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Olindo Guerrini Rime di Argia Sbolenfi IntraText CT - Lettura del testo |
I
Questa è la mia ghirlanda! Il lauro eterno
Intrecciato co' fior, m'orna la fronte
E così salgo il dilettoso monte
Che il Nume de' poeti ha in suo governo.
Questa è la mia ghirlanda e state, o verno
O venti, o geli, non le arrecan onte.
La bagnò 1'onda del Castalio fonte,
Col raggio la baciò l'astro superno.
Eccola: a voi, poeti, a voi la mostro
Pura qual neve che sull'alpe fiocca.
Eccola dei color di croco e d'ostro,
Leggiadra come un fior che s'apre al sole:
Dio me l'ha data e guai chi la tocca!
II
Ma se tu, Zanettin, toccarla vuoi,
L'Argia t'adora e non se ne lamenta
E se magari ami fiutarla, il puoi,
Che tu ne sarai lieto ed io contenta.
Vieni Enrico ed ammira i color suoi:
Prendi e sciupala pur se ti talenta,
Poi che intatta la porgo agli occhi tuoi
E sguardo indagator non la sgomenta.
La conservai qual me la diede Iddio
Pura nella favella e nei pensieri,
Sogno dei vati e de' guerrier desio;
Ma poichè mi son legge i tuoi voleri,
Ad un solo tuo cenno, Enrico mio,
Te la do tutta quanta e volentieri!