Solit | fanciulletto~Così ridente, spensierato e lieve. ~Son rose i lini
5264 Passeg | Fresche aurore, oh! chi vi ha spente ~Quando sotto a’ miei balconi~
5265 Calunn | l’alma, ~E da quel tronco spenzoli ~La disperata salma, ~E
5266 CAlb | pungolo ~Del generoso errore; ~Speran che s’oggi un facile ~Varco
5267 Edmene | tua bella Italia, ov’io sperava~Viver lieto e morir; privi
5268 Borbon | Fede~Che Dio gli consegnò.~Speravi tu nel cupido~Furor del
5269 Dolor2 | trono;~Se incito i forti a sperdere~Degli Amorrei le tende,~
5270 Edmene | colùbro il fiorellino~Si sperdeva alla terra.~ Oh! sull’afflitto~
5271 Edmene | creta!~ Tu pregherai, tu spererai, ma indarno.~O Edmenegarda,
5272 Ceneri | Corona è di polve corona spergiura.~Nel cor dei vulcani s’espande
5273 Borbon | che hai tu fatto, o misero~Spergiurator? Sull’ugne~De’ tuoi corsier
5274 Novara | Voi ne’ paterni ostelli~Spersi reddiste e domi ~A dir le
5275 Pachit | almen due soli; ma dalle spesse ~Macchie sol uno vede spuntar.~
5276 Primav | alla luna~Paiono bianchi spetri~Per l’immensa campagna.~
5277 Edmene | quella sera~Fu giocondo spettacolo a vedersi~Agili gondolette,
5278 Cronac | buon curato, il sindaco,~Lo spezïal persino~Piangean co’ miei
5279 Ceneri | lancia suprema sei nato a spezzar.~Raccolta dal campo fatal
5280 Sonett | giunco, o cedro altero, ~Può spezzarsi ella sì, ma non si piega. ~
5281 Edmene | volta~Io pregherei che ti spezzasser l’onde, ~Malvagia barca,
5282 Novara | Ora che il sol morì~Sugli spezzati brandi~Sulle bandiere afflitte, ~
5283 Dolor2 | d’un misero~Nodo che Dio spezzò!~Con sì fiero tormento io
5284 Dolor2 | là frattanto il barbaro~Spia da’ lombardi colli~L’ire
5285 Edmene | Esserti caro ~Quel che a me spiace?… Hai detto ben. La terra,~
5286 Dolor1 | lealtà e la sventura. Ciò spiacque ad uomini di partito; anime
5287 Edmene | suoi fiori.~ «In che le spiacqui?~Talor diceasi Arrigo. E
5288 EFilib | frizzo orrendo ~Il fucil spianò fremendo, ~E gridò col capogiro: ~—
5289 Zulia | sulle aperte e timide~Palme spïar le sorti,~E solvere i segreti~
5290 Distra | alma e del pensier,~Se mi spïasse il mondo ~Sfallir la giubba,
5291 Novara | fedele ~Del vostro Emanuele ~Spïate colla cupida ~Pupilla l’
5292 Zulia | più santi gemiti, ~E non spïati accenti ~E non temuti amor!~
5293 Cronac | E, pubblicando un tomo,~Spiegai, bruchetto incognito,~L’
5294 Passeg(3)| semplice data di questo canto spiegherà agevolmente ai lettori quel
5295 Novara | Dai peregrini acciari: ~Spietatamente amari~Fur del ritorno i
5296 Edmene | innamorando, crea.~E del merlato Spilimbergo intorno~Udìa sull’aura reverente
5297 Edmene | dalla morte, e sul futuro ~Spinger ratto la mente e poi ritrarla~
5298 Inide | Quasi fastel d’acuminati spini,~Gli uscìa la barba; gli
5299 Edmene | ei mi fece!…»~ «Che?»~ «Spinsemi a terra».~«Dove?»~ «Fuggendo
5300 CAlb | bevuto, ~Ei, che una volta spinsero ~Fra suon di tube e lampi ~
5301 Edmene | tuo?…» —~ Fu dieci volte spinta~Quella infelice a rivelar
