Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Olindo Guerrini Rime di Argia Sbolenfi IntraText CT - Lettura del testo |
Il sole brucia implacabile, uguale,
Le stoppie gialle del pian vaporoso,
L'azzurra volta del ciel luminoso
Riflette in terra la fiamma estivale.
Non move foglia. La vita animale
Langue in un grave sopor neghittoso
Turba la pace al meriggio affannoso
Solo un molesto frinir di cicala.
Sull'erba verde, nel bosco frondoso,
Fresco t'ho fatto di fiori un guanciale
E tu vi adagi le membra al riposo.
Dormi discinta nell'ombra ospitale
Ed io contemplo con l'occhio bramoso
L'onda del petto che scende e che sale.
Dell'alta notte la negra magia
M'empie il cervello, mi filtra nel core.
Un soffio passa sull'anima mia,
Un freddo soffio che m'empie d'orrore.
Sente di fuori, l'orecchio che spia,
Strani bisbjgli che metton terrore,
Come annegata in un denso stupore.
Solo nel buio, laggiù, della via,
Dietro una tenda, l'immobil candore
Un lume fioco da lungi m'invia.
Rischiara forse il discreto bagliore
Lo spasimar d'un atroce agonia
Od il gioir d'una notte d'amore?
O monti, albergo di pace infinita,
Il susurrar delle chiare fontane
Tra la fragranza dell'erba fiorita
E il tremolar della luce salita
Coll'alba fresca alle cime lontane
Nel rado vel delle nebbie montane
Su i boschi pieni di canti e di vita
Fioco il belar dell'agnella smarrita
Od il rintocco di meste campane.
Oh, nel mister della selva romita
Fuggir con lei dalle cure mondane
E tra i capelli sentir le sue dita!
Il mar lambendo instancabile e lento
La sabbia fina dell'umida sponda,
Con ritmo uguale mandava un lamento,
Quasi un singhiozzo, alla notte profonda.
Occhi benigni, le stelle d'argento
Guardavan fisse la terra feconda.
Amor vagava nel ciel sonnolento
Ed io sperai la fortuna seconda.
Il cor t'apersi con timido accento,
Sfiorai col labbro la chioma tua bionda
Ed al trionfo credetti un momento....
Addio, fantasmi d'un'ora gioconda,
Sogni d'amore dispersi dal vento,
Care speranze cadute nell'onda!
MILLE
Al suo balcone s'affaccia beata
La dama, tratta dal maggio fiorente.
Il sol carezza la treccia dorata,
La rosea gota ed il labbro ridente.
Il giovin paggio da lunge la guata
E tutto caldo d'amore si sente
Nè gli par cosa terrena e creata,
Ma ben di cielo angioletta vivente.
Correr vorrebbe a battaglie cruente,
Soffrir pugnando una morte spieiata
Sol per averne uno sguardo clemente;
E pur la dama dagli occhi di fata,
E pur la bianca angioletta piacente
Dal dì che nacque non s'è più lavata!
Mormora l'arpa toccata in sordina
Lento un motivo che par minuetto.
Lenta la dama danzando s'inchina,
Tutta eleganza, sussiego e belletto.
Di nei segnata, la pelle argentina
Manda un profumo sottil di zibetto:
Sotto una nebbia di candida trina
Ansano i bianchi segreti del petto.
Danza e sul molle tappeto trascina
La ricca vesta ed il piè piccioletto
Col portamento d'altera regina.
Tutti scoraggia col rigido aspetto,
Con l'occhio pieno di calma divina,
E lo staffiere l'attende nel letto.
Dolci parole d'amor, susurrate
Presso i cespugli fioriti di rose,
Appena dette che mai diventate?
Salite al cielo col vento e volate
Degli angioletti alle labbra amorose,
O, come accade dell'ottime cose,
Parole dolci, nel nulla tornate!
Ahi, che piuttosto all'inferno dannate
Sì come streghe mendaci e schifose,
Forma e veleno di biscie pigliate
E, tra i cespugli nativi nascose,
Mordete al core gli amanti e li fate
Vittime e strazio di cure gelose!
L'ultime note languenti, velate,
In un tripudio di mazzi di fiori
In un profumo di donne scollate.
E il sangue tende le arterie gonfiate,
Passan su gli occhi fugaci bagliori;
Tutta la vita prorompe di fuori
Sotto l'impulso di forze ignorate.
Allor le forme ci sembran mutate
Quasi fantasmi di cose sognate.
Poi tutto passa; ma resta nei cuori
Come un rimpianto di gioie passate,
Come un presagio di nuovi dolori.