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Giovanni Prati Poesie scelte IntraText CT - Lettura del testo |
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IV.E se anco eterne imperversasser l’ire Della sorte, che in noi volge sì dura, E accorresse la turba a seppellire Meco i miei carmi, (infausta sepoltura!) Veramente la mia trista ventura Non sarà piena; chè gli udran ridire Da quella, or piccioletta creatura, Che Elisa mi lasciò pria di morire. Lunghesso un rivo, al tramontar del sole, Ella verrà piangendo; e in quell’affanno Canterà i carmi che le piacquer tanto. E gli uccelletti e l’aure e le vïole Con pietosa dolcezza esclameranno: Come è gentil la cantatrice e il canto! |
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