5302 Edmene | compagna dei giocondi tempi ~Spïò da lunge, in altra parte
5303 Lacrym | gabbia d’ôr? Dai perfidi spiragli~Il bel verde de’ campi e
5304 Ellade | Sunnio radïoso; Oh! quando ~Spirar mi tocchi sulla sacra Cea ~
5305 Firenz | più mesti pensier sento spirarmi, ~Aure misterïose, aure
5306 Tasso | proruppe) ~Come è dolce spirarvi in questa altezza!… ~Come
5307 Edmene | stringea, spirando ~L’aura spirata da’ suoi dolci figli;~E
5308 Tasso | labbri; e una divina ~Aura spirògli nell’aperta fronte, ~Che
5309 Dolor2 | coperta di barbaro ossame~Splenda Italia, e a quel pasto s’
5310 Edmene | non poter da un cocchio ~Splender coll’uom che s’ama; o sulla
5311 Edmene | domani vivrà? Se questo sole ~Splenderà sulla terra? Ama la tigre~
5312 Dolor2 | al mar.~Oh, se ritorni a splendere ~Nel ciel della speranza~
5313 Parola | occidua stella ~Mi ferma agli splendori,~Che un’umile acquicella~
5314 EFilib | queti;~Guai se strepita la spola.~Torneranno i giorni lieti.~—
5315 Alboin | Bacialo ancora. ~E tu, spolpato re Cunimondo,~Addio. Tu
5316 Abbadi | sonò in quell’alma;~E una spontanea musica~Furono i suoi pensier.~
5317 Cronac | Un altro le diffuse; ~Chi sporse il monosillabo,~Chi pronto
5318 Passeg | Come nebbie della valle,~E, spossato a mezzo il calle,~Di morir
5319 Anton | dall’incauta Annina~Troppo spregiato ei fu,~E Antonio da Messina~
5320 Greco | pensier. ~Nel dorio nappo~Mi sprema il grappo~La tua di rosa~
5321 Calunn | Gittavi l’erbe, adunale, ~Spremine i sughi orrendi; ~E l’infernal
5322 Greco | D’Ismara quando~L’oro, sprillando,~Sotto la spuma~Si torce
5323 Edmene | Che d’abisso in abisso ti sprofonda.~Povera foglia alla bufera
5324 Ceneri | battaglia con fiero diletto, ~Spronar sotto i bronzi, sentirsi
5325 Galop | galoppa, Ruel.~Se a forza di sprone li fianchi t’ho aperti, ~
5326 EFilib | Che gli ha fatto anche gli sproni! ~Maestà! già lei non brama ~
5327 Calunn | Motto e l’ambiguo riso, ~Spruzza le turpi gocciole ~All’innocente
5328 Alboin | Sedea Rosmonda.~Gli orli spumanti di vino eletto,~Volan le
5329 Giove | misfatto. O bella emersa~Dalle spume del mar, bella Afrodite,~
5330 Mab | Curva l’ali e a lei fa vel;~Spuntan fiori in ogni aiuola,~Le
5331 Rosign | Covato nel materno~Nido, spuntasti al dì. La molle piuma~Ti
5332 Conveg | penitenza…~Ed ei non volle.~Spuntava l’alba; e la fanciulla oppressa ~
5333 Tasso | giovinezza. Una parete ~Squallida; il raggio d’una dubbia
5334 Cronac | Fra i nervi della lira,~Tu squarci alla fatidica~Delfo i silenzi
5335 Edmene | sogno, ~Che del futuro le squarciò il velame.~E sotto al raggio
5336 Distra | per le nostre selve ~Fieri squillando il corno, ~Sotto gli acuti
5337 Calunn | tramutin tempre ~E come trombe squillino ~Per maledirti sempre, ~
5338 Giove | alzaron nell’armi, e al ferreo squillo~Delle trombe guerriere han
5339 Mab | mastini intorno latrano~Nello stabbio del pastor’;~Mab, la piccola
5340 Ceneri | Vinceste, o felici. Ma stabile amica ~Sperar v’è negato
5341 Edmene | suonâr le spade,~Passa a staccar qualche frantume il vento,~
