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Olindo Guerrini Rime di Argia Sbolenfi IntraText CT - Lettura del testo |
IL LAMENTO DEL PRIGIONIERO8
Cadea la notte. Già il cancelliere
Avea degli atti chiuso il volume
E il Presidente disse all'usciere:
Non un sussurro s'udia nel Foro,
Nemmeno un lieve ronzar d'insetto,
Quando, calzati gli occhiali d'oro,
E disse: "Vista la legge, udita
La parte avversa, pesati i danni,
La pena è questa:--Galera in vita
Briscola! Quando mi sentii preso
Così da questa sentenza infame,
Cascai per terra lungo e disteso
Come un salame,
E il giorno dopo due immense palle
E mi fu scritto dietro le spalle
"69"
Quante ferriate nella finestra!
Quanti bigatti nel mio pan nero!
Del prigioniero!
Ed il mobilio? Ecco un saccone
Dove gl'insetti tengon cappella
E per ... (s'intende) là in quel cantone
Con un stifelius tagliato male,
Con una lima, frega e rifrega,
Potrei scappare non osservato ...
Ah, se potessi farmi una sega,
Sarei beato!...
O giornalisti, da sera a mane
Vi sia presente questo mio stato.
M'ha rovinato!