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Olindo Guerrini
Rime di Argia Sbolenfi

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AI REDUCI DALLO SCIOA

 

Quando spuntar vedrete a l'orizzonte

Questo suol benedetto e sospirato

E la brezza natia su l'arsa fronte

Il bacio vi darà del ben tornato;

 

Quando in folla calar vedrete al lido

I cari vostri a salutar le prore

E il dolce vento de la patria, il grido

Vi porterà de l'aspettante amore;

 

Quando nel cor di rimembranze pieno

L'impeto cesserà de la tempesta

E, consolati, sul materno seno

Riposerete alfin la stanca testa;

 

Se vi parrà d'udir fioco un lamento

Che seco il pianto e la tristezza porti

Ascoltatelo pur senza sgomento;

"Quella è la voce dei compagni morti

 

Che dice:--"All'avvenir sorridevamo

Quando il destino ci portò con lui

Ed ecco che con voi non ritorniamo,

Noi mal sepolti ne la terra altrui.

 

Ma, dite, la giustizia alzò il flagello

Su gli eroi da poltrona e i paladini?

Chi come bestie ci cacciò al macello,

Il supplizio subì degli assassini?--"

 

Voi rispondete:--"Ahimè, dormite in pace

Del triste campo nel silenzio enorme!

Qui dei delitti la memoria tace,

Qui stipendiata la giustizia dorme.

 

Sovra i tumuli vostri erra feroce

La iena e ne la notte urla il leone,

Ma gli eroi da poltrona hanno la croce

E gli assassini vostri han la pensione".

 

 

 




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