5342 Gelos | beltà, ~Cinquanta odorose stagioni di fiori ~ Mirò sulla terra
5343 | stai
5344 Voci | le destina~Ai capri della stalla:~E questo è il lor passaggio. ~
5345 Edmene | canto~Dall’ardue torri lo stambùl risponda,~Mentre scherzano
5346 Uomo | i passati ~Sul marmo ti stâmpar, ~Verrà nella sua possa ~
5347 Morbi | mi restò l’inganno~Come stampo di foco entro il cervello~
5348 Edmene | eternamente aperte, ~Per stancar questo Dio.» ~ «Taci, Leoni…~
5349 Dolor2 | Regni dell’ombra i lumi ~Stanchi ed offesi. O picciolo~Ma
5350 Edmene | nube~Ti sta sul volto, nè stanotte il sonno ~Ti consolò. Che
5351 Alboin | cibo, scarsi di guerre,~Starem molt’anni su queste terre?~
5352 Edmene | Tremava; eppur lo scongiurò di starsi; ~E gioì del rifiuto; e
5353 | stata
5354 Sogni | angeli~Ti facea nascer meco!~Stati sarien partecipi,~In quelle
5355 Edmene | avea nella sua mente,~E già stavale in cor. ~ «Dio degli afflitti!~
5356 | Stavi
5357 Ideale | Meglio è sognare~Sulla stellata conca del mare.~Viareggio,
5358 Contra | Cieco e malvivo,~Lunga mi stempera~Sete crudel.~Deh! scopri
5359 Edmene | chiome, e a forza di baciarle~Stemperarsi d’amor, com’io mi stempro?…~
5360 Edmene | Stemperarsi d’amor, com’io mi stempro?…~Sì, Edmenegarda!… Piega
5361 Giusti | orrenda, ~Le nude braccia stenda ~A ogni terrestre lito,~
5362 Borbon | Inopia ~L’ali sue negre stende~Sulle selvagge tende~Del
5363 Tasso | che la illustre chioma ~Si stenderà sui miseri guanciali ~Dalla
5364 Societ | piaccia, ~E tu mi possa stendere ~Le perdonanti braccia? ~
5365 Ceneri | scettri, chinate i cimieri, ~Stendete le destre sull’augure Avel.~
5366 Patria | nido,~Da cielo in cielo stendi i tuoi voli~Sin del Danubio
5367 Luna | immortal.~Chi nol sente ha sterilito ~Il pensier dell’infinito;~
5368 Edmene | lungo viaggio. ~ Incontrerai~Sterpi e tenebre e gel; ma non
5369 Distra | agile carme nasce, ~Come da sterpo il fior.~Torino, 1851.~ ~
5370 Cronac | diavolo all’uscio.~ Prov.~Uno stess’orto germina~L’arancio e
5371 | stesse
5372 Morbi | è sempre stato~Pari a se stésso: un bindolo da forca~Che
5373 | Stetti
5374 | stia
5375 | stiamo
5376 Dolor2 | Labbri di sangue schietto ~Stillano, è ver; mi macera~Cupo,
5377 Giove | archi; e il primo sangue ~Stillante fuor dalla portata preda~
5378 Gelos | gioite~ Ancor colle labbra stillanti d’amor. ~E irride superba
5379 Edmene | del core impäurito~Sentí stillarsi quel terribil pianto.~ Ne
5380 Malinc | conforto, o dolce anima cara,~Stillerò forse sulla tua ferita; ~
5381 EFilib | alza il braccio, i baffi stira, ~Guarda l’Alpe, e poi sospira.~—
5382 Patria | vecchio danno.~Le nuove stirpi s’abbracceranno!~Sovra ogni
5383 Ceneri | tormenta il vicino,~Fermata la stiva, l’incauto arator.~Ma quando
5384 Morbi | miei: qualche innocente stizza, ~Che mi dà chi compila
5385 | sto
5386 Societ | turpi dì. ~ Espïeran gli stolidi ~Ozi e la boria vile, ~E
5387 Edmene | di pesci abbandoniam le stolte ~Anime di costor. La non
