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Olindo Guerrini Rime di Argia Sbolenfi IntraText CT - Lettura del testo |
QUANDO IL MUNICIPIO DI BOLOGNA
Dicono --Gesù mio, quanto schiamazzo
Nemmen se ritornassero in Palazzo
I contadini a non vederli esporre
Sono elettori anch'essi e quando occorre
Che v'importan quei cenci o i Credi fatti
Siam liberali. Non badate agli atti,
Rispondono --I tappeti alla ringhiera
Cencio di pochi palmi è una bandiera,
Ma vuol dir qualche cosa.
O le liste da chi furono empiute
E da chi consigliate?
Voi ci diceste; non le abbiam vedute:
E pur lo sapevate!
Confessatelo, via, siate leali,
Voi pascete di fumo i liberali
E d'arrosto.... quegli altri.
Ma v'è chi dice --Ecco, Bisanzio ancora
Dei cento legulei della malora
Lasciamoli cianciar del più e del meno,
Noi guardiamo più in alto, ad un sereno,
Noi guardiamo più in alto e questa bassa
Con ben altra eloquenza il cor ci passa
Ma quando il pianto cesserà e verranno
Ben altre feste, allora
Quelle coltri lassù, riscalderanno