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Olindo Guerrini
Rime di Argia Sbolenfi

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SONETTO

 

CONTRO UN ANONIMO CHE CI FECE LA BURLA DEL TELEGRAMMA4

 

O scellerato che tirasti su

Quel genitor che il cielo a me largì,

Hai ben ragion che sei non si sa chi

E il telegramma senza il nome fu!

 

Empio, domanda pure a chi vuoi tu

Se son cose da far quelle che ,

Che sta sicuro che se fosti qui

Staresti un pezzo di non farne più,

 

Che colla forza la maggior che ho

Ti vorrei scorticar da capo a piè

E con la pelle tua farmi un paltò!

 

Nessun ti salverebbe, a meno che

Fosti bello e robusto anzichenò

E promettesti di sposarmi me.

 

 

 




4 L'ottimo Signor Pietro Sbolenfi si portava candidato alla Deputazione in tutti e tre i Collegi di Bologna. Il vero merito non è mai conosciuto e lo Sbolenfi rimase in terra. Un malvagio, rimasto avvolto nelle ombre del mistero, telegrafò allo sconfitto candidato che invece la sorte gli aveva sorriso. La famiglia quasi impazzì di gioia, il signor Pietro diede le dimissioni dal suo impiego di ff. di inserviente di III classe e si trovarono sul lastrico. Onta sul cranio indegno che pensò simile orrore!






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