5388 Gelos | donna? Zorama non crede ~ Le storie che il buio spavento sognò;~
5389 Edmene | badar, foglia per foglia,~Lo stracciò con le labbra; e il nudo
5390 PioIX | Tevere alle genti ~Getti le strade ardenti, ~Perchè più presto
5391 Ceneri | quell’aure ferir,~Volar nella strage sovr’elmi e loriche, ~Scaldar
5392 Edmene | sepoltura in noi; sin che lo strale~Fischia della suprema ora
5393 Luna | che in ciel non è.~Ma tu strania al fallo bieco, ~Tu ridesti
5394 2Dicem | despoti~Le mal rapite glebe.~Strappa possente ai cupidi~Suoi
5395 Tasso | catena! Oh questo cencio ~Strappatemi! Smovetemi dal fronte ~Queste
5396 Borbon | altro d’Arrigo il serto~Ti strapperia dal crin.~Va’, incresci
5397 Edmene | dell’amato aspetto, ~Li strappò seco; e si perdea nel vuoto~
5398 Edmene | col capo~Vertiginoso, a strascico le membra~Disviluppando,
5399 Edmene | camminava~Camminava convulsa e strascinata~Da un’orribile idea. ~ Vide
5400 Edmene | la fortuna, ha risoluto. ~Strascinerà vituperato i giorni,~Sotto
5401 Donna | bocca, ~Non io su molli strati, ~Sotto ozïose tende, ~I
5402 Edmene | Follia!~Ma inumano è lo strazio. E in un dì solo~Io quest’
5403 EFilib | si tessa queti;~Guai se strepita la spola.~Torneranno i giorni
5404 Distra | balli, ~Nè il petulante strepito ~Di cocchi e di cavalli, ~
5405 Edmene | occhi. Accorse alle dolenti strida~La madre.~ — «Oh santa Vergine!
5406 Tedio | avvezza.~Perché, perché mi stride~La livida tempesta~Sul capo
5407 Edmene | Arsa l’avrebbe?… Ah, se stridea la fiamma ~Lí pronta a divorarla,
5408 Edmene | repente tramortir la lampa, ~Stridere i vetri: ella riapre e chiude~
5409 Solit | lassa~Tanto vacuo rumor stridersi a tergo. ~Rumor di biasmo
5410 Edmene | notturne. Ella un acuto~Strido mandò — ché un rumor lieve
5411 Alboin | le risa, lunghe e feroci ~Stridon le voci.~Disser di queste
5412 Primav | Di plaustri le callaie~Stridono: e, misurato alle promesse,~
5413 Edmene | materno~Si dilatava, si stringea, spirando ~L’aura spirata
5414 Donna | Riso mortal disciolto, ~Stringendo la tua mano, ~Spirando il
5415 Patria | quand’era peccato e scorno~Stringer la mano degli stranieri,~
5416 Am | mano, ~E tu senza terror la stringerai.~ Forse negli occhi nostri
5417 Edmene | brillava.~ Caderle ai piedi, stringerla, baciarla~E ribaciarla;
5418 Ideale | Verso la piaga dove tu dèi~Stringerti meco d’altri imenei.~Bella
5419 Dolor2 | ciel vi dà. ~Or voi la man stringetemi,~Pochi, di cor gentili;~
5420 Ceneri | estranio dal nido natío,~Stringetevi tutti nel brando d’un Re.~
5421 Maestr | con che garbo ei mette ~Le stringhe e le bullette ~E in sodo
5422 CAlb | umano, ~Onora il vinto e stringigli, ~Qual debbe un pio, la
5423 Uomo | T’avranno tolto i fati, ~Stringiti allor sul core ~Quest’angiol
5424 Borbon | degli esuli~Che lacrimando strinsi,~Oggi quest’ira attinsi, ~
5425 Edmene | orribile idea. ~ Vide una striscia~D’acque terse e lucenti.
5426 Edmene | sovr’esso l’omicida~Mano a strozzarlo. Ma, serrati i denti~E incrociate
5427 EFilib | di San Maurizio… ~Che lo strozzi, nel Signore! ~— Maestà!
