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Olindo Guerrini Rime di Argia Sbolenfi IntraText CT - Lettura del testo |
LE CRETINE
Condannata da l'empio destino
a l'iniquo mestier della cuoca,
io compongo vicino alla fuoca2
m'apparisce a gli sguardi incantati;
sento l'orma de i passi adorati
echeggiarmi ne l'vergine cor!
Quant'è bello il diletto garzone
cui le grazie fan lungo corteo!
Rassomiglia a Giulietta e Romeo
che la penna de l' Tasso cantò!
è più forte di Tirsi e d'Orlando,
e se snuda il durissimo brando
qual mal donna resister ci può?
Vieni meco, mio energico amico,
ch'io ti stringa in un morbido amplesso!
Tu sei bello, sei forte, sei desso,
il marito che innanzi mi sta!
ma chi turba il mio sogno fremente?
È mio padre che grida furente:
"La brasàdla la pòzza e d' strinà!"3
(Pensata nella domestica cucina