Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Olindo Guerrini Rime di Argia Sbolenfi IntraText CT - Lettura del testo |
LA RISPOSTA DELLA FIGLIA MALEDETTA
Padre, nei giorni, ahimè! vissuti insieme,
Nei tristi giorni in cui, non pur degli agi,
Ma fin del pane ci fallìa la speme,
Quando furtivi, squallidi e randagi
Le poma guaste cercavamo e l'ossa
A piè de' monasteri e dei palagi,
Quando il verno crudel con la sua possa
Sotto il breve lenzuol ci costringeva
Come morti a gelar dentro la fossa,
Padre, la figlia tua non si doleva
Sotto il duro flagel della fortuna.
Io mi sentiva forte e non piangeva,
Ma poi chè, fior di gioventù, la bruna
Mia pubertà sbocciando, amor m'apprese,
Obliai le miserie ad una ad una.
Il gaudio della vita in cor mi scese
E nuovo e forte palpitò il desio
Nel petto ansante e nelle vene accese.
Ma tu, sorpreso del delirio mio,
Mi chiedevi talor --figlia, che hai?
Aprimi il core: il padre tuo son io! -
T'amo, Pietro Sbolenfi, e ben lo sai,
Tanto, che al dolce suon dei detti onesti
Non te lo apersi, ma lo spalancai.
- Mo, tananòn Mingheina!--allor dicesti -
Costei già sogna il matrimonio e i figli!
È tempo di vegliarla e di star desti! -
Mi sciorinasti allor cento consigli
Di virtù, di morale e di prudenza
Per agguerrirmi il cor contro ai perigli.
- Cara figlia --dicevi --abbi pazienza,
Sceglilo ricco e sceglilo maturo,
Che pigliarlo in bolletta è un'imprudenza.
Cerca, se puoi, di metterti al sicuro!
Guarda tuo padre e resta persuasa
Come il campar senza quattrini è duro.
Guarda invece il canonico di casa!
Quanti fogli da cento ha nel borsello
E che salute nella faccia rasa!
Prendi, mia cara, un uomo come quello.
Fattene la signora e la padrona
Ed anche il Re si caverà il cappello! -
Per ciò, figlia esemplar, docile e buona,
Eseguendo alla lettera i tuoi detti,
Me ne andai col canonico in persona!
Ed or perché ti duoli e perché getti,
Quasi porco ferito, alti clamori?
Perché, dimmi, perché ci hai maledetti?
Perché vieni a cianciar de' tuoi dolori,
Mentre tu ci portavi il candeliere
E fosti Galeotto ai nostri amori?
Io lo dirò il perché! Sperasti avere
Dal genero sognato agi e monete
Per menar le ganascie a tuo piacere,
Ed or che sei rimasto con la sete
Fai lo scontento e lo scandalizzato
Perché tua figlia dorme con un prete!
Ma padre mio, ti sei dimenticato
Tutto ad un tratto la parola detta
Ed il consiglio che m'avevi dato?
Tu mi dicevi di tenermi stretta
E ferma del canonico al mantegno....
Io mi ci tengo e tu m'hai maledetta!
Andiamo, smetti questo finto sdegno!
Or che porta d'amor nel seno un pegno!
Presto nonno sarai! Spiana le ciglia
Che un bugiardo furor move ed infiamma.
Sta quieto per ragioni di famiglia
Ricevi un bacio e tante cose a mamma.