5428 Sogno | consumo. ~Addio, di gloria stupendo nome!~Addio, soave spettro
5429 Pachit | Trasse una spiga che la stupì, ~Poi con un riso lieto
5430 Pachit | invero ~Della bizzarra celia stupia, ~Pur sull’intrigo del caballero~
5431 Edmene | Ricomponendo, e patimenti e gioie,~Stupida e lassa al suo lavor tornava.~
5432 Cronac | ancor cinguettano ~Le ree stupidità.~Sino frugâr nel tumulo~
5433 Edmene | tenta, con la mente ardita,~Suadere al cor che ogni paura è
5434 EFilib | messer Viperio)~Il reame subalpino~Con il fil del burattino.~
5435 RitMor | brev’ ora; umile e altero; ~Subitano al concetto, all’opra tardo; ~
5436 Zulia | intelletto, ~Che indovinasse i subiti ~Misterii delle lacrime ~
5437 Mab | linquere corvis~Gaudeo; subque dio teneros insector amores.~
5438 Giapo | fede! —.~Qui un fremito successe alle parole.~ La rugiada
5439 Incant | il truculento martoro~Mi succhiella le polpe a mattutino? ~Sono
5440 Edmene | disperdea.~ Trambasciata, sudante, ella si scosse.~Aperse
5441 Campag | passeggiero spettro;~Il crin sudato è la corona nostra, ~Il
5442 PioIX | Che annodi i prenci ai sudditi, ~Sappi che in questa terra, ~
5443 Novara | d’Itale case ~Senso natìo süase ~Contra costor, che posero ~
5444 Campag | a compor la rondinella;~Sugge l’ape alla rosa e la formica~
5445 Uomo | tua voce ei venne; ~Or lo suggella in pagina, ~Che debba star
5446 Inide | In un bacio d’amore iva suggendo, ~Le fuggì dalle labbra,
5447 Zulia | aperse ~Più molle vita a suggere ~Da meno ardente ciel?…~
5448 Sogni | un amante in seno,~Purché suggessi gli atomi~Dei mio romito
5449 Edmene | La rimembranza. Miseri! suggete ~L’ultima stilla del celeste
5450 Borbon | sempre accuora~Li popoli suggetti, non avesse~Mosso Palermo
5451 Calunn | erbe, adunale, ~Spremine i sughi orrendi; ~E l’infernal tuo
5452 Zulia | che in vano~Piacque al sultano.~ Dell’incantato Bosforo~
5453 Ellade | vesperi soavi ~Di Tempe e il Sunnio radïoso; Oh! quando ~Spirar
5454 | sunt
5455 Patria | rondinella, che appender suoli~A’ miei nativi frassini
5456 Conveg | addio;~Ei s’inabissa giù nel suolo aperto,~Ella gemendo si
5457 Patria | non odo le mute squille~Suonare a gloria per le mie ville,~
5458 Gelos | mortali~ Quegli archi segreti suonarono allor; ~E i bianchi pilastri
5459 Vaglie | gaudio in te mal chiuso~Suonerà l’allegro tetto,~Come al
5460 Dolor2 | Sacra di fede e d’armi,~Suoneran altri i carmi~Dal Cozio
5461 Giusti | terrestre lito,~E le quaranta suonino~Minaci aurore al pigro occidental. ~
5462 Byron | viver tuo per varie bande~Suonò la fama, e talor fosca,
5463 Rilla | morirà con lor.~L’altra mia suora Ircana ha capel nero,~ Che
5464 Rilla | s’affacciò~Alle pallide suore, una gemendo~Svelse i roseti,
5465 Giove | fu vôlto, essi in altezza~Superaron le querce, e il minaccioso~
5466 Novara | E dei negri cavalli ~Nei superati tramiti ~L’empio nitrito
5467 PioIX | angolar tuo scoglio, ~Del superato inferno ~Visibil segno eterno, ~
