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Olindo Guerrini
Rime di Argia Sbolenfi

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NOTTE D'AUTUNNO

 

Infuria il vento e nella bieca notte

Fredda la piova incalza.

L'acqua che stroscia dalle gronde rotte

Sui ciottoli rimbalza.

 

Entro l'oscurità profonda e vuota

Delle vie taciturne

Guizzan, specchiate nell'immonda mota,.

Le fiammelle notturne

 

E nel sordido fango e nel pattume

Putrefatto del suolo,

Miserabile spettro, agita il lume

E fruga il ciccaiolo.

 

Quand'ecco dal silenzio esce lontano

Scalpito d'una rozza

E tra la pioggia, il vento ed il pantano,

Appare una carrozza

 

Che in un dirugginìo di chiavistelli

Trabalza oscenamente,

Col profilo dei birri agli sportelli

E le lanterne spente.

 

E il ciccaiol che vive razzolando

Nel brago e nel fetore,

Sente lo schifo e brontola sputando:

"Passa un commendatore!"

 

 

 




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