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Olindo Guerrini
Rime di Argia Sbolenfi

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SI SCUSA PER AVERGLI MOSTRATO POCO RISPETTO30

 

Mio diletto Signor, poichè vedesti

Senz'alcun velo il negro mio misfatto,

Signor, perdona e fa che in te non desti

Scandalosi pensier l'orribil fatto.

 

Nel momento fatal forse dicesti:

"Cos'è quello, per zio?! Divento matto?

È questo l'occhio dell'Argia? Son questi

L'aspetto e i vezzi suoi? Mo niente affatto!"

 

E ben dicesti! Anch'io quanto mi posi

Viceversa così, pensai lo stesso

E tu lo sai che non te lo nascosi;

 

Ma, deh, quell'affaraccio dell'ingresso

E il panorama che alla folla esposi,

Scordali, Cocco, e sposami lo stesso!

 

 

 




30 Recatasi incontro a S.M. l'Imperatore, salì sopra un palo e, urtata dalla folla, cadde a capofitto, mostrando al suo sperato amante, com'ella dice, poco rispetto.






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