5468 Tedio | cader d’un vinto.~Oh, mie superbie corte,~Un’ombra inerme io
5469 Ceneri | deposti non ha.~Nell’arduo Superga gli sguardi ella tiene.~
5470 Dolor1 | patito di più. Ma certe superlative novità mi conturbano, e
5471 Edmene | figli, o sposa, ~Non un caro superstite, che doni~Lagrimando alle
5472 Novara | cor dell’alpe? O fieri ~Superstiti guerrieri~Dei campi insanguinati?… ~
5473 PioIX | può.~Padre, ella piange, o supplica ~Le tue ginocchia sante: ~
5474 EFilib | E la scolta, poveretta, ~Supplicando al suol si getta.~— Maestà!
5475 Edmene | debole!… alla terra~Curvata e supplicante! — Io fui la dolce~Compagna
5476 PioIX | ragion si fa.~E reverente e supplice~Della tua gloria al trono, ~
5477 Oriuol | anni. ~Tre sole ore, ti supplico, ~Consentimi gioir.~Dammi,
5478 Tasso | felice~ «Oh quegli schermi~(Supplicò dolcemente il moribondo~
5479 Conveg | la compagnia fedel;~Poi surge un suon di disperato addio;~
5480 Societ | parola; ~Ella, se il ver la suscita, ~T’è sacerdozio e scola;~
5481 Giusti | Amor. Mi fiede~Vario vulgar sussurro:~Ma gli astri, i fior, l’
5482 Forest | fauno e la silvana ~Van susurrando lieti~Dentro il crin degli
5483 Edmene | roseo nembo~All’amoroso susurrar dei rivi~Bacia i grandi
5484 Tedio | verde ammanta.~Con dolce susurrio,~Come un’argentea zona, ~
5485 Edmene | Frode leggiadra, e poi tutte svagarsi,~Come nere isolette, in
5486 Poeta | mia lira, insegnami~Come svagato io corsi,~E, col pensier,
5487 Gelos | gli archi, qual nebbia, svanì.~Fu larva? fu donna? Zorama
5488 Armi | Non lasciam la seconda ora svanir.~È infido il tempo, o Principi.
5489 Edmene | braccia; e figli e sposo ~Svaniron lenti dalla sua memoria~
5490 Ceneri | Italia non è!» ~Oh sogni svaniti! Sull’arca di Roma ~Suonâr
5491 Sogno | dell’acqua santa. ~Ma tu ti svegli, ma tu rinasci,~Ma tu sei
5492 Rilla | apparecchiata a me. ~Orsù, Jago! ti sveglia!» — Un moro sorso~ Dal nudo
5493 Dolor2 | languido~Mio capo adagerò,~Svegliando ai consapevoli~Silenzii
5494 Sogni | gentil, da tanto~Sonno d’amor svegliandoti, ~Terso m’avresti il pianto.~
5495 Forest | vola,~Vola e non torna più. Svegliarsi è grave~Dopo un sogno d’
5496 Dolor2 | Crespo mirando, un fiore, ~Sveglie bizzarre al cupido~Latente
5497 Tedio | il mar colla sua voce~Ci sveglierà più mai. ~Questo è il pensier
5498 Ramus | Nella consunta lampada~Io sveglio una favilla~E seguo, al
5499 Luna | Signor; ~Teco parlo, e tu mi sveli~Le armonie di nuovi cieli,~
5500 Anton | dal seno~L’occulto amor svelò,~Pia gentilezza almeno~Tacer
5501 Edmene | a comperati amplessi, ~E svergogna cosí questo suo dono.~Non
5502 Armi | madri delle pie contrade,~Svestan la chioma del funereo vel.~
5503 Edmene | del volto? onde quel vago~Svïarsi de’ pensieri e quel profondo~
5504 Edmene | penetrar gli abissi~Dell’anima sviata?… Ella sorride; ~Chiama,
5505 Perdon | dolce sposa;~Ha una fede svigorita,~Uno spirto che non muor, ~
5506 Borbon | stanza,~Dal fianco tuo si svincola ~L’Onore e la Speranza;~
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