Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Olindo Guerrini Rime di Argia Sbolenfi IntraText CT - Lettura del testo |
C'era una volta in Roma una ragazza
Il cui nome gentil non vi dirò,
Che per l'Imperator divenne pazza
E di dargli la man si lusingò.
Ei venne a Roma e per la gioia grande
Ella dinanzi a lui cadde boccon
E gli mostrò che non avea mutande
In omaggio all'igiene e alla stagion.
Bismarck, quando lo seppe, andò in furore,
Afferrò penna, carta e calamar
E poi telegrafò all'Imperatore
Che per l'amor di Dio non stesse far,
E quella donna ci si mise dietro
Seguitandolo sempre per città,
Dal re, dal papa, in piazza ed in San Pietro,
Raccontandogli mille infamità.
E lui sentendo questa sinfonia,
Da prima cominciò a tintinagar,32
Poi nel più bello piantò lì l'Argia
E coi Sovrani s'imbarcò per mar.
L'empio! Intanto la povera tradita
Nei Cappuccini andò per la passion;
Mutò speranze, desideri e vita,
Ed, ancella di Dio, prese il cordon.
Caste donzelle, deh, accogliete in seno
Questo consiglio che mi vien dal cor.
Portate sempre le mutande, o almeno
Copritevi se vien l'Imperator!