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Olindo Guerrini
Rime di Argia Sbolenfi

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LA ROMANZA DEL PAGGIO

 

Son circa tre anni, tre mesi e tre giorni

Che il paggio Fernando montava a caval

E adesso galoppa per questi contorni

Saltando gli abissi, le piante e il canal.

 

Per cosa galoppa? Un turco infernale

Al povero paggio l'amante rubò

Ed ora egli cerca quel porco maiale,

Perchè di sbranarlo Fernando giurò.

 

Ma il turco, ben visto dal proprio Sovrano,

Fu giusto per Pasqua promosso Pascià;

Pascià da tre code, che dopo il Sultano

È l'uom più codardo di quella città.

 

Fernando che il seppe, fu svelto e ci andiede

E incognito al turco si fe' presentar.

Un monte di ciarle d'intender ci diede,

Di modo che a pranzo si fece invitar.

*

 

*

Mangiato l'allesso, mangiato l'arrosto,

Il turco si fece portare i marron,

Sui quali Fernando buttò di nascosto

Dei torcibudella che avea nei calzon.

 

- "O Dio, che dolori! Chiudete la porta ...

Chiamatemi il prete... più regger non so ...

Io muoio!..." Ed insomma, per farvela corta?

Fu tanta la sciolta che il turco crepò.

 

Allora Fernando andò sull'altana,

Chiamò la sua bella, la fece scappar,

Ci diede i quattrini la Banca Romana

E a casa col treno potetter tornar.

 

Garzoni e donzelle che attenti ascoltate

La lieta canzone che pianger vi fa,

L'amore del prode Fernando imitate,

Però col permesso del vostro papà.

 

 

 




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